VercelliOggi
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Vercelli Città

Niente da fare.

In provincia di Vercelli, quando si è anche solo parlato di tempio crematorio,

le cose sono finite abbastanza male.

Oppure male.

Quando non malissimo.

Peraltro, nella vicina provincia di Biella

sono andate proprio a schifìo.

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E dunque è comprensibile la circospezione che ispira i comportamenti dei Consiglieri Comunali del Capoluogo, i quali saranno presto chiamati a misurarsi nuovamente con il problema: un nuovo tempio crematorio in città.

Così, almeno, pare, leggendo la Deliberazione che ha licenziato la Giunta del Comune, nella seduta di fine dicembre 2022, approvando il progetto di risanamento ed ampliamento del “camposanto” di Bielliemme.

Leggi qui – 

e qui –

Come si vede, in particolare, è previsto proprio un luogo idoneo ad ospitare l’attività di cremazione delle salme e poi la dispersione delle ceneri in quello che è chiamato “giardino della pace”, locuzione certo non eccepibile, tanto più quando si parla di pace eterna.

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Sicchè, stamane, l’eccitazione (per alcuni) e la preoccupazione (per altri) era a mille.

“Il forno! Il forno”!

Ma pare che tanta agitazione sia destinata a rientrare.

Non si farà nessuna attività di cremazione.

A sentire quelli che ne sanno, pare che quelle previsioni di spazi messe giù su carta, siano tali (carta).

Come se si mettessero le mani avanti, scrivendo qualcosa che potrebbe significare: qualora, mai, un giorno, qualcuno volesse quivi realizzare un tempio crematorio, sappia il cittadino che gli spazi sono previsti.

Ma, almeno per il momento, fumata nera o, meglio, nessuna fumata.

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Lungosesia Est

Se è vero che la carenza di Medici sia un problema (peraltro, noto e prevedibile da anni) generale, è altrettanto vero che, per ora, ne stiano facendo le spese soltanto i Pazienti.

Soprattutto quelli residenti nei piccoli comuni.

In questi giorni è “esploso” il caso di Borgo Vercelli dove, dopo il collocamento in quiescenza dello “storico” Dott. Gianni Scarrone, più nessun Medico vuole assicurare il servizio di ambulatorio in paese.

I locali ci sarebbero (quelli nella foto sono di proprietà dell’Asl di Vercelli e già ora ospitano l’attività del Pediatra di Famiglia), ma ovviamente questo non basta.

Ora il Sindaco, Mario Demagistri, dopo un incontro “interlocutorio” con i vertici Asl dal quale pare sia rimasto abbastanza insoddisfatto, ha deciso di porre tutti, anche pubblicamente, di fronte alle proprie responsabilità

– leggi qui la pagina Fb del Comune –

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Pro Vercelli 1

Trento 2

Marcatori: 13’ pt Bocalon su rigore, 4’ st Comi, 29’ st

Pro Vercelli (4-3-1-2): Valentini; Iezzi (43’ st Renault), Cristini, Perrotta, Macchioni; Saco (1’ st Comi), Corradini, Iotti (1’ st Calvano); Vergara; Della Morte, Arrighini (31’ st Gatto). A disp.: Lancellotti, Rigon, Masi, Mustacchio, Emmanuello, Gheza, Clemente, Anastasio, Macanthony, Guindo. All.: Paci.

Trento (4-3-1-2): Marchegiani; Semprini, Ferri, Vitturini, Fabbri; Ballarini, Suciu, Damian; Pasquato; Bocalon (19’ st Saporetti), Carletti (47’ st Trainotti). A disp.: Tommasi, Ruffo Luci, Galazzini, Matteucci, Simonti, Piazza, Ianesi. All.:Tedino.

Arbitro: Iannello di Messina

Guardalinee: Miccoli di Lanciano e Schirinzi di Casarano

Quarto uomo:Frasynyak di Gallarate.

Ammoniti: Iezzi (PV), Cristini (PV), Carletti (T), Macchioni (PV), Marchegiani (T)

Recupero: 1’ pt – 6’ st

Inizia con una sconfitta il 2023 per la Pro Vercelli.

Le bianche casacche subito pericolose al 1’ con Della Morte che serve Vergara ma la palla finisce alta sulla traversa.

Al 12’ calcio di rigore per il Trento concesso dall’arbitro per contatto in area di Macchioni su Bocalon.

E’ lo stesso Bocalon a trasformare il rigore.

