VercelliOggi
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Provincia di Vercelli

Si è svolta questa mattina, 5 giugno, presso la sede del Comando Provinciale Carabinieri di Vercelli, la tradizionale cerimonia della “Festa dell’Arma”, alla presenza delle massime autorità cittadine e provinciali, dei gonfaloni della Provincia e dei Comuni insigniti di medaglie al valore, di una rappresentanza delle associazioni combattentistiche e d’arma nonché di alcune classi di scuole primarie della città.

L’evento è stato preceduto dalla posa di una corona al monumento ai Caduti dell’Arma, tra i quali l’Appuntato Salvatore Vinci, eroicamente caduto in provincia di Vercelli nel 1989.

Il Comandante Provinciale, Col. Emanuele Caminada, ha tenuto un’allocuzione in cui ha evidenziato le attività salienti che hanno caratterizzato l’operato dell’Arma negli ultimi 12 mesi: il video che offriamo ai Lettori riporta integralmente l’intervento del Comadante.

E’ seguita la consegna di elogi a militari di vari Reparti della Provincia, distintisi per operazioni di servizio nel corso dell’ultimo anno: le motivazioni sono illustrate al termine dell’articolo e la gallery fotografica messa a repertorio ritrae tutti i premiati.

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Ecco una sintesi dei risultati operativi conseguiti nell’ultimo anno dai Carabinieri della provincia di Vercelli.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Vercelli perseguono circa il 70% dell’intera delittuosità provinciale.

Nel corso dell’ultimo anno in provincia l’Arma ha proceduto per 3.417 reati, dato che è in linea con quello dell’anno precedente.

L’attività di contrasto porta a scoprire un reato su tre (32% rispetto al dato nazionale pari al 25%).

Le persone deferite all’autorità giudiziaria sono 1.387, di cui 117 in stato di arresto, il 23,07 % risulta straniero.

Il 34% dei reati perpetrati sono contro il patrimonio, (dato nazionale 40% ).

I furti rappresentano il 32,25 % del totale dei delitti, di questi circa il 10% risultano scoperti, dato di gran lunga superiore se rapportato al dato Nazionale (+5,43%).

L’attività di contrasto ha permesso di identificare oltre 100 soggetti.

Circa il 17 % dei reati perseguiti dall’Arma in provincia è rappresentato dalle truffe e frodi informatiche, nuovo fronte del crimine che trova spazio nelle nuove abitudini quotidiane degli acquisti on-line.

Un fenomeno in costante crescita, che ha indotto i nostri militari a un intenso approfondimento professionale sulle tecniche investigative e repressive conseguendo risultati efficaci, tenuto conto che l’attività investigativa ha permesso di perseguire oltre 22 % dei delitti commessi, un dato ben superiore al dato Nazionale (+7,4%) e di identificare, con conseguente deferimento all’Autorità Giudiziaria, 177 autori di reato.

Per quanto concerne:

– contrasto agli stupefacenti sono stati deferiti all A.G. n. 40 soggetti, in linea con l’anno precedente.

Sono stati sequestrati complessivamente circa 3 kg di sostanza stupefacente;

– i reati perpetrati dai minori, nr 42 sono i soggetti deferiti all’ A.G. in linea con l’anno precedente;

– la sicurezza stradale è stato registrato un calo dei sinistri stradali (n. 173 rispetto n.194) in calo il numero dei soggetti sorpresi alla guida sotto gli effetti dell’alcool o della droga (56 contro i 92 anno precedente).

L’ATTIVITA’ PREVENTIVA

Negli ultimi 12 mesi sono stati comandati oltre 17.000 servizi preventivi (in media 46 servizi al giorno) nel corso dei quali:

– sono state identificate oltre 53.000 persone;

– sono stati controllati circa 40.000 veicoli

Particolare attenzione è stata rivolta al contrasto dei reati cd. di violenza di genere (maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori). Le norme contenute nel cd. “codice rosso” hanno impegnato in prima linea tutte le Stazioni Carabinieri della Provincia per contrastare efficacemente tale fenomeno e per garantire una costante e discreta vigilanza nei confronti delle vittime.

Negli ultimi 12 mesi, rispetto al medesimo periodo, si sono registrati:

– 43 reati di atti persecutori (+160%)

– vittime straniere circa 12%;

– 63 reati di maltrattamenti in famiglia (+124,24%) contesto straniero 15%.

– Dei 92 soggetti deferiti per tali deprecabili violenze (16% stranieri) ben oltre 80% sono stati sottoposti a misure restrittive della propria libertà

È lecito supporre che il rilevante incremento dei reati di genere sia frutto di una maggiore propensione a denunciare da parte delle vittime, le quali percepiscono l’incremento deciso dell’attenzione di tutte le Istituzioni verso tali deplorevoli fenomeni oltre alla concreta volontà di perseguirli con assoluta sensibilità e priorità.

