VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

(marilisa frison) – La banda cittadina “Giuseppe Verdi” era pronta davanti alla chiesa del Sacro Cuore, il “Gruppo Alpini Trino” presente, il carro con a bordo Maria Ausiliatrice era stato addobbato ad arte da Laura Zecchinato con gli splendidi fiori offerti dalle madrine: Marilena Zecchin e Celeste Staccotto, oltre a variopinti vasetti fioriti donati da una devota della Madonna di don Bosco, per omaggiare i fedeli al termine della cerimonia religiosa.

Alle 21 di questo martedì 24 maggio 2022, tutto era pronto per la tradizionale processione di Maria Ausiliatrice, a passo cadenzato per le vie della città, anche i bambini della Prima Comunione con il loro saio bianco erano giunti sul posto, le madrine tenevano la candela in mano, ma il cielo era plumbeo e minaccioso. A breve è iniziata a scendere qualche lacrima, allora la Madonna ha spalancato il suo grande manto e ci ha accolti tutti nella sua Casa per far festa con la Santa messa.

Tanti i fedeli giunti a renderle omaggio, i Salesiani in 150 anni di presenza a Trino hanno lasciato un buon segno e seminato bene, la chiesa era gremita quando i sacerdoti hanno fatto il loro ingresso.

A concelebrare mons. Paolo Angelino e don Riccardo Leone, il parroco don Patrizio Maggioni, stava rientrando da Padova, aveva accompagnato Padre James Alongo Turanira, che proprio alle 15 si era laureato in “Liturgia”. A lui vanno gli auguri e le congratulazioni di tutta la comunità.

È stata una bella celebrazione molto partecipata, in cui mons. Angelino nell’omelia ha parlato delle nozze di Cana e di quanto sia stata fondamentale Maria nel primo miracolo di Gesù, interloquendo con i bambini della Prima Comunione che, occupavano i primi banchi, si sono dimostrati molto preparati e attenti rispondendo correttamente e senza alcun timore del sacerdote.

Al termine della toccante funzione religiosa, sulle suggestive note della banda cittadina, in fila, al seguito dei sacerdoti tutti a far festa nei locali dell’oratorio dove ad attenderci c’era il carro con Maria Ausiliatrice che, i bambini prontamente hanno inondato di petali di rosa.

Don Paolo ha rievocato ai ragazzi aneddoti della sua vita che avevano a che fare con le figlie di Maria Ausiliatrice, e lo avevano consigliato di diventare un sacerdote Salesiano, ma lui pur rispettando don Bosco ha seguito un’altra via.

Dopo le preghiere davanti alla Madonna ha lasciato i bambini e i ragazzi con un messaggio di buonanotte che riguarda il mezzogiorno:

“Quando sentite le campane di mezzogiorno ricordano Maria Ausiliatrice e, allora voi quando sentite la campana di mezzogiorno prendete questa abitudine, recitate un’Ave Maria dentro il vostro cuore, nessuno vi sente, ma quella preghiera arriva dove noi nemmeno pensiamo”.

Dopo la benedizione da parte dei sacerdoti un grande applauso a Maria Ausiliatrice, accompagnato dal suono della banda e ciascuno ha potuto prendere un vasetto di fiori dal carro della Madonna cara a don Bosco.

Una gran bella festa nonostante fuori piovesse.

Grazie a quanti si sono prodigati per la riuscita della speciale serata.

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Attorno alle 17 di oggi, 23 maggio a Vercelli, all’inizio di Corso Fiume (di fronte alla Banca Popolare di Sondrio) il sinistro che ha visto coinvolta una Signora, che transitava in bicicletta.

La malcapitata è stata investita e la dinamica dell’incidente è al vaglio della Polizia Municipale, accorsa prontamente sul posto anche per prestare i primi soccorsi: poco dopo anche l’Ambulanza del 118; le condizioni della Signora – da prime sommarie informazioni – sono sembrate critiche, ma non è in pericolo di vita.

