VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

(Stefano Di Tano, per Vercelli Oggi). La lunga settimana del “dopo Trento” era diventata una valle di lacrime per tutto l’ambiente sportivo cittadino, e con i tristi lamenti, piovono anche le previsioni catastrofiche che seguono i periodi neri: cessioni, annunci di crisi societarie, partenze,  esoneri, ecc. ecc.

Non era certo una novità, perché alcune cocenti delusioni, i tifosi le avevano già provate fin dalle prime giornate del campionato; ma qualche risveglio improvviso ed una ventina di punti sopraggiunti avevano rinnovato le speranze.

Questo l’ambiente di gennaio, ma la recente tripla batosta era proprio diventata insopportabile.

I passi di Massimo Paci scricchiolavano sonoramente, e la gara con gli alabardati giuliani per tutti sembrava un segnale d’allarme: forse anche un addio…

Per questo, stranamente, la quantità di pubblico presente allo stadio è apparsa notevole, ed anche caldissima.

Proprio così.

La partita dal primo minuto è apparsa roccheggiante, subito due, tre passaggi ben dosati, subito un paio di tentativi a rete.

Eh, già…. La formazione era praticamente “nuova” in un certo modo, ma di nuovo c’era un’altra cosa: la voglia di andare al bersaglio, al più presto .

10° minuto, 20° minuto,  due gol firmati dai nostri leoni più caparbi e decisi a tutto, Della Morte e Comi.

Gli applausi erano più che giustificati, certo meritati, anche per il gioco coerente e magico di tutti i compagni;  prima del 45° le reti potevano anche diventare tre, diciamo quattro e il risultato pareva acquisito.

C’era aria rivoluzione, di grande cambiamento.

Proprio quello che desideravano tutti.

La rete della Triestina (Di Gennaro, al 62°) procurava creava qualche apprensione, ma  questa volta il traguardo era stato raggiunto, e la festa poteva cominciare, a partire dalla tribuna, poi dai popolari e infine calorosamente dalla Curva Ovest, con un collettivo abbraccio fra giocatori e tifosi!

Pochi commenti dubbiosi, elargiti sui social come sprangate di ferro sulle spalle della Società e dell’Allenatore, mi hanno fatto pensare che qualcuno dal calduccio del suo divano casalingo abbia guardato un’altra partita e poi con il senso critico di un cinghiale o di un orso bruno, abbia voluto farneticare sulle ragionate scelte di Mister Paci che ha rimediato ai clamorosi errori di formazione con un nuovo “vaccino” miracoloso che gli ha fatto percorrere la via giusta per riprendersi un po’ di fiato.

Molto strano, il nostro infallibile giudice, perché mentre si elogiano i giocatori messi in campo a sorpresa con la rabbia repressa diventata vero calcio, lui si replica commentando la grigia sciacquatura del secondo tempo dominata dal terrore di perdere il vantaggio… cosa che non è affatto avvenuta, visti i vani tentativi dell’attacco triestino tenuti a bada dai nostri difensori (forse, con qualche fallo da amonizione, di troppo).

Bene, comunque, un sospiro di sollievo per tutti finalmente, con qualche pensierino positivo da tenere buono per il futuro, ma niente di più.

La 24^ giornata ci mette ora di fronte un avversario tanto atteso e tanto temuto, il clan azzurro del Novara, sempre pericoloso, ma anche qualche volta perdente, sia in casa che fuori. 

Andremo allo Stadio Piola con le carte in regola per restituire la sconfitta subita a Vercelli qualche mese fa. 

Niente di più.

Certamente non mancherà il forte sostegno dei tifosi vercellesi per questo nuovo irresistibile confronto all’insegna del Vecchio Quadrilatero Piemontese.

Oggi allora cambiamo il motto: “A Novara: Tradizione o nò…Forza Bianchi, Forza Pro”.

(sd)

Redazione di Vercelli

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Con 30 punti il Legnano è decimo in classifica.

I lilla hanno sin qui ottenuto 8 vittorie, 6 pareggi e subito 8 sconfitte.

28 i gol realizzati, 25 quelli subiti.

Il modulo di gioco adottato è il 3-5-2.

La porta è difesa da Gianluca Ravarelli, portiere classe 2003 cresciuto nelle giovnaili del Monza.

Il pacchetto arretrato è composto da: Devis Talarico (1997, ex Tritium), Antonio Arpino (1995, ex Caronnese, autore di 4 gol) e Francesco Mapelli (1996, ex Città di Varese).

A centrocampo le fasce sono presidiate da: Vittorio Pagani (2003, cresciuto nel Novara) e Tommaso Losio (2004, scuola Torino).