La Pro cerca il pareggio ma non riesce a concretizzare.

Il Trento con Suciu al 37’ impegna Valentini che si fa trovare pronto e blocca la palla.

Le prima frazione di gioco termina con il vantaggio della squadra ospite.

Nella ripresa la Pro al 4’ segna il gol del pareggio: pallone recuperato da Calvano, cross per Comi che batte Marchegiani.

Ancora pericolose le bianche casacche al 62’ con Comi che di testa colpisce la trasversa.

Passano 3 minuti e il Trento prova a raddoppiare.

Damian con un tiro rasoterra impegna Valentini che para in due tempi.

Gli ospiti raddoppiano al 74’: Pasquato con un tiro al volo dal limite dell’area beffa Valentini.

Al 78’ Valentini respinge in calcio d’angolo un tiro pericoloso di Pasquato.

Poi la gara prosegue senza ulteriori occasioni per la Pro di poter agguantare il pareggio e termina con la sconfitta dei leoni.

Redazione di Vercelli

 

 

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Provincia di Vercelli

Dal Libro del Profeta Isaia, Cap. 42, 1 – 4. 6 – 7

Così dice il Signore:
«Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterà il diritto alle nazioni.
Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerà il diritto con verità.
Non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
e le isole attendono il suo insegnamento.
Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».

Dal Salmo 28

Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo.

La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza.

Tuona il Dio della gloria,
nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre.

Dagli Atti degli Apostoli, Cap. 10, 34 – 38

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.
Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti.
Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».

Dal Vangelo secondo San Matteo, Cap. 3, 13 – 17

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

***

UN PENSIERO DALLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

Lo stile di Gesù

(Is 42, 1-4. 6-7; Sl 28; At 10, 34-38; Mt 3, 13-17)

Il brano del Battesimo del Signore che conclude il tempo di Natale, apre al tempo stesso il tempo ordinario, la quotidianità della nostra vita. Gesù adulto inizia la sua missione pubblica con uno stile preciso, dalla Galilea scende al Giordano unendosi ai tanti che si recano a farsi battezzare da Giovanni Battista con una domanda sulle labbra e nel cuore: “Cosa dobbiamo fare per entrare nel Regno di Dio?”. E Giovanni risponde a ognuno con poche, chiare, indicazioni pratiche: correttezza, giustizia, lì dove e con chi ci si trova a vivere. Niente di irraggiungibile, ma uno stile di vita, stile che diventa quello di Gesù reso ben visibile con la sua incarnazione, con la sua presenza tra noi.

Dio si fa bambino, Dio si fa vicino, Dio si fa solidale fino a prendere su di sé le conseguenze dei peccati, degli errori di tutti. Gesù, alle acque del Giordano, che evocano quelle dell’esodo, chiude la fila dei peccatori, quasi a volerli racchiudere tutti come fa il Pastore con il suo gregge. Anch’Egli, all’ultimo posto, chiede il battesimo a Giovanni, che protesta, che non capisce, che non riconosce in questo, lo stile del Messia. Logica ostica anche a uomini santi come Giovanni, logica e volontà di Gesù che invece riceve il compiacimento del Padre. Dio è d’accordo, è felice di quello che Gesù ha pensato e riconosce in Lui il figlio amato. Gesù che in fila con i suoi fratelli chiede di essere battezzato nel Giordano, santifica le acque con la sua presenza, il cielo si apre e lo Spirito scende su di lui come una colomba. Nel vangelo di Marco si legge che il cielo si squarcia, come si squarcerà il velo del Tempio alla morte di Gesù, non c’è più separazione, non c’è più distanza tra cielo e terra, tra Dio e l’uomo. Gesù ci apre la strada della riconciliazione, con Dio, con noi stessi, con i fratelli. Le acque del Giordano che si erano aperte per condurre oltre il popolo di Dio, ora diventano il grembo della vita nuova, la possibilità anche per noi di diventare figli amati del Padre, fratelli di Gesù Cristo. Fermiamo ancora la nostra attenzione su un particolare, che troviamo nel brano parallelo dell’evangelista Luca, dove si riferisce che Gesù stava in preghiera. La preghiera è stare in relazione con il Padre, che non lascia mai solo il Figlio, vivendo una continua comunione di desiderio, volontà e opere. La missione di Gesù, inizia dalla comunione con il Padre e dal dono dello Spirito. Anche a noi cristiani è data e ridata la grazia dello Spirito. Anche per noi c’è una missione da compiere, nella chiesa e nel mondo. Chiediamo di conoscerla, come Gesù ha conosciuto la sua al Giordano, e di poterla vivere. Perché questo accada, il dono dello Spirito va ravvivato, chiesto con insistenza, senza stancarsi, ogni giorno: «il comportamento di Gesù che prega quando viene lo Spirito, deve servire da esempio ai credenti: il dono dello Spirito Santo infatti è la domanda essenziale della preghiera cristiana» (Rossé). E lo Spirito alimenterà la fiammella smorta delle nostre deboli forze, regalandoci un futuro pieno di speranza, mentre camminiamo sapendo di essere anche noi, sempre, figli amati del Padre.

