VercelliOggi
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Provincia di Vercelli

Si è concluso oggi, 29 settembre, con due assoluzioni e tre condanne il processo a carico dell’ex Prefetto di Vercelli, Salvatore Malfi (difeso dagli Avvocati Roberto Scheda e Oliviero Mazza), del Vice Prefetto Vicario, Raffaella Attianese (Roberto Rossi), delle Funzionarie di Prefettura Cristina Bottieri (Marco Gaeta) e Lucia Castelluccio (Massimo Mussato) e del Presidente di due cooperative che hanno lavorato nel settore dell’accoglienza di richiedenti asilo, Gian Luca Mascarino (Andrea Corsaro).

Dopo la replica dell’ultimo dei difensori in calendario, l’Avv. Roberto Rossi, il Collegio (Enrica Bertolotto, Presidente e, a latere Mariaelena Crivelli e Luca Dell’Osta; l’Ufficio della Pubblica Accusa retto dai Sostituti Davide Pretti e Rosa Maria Iera) si è riunito in Camera di Consiglio, terminando i lavori attorno alle 16,15.

Articolata la sentenza, sulla quale, per consentire i debiti approfondimenti, rimandiamo all’articolo di domani.

Oggi ci si deve limitare a dare atto del completo proscioglimento da ogni addebito della persona a Vercelli forse più conosciuta tra gli imputati, Raffaella Attianese, per molti anni in servizio in Via San Cristoforo ed ora Vice Prefetto a Torino.

Assolto anche Gian Luca Mascarino.

Tra le condanne spicca quella dell’allora Prefetto Salvatore Malfi, cui sono stati comminati cinque anni di reclusione, oltre a pene accessorie, per il reato di “atti persecutori”, con riferimento al controverso rapporto instauratosi con la Colf in servizio presso l’abitazione privata del Prefetto.

Condanne lievi anche per Lucia Castelluccio (due mesi) e Cristina Bottieri (un anno e sei mesi)

Raggiunta telefonicamente da VercelliOggi.it, Raffaella Attianese non nasconde la propria emozione e ci tiene a che sia reso pubblico un ringraziamento sentito e convinto all’Avv. Roberto Rossi, sia per le qualità professionali sin dal primo momento messe in campo, sia per quelle umane, che hanno reso meno difficile questa prova.

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Momenti di paura nel primo pomeriggio di oggi, 28 settembre, nella parte terminale di Via Dante a Vercelli.

Per cause che sono al vaglio delle Forze dell’Ordine, alcune masserizie ed inerti riposti in un locale disabitato posto al piano rialzato sono andati a fuoco.

Non si registrano danni a carico di persone, salvo il disagio per il denso fumo prodotto dalla combustione.

Sono intervenuti tempestivamente i Vigili del Fuoco, la Polizia Municipale e la Polizia di Stato.

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La cronaca di oggi, 27 settembre, si apre con la notizia dell’incendio di un essiccatoio a San Germano, in un’azienda agricola sita lungo la strada che porta a Viancino.

Da prime sommarie informazioni non risultano danni alle persone.

I Vigili del Fuoco sono stati allertati attorno alle 7 di questa mattina e, mentre scriviamo (8,30), l’intervento è ancora in corso.

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Se si escludono Balocco, Cervatto e Rassa, dove

l’affluenza alle urne – leggi qui –  

è stata addirittura superiore rispetto alle precedenti Elezioni politiche del 4 marzo 2018, anche in provincia di Vercelli si registra un calo di circa 9 punti percentuali della partecipazione al voto.

Il dato delle ore 23 diffuso dal Ministero dell’Interno mostra un quadro pressochè omogeneo.

A domani per l’esame dei risultati definitivi.

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Dal Libro del Profeta Amos, Cap. 6, 1. 4 – 7

Guai agli spensierati di Sion
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!
Distesi su letti d’avorio e sdraiati sui loro divani
mangiano gli agnelli del gregge
e i vitelli cresciuti nella stalla.
Canterellano al suono dell’arpa,
come Davide improvvisano su strumenti musicali;
bevono il vino in larghe coppe
e si ungono con gli unguenti più raffinati,
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
Perciò ora andranno in esilio in testa ai deportati
e cesserà l’orgia dei dissoluti.