Al riguardo, di vitale importanza sono le iniziative per prevenire e contrastare le truffe e i furti ai danni di anziani, nel cui ambito i Comandanti di Stazione hanno continuato a promuovere, grazie anche alla collaborazione di parrocchie e associazioni, una serie di incontri informativi a favore delle singole comunità.

Nell’ambito del progetto di diffusione della cultura della legalità tra i giovani, con specifico riferimento alla violenza di genere, al bullismo, all’educazione stradale, all’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti, le iniziative dell’Arma hanno interessato più di 2.500 studenti di 34 Istituti della Provincia, attraverso conferenze nelle scuole e visite ai Comandi.

Durante l’inverno appena trascorso, infine, l’Arma è riuscita ad assicurare il servizio di prevenzione su alcuni comprensori sciistici dell’alta Val Sesia, garantendo la presenza di complessivi 153 servizi di pattuglia di Carabinieri specializzati sciatori che hanno assolto molteplici richieste di soccorso e assistenza sugli impianti.

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RICOMPENSE ATTRIBUITE A CARABINIERI CHE SI SONO DISTINTI

 ELOGIO CONCESSO DAL COMANDANTE PROVINCIALE DEI CARABINIERI DI VERCELLI AL NUCLEO INVESTIGATIVO DEL REPARTO OPERATIVO DI VERCELLI

“ADDETTI A NUCLEO INVESTIGATIVO, EVIDENZIANDO ELEVATA PROFESSIONALITÀ, DISARTICOLAVANO UN SODALIZIO CRIMINALE DEDITO ALLA COMMISSIONE DI REATI CONTRO IL PATRIMONIO, CONSENTENDO DI TRARRE IN ARRESTO 4 INDIVIDUI, RITENUTI RESPONSABILI DI RAPINE AGGRAVATE IN DANNI DI CITTADINI ED ESERCIZI COMMERCIALI, NONCHÉ DI RECUPERARE UNA PISTOLA CON MATRICOLA ABRASA E CATTURARE UN PERICOLOSO LATITANTE”.

PIEMONTE E LOMBARDIA, APRILE – SETTEMBRE 2022.

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ELOGIO CONCESSO DAL COMANDANTE PROVINCIALE DEI CARABINIERI DI VERCELLI AL MAR. ORD. ENZO FEDERICO PEDONE, AL MAR. ORD. CHRISTIAN ALTOPIEDI, AL V. BRIG. GENNARO MARTINO E AL V. BRIG. DANILO ARMANDO BUCCARELLA

“ADDETTI A STAZIONE CAPOLUOGO, EVIDENZIANDO ELEVATA PROFESSIONALITÀ, SPICCATA ATTITUDINE INVESTIGATIVA ED ENCOMIABILE SENSO DEL DOVERE, FORNIVANO DETERMINANTE CONTRIBUTO A TEMPESTIVE INDAGINI CHE SI CONCLUDEVANO CON LA CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE DEL RESPONSABILE DI 7 FURTI E  RAPINE IMPROPRIE IN DANNO DI PERSONE”.

TERRITORIO DELLE PROVINCE DI VERCELLI E NOVARA, AGOSTO – OTTOBRE 2022.

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ELOGIO CONCESSO DAL COMANDANTE PROVINCIALE DEI CARABINIERI DI VERCELLI AL MAR. CA. GESUALDO MARRAPODI, AL  V.BRIG. MASSIMO SERRATI’, AL CARABINIERE FORTUNATO SANTACATERINA, AL CARABINIERE GIUSEPPE INCOLLU E AL CARABINIERE VINCENZO MUSTO

“SOTTUFFICIALE E ADDETTI A STAZIONE DISTACCATA, DANDO PROVA DI ELEVATA PROFESSIONALITÀ, SPIRITO DI SACRIFICIO ED ESEMPLARE INTUITO INVESTIGATIVO, A SEGUITO DI SVARIATI FURTI AI DANNI DI NOTA AZIENDA LOCALE, CONDUCEVANO ARTICOLATA ATTIVITÀ

INVESTIGATIVA CHE CONSENTIVA DI TRARRE IN ARRESTO DUE PLURIPREGIUDICATI E RECUPERARE L’INTERA REFURTIVA DEL VALORE DI 50.000 EURO CIRCA”.

CRESCENTINO (VC), OTTOBRE – NOVEMBRE 2022

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ELOGIO CONCESSO DAL COMANDANTE PROVINCIALE DEI CARABINIERI DI VERCELLI AL MAR. ORD. CHRISTIAN VIEZZER E AL  V. BRIG. MARIO FRUGOLINO,

“COMANDANTE E ADDETTO A STAZIONE DISTACCATA, EVIDENZIANDO ELEVATA PROFESSIONALITÀ E SPICCATO ACUME INVESTIGATIVO, SVOLGEVANO ARTICOLATE INDAGINI A SEGUITO DI TRUFFA INFORMATICA DEL VALORE DI 60.000,00 €. L’ATTIVITÀ, GRAZIE AL TEMPESTIVO SEQUESTRO DEI CONTI CORRENTI BANCARI, CONSENTIVA  IL RECUPERO DI PARTE DELL’ILLECITO PROVENTO E DI DEFERIRE IN  STATO DI LIBERTÀ 7 SOGGETTI OPERANTI NELLE PROVINCE DI NAPOLI, SALERNO E CASERTA.