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(marilisa frison) – Questa domenica 22 Maggio 2022, i nostri ragazzi hanno assistito a una funaione religiosa particolare,
celebrata alle 11 nel cortile dell’oratorio Sacro Cuore di Trino, proprio, per far festa tutti insieme, una grande festa di iniziò estate e chiusura del Catechismo.


A celebrare, in un altare improvvisato, nientemeno che il diacono Emor Lucingoli, che in quel luogo per trent’anni si è messo a disposizione dei ragazzi insegnando loro la verità, il Catechismo.
Il carisma di Emor ha catturato l’attenzione dei giovani, che lo ascoltavano quasi rapiti, affascinanti dal suono della sua voce e dall’importanza delle sue parole.


Quello che il diacono ha voluto imprimere nel cuore e nella mente dei ragazzi:

“Nel Vangelo non prendo tutto, prendo solamente ciò che è importante, allora la parola che illumina tutte le altre parole è la parola “amore”. E il Vangelo è amore, Dio ci ama, perché chi ama è disposto a dare la vita. Dio Padre, che è papà di tutti noi, scende sulla terra s’incarna e diventa Gesù e predica l’amore e la pace, ma noi non sappiamo cosa sia questa pace, la possiamo immaginare solo se ci colleghiamo alla fonte della Pace, che è Dio. Quindi, quando guardate il cellulare se siete collegati, ogni tanto buttate via il telefono e pensate se siete connessi con Dio, con questo grande amore che ci vuole, che è un amore ancora più grande di quello di papà e mamma, perché papà e mamma sono disposti a morire per voi, mentre Lui è morto per tutti noi. – Termina – È un momento brutto questo, ma noi dobbiamo guardare e meditare a quella parola “amore”, non esiste amore più grande che dare la vita per i propri fratelli; questo ci dice Gesù”.


La Funzione è stata animata gioiosamente dai ragazzi, accompagnati dagli animatori e guidati magistralmente nell’espressione del linguaggio nei gesti dei canti da Elisabetta Palazzi e dai Catechisti.


È intervenuto Emanuele Maggioni, informando che anche la prossima domenica sarà ancora possibile iscriversi al Centro Estivo dell’oratorio che, a differenza degli altri Centri Estivi, da un qualcosa in più, un insegnamento cristiano che non è da sottovalutare al giorno d’oggi.


All’inizio ho parlato di una messa particolare, perché i ragazzi all’interno della messa non hanno assistito alla Consacrazione del Pane e del Vino, non essendo Emor un sacerdote, ma all’adorazione della Croce, una novità (Tutto documentato nell’allegato video).
La benedizione solenne e la benedizione delle rose, ricorrendo Santa Rita, con il canto finale dei ragazzi hanno concluso la singolare e bella funzione religiosa.


Dopodiché, tutti a far festa condividendo un ricco pranzo e assaporando le prelibatezze che ognuno aveva portato da casa.
Nel pomeriggio grandi giochi studiati dagli animatori attendevano i ragazzi, nel mentre i genitori socializzavano felicemente tra loro.

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Provincia di Vercelli

Dagli Atti degli Apostoli, Cap. 1 -2. 22, 29
In quei giorni, alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati».
Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.
Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agl’idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».

Dal Salmo 65

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.

Dal Libro dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo, Cap. 21, 10 – 14. 22 – 23
L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino.
È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte.
Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.
In essa non vidi alcun tempio:
il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello
sono il suo tempio.
La città non ha bisogno della luce del sole,
né della luce della luna:
la gloria di Dio la illumina
e la sua lampada è l’Agnello.

Dal Vangelo secondo San Giovanni, Cap. 14, 23 – 29

In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

***

UN PENSIERO DALLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

Alimentare il desiderio

(At 15,1-2.22-29; Sal 66; Ap 21,10-14.22-23; Gv 14,23-29)

Il Vangelo di questa domenica inizia con un concetto chiave che assimilato può portare luce e serenità nel nostro cammino di vita e nel nostro percorso di fede. “Se uno mi ama, metterà in pratica la mia parola, e il Padre mio lo amerà. Io verrò da lui con il Padre mio e abiteremo con lui”.

