VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

Nelle drammatiche ore in cui l’Armata Rossa martella senza tregua né umanità Lysychansk, ultima roccaforte dell’Ucraina nell’Oblast, per conquistare l’intero Donbass; a meno di un 24 ore dal massacro dell’Isola dei Serpenti di Odessa – costato la vita a 21 persone, tra cui un bambino di 12 anni -, viene ufficialmente annunciato il nuovo messaggio di pace e speranza dal Lupo Bianco.

Mercoledì 6 luglio Lucio Ferrero e Matteo Gardelli partiranno per Vinnysta per consegnare circa 15 quintali di materiale sanitario a un ospedale civile. D’altronde le missioni di pace del Lupo Bianco non si fermano, non fanno un passo indietro davanti all’orrore voluto da Vladimir Putin e messo in atto dal suo esercito” commenta Carlo Olmo che cita, poi, lo statista inglese Winston Churchill, fra i principali  artefici della sconfitta del nazi-fascismo e ultimo, grande baluardo dell’Europa contro gli orrori della Seconda Guerra Mondiale: “Lo sforzo continuo – non la forza o l’intelligenza – è la chiave che sprigiona il nostro potenziale” disse il leader del partito conservatore”.

Olmo aggiunge che “sono l’uomo e le sue leggi ad aver creato magnificenze ma anche abissi: fra il cuore e la ragione, che dovrebbe essere al servizio del vero Amore disinteressato; fra la coscienza e l’etica che dovrebbe avere la fratellanza come cardine motore; io a questi valori ci voglio credere”.

 

Il Cavaliere al Merito della Repubblica, grazie alla sua vasta rete di volontari, che raggiunge ormai ogni parte d’Italia e supera le 100 persone, farà arrivare, fra gli altri, in una delle principali città dell’Ucraina occidentale, un apparecchio per l’ecografia, elettrocardiografi e medicinali di prima necessità come Tachipirina, Ibuprofene, Fluibron e Brufen.

E ancora: due deambulatori per bambini, altrettanti per anziani e materiale utile per le sale operatorie.

Non solo.

Ferrero e Gardelli – che ultimerà il reportage prossimo alla pubblicazione sul canale YouTube e Spotify del Lupo Bianco (che serviranno a raccogliere ulteriori fondi da destinare a scopi benefici) – consegneranno anche biscotti e alimenti ai bimbi ricoverati nel reparto di pediatria dell’ospedale di Vinnysta.

Tutte le volte che mi arriva una sincera richiesta di aiuto, arrivano le risorse giuste nel tempo giusto per quella esigenza, io, noi ci siamo. E mai per la sete di avidità o desiderio di vanità. Mai per arricchirsi. Il vero potere – sottolinea il Lupo Biancoè nelle mani di chi vuole donare amore, in tutte le sue innumerevoli forme e strumenti. Il male fa notizia, ma il bene fa la Storia”.

Il viaggio, a seconda della situazione, che resta molto critica anche nell’Ucraina occidentale, dovrebbe durare cinque, sei giorni: Ferrero e Gardelli dovrebbero infatti rientrare nella fra  domenica 11 e lunedì 12 luglio.

L’avevo promesso durante la presentazione dell’istant book ‘Il Vento della Libertà’ (edito dalla tipografia Gallo e che racconta la prima missione umanitaria fra Ucraina, Polonia, Berlino e Parlamento Europeo che si è svolta fra il 9 e il 19 maggio 2022, ndr): il mio, il nostro impegno per quello Stato, oggi al centro del mondo, della Storia e dei nostri destini, non era finito. Ed eccoci qui: il mio braccio destro, Lucio Ferrero, uno dei miei due membri del mio ufficio stampa, Matteo Gardelli, ripartono subito per documentare dove le donazioni di migliaia di miei amati concittadini vercellesi (e non solo) finiscono in tempi brevi e – rimarca il Cavaliere al Merito della Repubblica – in maniera concreta per aiutare i nostri fratelli ucraini in gravissima difficoltà”.

I primi 2.000 euro raccolti con la vendita del libro – di cui sono rimaste meno circa 35 copie disponibili (prenotabili scrivendo a matteogardelli@gmail.com) sono già destinati a famiglie al di sotto del livello di povertà di Vercelli.

In queste ore Carlo Olmo sta ultimando i documenti necessari per salvarle da una situazione che ha già abbandonato il campo della sofferenza per invadere quello della disperazione.