BURONZO (VC), FEBBRAIO – MARZO 2023

Posted in Cronaca
Provincia di Vercelli

Dal Libro dell’Esodo, Cap. 34, 4 – 6. 8 – 9

In quei giorni, Mosè si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano.
Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà».
Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità».

Dal Libro di Daniele, Cap. 3, 52 – 56

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri.

Benedetto il tuo nome glorioso e santo.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso.

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini.

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.

Dalla Seconda Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi, Cap. 13, 11 – 13

Fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi.
Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano.
La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.

Dal Vengelo secondo San Giovanni, Cap. 3, 16 – 18

In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

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UN PENSIERO A COMMENTO DELLE LETTURE A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE

Le Letture di oggi parlano di Dio, di quel Dio incarnato, di quel Dio Amore, di quel Dio comunione, di quel Dio “scultore”, di quel Dio buono.

Lo possiamo immaginare, Mosè (prima lettura), mentre sale sul monte, di buon mattino; Dio lo attende, lo ha chiamato.

Forse il suo passo è lento, affaticato e quelle tavole di pietra così pesanti da portare; forse anche il cuore è turbato, preoccupato … eppure l’ immagine di Dio è quella del “pietoso”, lento all’ ira, fedele, ricco di amore… un Dio che cammina con l’uomo.

Un Dio che sorprende: un Dio che è Misericordia.

E Mosè conosce il volto di Dio Padre e Madre: dolcezza e tenerezza che sono Grazia.

Anche il Salmo, cantico di lode che leggiamo dal libro di Daniele, è l’espressione della fede di tre amici; salvati da Dio dal fuoco della fornace in cui erano stati gettati per non essersi piegati all’idolatria della statua d’oro di Nabucodonosor:

“Benedetto il Signore degno di lode e di gloria”.

Nella Lettera ai Corinzi, San Paolo ribadisce (seconda Lettura) che Dio è il Dio della pace e dell’ amore, Dio che dona Grazia e manda lo Spirito Santo.

Un Dio che manifesta la sua azione salvifica.

Un Dio che è una miriade di “colori” uno spettro visibile di toni di sfumature e manifestazioni.

Un Dio biblico, un Dio dal volto umano, quello di Gesù, un Dio in relazione che nella relazione, ama.

Un Dio che era, che è e che viene.

Un Dio che è passato, presente e futuro.

Un Dio che è relazione.

Un Dio unico e trinitario.

Un Dio che dice a Nicodemo: “Dio ha tanto amato il mondo…“ e la notte di Nicodemo si illumina.

Un’ azione di Dio Trinitario: un Dio amore che si rivela, che si comunica.

Il dogma trinitario si riassume in quell’ espressione propria di San Giovanni: “Dio è Amore“ (1 Gv 4,16).

Giovanni è preciso, è chiaro: la fonte stessa dell’ amore è Dio. Tutto ciò che Dio fa lo fa per Amore e con Amore.

L’ incipit del brano del Vangelo della liturgia odierna lo “colloca”, per aiutarci a comprendere il Mistero, non un enigma, ma un “Mistero d’ Amore”:

“Dio ha tanto amato il mondo da date il Figlio Unigenito”.

Dio ha dimostrato il suo amore concretamente entrando nella storia umana con la persona di Gesù Cristo .

Un Dio fedele che ama con Amore il mondo.

Un Dio trinitario che non sta senza l’ uomo, un movimento di donazione divina che permea ed invade il mondo.

Un Dio che “sceglie” il mondo e il Figlio è il “modo” con cui Dio ama il mondo.

Nicodemo va da Gesù ha bisogno delle sue parole, di comprendere, di capire, di certezza e Gesù lo accoglie e gli dona quelle parole, come le dona a noi oggi: Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.

Nicodemo va da Gesù e si “illumina”, quella notte si rasserena, perché Gesù non si ferma alla legge, non si ferma alle tavole di pietra, ma illumina il volto di Dio, lo fa “vedere così come Egli è”.

Perché Dio è così: accende il cuore, lo sguardo e attraverso il Figlio, Gesù Cristo Figlio di Dio fatto uomo, possiamo vivere in comunione con il Padre e lo Spirito Santo.

Contempliamo il Mistero della Trinità: Unico Dio in tre Persone.

Mistero di Amore, unità e relazione.

Esistenza che è co-esistenza, coabitazione, comunione.

Relazione di Amore.

Anche noi siamo relazione.  A sua immagine.

Immagine di quel Dio Amore in Tre Persone.