Dal Salmo 145

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

Dalla Prima Lettera di San Paolo Apostolo a Timoteo, Cap. 6, 11 – 16

Tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.
Davanti a Dio, che dà vita a tutte le cose, e a Gesù Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo,
che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio,
il beato e unico Sovrano,
il Re dei re e Signore dei signori,
il solo che possiede l’immortalità
e abita una luce inaccessibile:
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto né può vederlo.
A lui onore e potenza per sempre. Amen.

Dal Vangelo secondo San Luca, Cap. 16, 19 – 31

In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
“C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti””.

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UN PENSIERO DALLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

Spensierati o saggi?

(Am 6,1.4-7; Sal 145; 1Tm 6,11-16; Lc 16,19-31)

La parola chiave del vangelo e di tutta la liturgia di questa domenica è: ascoltare.

Partiamo dalla fine del racconto evangelico. Il ricco supplica Abramo di mandare Lazzaro dai suoi fratelli; vedendo un morto tornare in vita e sentendolo parlare, loro sicuramente avranno paura, si convertiranno, cambieranno condotta di vita.

Abramo saggiamente risponde: non è questione di un fatto eclatante e fuori dalla logica delle leggi terrene. Se anche Lazzaro risorgesse non crederebbero lo stesso alle sue parole.

Credere presuppone un ascolto. L’ascolto presuppone fiducia in chi sta parlando.

Una conversione di vita non avviene per paura: posso ascoltare le parole di un morto tornato in vita, ma se quella persona non la stimo, non crederò in lui neanche sapendolo risorto dai morti.

Quante volte i fratelli dell’uomo ricco saranno inciampati nel corpo mezzo morto di Lazzaro disteso davanti alla porta, mentre entravano nella casa per banchettare lautamente tutti insieme?

Il profeta Amos oggi ci dice che “gli spensierati di Sion stanno distesi sui loro letti d’avorio e mangiano gli agnelli allevati nelle stalle”.

La spensieratezza non è indice di saggezza. Lo spensierato non vede, non sente se non i suoi bisogni e i suoi desideri. Lo spensierato vive l’attimo presente chiuso nel suo mondo.

Chi ha allevato gli agnelli che sto mangiando? Quanta fatica avrà fatto? Avrà da mangiare anche lui ora?

La ricchezza sembra dare spensieratezza: non penso, sto sereno, mi godo la vita, non ho problemi.

C’è un momento, però, in cui la vita ci pone uno stop. In quel momento sapremo reagire in un modo o in un altro a secondo delle abitudini positive che avremo sviluppato.

Ascoltare presuppone allenamento. Perché posso imparare ad ascoltare non solo con le orecchie, ma con gli occhi, con il cuore.

Il ricco non ascoltava il grido di aiuto di Lazzaro, non lo ascoltava con le orecchie, non lo ascoltava con gli occhi, perché i suoi occhi forse non si sono mai posati veramente su quel cumulo di stracci seduto alla sua porta e non lo ascoltava con il cuore, perché non si è mai interrogato se sotto quegli stracci c’era un uomo con la dignità di figlio di Abramo, figlio di Dio come lui.

Lo Spirito di Dio ci aiuti a spogliarci delle nostre vesti di porpora e bisso, per scoprirci tutti uguali, fatti a sua immagine, amati con i nostri limiti, tutti invitati a vivere la vera spensieratezza della vita eterna.

 

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

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Ricordavano un po’, a vederli mentre cercavano di ripararsi dalla pioggia sotto i cornicioni del condominio antistante la Scuola Media Ferrari, la protagonista della fiaba “La piccola fiammiferaia”.

Fuori fa freddo e piove.

Dentro c’è un bel tepore.

Ma è tutto chiuso.

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Ma chi sono?

Sono gli Scrutatori, Presidenti di Seggio, Forze dell’Ordine che domani riceveranno gli elettori ai Seggi 10 – 11 – 12, appunto ubicati da tanto tempo presso quel complesso scolastico.

Che succede?

Succede che i lavori preparatori degli Uffici si sarebbero dovuti iniziare alle 16 di oggi, 24 settembre.

Mentre, fino alle 16,45, non è arrivato nessuno dal Comune a portare schede, matite, registri e tutto il materiale necessario.

Forse, per la Giunta del Niente… lo Scrutatore può attendere.