La parola di Dio, la parola del Vangelo, non viene messa in pratica per obbedienza servile. Gesù dice: “se uno mi ama, metterà in pratica”. La spinta ad entrare nella logica del Vangelo non è quella di rientrare in una tradizione – ormai è chiaro che messaggio che non è più comprensibile – , non è neanche la logica di stare dentro una morale – anche questo è un concetto non più capito e accettato.

La logica per entrare nel Vangelo e capirlo, è l’amore. E neanche un amore già “definito”, un amore “maturo”, ma un amore in divenire. Gesù dice: “se uno mi ama, metterà in pratica”. Usa un tempo al futuro. Sa che i nostri tempi di assimilazione e di maturità non sono immediati.

Il nostro essere persone, il nostro essere umani, implica un equilibrio tra capacità intellettiva, volontà, affettività e anche un equilibrio di forza fisica.

“Se uno mi ama”. Ma come faccio a sapere se amo Dio? Non si tratta di esaminarsi e quantizzare, piuttosto di accendere il desiderio di voler amare Dio.

Guardo la creazione. Ascolto il suono del vento che soffiando tra le foglie degli alberi, si muove come un direttore di orchestra. Questo sguardo mi riporta a Dio e desidero conoscerlo e amarlo.

Guardo la tenerezza di un gesto di amore di una mamma che solleva il suo piccolo, mentre muovendo i primi passi è inciampato. Questo sguardo mi riporta a Dio e desidero conoscerlo e amarlo.

Ogni sguardo orizzontale può attivare uno sguardo verticale.

E così amiamo Dio non per obbedienza, ma per desiderio di amore. A questo punto lui a sua volta ci guarda, ci ama, ci punta come un falco che aleggia alto e viene con il Padre ad abitare in noi. Che Dio abiti in noi è una cosa grande e assurda insieme! Dio Padre insieme al Figlio Gesù, insieme allo Spirito, abitano con noi, nella casa della nostra vita. Quando a volte, presi dalla tristezza diciamo a noi stessi: “sono solo, sono sola, nessuno mi ama, la mia casa è triste perché vuota…”. Allora possiamo posare il cuore su questa parola del Vangelo: il Padre mi ama e con il Figlio abitano con me – o meglio – abitano in me!

La nostra esistenza è una piccola, grande chiesa itinerante, la nostra vita è chiesa perché siamo l’edificio in cui Dio abita. Custodiamo una ricchezza che dà le vertigini al solo pensarci! Ogni luogo che raggiungiamo è raggiunto da Dio, noi Lo portiamo lì dove andiamo! La nostra vita è un vaso di alabastro da cui si espande la fragranza di Dio.

Gesù ci ha lasciato la sua pace. Non ci ha lasciato una pace scritta su carta, ma una pace scritta nel cuore trafitto della sua umanità. Per questo la sua pace non è quella che dà il mondo. La pace che Gesù ci dona in questo tempo pasquale e che ci invita a custodire in noi, è la sua presenza. Nessuno di noi da solo può essere autore della pace. Nessuna logica umana da sola può costruire una pace vera e duratura. Dimoriamo in noi stessi, custodiamo la divinità della nostra esistenza e allora sì, sarà vera pace in noi e attorno a noi, fra le nazioni e fra i popoli. Amen! Alleluia!

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza

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Insieme alla sorella “maggiore” di due anni e di 100 cc di cilindrata, la Fiat 600, la Nuova 500 fu il simbolo del boom economico, della nuova mobilità diffusa, del Paese che riparte dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Fu traguardo sociale, primo mezzo di trasporto familiare e poi, via via, seconda auto di famiglia e persino, in mancanza d’altro, prima e complice alcova per tanti ragazzi.