Al centro: Alessandro Vernocchi (1998, ex Caronnese, 2 gol) Christopher Conè (2001, ex Cavese, 1 rete) e Alessio Donnarumma (1998, ex Nocerina, 1 gol).

Il tandem offensivo è formato da: Stefano Banfi (2000, ex Aurora Pro Patria, 4 reti) e Edgard Cani (1989, ex Aprilia).

 

Redazione di Vercelli

 

 

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La consapevolezza che stai materializzando i tuoi sogni”.

Il Cavaliere al Merito della Repubblica, Carlo Olmo, accoglie così la notizia del tour nelle scuole italiane del film sulla sua vita: ‘Lupo Bianco’.

Il primo step del calendario è stato reso noto durante la mattinata di oggi, domenica 22 gennaio.

In meno di settanta giorni verrà dunque visto da 7.182 ragazzi.

La pellicola, vincitrice del premio Starlight International Award al 78° Festival Internazionale di Venezia e del premio nazionale cinema “Garitta” di Acireale, verrà proiettata da Catania a Palermo, da Catanzaro a Cosenza passando per Napoli e Roma.

Nei prossimi giorni saranno inserite anche le tappe di Bari e Foggia.

Nei prossimi mesi il “Lupo Bianco” approderà anche negli istituti scolastici del centro e del nord Italia compresa, ovviamente, Vercelli.

Perché, come lo stesso Olmo ha ricordato, questo film parla vercellese sia per alcuni attori (Diego Cammilleri ed Emanuele Olmo) e comparse, sia per la colonna sonora composta ed eseguita dai maestri Serena Rubini, Francesco Cilione, Silva Poy e Marco Giva.

Il film, disponibile su Prime Video, ripercorre l’esistenza del filantropo piemontese, avvocato e maestro di arti marziali, da quando è rimasto orfano fino all’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana per aver permesso di salvare migliaia di vite durante l’ondata pandemica da Covid-19.

L’opera vuole essere allenare la memoria a non dimenticare: mentre in tutta Italia le mascherine scarseggiavano e la popolazione era nel panico più totale, Olmo si è adoperato per aiutare la popolazione.

Ha acquistato 160mila mascherine (tra quelle chirurgiche e le Ffp2) che ha donato ai vercellesi, ai dottori e agli infermieri che lavoravano in prima linea negli ambulatori dei medici di famiglia, negli ospedali e nelle Rsa.

Una quantità ingente di preziose protezioni che Olmo è riuscito a distribuire gratuitamente anche fuori provincia facendo arrivare la sua generosità in diversi ospedali lombardi (allora fortemente in affanno) e in quelli liguri.

Redazione di Vercelli

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“Dolce tesoro mio, come stai? Anche oggi ti ho cercata al telefono e tu non c’eri, ma lì, nella tua lontananza, ti trattano bene? Mi raccomando: se solo ti sfiorano un capello, tu mandami a dire”.

25 Gennaio 2006- Piccolo Studio di Sant’Andrea.

Un onore avere avuto come ospite nella nostra scuola il grande scrittore Pino Roveredo che ricordiamo con affetto, amicizia e stima.

E’ morto a 69 anni, dopo una lunga malattia, Pino Roveredo, lo scrittore triestino che ha messo “gli ultimi al centro”. Pino ha avuto un’infanzia e una giovinezza difficile.

Aveva vinto il Premio Campiello con “Mandami a dire”.

E’ proprio  la Fondazione Campiello che tra i messaggi di cordoglio così lo ricorda: “Con Pino Roveredo perdiamo uno degli scrittori più importanti della letteratura italiana. Un uomo speciale che il Premio Campiello ha avuto l’onore di premiare nel 2005 con il libro Mandami a dire”.

“Roveredo è arrivato alla letteratura dalla vita, una vita che ha conosciuto l’ombra, i gironi dell’autodistruzione nell’alcol, i luoghi canonici dell’emarginazione e autoemarginazione, il sottoproletariato inciso di violenza e la discesa quasi voluta, le perdute scommesse con la solitudine, la corsa a ostacoli presi tutti in faccia ha scritto Claudio Magris a proposito dei romanzi del grande Roveredo.

L’incontro nella nostra scuola, organizzato con le colleghe Loredana Mattioli e Paola Michelone, aveva suscitato grandi emozioni.

Pino Roveredo aveva presentato il suo capolavoro e gli altri libri in cui aveva dato voce a chi voce non sempre ha.

Pino scriveva per salvare e salvarsi, era un uomo del disagio e ci auguriamo abbia tanti eredi.