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(marilisa frison) Il parroco di Trino, don Patrizio Maggioni, mercoledì 21 Settembre 2022, ha convocato il Consiglio Pastorale delle Comunità di Trino, Tricerro e Palazzolo, per l’inizio dell’anno pastorale e confrontarsi sui diversi temi.

Alle 21 il salone di Via Irico era gremito, davvero tante le presenze e, dopo la preghiera iniziale, il sacerdote ha proposto una riflessione su un brano degli Atti degli Apostoli, dove Pietro e Giovanni salgono al Tempio a pregare, non soli, ma camminavano insieme, perché per il Signore le cose si annunciano insieme.

Tutto questo per far comprendere quanto sia importante per le Comunità Pastorali camminare insieme, senza perdere l’identità della parrocchia. Non bisogna essere chiusi in una stanza come gli apostoli prima della discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo, che si piangevano addosso e dicevano: “quando c’era Gesù si faceva così, si andava di lì…“ e stessa cosa rischiamo di fare noi quando pensiamo: “e, quando c’era…, quando facevamo le processioni…, si faceva quello…, si faceva quell’altro…, ora non lo si fa più”.

Questo non è quello che vuole il Signore per noi, lo Spirito a Santo è sceso per farli uscire, per farli ripartire, per lanciarli in nuove sfide. Questo vale anche per noi, dobbiamo guardare avanti e camminare insieme verso nuovi orizzonti, in missione e portare quella vita bella alle persone, proprio con l’annuncio di Gesù.

Il parroco ha proseguito con le proposte per un cammino di comunità, partendo da una cosa semplice una gita il primo ottobre tutti insieme, a Morzano, sul Lago di Viverone e altre gite poi da organizzare insieme; altra proposta interessante che i catechisti delle varie comunità una volta ogni tanto si incontrino per scambiarsi idee.

Non è mancata la proposta conviviale di partecipare alla cena condivisa del venerdì sera, un bel momento per conoscersi, per stare insieme e parlare. Prodigarsi per inventare iniziative che uniscano le parrocchie; ancora, come migliorare il Notiziario per far sentire vicine le tre parrocchie; ipotesi di dedicare una mattinata a Tricerro in cui un sacerdote si rende disponibile per confessioni e necessità varie della gente; a Trino abbiamo 14 chiese che non vengono utilizzate e costano, ogni chiesa ogni due mesi costa anche se non di usa 60 euro di spese fisse per il contatore e a fine anno sono soldi, sarebbe utile utilizzarle in qualche modo.

Dopo la presentazione del libro contro la guerra di Papa Francesco, si è pensato di fare un cammino formativo e di preghiera tutti gli undici del mese sulla Pace fino ad aprile; altra proposta interessante programmare un’Adorazione Eucaristica in ogni parrocchia in giorni diversi.

Si è valutato la possibilità di rimettere la Santa messa delle 11 a San Francesco, però c’è la difficoltà della carenza di sacerdoti mancando Padre James, il Diacono Emor si è offerto, ma c’è anche il problema del caro bollette per il riscaldamento e stessa cosa vale per ripristinare la Santa messa alla chiesa del Sacro Cuore.

Si è pensato per rilanciare l’oratorio di Trino di fare tre giorni di festa il 7-8-9 ottobre per giovani, meno giovani e famiglie.

Venerdì 7: alla sera spettacolo in teatro “La bella e la Bestia”; sabato 8: pranzo e momento conviviale per le persone della parrocchia; domenica 9: festa di apertura del catechismo per ragazzi e famiglie.

A proposito di oratorio si aprirà anche quello di Palazzolo una volta a settimana e si valuterà se aprirlo anche qualche sera per i ragazzi più grandi. Ultimo ma non meno importante la richiesta del Gruppo di Preghiera di Padre Pio vorrebbe rilanciare il gruppo magari incrementandolo, se qualcuno avesse piacere, la preghiera fa bene a tutta la comunità.

Tante belle proposte, apprezzate e commentate dai presenti con suggerimenti vari. Vera Viancino ha proposto di coinvolgere i ragazzi di Palazzolo e Tricerro negli spettacoli teatrali dell’oratorio di Trino. Gianni Ronco si è complimentato perché c’erano diversi giovani tra il Consiglio Pastorale. Marina Rasore ha proposto dei momenti formativi del Consiglio Pastorale, per crescere anche un po’ insieme e stare insieme.