Lo leggiamo già nel testo della Genesi: “Non è bene che l’uomo sia solo”.

La solitudine ci fa avvizzire, abbiamo bisogno di legami significativi ed impariamo la relazione dall’Autore della Vita, quel Dio Uno e Trino che ha “tanto amato il mondo”.

“L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5)

Posted in Pagine di Fede

Una vittoria per rendere meno amara la partecipazione ai playoff promozione di serie B.

Era questo l’obiettivo dell’Amatori nel match conclusivo della due giorni a Mirandola, dove si è disputata la poule finale per salire in A2.

I gialloverdi sono riusciti, alla fine, a conquistare tre punti, sconfiggendo nettamente, 10-3, i padroni di casa del Pico.

Una vittoria che – come scritto in precedenza – rende meno amaro il viaggio in Emilia ma che – al tempo stesso – accresce i rimpianti.

Tarsia e compagni hanno infatti dimostrato negli ultimi 50’ della stagione che si poteva davvero lottare fino alla fine per la promozione nella categoria superiore.

Purtroppo pesano come macigni gli errori sui tiri diretti e sui rigori delle partite precedenti.

Un report finale – sotto questo aspetto – che si chiude in negativo: 4 tiri diretti, 3 rigori, 0 goal.

Con metà realizzazioni l’Amatori stasera avrebbe festeggiato, probabilmente, il salto di categoria.

Resta, comunque, una stagione positiva per quanto riguarda i dati: girone di Coppa Italia vinto, girone di campionato vinto, miglior attacco assoluto della serie B, due giocatori sul podio della classifica generale dei marcatori (Ortiz al primo posto; Gallotta al terzo), finale di Coppa Italia, playoff promozione di campionato.

E’ mancata, purtroppo, la ciliegina sulla torta.

Ovvero, o la Coppa Italia, o la promozione in A2. Da questi dati positivi occorrerà ripartire.

Così come si potrà ripartire dai giovani valorizzati nell’arco della stagione (Chiavaro, Simone e Mattia Vercellotti, Kavara).

Bisognerà, invece, valutare il futuro di alcune pedine fondamentali, quali Ortiz, Bernabè, Gallotta.

Praticamente certa la permanenza in casacca gialloverde degli altri elementi della rosa gialloverde.

I programmi futuri – come ha anche dichiarato l’allenatore Andrea Ortogni – saranno comunque discussi nelle prossime settimane, dopo aver smaltito la delusione di questa poule promozione.

Nell’ultimo match in programma, i vercellesi non hanno avuto particolari problemi nel superare i padroni di casa.

Marcatori gialloverdi sono stati Ortiz (5 reti), Gallotta (4) e Bernabè.

Per il Pico sono invece andati in rete Gioele De Stefano (doppietta) e Mirto.

Nella partita che ha preceduto lo scontro tra Amatori e Pico, Breganze e Sandrigo si sono divisi la posta in palio.

E’ finita 4-4. Un pareggio che ha consegnato al Breganze la promozione in A2.

A parziale consolazione, due giocatori dell’Amatori sono ai primi due posti della “mini” classifica marcatori della finale playoff: Ortiz, con 7 reti, e Gallotta, autore di 6 goal.

Hockey Amatori Vercelli – Hockey Pico: 10-3 (5-0; 5-3)

Hockey Amatori Vercelli: Errico (P), Tarsia, Bernabè, Gallotta, Ortiz, Cremaschi, Maffè, Lucido, Vercellotti S., Chiavaro (P). All.: Ortogni.

Hockey Pico: Luppi (P), Malagoli, Canossa, Moschetti, Mirto, De Stefano A., De Stefano G., Paltrinieri, Balbi, Potenza (P) All.: Ialacci

Arbitri: Brambilla e Rago

Marcatori: 0’47” Ortiz (A); 1’35” e 10’39” Gallotta (A); 11’43” Ortiz (A); 22’10” Bernabè (A); 26’11” Gallotta (A); 31’13” e 32’17” De Stefano G. (P); 35’23”, 37’52”, 39’29” Ortiz (A); 39’50” Gallotta (A); 40’11” Mirto (P)

Falli di squadra: Amatori Vercelli – 7; Pico – 4

Tiri diretti: Amatori Vercelli – 0 (0); Pico – 1 (0)

Espulsioni temporannee: Maffè (A)

Risultati secondi incontri 2ª giornata

Breganze – Sandrigo: 3-3

Hockey Pico – Amatori Vercelli: 3-10

Classifica

Breganze – punti 7 (Promosso in serie A2)

Sandrigo – punti 5

Amatori Vercelli – punti 3

Hockey Pico – punti 1

Redazione di Vercelli

Posted in Lo Sport

I gialloverdi perdono anche la seconda partita, disputatasi oggi, domenica 28 maggio, alle 13, contro il Breganze ed escono aritmeticamente dalla lotta promozione.