Ricordiamo sempre  le sue parole che ritraggono la sua vita : “Con la mia scrittura uso lo stile del salvarsi salvando gli altri, perché non bisogna mai dimenticare, perché è un’ottima soluzione alla salute occuparsi anche delle vicende altrui. Io oggi mi occupo non solo degli alcolisti, ma anche di ragazzi con il male di vivere, della tossicodipendenza, mi occupo di ragazzi che escono dal carcere. Non ho grandi medicine con me, non ho grandi soluzioni, ho solamente un paziente ascolto, spesso anche l’ascolto diventa una forma terapeutica”.

Sensibile, attento ascoltatore e osservatore aveva conquistato il Professionale Lanino e il pubblico presente all’evento con la sua capacità comunicativa e con la grandezza della semplicità.

Bellissimi i suoi libri: “Capriole in salita”, il suo romanzo autobiografico, “La città dei cancelli” in cui ha narrato il mondo del carcere e ancora un altro capolavoro “Ballando con Cecilia” in cui ha raccontato la storia di Cecilia rinchiusa per oltre sessant’anni in un ospedale psichiatrico. Il libro ci ha commosso per la forza e la delicatezza della scrittura incisiva, toccante, commovente.

Tanti i libri di Pino tutti di grande impatto emotivo: “Caracreatura”, “Attenti alle rose”, “La melodia del corvo, “Mio padre votava Berlinguer”, “Mastica e sputa”, “Tira la bomba” tutti pubblicati da Bompiani.

Vasta anche la sua produzione teatrale.

Pino Roveredo è stato anche garante dei detenuti del Friuli Venezia Giulia.

Noi gli  siamo riconoscenti e lo ricorderemo sempre per il suo impegno sociale e letterario nei confronti degli “ultimi” che nelle sue opere sono “i primi” in un  mondo fatto spesso di “capriole in salita”.

Lo ricorderemo per la sua sensibilità e per la sua grande umanità. Con il suo impegno, la sua carica di umanità, la sua scrittura poetica e cruda, àncora di salvezza, ha dato voce e dignità ai sofferenti, agli emarginati, a chi vive  con il dolore e nel dolore.

Ricordiamo la sua passione letteraria, le sue passioni e la sua frase : “La passione è il motore di tutto!” e il suo tenero abbraccio “perché la cultura dell’abbraccio è importante e preziosa. Con l’abbraccio ci si salva!”

Grazie caro Pino!

Sabrina Campisi

Redazione di Vercelli

 

 

 

 

 

 

 

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L’impennata dell’inflazione pesa sul carrello degli italiani che nel 2022 hanno speso 2,6 miliardi in più per mettere in tavola pane e pasta, ma anche la verdura è costata 2,3 miliardi in più.

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti che ha stilato la classifica degli aumenti sulla base dati Istat relativi all’inflazione a dicembre che, a livello generale, fanno segnare nel 2022 l’aumento più ampio dal 1985, trainati dal rincaro dei beni energetici legato alla guerra in Ucraina che fanno soffrire l’intera filiera, dai campi alle tavole.

Complessivamente la famiglie italiane hanno speso nel 2022 ben 13 miliardi in più per prodotti alimentari e bevande analcoliche a causa di un aumento medio dell’inflazione del 9,1%, con la classifica degli aumenti che è guidata da pane, pasta, cereali e verdure.

Per difendersi dagli aumenti 8 italiani su 10 (81%) hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, secondo l’analisi Coldiretti/Censis che evidenzia come siano cambiati anche i luoghi della spesa con il 72% degli italiani che si reca e fa acquisti nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione.

Le famiglie infatti vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti e, soprattutto, l’abitudine che si sta diffondendo di acquistare nei discount mette a rischio la qualità dei prodotti messi in tavola – spiegano il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il Direttore Luciano Salvadori -. La pandemia prima e la guerra poi hanno dimostrato che la globalizzazione spinta ha fallito e servono rimedi immediati e un rilancio degli strumenti europei e nazionali che assicurino la sovranità alimentare, riducano la dipendenza dall’estero e garantiscono un giusto prezzo degli alimenti per produttori e consumatori. E’ necessario raddoppiare da 5 a 10 miliardi le risorse destinate all’agroalimentare nel Piano nazionale di ripresa e resilienza spostando fondi da altri comparti per evitare di perdere i finanziamenti dell’Europa. Nell’ambito del Pnrr, a livello nazionale, Coldiretti ha presentato progetti di filiera con più di 50 proposte il cui obiettivo è quello di combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare i consumatori ed il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali”.

 

Redazione di Vercelli

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Partito con grandi ambizioni, il Chieri sta ora lottando per evitare i play out.