Nelle prossime ore, come sempre, avrete notizie dettagliate su come e dove saranno stati investiti quei denari ricavati dalla vendita del libro”.

 

Redazione di Vercelli

Matteo Gardelli e Lucio Ferrero
Angela Oliviero e Carlo Olmo nell’ospedale di Vinnysta durante il primo viaggio (9 al 19 maggio 2022)

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Conosciamo più da vicino Massimiliano Fabris , docente di pittura presso ACME di Novara,  presidente dell’associazione culturale LiberemusEs e della galleria Divin’ Art di Gattinara (VC) noto  per la sua ritrattistica di carattere polimaterico e la tecnica dell’intaglio dei CD applicati su acrilico.

Fabris sarà presente all’evento culturale “Shadow reflections Riflessi d’ombra”  in programma, a Vercelli, nel periodo autunnale.

Fabris quando nasce la sua passione per l’arte?

La mia passione per l’arte nasce fin da subito. Ma si sviluppa più tardi quando ho sentito il bisogno di sfogare il lutto per mia madre che sempre mi ha spinto verso questa strada. Per comunicare i miei stati d’animo e sentimenti e cercare di dare un contributo al bello a questo mondo che ci pone davanti a situazioni spiacevoli e difficili.

Ci parli della sua ricerca artistica

La mia ricerca si rivolge principalmente all’utilizzo della vernice acrilica e all’intaglio ed utilizzo dei CD come fonte di luce. Prediligo decisamente la ritrattistica Neopop che mi permette di concentrarmi nella ricerca del colore delle anime delle persone che ritraggo.

Cosa prova quando crea?

Provo gioia e mi fa stare bene il pensiero di donare un pizzico d’immortalità e di gioia:  mi rende felice.

C’ è una sua opera a cui lei è  particolarmente legato?

Le amo tutte perché nascono da sguardi e situazioni che ho vissuto.

Una  sua mostra che ricorda  volentieri.

Certamente Feed Your Head per la realizzazione e le splendide collaborazioni al suo interno.

C’è un  artista a cui si ispira o che le piace in modo particolare?

Sono due: Michelangelo Buonarroti e Keith Haring.

A cosa sta lavorando adesso?

Sto lavorando quasi esclusivamente all’applicazione suggestiva e riflettente delle scaglie dei CD , che attraverso i miei tondi mi permettono di ricercare luce e riflessi disomogenei.

Dove possiamo visionare i suoi lavori?

Decisamente sulle mie pagine Instagram e Facebook e in esposizione permanente a Villa Paolotti a Gattinara

Un suo messaggio di saluto per la città di Vercelli.

Saluto con piacere questa splendida città che ha uno sguardo attento sull’arte, capace di coinvolgere e motivare le future generazioni: gli studenti. Sto riscoprendo le sue vie ed i suoi palazzi con scorci degni di una vera città proiettata al futuro ma consapevole ed orgogliosa dei suoi trascorsi.

 

Redazione di Vercelli

 

 

 

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Massimo Paci è il nuovo allenatore della Pro Vercelli.

Classe 1978, nativo di Fermo, Paci vanta diciotto stagioni da calciatore professionista con circa 400 presenze.

Tanta esperienza in Serie A con le maglie di Juventus, Lecce, Ascoli, Parma, Novara e Siena.

Il suo percorso da allenatore inizia con un biennio vincente nel campionato marchigiano di Eccellenza, con conseguenti promozioni ottenute sia con la Civitanovese che con il Montegiorgio.

In seguito ha allenato a Forlì in Serie D, facendo registrare la miglior difesa del girone e nella stagione 2020-2021 a Teramo in C, portando la squadra alla qualificazione ai playoff.

In panchina anche una breve esperienza in serie B, maturata all’inizio della scorsa stagione a Pordenone.

 

Redazione di Vercelli

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Nuovo ingresso nella delegazione di Vercelli dell’Accademia Italiana della Cucina: nel convivio d’estate, alla trattoria del Soggiorno di Gattinara, la delegata Paola Bernascone Cappi ha consegnato, presente anche il coordinatore territoriale Piemonte Est Piero Spaini, il “kit” a Luigi Gino Tarricone.

‪Laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di ‪Torino, Gino Tarricone è un appassionato di cucina, oltre ad essere vicino a diverse società di volontariato, appassionato di sport ed esperto subacqueo.

