VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli
Bassa Vercellese, Palestro e Alta Lomellina

Motta de’ Conti cuore pulsante della Bassa Vercellese, ma anche luogo di un’osmosi tra territori, ricca di significati, capace di promuovere relazioni tra Vercellese e Monferrato Casalese, tra questi e la Lomellina.

Ne è stata testimonianza eloquente la presenza, ieri, domenica 30 giugno, in occasione del 165° anniversario del voto a San Giovanni Battista, la presenza dei Sindaci di Villanova Monferrato, Langosco e Confienza.

Osmosi che non è nuova, come dimostra anche l’avvincente storia – leggi qui – del Ponte di Mantie.

E, nel riproporre quell’articolo di archivio, il pensiero non può mancare di correre anche alla cara e sempre viva memoria dell’amico che lo scrisse per i nostri Lettori, Giovanni Barberis.

Il nostro video, insieme alla gallery, offre tanti momenti della bella giornata di domenica, nel corso della quale non sono mancati anche spunti per una riflessione ad ampio raggio su questo momento di unione per tutta la comunità e, anzi, “le” comunità, come abbiamo visto.

Spunti di riflessione che ha proposto il Sindaco, Emanuela Quirci, nel proprio indirizzo di saluto pronunciato presso il monumento ai Caduti mottesi di tutte le guerre.

Anche di questo intervento – ripreso poi in quelli successivi del Consigliere Regionale Carlo Riva Vercellotti e del Consigliere Provinciale Pier Mauro Andorno, in rappresentanza del Presidente Davide Gilardino – il Sindaco ha suggerito una chiave di lettura particolarmente persuasiva di questa ricorrenza.

Da 165 anni Motta dei Conti onora il voto a San Giovanni Battista cui legarono se stessi e la comunità quei giovani soldati mottesi in pericolo sul campo di battaglia di San Martino, proprio il 24 giugno 1859.

Si combatteva la Seconda Guerra di Indipendenza e – come sempre – a combattere, soffrire e morire andavano, allora come oggi, i giovani.

Un gruppo di loro fu protagonista di un evento prodigioso: parve a quei ragazzi, stremati da fatiche e sofferenze, di udire, in lontananza, il suono della campanella che, già allora, tintinnava dalla chiesetta dedicata a San Giovanni.

Un segno che fu interpretato come presagio del ritorno a casa, incolumi.

Da allora, il voto di ricordare ogni anno, con tutto il paese e quelli vicini, San Giovanni Battista.

Proprio questa tradizione, che dice altresì di valori identitari vissuti nella speranza e nell’azione per la pace, la condivisione e la solidarietà, è – lo ricorda il Sindaco – capace di promuovere un senso di appartenenza a sua volta fattore utile a recuperare e promuovere una maggiore e costruttiva coesione sociale, ritrovando l’impegno alla ricerca del bene comune.

Ma ora lasciamo che parlino le immagini e, nel video, i protagonisti, accompagnati, nel corso della processione, dalla banda musicale di Occimiano, sempre unanimemente apprezzata.

Posted in Pagine di Fede, Società e Costume
Provincia di Vercelli

Si è svolta questa mattina, 5 giugno, presso la sede del Comando Provinciale Carabinieri di Vercelli, la tradizionale cerimonia della “Festa dell’Arma”, alla presenza delle massime autorità cittadine e provinciali, dei gonfaloni della Provincia e dei Comuni insigniti di medaglie al valore e di una rappresentanza delle associazioni combattentistiche e d’arma.

L’evento è stato preceduto dalla posa di una corona al monumento ai Caduti dell’Arma, tra i quali l’Appuntato Salvatore Vinci, eroicamente caduto in provincia di Vercelli nel 1989.

Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Vercelli, Colonnello Emanuele Caminada, ha tenuto un’allocuzione in cui ha evidenziato le attività salienti che hanno caratterizzato l’operato dell’Arma negli ultimi 12 mesi .

Riproponiamo integralmente l’allocuzione del Colonnello Caminada sia in calce a queste note, sia nel video che completa il servizio, insieme alla gallery fotografica.

E’ seguita la consegna di elogi a militari di vari Reparti della Provincia, distintisi per operazioni di servizio nel corso dell’ultimo anno. 