La rivedremo, in almeno 60 esemplari che potranno riproporre le tante versioni preparate nel corso del periodo 1957 – 1974, quando uscì di produzione, il giorno 5 giugno, come evento compreso nel programma de “La Fattoria in Città”.

Doppia festa: torna, dopo i due anni che ricorderemo, la Fattoria.

E torna anche questa simpatica manifestazione che sarà estesa (benevolmente) a tutti quei modelli bicilindrici raffreddati ad aria che hanno segnato anch’essi (ma meno) un’epoca.

Tra questi, la Citroen 2 Cavalli e la Nsu Prinz.

Ma la protagonista sarà lei la 500 che è uno dei ricordi più vivi dell’infanzia di molti.

Prima di tutto: come si fa a partecipare?

Semplice: si telefona ad Andrea Valeriano al numero 333 962 1047 che informerà sulle regole e termini di partecipazione.

Il grande pubblico potrà partecipare, sia pure da spettatore, godendosi lo spettacolo che seguirà il seguente canovaccio:

Domenica 5 giugno:

ore 8,30 – 10.45, ritrovo sul sagrato della Basilica di S.Andrea a Vercelli;

ore 10,45 – 12, partenza per giro turistico della città di Vercelli con sosta  in Piazza Cavour;

ore 12,45 – 13,30, pranzo presso il Gruppo Sportivo Canadà, strada Cantarana;

Nel primo pomeriggio giochi fino alle 15 nel campo sportivo, poi sarà possibile tornare a visitare la Fattoria in Città.

Appuntamento, dunque, al 5 giugno, per incontrare, in allegria ed amicizia, una protagonista e simbolo della nostra storia.

VercelliOggi.it seguirà con piacere l’evento.

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(m.f.) – Tragedia sfiorata, nella tarda mattinata di oggi, 17 maggio, al Ponte sul Po a Trino.

Una Signora di mezza età è caduta dal parapetto, ma per un vero miracolo, nonostante il salto impressionante, non ha perso la vita.

Le Autorità non escludono si sia trattato di un gesto anticonservativo.

I Vigili del Fuoco sono riusciti a portarla a riva dove l’ambulanza del Servizio 118 l’ha subito messa in sicurezza per consegnarla, poco dopo, all’Elisoccorso che l’ha trasportata ad un Ospedale di Torino.

Le condizioni della poveretta (residente a Trino) sono molto gravi.

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Momenti di curiosità e qualche apprensione per la sorte della povera bestiola, stamane attorno alle 13 al Centro Nuoto di Via Baratto a Vercelli.

Due Volanti della Polizia e poi un mezzo attrezzato della Polizia Provinciale si notano.

Cos’era successo?

Nell’area sterrata attorno al “Coperchio” si era rifugiato un capriolo ferito.

Le Forze dell’Ordine hanno provveduto a ricoverarlo e pare che se la caverà presto.

L’attività di balneazione è proseguita regolarmente.

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Lavagnese-Borgosesia 0-4

Marcatori: 12’ st Marra, 24’ st Rancati, 30’ st Manfrè, 45’ st Rancati

Lavagnese (4-3-3): Boschini; Crivellaro, Gatelli, Amerise (35’ st Buffo), Casagrande; Canovi (18’ st D’Arcangelo), Ben Nasr (25’ st Romanengo), Lombardi (18’ st Amendola); Valenti, Croci  (33’ st Olivieri), Rovido. A disp.: Bellesolo, Scorza, Orvieto, Scarlino. All. Nucera.

Borgosesia (3-4-3): Gilli; Iannacone, Martimbianco, Picozzi; Marra (18’ st Carrara), Farinelli (35’ st Salvestroni), Areco, Bernardo (8’ st Monteleone) ; D’Ambrosio, Barbetta (18’ st Rancati), Manfrè (31’ st Gaddini ). A disp.: Gavioli, Latini, Zazzi, Guatieri. All. Lunardon.