Un ko che brucia – i vercellesi erano in vantaggio 2-0 a pochi minuti dal termine del primo tempo – e che segue di poche ore quello contro il Sandrigo, subito ieri (sabato 27 maggio) nella giornata di apertura della poule promozione di serie B.

Oggi l’Amatori ha cercato in tutti i modi di conquistare quella vittoria che avrebbe – alla luce del pareggio tra Sandrigo e Pico, poco prima – tenuta accesa la fiammella della speranza. Invece le cose sono andate diversamente.

Tarsia e compagni hanno iniziato bene, andando in doppio vantaggio grazie alle reti di Ortiz, dopo 1’30”, e di Maffè, al 20’29”, ma sbagliando anche tanto, troppo.

Come già accaduto contro Sandrigo, la percentuale dei tiri diretti e dei rigori è stata pari a zero.

Nella prima frazione di gioco sono stati gettati alle ortiche due tiri diretti e un rigore.

Errori che hanno, di fatto, segnato il destino del match.

Breganze che è poi riuscito ad accorciare, con Volpe, al 24’, rientrando negli spogliatoi con un solo goal di svantaggio.

Nella ripresa il copione non è mutato granché: Amatori che prova ad allungare, Breganze che approfitta in ripartenza.

Il risultato cambia nel giro di due minuti. Al 30’43” Agostini sigla il pareggio e al 32’55” è Tagliapietra a mettere la freccia del sorpasso definitivo.

Gialloverdi che provano a recuperare ma senza alcun risultato.

Anzi, si allunga la serie degli errori con un rigore sbagliato.

Anche Breganze ci mette del suo per rendere “vivo” il match, vanificando due tiri diretti e altrettanti rigori.

Si chiude con la comprensibile delusione del clan gialloverde.

La partita contro i padroni di casa del Pico, che alle 20,45 chiuderà la poule promozione, diventa a questo punto del tutto ininfluente ai fini della classifica.

«C’è tanta amarezza ma anche la consapevolezza di aver fatto tutto quello che si poteva – afferma al termine del match perso contro Breganze, l’allenatore dell’Amatori, Andrea Ortogni -. Sono state due partite diverse ma in entrambe i ragazzi hanno dato tutto, fino all’ultimo secondo. Ci tengo, dunque, a ringraziarli per l’attaccamento dimostrato a questi colori e per il lavoro fatto nell’arco della stagione. Oggi siamo andati in vantaggio ma non siamo riusciti a gestire al meglio il match. Sapevamo che, per le nostre caratteristiche, non potevamo fare una partita perfetta in fase difensiva. Purtroppo abbiamo pagato alcuni errori e in partite come queste, che contano il doppio, i particolari fanno la differenza. L’amarezza e la delusione ci sono, è inevitabile, ma siamo a posto con noi stessi. Non è detto che se domini il tuo girone poi lo devi fare anche alle finali. Certo è un peccato essere caduti sul più bello».

Ortogni continua, affermando che «adesso non è il momento per pensare al futuro. Dobbiamo finire bene queste finali anche perché magari qualche società potrebbe rinunciare e ci potrebbero essere dei ripescaggi. Vincere il match con il Pico servirebbe anche a questo. Ci prenderemo qualche giorno di riflessione e poi valuteremo il futuro. E’ presto per fare programmi. Vedremo nelle prossime settimane».

Hockey Amatori Vercelli – Hockey Breganze: 2-3 (2-1; 0-2)

Hockey Amatori Vercelli: Errico (P), Tarsia, Bernabè, Gallotta, Ortiz, Cremaschi, Maffè, Lucido, Tarchetti, Chiavaro (P). All.: Ortogni.

Hockey Breganze: Zanfi (P), Barbieri, Tagliapietra G., Agostini, Battaglin, Tagliapietra A., Volpe, Scortegagna, Costenaro, Tagliapietra G. (P) All.:: Perea.

Arbitri:: Davoli e Uguzzoni

Marcatori: 1’30” Ortiz (A); 20’29” Maffè (A); 24’00” Volpe (B); 30’43” Agostini (B); 32’55” Tagliapietra G. (B)

Falli di squadra: Amatori Vercelli – 15; Breganze – 9

Tiri diretti: Amatori Vercelli – 3 (0); Breganze – 2 (0)

Rigori: Amatori Vercelli – 1 (0); Breganze – 2 (0)

Espulsioni temporanee: Agostini (B); Battaglin (B); Ortiz (A)

Risultati Primi incontri 2ª giornata

Sandrigo – Pico Mirandola: 3-3

Breganze – Amatori Vercelli: 3-2

Classifica

Breganze – punti 6 Sandrigo – punti 4

Pico Mirandola – punti 1

Amatori Vercelli – punti 0

Programma secondi incontri 2ª giornata – Domenica 28 maggio 2023

Ore 18: Breganze – Sandrigo

Ore 20,45: Pico Mirandola – Amatori Vercelli

Redazione di Vercelli

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Dagli Atti degli Apostoli, Cap. 2, 1 – 11

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

Dal Salmo 103

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.