«Sono felici di far parte dell’Accademia – ha detto il neo accademico -. Darò il mio contributo alla valorizzazione e tutela delle nostre tradizioni culinarie».

Il Convivio d’estate è stato anche l’occasione, da parte di Paola Bernascone, per “fare” un po’ di cultura culinaria.

La delegata vercellese ha effettuato un excursus su agnolotti e zabaione, contemplati nel menu.

«Gli agnolotti sono un’istituzione per chiunque viva in Piemonte – ha detto -. La Regione li ha inseriti tra le specialità ufficiali della gastronomia tradizionale piemontese: una peculiarità che inizia fin dal nome, considerato che altrove questo tipo di pasta ripiena viene definita semplicemente “raviolo”. Con la differenza che il vero agnolotto, di solito anche nella sua variante del plin, ha nel ripieno la carne e, almeno in teoria, deve essere abbinato solo a quattro condimenti: sugo di carne d’arrosto, burro e salvia con parmigiano o grana, ragù di carne alla piemontese e brodo di carne».

Paola Bernascone ha spiegato le varie tesi  sull’etimologia del  nome, da dove deriva il termine agnolotto e ha poi parlato dello zabaione:

“Una preparazione che vanta secoli di storia. Una bevanda simile allo zabaione sembra fosse già nota nel 1533, quando era servito in forma ghiacciata alla corte di Caterina dè Medici. Un’altra di queste tradizioni racconta che sia stato “inventato” nel 1471 vicino a Reggio Emilia per una casualità, quando il capitano di ventura Giovan Paolo Baglioni arrivò alle porte della città e si accampò. A corto di viveri mandò, com’era uso a quel tempo, alcuni soldati a razziare i campi dei contadini della zona. Il raccolto però fruttò ben poco: uova, zucchero, qualche fiasca di vino e delle erbe aromatiche. In mancanza d’altro fece mescolare il tutto e lo diede ai soldati al posto della solita zuppa. Il capitano di ventura era chiamato ‘Zvàn Bajòun’ e la crema ne prese il nome diventando zabaglione».

Ma non è l’unica tesi: «Un’ulteriore leggenda, altrettanto affermata, sostiene che questo preparato sia stato inventato nel XVI secolo, a Torino per ricordare il francescano san Pasquale Baylón, che l’avrebbe consigliata alla penitenti come rimedio per i mariti “stanchi” – conclude Paola Bernascone Cappi -. Una fonte certa sullo zabaione arriva da Mantova. La più antica ricetta conosciuta si deve a Bartolomeo Stefani nel 1662,  cuoco di corte della famiglia Gonzaga. Qualunque sia l’origine dello zabaione la ricetta si è diffusa ovunque, grazie alla maliziosa tradizione che lo presentava come un rinvigorente nei giochi d’amore».

 

Redazione di Vercelli

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Dopo aver rappresentato l’Italia agli Europei, Federica Isola è pronta a partire per i Mondiali.

I ct azzurri hanno infatti ufficializzato le convocazioni e l’atleta piemontese, cresciuta e di base alla Pro Vercelli, tesserata per l’Aeronautica Militare, è tra le quattro titolari che disputeranno tanto la gara individuale quanto quella a squadre di spada femminile. A guidare la squadra Azzurra di spada, il ct torinese Dario Chiadò.

Proprio agli Europei disputati ad Antalya, Federica Isola e le sue compagne Rossella Fiamingo, Mara Navarria, Alberta Santuccio hanno conquistato una splendida medaglia d’argento nella prova a squadre e tenteranno di ripetersi e superarsi nella rassegna iridiata che si terrà a Il Cairo dal 15 al 23 luglio.

Federica Isola viene da una stagione in cui ha conquistato due titoli italiani (quello Under 23 e il suo secondo titolo di campionessa nazionale assoluta) e il suo secondo podio individuale in Coppa del Mondo assoluta, arrivando terza nella gara di Tallinn.

Da numero 10 del ranking Fie, Federica Isola salterà i gironi e le prime fasi del tabellone a eliminazione diretta, essendo ammessa di diritto al tabellone delle 64 della gara individuale che si disputerà il 18 luglio.

Quindi tornerà in pedana due giorni dopo per la prima parte della gara a squadre.

La seconda parte, dai quarti di finale fino all’ultimo atto, si disputerà il 21 luglio.