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

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Provincia di Vercelli

Dal Libro del Profeta Isaia, Cap. 60, 1 – 6

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.

Dal Salmo 71

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo agli Efesini, Cap. 3, 2 – 3. 5 – 6

Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.

Dal Vangelo secondo San Matteo, Cap. 2, 1 – 12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: “Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”. All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: “A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele””.
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: “Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo”.
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

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Si pregherà questa sera, 4 gennaio, alle ore 19, il Santo Rosario in Suffragio di Don Augusto Scavarda, l’amato Parroco del Belvedere, dell’Isola di Vercelli e di Caresanablot.

Le Esequie domani, 5 gennaio, alle ore 12: in entrambi i casi presso la Parrocchia del Sacro Cuore al Belvedere.

Poi la Salma del caro Don Augusto proseguirà per Foglizzo, dove riposerà nella tomba dei Salesiani.

Sett’anni compiuti da qualche mese, prete da 42 anni – leggi qui –

Don Augusto ha sicuramente rappresentato in modo pieno e mirabile il carisma salesiano: un vero Sacerdote, un vero figlio di Don Bosco, un vero uomo di Dio.

Non esitava ad indossare i panni del cuoco, – leggi qui – piuttosto che di Babbo Natale,

se ciò gli permetteva di con-vivere meglio e più autenticamente con il gregge a lui affidato.

Ma si preparava, studiava, cercava di proporre al popolo di Dio di cui aveva la cura d’anime, meditazioni sapienti ed efficaci, sostenute da una grande esperienza pastorale.

Nel corso degli anni ne abbiamo messe a repertorio tante; alcune le riproponiamo di seguito, come primo contributo per quella che si dovrà scrivere a più mani: una storia del passaggio di Don Augusto in mezzo a noi, con l’impegno di non dissiparne il magistero.

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Leggi anche –

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Qui in occasione delle Esequie di Paolo Sala.

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Celebrazione in onore di Santa Rita all’Isola.

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La S.Messa in ricordo delle vittime del Covid.

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Pentecoste e il ricordo di Roberto Santocchi.

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L’ultimo saluto a Sandra Cavezzale.

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Don Secondo Pollo, 80 anni dopo.

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La Festa dello Sport all’Isola – 

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Per oggi terminiamo qui, ricordando ancora che si potrà rendere omaggio per tutta la giornata di oggi e domattina alla salma del caro Don Augusto alla Camera ardente allestita presso la cappellina della Sacra Famiglia, nella Chiesa del Belvedere.

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Aggiornamento ore 21 –

 

La salma di Don Augusto è stata composta presso la cappellina invernale della Sacra Famiglia, interna alla chiesa del Sacro Cuore al Belvedere di Vercelli.

Qui l’amato sacerdote salesiano ha celebrato l’ultima sua Messa, alle 9 di questa mattina, 3 gennaio 2022.

Più tardi, attorno alle 12,30 non si è unito ai confratelli salesiani per il pranzo comunitario, poiché si sentiva stanco ed ha preferito salire in camera sua a riposare.

Qui è stato trovato, privo di vita sul suo letto, attorno alle 17, quando sono andati a chiamarlo per la preghiera dei Vespri.

Aveva il volto sereno e tutto lascia pensare che non abbia sofferto.

Questa sera Don Guido Candela, responsabile della Comunità salesiana a Vercelli, ha guidato la preghiera del Santo Rosario, da poco terminata, cui hanno partecipato già diverse persone che avevano già saputo la triste notizie.

Ma bisognerà attendere domattina per conoscere le date del S.Rosario e delle Esequie e gli orari in cui sarà possibile rendere omaggio alla salma, nella camera ardente allestita nel piccolo tempio, come si vede nell’illustrazione.