Dalla Prima Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi, Cap.12, 3b – 7. 12 – 13

Fratelli, nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo.
Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune.
Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.

***

Sequenza

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sórdido,
bagna ciò che è árido,
sana ciò che sánguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.

***

Dal Vangelo secondo San Giovanni, Cap. 20, 19 – 23

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

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UN PENSIERO DALLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

Pentecoste

Raggiunti dal Dono di Dio

(At 2, 1-11; Sl 32; 1 Cor 12, 3b-7. 12-13; Gv 20, 19-23)

Gli Atti degli apostoli e il vangelo ci presentano l’immagine della comunità dei discepoli tutti riuniti in uno stesso luogo, a Gerusalemme, dove il Signore prima di ascendere al cielo li aveva invitati a rimanere in attesa della venuta dello Spirito promesso. Secondo gli Atti la venuta dello Spirito si compie in una casa; la tradizione vede Maria e i credenti uniti e concordi nella preghiera mentre attendono e implorano la venuta del Paraclito. All’improvviso, il Dono di Dio scende dal cielo, come un vento impetuoso che riempie tutta la casa e, posandosi sopra ciascuno lo colma di Sé, comunicando la capacità di parlare in lingue diverse.

Una teofania (manifestazione) che fa convergere verso quella casa tutta la folla degli abitanti di Gerusalemme, turbati e stupiti si domandano come mai quegli uomini, che riconoscono come Galilei, stanno parlando in modo che ognuno possa comprendere nella propria lingua nativa l’annuncio delle grandi opere di Dio. Dio dona se stesso e il suo dono chiede di essere annunciato, condiviso. T

Tutti possiamo entrare nella casa della preghiera e ricevere lo Spirito che si posa su di noi come fuoco che illumina e riscalda, che fa ardere il cuore e la vita, non più vuota, ma colma e piena del Dono che ci unisce nella diversità. Nessuno nasce come il clone di qualcun altro, la fantasia di Dio è infinita e tutti siamo chiamati con una vocazione-missione particolare. Ogni dono è anche responsabilità: non si riceve per nasconderlo sotto terra, ma per farlo fruttificare. Riconoscendo e rispondendo alla nostra chiamata personale, realizziamo ciò che possiamo essere, contribuendo all’armonia dell’universo.

Nel vangelo i discepoli si trovano insieme, uniti dalla paura di fare la stessa fine di Gesù. Gesù entra nel chiuso dove si sono nascosti e ponendosi nel mezzo, dona la pace, mentre si fa riconoscere mostrando loro i segni della passione nella sua carne a testimonianza perenne, non del male ricevuto, ma dell’amore offerto fino al culmine. I credenti gioiscono al vedere il Signore, che per la seconda volta dona la pace e soffiando su di loro comunica lo Spirito Santo. Il soffio di Dio, che richiama il soffio della prima creazione (Gen 2,7) trasforma i discepoli impauriti, paralizzati e spenti, in annunciatori coraggiosi e franchi; liberandoli dalla paura apre le porte della casa e del cuore, mandandoli fino agli estremi confini della terra con la capacità ricevuta di entrare in sintonia con ogni popolo e nazione, attraverso la lingua universale dell’amore da tutti compresa e riconosciuta. Saranno ambasciatori di pace e di perdono, quale notizia più bella? Tutti abbiamo pesi più o meno grandi che vorremmo lasciar andare, dimenticare, per ricominciare leggeri, liberi, nuovi, riconciliati e sospinti dallo Spirito che anima dal di dentro le vele del nostro viaggio verso l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo e il Vivente che non si stanca di attirarci, di radunarci per fare di noi una cosa sola. E’ il miracolo della Pentecoste che vince e lascia alle spalle la dispersione e la confusione di Babele per immergerci nella comunione e nella carità dello Spirito Santo!

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

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Paura, ma solo lievi danni alle persone (un ferito non grave) oggi 25 maggio, nel tardo pomeriggio a Vercelli, all’incrocio tra le Vie Ariosto e Parini.

Da prime sommarie informazioni, una probabile incertezza sul diritto di precedenza ha determinato la collisione tra le vetture che si vedono nella fotografia.

La moderata velocità con la quale entrambi i veicoli procedevano ha evitato conseguenze peggiori.

La Polizia Locale di Vercelli, giunta tempestivamente sul posto, sta procedendo ai rilievi.

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(marilisa frison) – In questa domenica 21 Maggio 2023, ricorre la Solennità dell’Ascensione, si conclude la vita terrena di Dio fra gli uomini, che è preludio della Pentecoste e segna l’inizio della storia della Chiesa.

Difronte a un’assemblea gremita il parroco di Trino ha dettato un’ omelia alquanto singolare: facendo ascoltare alcune note di una canzone di Zucchero Fornaciari, in cui l’Artista si pone una ‘domanda su Dio’: “Tutti mi chiedono se credo in Dio, ma lui crede a me?”.