Il programma delle gare

18 luglio

ore 08:30 – Spada femminile individuale (tabellone principale, fasi finali)

20 luglio

ore 08:30 – Spada femminile a squadre (fasi preliminari fino al tabellone da 8)

21 luglio

ore 10:00 – Spada femminile a squadre (fasi finali)

 

Redazione di Vercelli

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Si sono ritrovati dopo oltre mezzo secolo un gruppo di ex hockeisti della Pro Vercelli per una rimpatriata  a ricordare i bei tempi di quando con pochi mezzi e tanto entusiasmo sulla pista di via Derna, dove adesso c’è un parcheggio, si giocavano memorabili partite con un caldo soffocante e le immancabili zanzare.

Erano gli anni in cui la Pro Vercelli era ancora Unione Sportiva e, oltre al calcio, raggruppava tante altre discipline.

Promotore del convivio è stato Guido Manolli, anche lui in gioventù giocatore di hockey.

Con Manolli alla Ca’ dal Mariu Bel venerdì 17 giugno si sono ritrovati Ludovico Baratto, Vincenzo Tagliamacco, Bruno Felisatti, Piero Rista, Francesco Duò, Giorgio Crepaldi, Giovanni Dossena, Bruno Zamara, Claudio Savazzini, Giuseppe Oliva e Mauro Orsini con familiari e amici.

Una bella serata sul filo dei ricordi.

 

 

Redazione di Vercelli

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Il 27 giugno 2022 l’Università del Piemonte Orientale e l’associazione culturale “Il Ponte” di Vercelli hanno sottoscritto un accordo per l’organizzazione congiunta della prossima edizione del Festival Internazionale di Poesia Civile.

Con la firma di questo documento il presidente dell’associazione “Il Ponte”, dottor Luigi di Meglio, e il rettore dell’UPO, professor Gian Carlo Avanzi, hanno inteso rafforzare e ampliare il patto di collaborazione già in essere tra le due istituzioni al fine di sviluppare insieme nuove sinergie organizzative per la diffusione del Festival di poesia civile, mettendo a fattor comune le competenze e le relazioni esistenti.

Il Festival Internazionale di Poesia Civile Città di Vercelli è l’unico festival italiano che riunisce le voci più significative di un tema importante della poesia contemporanea; è stato ammesso alla UNESCO’s World Poetry Directory e nel tempo ha acquisito un riconosciuto prestigio internazionale.

Il Festival ha premiato per la carriera i massimi poeti del settore e ha attirato ospiti di fama internazionale per conferenze e reading. L’Università ha patrocinato il Festival fin dalla sua istituzione e il Dipartimento di Studi Umanistici, in tale ambito, ha collaborato all’organizzazione del “Premio di Traduzione di Poesia Civile inedita in Italia” dal 2011, attraverso i corsi di studio di Lingue Straniere Moderne e di Lingue Culture Turismo, mantenendolo riservato ai propri studenti.

Il “Premio di Traduzione” ha sempre costituito parte integrante del Festival stesso.

Grazie a questa nuova collaborazione l’intento comune è quello di potenziare lo sviluppo qualitativo sia del “Premio di Traduzione” – ampliandolo a una dimensione interuniversitaria più ampia già a partire dal bando dell’edizione 2022 – sia, in prospettiva futura, dell’intero Festival, del suo apparato organizzativo e della sua portata legata sia alla ricerca scientifica sia all’impegno sociale, ricercando anche ulteriori sinergie.

I referenti dell’accordo saranno, per l’Università, il professor Andrea Baldissera, quale referente scientifico, e il dottor Paolo Pomati, quale referente per l’attuazione dell’accordo e la divulgazione delle informazioni.

Per l’Associazione Il Ponte le attività di raccordo, sia per il premio di traduzione sia per le altre attività del Festival, saranno svolte dal dottor Renato Bianco.

 

Redazione di Vercelli

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Si è svolto sabato 25 giugno a Monaco di Baviera il prestigioso torneo internazionale di Jiujitsu Grappling Industries, con circa mille atleti da tutta Europa, su tredici tatami a contendersi la vittoria. Per il Pro Vercelli Bjj Batatinha Team del maestro Roberto Lai , dopo la vittoria ai campionati italiani del 28 maggio, partecipa nella categoria under 18 l’atleta vercellese Pietro Ferrero come il più giovane in categoria.

La particolarità di questa competizione è lo svolgimento Round Robin cioè non a eliminazione diretta ma ogni concorrente in categoria deve lottare con tutti gli altri e dalla somma dei risultati si sviluppa la classifica finale.