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Vercelli – Ultim’ora – Una tragica notizia si abbatte sul popolo di Dio che è in Vercelli e soprattutto nella Zona Pastorale Vercelli Ovest, delle Parrocchie di Caresanablot, Belvedere, Isola: è morto Don Augusto Scavarda.

E’ stato trovato privo di vita al Belvedere attorno alle 17 di oggi, 3 gennaio.

L’ultima volta che l’abbiamo visto, questa mattina poco dopo le 9, nulla lasciava presagire una simile disgrazia.

Aggiornamenti nelle prossime ore.

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Provincia di Vercelli

Dal Libro dei Numeri, Cap. 6, 22 – 27

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro:
Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».

Dal Salmo 66

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Galati, Cap. 4, 4 – 7

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

Dal Vangelo secondo San Luca, Cap. 2, 16 – 21

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

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UN PENSIERO SULLA PAROLA A CURE DELLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

La mangiatoia è la nostra culla!

(Nm 6, 22-27; Sal 66; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21)

Iniziamo un nuovo anno, la liturgia ci mette sotto la protezione di Maria. Abbiamo vissuto l’Avvento e poi il Natale con lo sguardo rivolto al Signore chiamandolo tra noi, attendendo la sua venuta. Un Bimbo è nato e ci ha portato luce, speranza e forza di credere ancora nella vita.

Il Bimbo ci viene presentato dalla Madre, è adagiato in una mangiatoia. Non è la ricchezza della culla che rende felice il Bimbo, ma l’accudimento della Mamma che con tenerezza lo adagia in quella mangiatoia provvidenziale.

Oggi sostiamo con i Pastori in questa piccola capanna dove il tepore che scalda non viene dal fuoco, ma dall’amore che circola nella piccola Famiglia: Maria, Giuseppe e il Bimbo si scambiano sguardi e sorrisi.

In quella mangiatoia con Gesù ci siamo anche noi, in quel gioco di sguardi e d’amore ci siamo anche noi. In quel tepore di amore che scalda, nutre e fa crescere ci siamo anche noi, perché quando Maria ha detto il suo Sì è nata la Chiesa e quindi siamo nati tutti noi.

Forse possiamo prendere il proposito di vivere quest’anno in questa dimensione mistica: nella mangiatoia!

Il Verbo che si è fatto carne è stato nutrito da Maria, ma poi si è fatto lui stesso cibo per noi. Giorno dopo giorno di questo nuovo anno saremo curati, accuditi da Maria, lei con amore ci terrà tra le sue braccia, ci adagerà nella mangiatoia. Nutriti dal suo amore, saremo in grado di cogliere il dono di Dio che è in noi e saremo in grado di farci noi stessi dono per gli altri.

Maria ha un cuore generoso, offre il suo Bambino, con le braccia protese in avanti ci fa dono del Dono ricevuto. Il Verbo si è fatto carne e questa carne la portiamo nella nostra carne. Maria meditava nel suo cuore il mistero che “concretamente” si compiva in lei. Lei che sentiva una nuova vita crescere dentro di sé, avrà avuto nel suo cuore pensieri di stupore, di non comprensione piena, di silenzio smarrito. La Vita pulsava, parlava in Lei. E quindi era vera Vita, ma come poteva essere avvenuto?

Noi portiamo Dio dentro di noi: Mistero grande! Come è possibile? Come è avvenuto? Non sappiamo. Però la sua vita parla, cresce, si muove in noi.

Iniziamo un anno con questa maternità del cuore e della mente. Custodiamo il “Piccolo” che cresce in noi e a cui immagine e somiglianza siamo stati creati.

Un anno si apre con tante speranze pur tra tante preoccupazioni per le tensioni, guerre e drammi presenti nel mondo. E’ nel profondo silenzio che la Parola si rivela e la comprensione arriva. E’ a metà della notte che la luce brilla nel suo splendore e la Vita comincia a far sentire la sua voce. E’ nella notte che il Bambino fa sentire il suo primo gridolino nella mangiatoia!

Non perdiamoci d’animo! La notte di questo tempo di prova è a metà del suo corso: il Dio della Vita è venuto a mettere la sua Tenda in mezzo a noi. Cerchiamolo nella precarietà di situazioni e di luoghi, Lui c’è perché è venuto per camminare in mezzo a noi. Ed è venuto veramente, ce lo assicura Maria – Madre di Dio – che con i suoi orecchi ha sentito per prima la voce della Parola. La mangiatoia che è nel tuo cuore non è vuota: Lui c’è! Lasciamo che Maria deponga anche noi dolcemente nella mangiatoia, saremo in compagnia di Dio che ha scelto la precarietà e l’essenzialità delle situazioni. Buon anno nuovo!