Ecco l’omelia in audiovideo, integrale.

“Nell’Ascensione Gesù ci affida tutta la sua opera di salvezza – sottolinea don Maggioni – nell’Ascensione Gesù ci dà un’immensa fiducia. Dio crede in noi! Ecco caro Zucchero, Dio crede anche in te! Come crede in ciascuno di noi, anche se noi fatichiamo a credere in lui. Noi non dobbiamo salvare il mondo ma dobbiamo vivere da salvati. Cioè siamo chiamati a vivere la nostra vita accanto a Dio, perché lui è sempre con noi. – Ha proseguito parlando del cambiamento climatico e della tragedia che stanno vivendo nelle zone alluvionate dell’Emilia e d’intorni – e ti domandi perché tutto ciò? Perchè Dio sta a guardare e non ci evita tutto ciò!?

Ma non è Dio che ci manda tutto ciò! Dio viene a salvarci dal male, il male è l’assenza di Dio, che è sommo bene, Dio ci invita a vincere il male impegnandoci nel bene, guardiamo quei ragazzi sporchi nel fango, ma impegnati nel portare aiuto. Il vivere da salvati non è una passeggiata, non è un piangersi addosso, ma è vivere da coscienti che il bene vince sempre…”

La Santa messa è stata animata con splendidi canti dalla corale San Bartolomeo.

Don Patrizio, prima della benedizione finale, ha ricordato tutti gli appuntamenti della settimana, in particolare la processione di mercoledì 24 Maggio, in onore di Maria Ausiliatrice, con partenza alle 21 dall’oratorio e un Rosario Speciale venerdì 26 Maggio, alle 21, dove si pregherà per mettere termine a questa guerra, siamo invitati tutti a partecipare, più siamo e più forza avrà la nostra preghiera.

Al termine della Santa Messa, tutti i bambini si sono ritrovati nel cortile della parrocchia a festeggiare il termine del Catechismo.

Grande festa di chiusura animata dagli Animatori dell’oratorio, che hanno coinvolto i ragazzi in svariati giochi all’aperto, dopo il canto di benvenuto.

E dopo i giochi e tanta allegria e divertimento, un buffet offerto dalle Catechiste.

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Provincia di Vercelli

Dagli Atti degli Apostoli, Cap. 1, 1 – 11

Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».

Dal Salmo 46

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo agli Efesini, Cap. 1, 17 – 23

Fratelli, il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore.
Egli la manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni Principato e Potenza, al di sopra di ogni Forza e Dominazione e di ogni nome che viene nominato non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro.
Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi
e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose:
essa è il corpo di lui, la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose.

Dal Vangelo secondo San Matteo, Cap. 28, 16 – 20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

***

UN PENSIERO DALLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

ASCENSIONE DEL SIGNORE

Futuro pieno di speranza

(At 1,1-11; Sal 46; Ef 1,17-23; Mt 28,16-20)

Oggi celebriamo una festa solenne, l’Ascensione di Gesù al cielo. Il suo rientro nel regno del Padre portando in lui un cambiamento notevole, dopo aver compiuto su di sé la volontà del Padre per noi, con la nostra carne che egli ha assunto per poterci liberare dalle mani del nemico. Come dice la Scrittura: “Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita” (Eb 2,14-15).

Nella pienezza dei tempi Dio riporta alla nostra attenzione questa sua promessa, e questa promessa diventa una realtà di salvezza nella nostra stessa carne, nella nostra vita: l’incarnazione del Figlio.

Ecco le parole di Dio dette per noi: “Io, dice, conosco il progetto che ho fatto a vostro riguardo – oracolo del Signore -, progetto di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza” (Ger29,11).  Possiamo chiederci: qual è questo progetto? Si tratta di una cosa che noi non avremmo mai potuto pensare, perché era al di sopra di ogni nostra aspettativa. Il Verbo del Padre, la sua Parola con la quale è stata fatta ogni cosa, discende nel seno della Vergine per assumere la nostra carne, con la quale riconsegna al Padre tutti noi, attraverso la sua passione, morte, risurrezione e ascensione al cielo.

Dio parla a noi di pace, quella pace che Gesù è venuto a donarci separandoci dal male, per poter aver la vita di Dio! Tutto questo attraverso il battesimo che ci purifica da ogni peccato e ci restituisce alla comunione con Dio. Progetto di pace e un futuro pieno di speranza. E’ quella pace che Gesù ci ha donato dopo la sua risurrezione e che precedentemente ci aveva lasciato nell’ultima Cena. “Vi lascio la mia pace vi do la mia pace, non come la dà il mondo io lo do a voi”. Gesù è davvero la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo eliminando il muro di separazione che era frammezzo facendo la pace.

Gesù nelle letture di oggi ci parla proprio della sua pace: “A me è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19). Ecco la fonte della nostra pace, in Dio stesso, nelle tre persone della Trinità!