Arbitro: Stabile di Padova

Guardalinee: Melnychuk di Bologna e Zoccarato di Padova

Note: giornata soleggiata. Terreno: in erba sintetica. Spettatori 100 circa. Ammoniti: Gatelli, Croci, Amerise. Angoli: 9-5. Recupero: 1’ pt – 1’ st

 

Si gioca in Liguria l’ultimo atto del campionato del Borgosesia.

I granata cercano punti per concludere al meglio la stagione contro una Lavagnese retrocessa matematicamente.

La gara stenta a decollare.

La prima occasione capita a Barbetta che trova la pronta risposta di Boschini.

Sull’altro fronte Valenti, di testa, impegna Gilli.

Al 23’ è Canovi a chiamare l’estremo difensore granata alla parata.

Due minuti dopo Rovida crossa per Croci che inzucca centralmente.

A poco più di 10 minuti dal riposo Iannacone dal limite conclude debolmente.

Il secondo tempo si apre con la zampata di Manfrè che esce di poco.

Al 5’ un contatto Marra-Rovido in area granata viene punito con il rigore per i liguri. Sul dischetto si presenta Lombardi, Gilli intuisce e respinge.

L’estremo difensore granata con un’ottima parata nega la gioia del gol a Lombardi al 9’.

E’ il 12’ quando Marra raccoglie un pallone proveniente dalla trequarti e in semirovesciata insacca il vantaggio valsesiano.

4 minuti dopo Barbetta da ottima posizione manda alto.

Al 18’ Lombardi a giro mette a lato.

Il raddoppio granata arriva al minuto 24; Monteleone lancia Rancati che a tu per tu con Boschini non sbaglia.

A chiudere i giochi ci pensa Manfrè con un diagonale che vale il tris.

Il poker arriva a firma di Rancati nel finale.

Dopo non ci sono altri sussulti e il  Borgosesia festeggia.

 

Redazione di Vercelli

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Dagli Atti degli Apostoli, Cap. 14, 21 – 27

In quei giorni, Paolo e Bàrnaba ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché – dicevano – dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni».
Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto. Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia, là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l’opera che avevano compiuto.
Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede.

Dal Salmo 144

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Dall’ Apocalisse di San Giovanni Apostolo, Cap.  21, 1 – 5

Io, Giovanni, vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più.
E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva:
«Ecco la tenda di Dio con gli uomini!
Egli abiterà con loro
ed essi saranno suoi popoli
ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
e non vi sarà più la morte
né lutto né lamento né affanno,
perché le cose di prima sono passate».
E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose».

Dal Vangelo secondo San Giovanni, Cap. 13, 31 – 33. 34 – 35

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

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Un altro bel successo sportivo della Atletica Vercelli 78, la ormai famosa società sportiva che rappresenta l’atletica leggera e le discipline podistiche in particolare, presieduta da Piero Volpiano.

Domenica scorsa si sono cimentati giovani e giovanissimi, delle categorie

Esordienti m/f: distanza, 400 metri circa

Esordienti m/f: distanza, 600 metri circa

Esordienti m/f: distanza, 800 metri circa

Ragazzi m/f: distanza, 1.500 metri circa

Cadette femminile: distanza, 3.000 metri circa 

Cadetti maschile: distanza 5.000 metri circa.

Come si vede, percorsi, soprattutto dai “Ragazzi” in poi, già piuttosto impegnativi: un Mezzofondo non troppo “indulgente”; insomma, una prova vera, che ha richiesto tanto allenamento ed impegno.

Hanno partecipato anche tanti ospiti delle maggiori società piemontesi

leggi qui la classifica generale, con tutti gli ordini d’arrivo –

ed è stato unanime l’apprezzamento per lo sforzo organizzativo dell’Atletica Vercelli, ormai una sicurezza per tutto il mondo dello sport.

La gallery fotografica di questa pagina parla più di tante parole: volti contenti, ragazzi che si impegnano con la guida di validi istruttori; insomma, un modo sicuramente positivo di crescere ed imparare a rispettare il proprio corpo.

 

 

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