I punti raccolti dai collinari sono sin qui 23 (5 vittorie, 8 pareggi e 8 sconfitte).

Con 21 gol messi a segno, i torinesi sono il terzo attacco meno prolifico del girone.

La squadra non vince dal 20 novembre e da allora ha raccolto 5 punti in 7 gare.

Il modulo di gioco adottato è il 4-3-1-2.

La porta è difesa da Ramon Virano (classe 2004, ex Saluzzo).

Il pacchetto arretrato è composto da: Federico Calò (2003, scuola Torino), Giusto Priola (1990, ex Seregno), Salvatore D’Elia (1989, ex Frosinone) e Lorenzo Ciccone (2001, ex Troina).

In mediana spazio a: Matteo Bonelli (2004, cresciuto nel Torino), Marco Di Lernia (1993, ex Borgosesia, autore di 2 reti) e Gabriele Balan (2000, prodotto del vivaio, 2 gol).

Sulla trequarti giostra Federico Varano (1995, ex Sona).

Il tandem offensivo è Giuseppe Ponsat (1995, ex Torres, 8 reti)-Massimo Camilli (1995, ex Sanremese, 1 gol).

Redazione di Vercelli

 

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Pioggia e neve cadute in queste settimane non bastano a cancellare, o anche solo a sanare, il deficit idrico del territorio che continua ad essere sempre più in sofferenza.

 I dati dei grandi laghi sono peggiori di quelli del gennaio 2022, quando già la situazione era compromessa da mesi di deficit di precipitazioni significativi.

La percentuale di riempimento del lago Maggiore è al 18% ed il Po, e di conseguenza tutti i suoi affluenti, resta in sofferenza: lungo tutto il percorso piemontese, a circa 1/3 della portata del 2021, secondo i dati di Anbi.

E’ concreto l’SOS siccità anche per il 2023 – spiegano il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il Direttore Luciano Salvadori -. Oltretutto con le alte temperature, la natura si è già risvegliata in un inverno che, dal punto di vista climatologico, ha fatto segnare fino ad ora una temperatura superiore di 2,09 gradi rispetto alla media storica. Il rischio concreto è che repentine ondate di gelo notturno brucino con l’andare del tempo fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti di frutta e sul carrello della spesa. Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura – proseguono – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici per questo ribadiamo che è necessario agire con metodo e non sempre e solo in emergenza, programmando interventi e progettando infrastrutture. Occorre, quindi, non solo individuare modalità efficienti ed efficaci per governare l’emergenza, ma anche avviare un processo attraverso il quale porre la necessaria attenzione al tema delle infrastrutture irrigue ed incrementare la capacità di conservazione, per utilizzare l’acqua nei momenti di maggior idroesigenza superando l’attuale condizione di diffusa dispersione”.

 

 

Redazione di Vercelli

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Schellino nella prima del Trofeo d’Inverno
Domenica 15 gennaio al Gc Cavaglià si è giocata la prima del Trofeo d’Inverno by Pro Shop (18 buche Stableford 2 categorie) che malgrado la giornata nuvolosa ha visto al via oltre 50 partecipanti a disputarsi la possibilità di conquistare il carrello elettrico di ultima generazione PowaKaddy CT6 (in palio per il migliore del circuito).
Premiati.

Prima categoria: 1° Lordo Alberto Schellino Cavaglià punti 31, 1° Netto Mauro Ariel Blanc Cavaglià 41, 2° Netto Elena Chiodini Cavaglià 39, 3° Netto Giovanni Vulcano Cervino 36. 2a categoria: 1° Netto Andrea Torricella Cavaglià 41, 2° Netto Giuseppe Ghislotti Cavaglià 40, 3° Netto Dario Pisoni Crema 40.

Doppio appuntamento nel weekend a Cavaglià
Doppio appuntamento agonistico questo fine settimana al Golf Club Cavaglià.

Sabato 21 gennaio si giocherà la gara a coppie Winter Challenge by Blue Vacanze (a coppie 4PM 18 buche Stableford – iscrizioni soci 20€ – esterni gara + green fee 50€).

Dopo la premiazione a seguire rinfresco.

Domenica 22 gennaio proseguirà il Trofeo d’Inverno, che quest’anno metterà in palio un Superpremio, ovvero il carrello elettrico di ultima generazione PowaKaddy CT6 incluso di borsone, porta ombrello e porta score.

La seconda tappa si giocherà nell’ambito del Green Pass Card Trophy (18 buche Stableford 3 categorie – iscrizioni soci 20€ – soci Green Pass Card 55€, esterni gara + green fee 70€).

Dopo la premiazione a seguire rinfresco.