Dio ci concede un futuro pieno di speranza, quella santa speranza che si trova solo in lui che ha preparato per noi beni invisibili nel suo regno. Quei beni di cui San Paolo dice: “Se siete risorti con Cristo cercate le cose di lassù dove è Cristo, seduto alla destra di Dio, rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra” (Col 3,1-2). Concedi a tutti noi di poter venire ad abitare con te per sempre dopo questa vita terrena, infondici i tuoi doni di sapienza e rivelazione, di conoscenza e di illuminazione! Amen!

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza      

 

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Provincia di Vercelli

Dagli Atti degli Apostoli, Cap. 8, 5 – 8. 14 – 17

In quei giorni, Filippo, sceso in una città della Samarìa, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città.
Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samarìa aveva accolto la parola di Dio e inviarono a loro Pietro e Giovanni. Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.

Dal Salmo 65

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!

A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

Dalla Prima Lettera di San Pietro Apostolo, Cap. 3, 15 – 18

Carissimi, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.
Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo.
Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male, perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito.

Dal Vangelo secondo San Giovanni, Cap. 14, 15 – 21

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

***

UN PENSIERO DALLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

Osservare: guardare con amore

(At 8,5-8.14-17; Sal 65; 1Pt 3,15-18; Gv 14,15-21)

La Pasqua ha aperto i nostri occhi sul mistero della morte e risurrezione di Gesù. La luce della Risurrezione ha fatto brillare la nostra comprensione e forse per un attimo ci siamo detti: “Sì, Dio ha vinto la morte, la luce splende sulle tenebre, l’amore di Dio supera ogni sconfitta!”.

Poi ecco tornare il quotidiano della vita e il quotidiano della liturgia, sempre bello, sempre vario, ma a volte monotono e grigio. Le parole ascoltate sembrano non risuonare più musicali ai nostri orecchi, la cappa di pesantezza dei problemi da affrontare ci blocca. Sembra che la pietra sepolcrale sia stata posta nuovamente davanti alla tomba di Cristo, così che il dubbio serpeggia nel cuore: “Ma la Risurrezione è avvenuta veramente oppure è stata tutta una illusione?”.

In queste domeniche la parola della liturgia ci sta catechizzando, ci fa rivivere il fervore frizzantino delle prime Comunità cristiane. L’annuncio risuonava allegro: “Evviva, il Maestro è risorto, non siamo più soli, lui è con noi!”.

La Comunità, piccola Chiesa radunata nelle case, intorno ad una semplice tavola, viveva di questa gioia: Gesù è risorto e tutto il resto passa in secondo ordine. Le Comunità ecclesiali – familiari diventano specchio di Cristo, luogo di incontro con lui, diventano specchio di Risurrezione.

Negli Atti degli Apostoli questa domenica abbiamo Filippo che predica il Cristo in una città della Samaria – ricordate la donna samaritana seduta al pozzo con Gesù?! – Si dice che “le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva”.

I discepoli e le discepole di Gesù annunciano la Parola, compiono segni. E’ la Chiesa dello Spirito non “incasellato”.

Gesù stesso lo aveva promesso: “Vi manderò un altro Consolatore che starà con voi per sempre, lo Spirito della verità”. Un altro Consolatore. Lui ci ha consolati e ci ha promesso che non saremo mai soli, manda allora un altro Consolatore. Lui, Gesù, ci precede, segna il passo con la luce della Risurrezione, Lo Spirito ci sostiene dal di dentro, perché il nostro cuore non sia turbato.

Come facciamo però a capire tutto questo? Il segreto delle prime Comunità era quello di avere una capacità di osservazione evangelica: “osservate i miei comandamenti”, dice Gesù. Osserviamo, cioè guardiamo con attenzione, esaminiamo, scrutiamo. Ma chi? Cosa? Osserviamo con amore Gesù, la sua vita, i suoi gesti, se lo amiamo il desiderio di guardarlo sarà intenso, se lo amiamo il Padre ci amerà e questo amore, in una danza circolare ci riporterà al Figlio, che ci amerà e si manifesterà a noi attraverso lo Spirito.

Chiudiamo con l’invito di Pietro: “Carissimi, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza”.

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

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E’ andata bene anche oggi, 11 maggio, al parcheggio dell’ex Caserma Garrone di Vercelli.

Un altro albero è rovinato al suolo, ma senza causare danni a persone o cose.

Erano circa le 14 quando è stato dato l’allarme.

L’area è stata messa in sicurezza dalla Polizia Locale di Vercelli ed è sufficiente una perlustrazione di tutto il compendio per comprendere come fenomeni di questo genere possano ripetersi: il rischio è, in questo caso, rispetto ad altre aree della città, aggravato dal fatto che, come illustra la foto, i fusti sono aggrediti da infestanti vegetali rampicanti che ne indeboliscono la struttura.

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