Sr Maria Aurora della Risurrezione, O. Carm.

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

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Vercelli Città

(Stefano Di Tano per Vercelli Oggi.it) – L’edificio che per quasi un secolo fu l’abitazione e lo studio del Gen. Marcello Bertinetti e della sua Famiglia, da qualche anno era disabitato e l’antica nobile  costruzione stava conoscendo il periodo più triste della sua storia.  Non poteva rimanere così, bella, corposa, ma solitaria, senza una funzione altrettanto importante, diversa dai tempi in cui fra quelle mura si parlava di grandi imprese sportive, di lavoro, di imprese militari e aviatorie….

La svolta è avvenuta alcuni anni or sono, quando il dottor Nando Lombardi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, con il suo Comitato di Indirizzo decise di acquisire l’antica grande villa col terreno attiguo caratterizzato da giardini con nove magnifiche “magnolie”.

L’idea nacque dall’aver organizzato in città un importante Convegno sull’Alzheimer, la malattia che già dava tanto dolore a migliaia di persone ed alle loro famiglie sul nostro territorio e nelle province vicine poiché poche erano le strutture ospedaliere che offrivano le necessarie attenzioni a questi malati ed al sostegno dei loro familiari. L’impegno era partito ed avrebbe dato i suoi frutti certamente con la successiva nomina del nuovo Presidente Avv. Aldo Casalini che infatti ha proseguito con successo il progetto mettendo a disposizione la cifra di 3 milioni di euro per l’inizio dei lavori:    grandi lavori, ovviamente, poiché si trattava di cambiare radicalmente il volto della costruzione, all’interno ed all’esterno secondo tutte le necessità del caso.

Quindi l’Ospitalità dei malati, le speciali terapie assistite e innovative, i momenti di relax e di stimolo delle sensazioni benefiche, accondiscendendo in toto alle richieste dei malati, anche sulle necessità psicologiche più rasserenanti, poiché è la sensazione di sicurezza, di tranquillità che essi ricercano per sentirsi liberi dal senso di impotenza e libertà.

Le idee, le innovazioni, sono veramente straordinarie” ha commentato ai giornalisti, al pubblico, ed alle molte autorità presenti il Presidente avv. Casalini in occasione della bellissima giornata inaugurale.  “L’aiuto è giunto da varie istituzioni e da molti altri Centri già in funzione  con ottimi risultati, una garanzia per noi, la certezza di essere sulla buona strada per dare un futuro luminoso a queste persone che hanno tante necessità giornaliere che potranno assolvere col contributo di un numeroso gruppo di medici, assistenti e tecnici, anche con la presenza dei propri familiari. Ringrazio naturalmente il Comune, la Regione Piemonte, l’ASL Vercelli, la Cooperativa Sociale La Cometa, gli enti e le  aziende che hanno dato il massimo per avere questo risultato”.

In effetti, Le Magnolie  rappresentano un vero “raggio di luce” nel mondo della Sanità provinciale con la sua sede centralissima in Città (Via Massaua/Via Tripoli) e la totale disponibilità per gli assistiti.

Sul nostro prossimo servizio, daremo ulteriori notizie relative all’utilizzo del Centro Diurno diretto da Marta Bellotti (La Comenta Assistenza).

In conclusione, un rapido elenco dei protagonisti della cerimonia inaugurale, con i nomi di Aldo Casalini, Nando Lombardi, Raffaele Raviglione (Presid.La Cometa), GianPaolo Bucchioni (Arred. Strutt.li), Massimo Simion Vice Sindaco, Arciv. Marco Arnolfo, Luigi Bobba, Davide Gilardino, Ermir Heqimi (Alba Tetti), Alessandro Stecco Reg.Piemonte.

 

Redazione di Vercelli

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Provincia di Vercelli

Dal Libro del Profeta Isaia, Cap. 9, 1 – 3. 5 – 6

Il popolo che camminava nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Màdian.
Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando
e ogni mantello intriso di sangue
saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
Perché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il potere
e il suo nome sarà:
Consigliere mirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace.
Grande sarà il suo potere
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul suo regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.

Salmo 95

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.

Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo a Tito, Cap. 2, 11 – 14

Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.

Dal Vangelo secondo san Giovanni, Cap. 1, 1 – 18

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

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