Le altre gare valide per il circuito si giocheranno domenica 29 gennaio / 5-19 febbraio / 5 marzo.

La classifica del circuito sarà data dalla somma dei migliori 4 score netti sulle 6 gare.

Previsti, oltre al 1° netto, premi anche per il 2° netto e il 1° lordo del circuito.

In ogni tappa ci sarà premiazione (regolamento completo in segreteria).
Info e iscrizioni 0161/966771 – segreteria@golfclubcavaglia.it

 

Redazione di Vercelli

 

 

 

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Marco Actis Dato sarà tra i protagonisti di “Riflessi d’ombra” evento culturale organizzato da Gorizio Lo Mastro che per il gran numero di artisti coinvolti e l’interesse suscitato è stato posticipato alla primavera del 2023.

Data e location saranno comunicati entro il corrente mese.

Marco Actis-Dato quando nasce la sua passione per l’arte?

Che io ricordi ho sempre amato disegnare, dipingere, scrivere. Fin da quando ho potuto tenere in mano una matita.

Ci parli della sua ricerca artistica

Potrei definire la mia ricerca “instabile”. Ho frequentato il Liceo Artistico, ho sperimentato alcune tipologie di espressione pittorica (olio, acrilico, tecniche miste) e per tanti anni mi sono dedicato alla scrittura, nella ricerca del mezzo attraverso il quale esprimermi. Ancora oggi sono persuaso della scarsa importanza del ‘cosa’ e del ‘come’ farlo, in virtù del perché.

Cosa prova quando crea?

La sensazione di smarrimento del senso del tempo e di estraniazione da ogni contesto è qualcosa che solo l’arte può regalare. Una sensazione che rappresenta allo stesso tempo lo scopo e la conseguenza della ricerca artistica.

C’è una sua opera a cui lei è particolarmente legato?

Un romanzo breve salvato su un hard disk che è andato distrutto, probabilmente migliore nei miei ricordi di quanto non fosse realmente. Sono convinto che è il fatto stesso che non sia più recuperabile a rendermelo indispensabile. Era un racconto con due soli personaggi, ambientato in un luogo fuori dal tempo, metafora del rinnovamento del pensiero nell’avvicendamento generazionale. Potrei riscriverlo, ma non sarà mai buono quanto quello che sto immaginando di avere scritto!

C’è un artista a cui si ispira o che le piace in modo particolare?

Amo particolarmente il periodo delle avanguardie, l’espressionismo, l’astrazione. Sono sempre stato colpito dalle sperimentazioni, dalla capacità di trovare metodi d’espressione adeguati a se stessi e ai tempi. Per fare qualche nome, tra i miei artisti preferiti citerei sicuramente Schiele, Burri, Pollock, Basquiat.

A cosa sta lavorando adesso?

Negli ultimi tempi mi sto dedicando a soggetti di richiamo onirico, con l’esplorazione di elementi paesaggistici a metà strada tra l’astratto e il figurativo. Mi sto anche divertendo a incorporare nel processo di composizione gli spunti forniti da intelligenze artificiali.

Dove possiamo visionare i suoi lavori?

Sono molto poco social. Alcuni degli ultimi lavori sono visionabili qui:

https://www.instagram.com/marcoad_art/?hl=it

Un suo messaggio di saluto per la città di Vercelli.

Saluto e ringrazio la città di Vercelli e Gorizio Lo Mastro per quest’iniziativa.

Redazione di Vercelli

 

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Il calendario 2023 delle attività della Sezione ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vini) di Vercelli si preannuncia ricco di nuove iniziative.

Due gli eventi già in calendario di particolare rilevanza.

Il primo si terrà venerdì 27 gennaio alle 20.45 presso il Circolo Ricreativo di Vercelli (via G. Ferraris) e vedrà come protagonista la Tenuta Olim Bauda per una serata di degustazione con 6 etichette che ci porteranno ad approfondire il mondo della Barbera, e della Nizza DOCG in particolare, alla presenza dei produttori.

Sono inoltre aperte le iscrizioni per il corso “Quattro passi nel vino” percorso introduttivo sul mondo del vino in 4 lezioni che si terranno ogni giovedì a partire dal 2 febbraio (2, 9, 16, 23 febbraio) sempre presso il Circolo Ricreativo di Vercelli. (Link con i dettagli: https://www.onav.it/corsi/piemonte/SezioneVercelli/quattro-passi-nel-vino-1-vercelli-2022-12-20)

Per informazioni ed iscrizioni è possibile scrivere a vercelli@onav.it o contattare il delegato della sezione di Vercelli, Mauro Dal Buono tel. 3392155147

 

Redazione di Vercelli

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