Ne risulta una gara in cui oltre alla bravura tecnica entrano in gioco la resistenza sulla lunga durata, la capacità di dosare le energie, la strategia di lotta, perchè si tratta anche di 8/10 incontri a seconda della situazione.

Pietro Ferrero vince l’oro nella competizione col kimono con netta superiorità tecnico tattica senza lasciare un punto agli avversari in nessun incontro e un argento nella prova di grappling, nonostante in questa gara perda il primo incontro con un forte praticante di lotta libera ,non si perde d’animo e vince tutti i successivi incontri.

Terza gara internazionale di quest’anno dopo gli Europei di Roma e il Torneo di Ginevra ha visto l’atleta vercellese in crescita e con una maggiore consapevolezza delle proprie forze e capacità di gestione della pressione.

Questa settimana non si andrà ancora in vacanza alla Pro Vercelli Bjj continuano infatti gli allenamenti di rifinitura per l’ultimo appuntamento agonistico della stagione prima della pausa estiva, la tappa di Milano dell’European Jiujitsu League di sabato 2 luglio.

 

 

Redazione di Vercelli

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Emozioni sotto le stelle giovedì 23 giugno, primo giorno d’estate, a Robbio, nell’allestimento all’aperto dell’Oratorio di San Pio X, per il ciclo di festeggiamenti, dedicati al Parroco, Don Joannes Maria Fagnola, per tutti Don Gianni, in occasione del suo sessantesimo anno di sacerdozio.

Don Gianni era stato viceparroco a Robbio negli anni ’70, ma poi, per obbedienza, si era trasferito alla Parrocchia di Bianzè, da dove, nel’92, era poi ritornato a Robbio, in veste di Parroco.

E, proprio dalla Parrocchia di Bianzè, in serata è giunto un nutrito gruppo di fedeli, tra cui anche il Sindaco del paese, soprattutto amici, che, sul palco predisposto, hanno ricordato i bei tempi vissuti con lui: molti erano giovani ragazzi allora, oggi adulti che conservano nel cuore i suoi insegnamenti e li trasmettono alle nuove generazioni. Don Gianni è stato ricordato per … i suoi mezzi di locomozione…, una bicicletta nera da donna e un’auto il cui rombo del motore lo preannunciava a tutti: di lui è stato detto che si calava nella vita del paese, non solo negli adempimenti del proprio compito religioso, ma soprattutto nei momenti di difficoltà della comunità.

Nella sua pastorale ha saputo attrarre a sé le persone, arrivando a comporre una corale di ben quaranta persone, alcune qui presenti, sia come voci che come strumenti, che hanno riproposto i canti che accompagnavano le belle gite che si facevano in bus, in treno, in bicicletta, o a piedi, in luoghi vicini e lontani( Santuario di Oropa, Roma, Montecarlo, ecc.): abbiamo risentito “Viva la gente”, a cui anche il pubblico si è unito, sia nel canto che nella claque, canzoni dialettali come “Alla larga dai sagrin”, altre ideate appositamente per lui o prese in prestito dalla famosa “La sbornia, trinca, trinca”, e anche lui è stato chiamato sul palco , a cantare alcune strofe tipiche di quei tempi.

I ricordi sono stati supportati da un video che ha racchiuso i momenti più salienti della sua storia sacerdotale, soprattutto le iniziative con i giovani, iniziate ai centri estivi di Trino Vercellese e poi continuate in montagna, al mare, di superficie e di profondità: specialmente per questa passione, coltivata alla Maddalena, con i pescatori subacquei, è stato ricordato dagli amici presenti della Subacquea Storica Vercelli, rappresentati dal loro Presidente Sergio Quaglia.

Questi ha ricordato che “se tanti preti salgono ai rifugi e alle alte vette, ben pochi sono quelli che scendono in profondità, anzi, in tutta la sua vita, l’unico prete subacqueo incontrato, è stato Don Gianni”, aggiungendo che, grazie allo zampino di un amico di Bianzè, Mario Fiorentini, il Don vanta anche la qualifica di Cappellano subacqueo, quest’anno giunta alla quarantesima ricorrenza.

Spettacolari le immagini dei matrimoni celebrati sott’acqua, Don Gianni ha sottolineato che il rito dapprima si celebrava in Chiesa, a San Fruttuoso di Camogli, poi, nella splendida cornice del Cristo degli Abissi, si scendeva in immersione a scambiarsi gli anelli: le fotografie, fatte da Sergio Quaglia, esperto sia come subacqueo che come foto subacqueo, sono relative a ben cinque matrimoni celebrati da Don Gianni in profondità.