Sabato 24 settembre gli amici dell’oratorio, su invito del parroco, si incontreranno in oratorio alle 14 per rilanciare il luogo, confrontarsi con nuove idee, consigli e per accogliere amici nuovi.

Nell’allegato video, il parroco spiega tutto bene.

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Molta paura, ma nessun danno alle persone coinvolte in questo sinistro che oggi, 21 settembre, nel primo pomeriggio, ha visto l’impatto tra due vetture in Corso Randaccio a Vercelli.

La Polizia Municipale è intervenuta tempestivamente, procedendo alle operazioni di accertamento sulla dinamica dei fatti, dopo avere acclarato che non ci fossero persone bisognose di essere affidate alle cure dei Sanitari.

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Lungosesia Ovest e Baraggia

L’arrivo della regina di questo raduno sorprende un po’ tutti, oggi a Buronzo, ai piedi dello storico castello medievale.

Da lontano se ne avverte il rombo poderoso: non si può ancora sapere “chi” stia arrivando, ma si capisce che, ai piedi del maniero, tra breve si presenterà una delle protagoniste indiscusse nella storia dell’automobile.

E finalmente il suono del 4 cilindri 1.500, prodotto dalla Casa francese nel 1926, si materializza nell’apparizione di qualcosa di unico, come assai raramente si può ammirare anche nei raduni Asi (auto storiche) più specialistici.

La Bugatti Tipo 37 è qui: fra quattro anni avrà un secolo di vita. Coeva della compianta Elisabetta II ed è inutile negare che il parallelismo, anche a volerlo rintuzzare e senza che ciò possa significare la minima mancanza di riguardo per la Sovrana scomparsa, è inevitabile.

Arriva dagli Stati Uniti, non sappiamo però da dove sia partita stamane, ma certo ha percorso chilometri veri con le quattro ruote che, come tutto il resto, sono tenute in perfette condizioni.

Ma se questo è un pezzo unico, non vanno sottovalutate anche molte altre vetture che hanno segnato la storia dell’automobile e con piacere queste occasioni sono utili per ricordare, semmai ce ne dimenticassimo, la levatura mondiale dell’industria automobilistica italiana.

Il sole di questa domenica settembrina propizia gli incontri e così il nostro video offre le parole di saluto del Sindaco del comune che ospita il raduno, Lorenzo Gozzi e del Presidente dell’Automobile Club di Vercelli, Eugenio Castelli, che per i nostri Lettori raccontano il programma della giornata (che si propone di valorizzare anche questa parte così importante del territorio) e qualche nuova iniziativa, proprio in tema di restauro del castello.

Se l’appuntamento è riuscito a creare un’atmosfera di classe e stile, bisogna dire che non ha certamente stonato l’improvvisa apparizione non tanto di una quattroruote, ma di un quattrozampe di gran classe: un bellissimo Bracco di Weimar, felice in compagnia della sua padroncina, parso del tutto a proprio agio tra tante meraviglie.

Ma sentiamo in presa diretta cosa dicono ai nostri Lettori i protagonisti di oggi.

 

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Provincia di Vercelli

Dal Libro del Profeta Amos, Cap. 8, 4 – 7

Il Signore mi disse:
“Ascoltate questo,
voi che calpestate il povero
e sterminate gli umili del paese,
voi che dite: “Quando sarà passato il novilunio
e si potrà vendere il grano?
E il sabato, perché si possa smerciare il frumento,
diminuendo l’efa e aumentando il siclo
e usando bilance false,
per comprare con denaro gli indigenti
e il povero per un paio di sandali?
Venderemo anche lo scarto del grano””.
Il Signore lo giura per il vanto di Giacobbe:
“Certo, non dimenticherò mai tutte le loro opere”.

Dal Salmo 112

Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre.

Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.
Chi è come il Signore, nostro Dio,
che siede nell’alto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra?

Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prìncipi,
tra i prìncipi del suo popolo.

Dalla Prima Lettera di San Paolo Apostolo a Timoteo, Cap. 2, 1 – 8

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timoteo.
Figlio mio, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità.
Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo – dico la verità, non mentisco –, maestro dei pagani nella fede e nella verità.
Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza contese.

Dal Vangelo secondo San Luca, Cap. 16, 1 – 13

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
“Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza”.

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