Don Gianni, visibilmente commosso dai ricordi e dalle tante testimonianze di apprezzamento ricevute, nella eccezionale serata di revival, ha profuso ringraziamenti a tutti i presenti, che non hanno risparmiato gli applausi, riconoscendogli la sua capacità di costruttore, non solo di anime, ma anche pratica( imparò ad usare la ruspa), soprattutto la sua capacità d’immersione, non solo subacquea, ma nella quotidianità di una vita di fede.

Al termine di una serata dedicata ai festeggiamenti con le associazioni laiche, che non avremmo mai voluto avesse fine, Don Gianni si è fermato ad augurare la buonanotte agli amici di Bianzè in partenza e agli amici robbiesi: anche le stelle ammiccavano riconoscenza.

 

 

Redazione di Vercelli

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Per l’undicesimo anno il Museo Leone presenta la rassegna “La Cultura a portata di mamma” che nel mese di luglio,  tradizionalmente dedicato alle mamme e ai papà (ma anche nonne/i, zie/i e cugini)  con bimbi piccoli, apre le porte del museo a carrozzine e passeggini nella convinzione che l’arte, la storia e l’archeologia possano trasformarsi in una potente risorsa di benessere per tutti gli esseri umani anche a partire dai primi anni di vita.

Con lo slogan “Chi lo dice che diventare mamma significa non potere più frequentare i musei?” partono quattro speciali appuntamenti studiati appositamente per venire incontro alle esigenze delle partecipanti, con una piccola nursery per cambiare i bambini e la possibilità lungo il percorso di sedersi per allattare o riposare.

Anche quest’anno la giornata dedicata alle famiglie sarà il mercoledì (6, 13, 20 e 27 luglio), con un doppio appuntamento per ciascuna data.

Il programma prevede infatti quattro appuntamenti mattutini, alle ore 10:00, ospitando ogni volta  professionisti diversi che si occupano di famiglie, mamme e bambini da vari punti di vista.

Nei quattro pomeriggi invece i Servizi Educativi del museo proporranno alle ore 16:00 la possibilità, per gli adulti, di testare la nuova App del museo in libertà e gratuitamente, mentre per i bambini 3-5 anni saranno previste attività curiose e divertenti.

Mercoledì 6 luglio 2022 ore 10
Una mattina tra i libri … antichi e moderni – attività in collaborazione con la Sezione Ragazzi della Biblioteca Civica di Vercelli

Mercoledì 13 luglio 2022 ore 10

MiniLab di Yoga in famiglia – laboratorio a cura di Laura Rasadevi

Mercoledì 20 luglio 2022 ore 10
Una passeggiata naturalistica … in museo- percorso a cura di Sara Ghirardi del Centro Ricerche Atlantide

Mercoledì 27 luglio 2022 ore 10

Mamme +Associazione Crescere+Museo Leone  in collaborazione con Associazione Crescere Vercelli

Si ricorda inoltre che il Museo Leone aderisce al progetto “Nati con la Cultura”, per il quale è stato accreditato nel 2017.

Finanziato da Compagnia di San Paolo e coordinato dall’Associazione Abbonamento Musei.it, il progetto si propone di contribuire a dare voce alla capacità dei Musei di far parte della vita delle famiglie e dei bambini fin dai primi passi e a creare le condizioni per renderli sempre più “casa”.

Musei che siano percepiti dalla collettività come luoghi “a misura di famiglie e bambini”, risorsa attiva di una comunità educante.
Portare i bambini al museo, dunque, non è soltanto uno svago diverso dal solito, ma è soprattutto un percorso di crescita di tutta la famiglia e di avvicinamento alla cultura che può contribuire a formare cittadini più attivi, più informati.
Nei musei accreditati è possibile accedere gratuitamente con il Passaporto Culturale nel primo anno di vita del bambino; il Passaporto sarà consegnato anche a tutte le partecipanti alle visite al Museo Leone.

Sono ammessi passeggini, carrozzine, fasce, mei tai e marsupi!

Bambini da 0-5 anni

Prenotazione  obbligatoria entro il mezzogiorno del martedì precedente.

Cell. 3483272584 – mail: didattica@museoleone.it

 

Redazione di Vercelli

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