***

210° ANNUALE DELLA FONDAZIONE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
INTERVENTO DEL COMANDANTE PROVINCIALE

***

UFFICIALI, SOTTUFFICIALI, APPUNTATI, CARABINIERI
E’ PER NOI MOTIVO DI ORGOGLIO CHE LE MASSIME AUTORITÀ RELIGIOSE, CIVILI E
MILITARI, NONCHE’ ESPONENTI DEL MONDO DELL’ECONOMIA DEL LAVORO E DELLA
CULTURA, DI QUESTA NOBILE E LABORIOSA PROVINCIA, CI ABBIANO ONORATO CON LA
LORO PRESENZA NEL GIORNO CELEBRATIVO DELLA FESTA DELL’ARMA. UNA PRESENZA
TANTO PIÙ AMBITA E SIGNIFICATIVA, QUANTO PIÙ SCARNA ED AUSTERA VUOL ESSERE
LA CERIMONIA; UNA PRESENZA PER LA QUALE ESPRIMIAMO GRATITUDINE E
L’ASSICURAZIONE CHE, ANCHE DALLA LORO ADESIONE, SAPREMO TRARRE LA FORZA
PER IL NOSTRO PROCEDERE.
MI SIA CONSENTITO INNANZITUTTO RIVOLGERE UN DEFERENTE RINGRAZIAMENTO A
SUA ECCELLENZA IL PREFETTO DOTT LUCIO PARENTE, OLTRE CHE PER LA PRESENZA QUI
OGGI, PER LA COSTANTE VICINANZA E LO STRAORDINARIO EQUILIBRIO NELL’AZIONE DI
GUIDA E INDIRIZZO CHE PONE IN ESSERE PER GARANTIRE L’ORDINE E LA SICUREZZA IN
PIENA SINERGIA CON TUTTE LE FORZE DI POLIZIA CON CUI CONDIVIDIAMO
COSTANTEMENTE, IN UN CLIMA DI FRATERNA AMICIZIA, IL COMUNE E DIFFICILE, MA
NOBILISSIMO OBIETTIVO DI GARANTIRE SICUREZZA E TRANQUILLITÀ’ ALL’INTERA
COLLETTIVITÀ DELLA PROVINCIA.
RINGRAZIO E SALUTO I NUMEROSI SINDACI INTERVENUTI, LA VOSTRA PRESENZA
TESTIMONIA, ANCORA UNA VOLTA, IL LEGAME INSCINDIBILE DELLE STAZIONI
CARABINIERI CON IL TERRITORIO. A VOI CHIEDO, NELLA CONSAPEVOLEZZA DELLE
RISTRETTEZZE ECONOMICHE CHE GRAVANO SUI BILANCI, UNA MAGGIORE
DETERMINAZIONE NELL’ACCOGLIERE LE ISTANZE PER L’ADEGUAMENTO STRUTTURALE
DEGLI IMMOBILI DI VOSTRA PROPRIETÀ ADIBITI A CASERME.
RIVOLGO INFINE UN CARO SALUTO ALLE SEZIONI DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE
CARABINIERI IN CONGEDO E ALLE ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE E D’ARMA QUI
CONVENUTE, CHE CI RICORDANO CHE SIAMO UNA NAZIONE E UNA DEMOCRAZIA,
GRAZIE AI SACRIFICI DI CHI CI HA PRECEDUTO.
OGGI CELEBRIAMO IL 210° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE DEI CARABINIERI, NEL
GIORNO IN CUI, NEL 1920, FU CONCESSA LA PRIMA MEDAGLIA D’ORO AL VALOR
MILITARE ALLA BANDIERA DELL’ARMA PER L’EROICO CONTRIBUTO DEI CARABINIERI NEL
PRIMO CONFLITTO MONDIALE.
L’ARMA DEI CARABINIERI OGGI È UN’ISTITUZIONE MILITARE MODERNA CHE CONIUGA
INNOVAZIONE TECNOLOGICA APPLICATA AL CONTROLLO DEL TERRITORIO E ALLE
INVESTIGAZIONI, CON VALORI TRADIZIONALI DELL’ETICA MILITARE SU CUI SI FONDA
L’ESSERE CARABINIERE. TRA TALI VALORI DESIDERO SOTTOLINEARNE IN PARTICOLARE
DUE:
LA DEDIZIONE QUOTIDIANA AL SERVIZIO DEI CITTADINI OVVERO ANTEPORRE IL
BENESSERE DEGLI ALTRI AL PROPRIO PER PRIVILEGIARE I BISOGNI DELLA COMUNITÀ E
L’UMILTÀ, SPESSO TRASCURATA, MA CRUCIALE ANCHE NELLE ORGANIZZAZIONI
MILITARI. È, IN SOSTANZA, IL RICONOSCIMENTO CHE NESSUN INDIVIDUO O
ISTITUZIONE È INFALLIBILE. L’UMILTÀ GENERA UNA CULTURA DI APPRENDIMENTO E
MIGLIORAMENTO CONTINUI. INCORAGGIA LA COLLABORAZIONE, L’APERTURA A
NUOVE IDEE E LA CAPACITÀ DI AMMETTERE GLI ERRORI. ATTRAVERSO IL RICORSO
ALL’UMILTÀ SI CREA UN AMBIENTE CHE FAVORISCE LA CRESCITA CONTINUA MA ANCHE
LA CAPACITÀ DI ADATTARSI E, QUINDI FORNIRE RISPOSTE SEMPRE PIÙ ADERENTI ALLE
ESIGENZE DEI CITTADINI. COME CITAVA CICERONE “ESSERE PIÙ CHE SEMBRARE”, OGGI
PIÙ DI IERI, RISULTA ESSERE DI GRANDE ATTUALITÀ IN QUANTO, A FRONTE DI
TENTAZIONI DI UNA FACILE MA FUGACE VISIBILITÀ, OCCORRE PROMUOVERE UNA
CULTURA DELL’ESSERE CHE PREVALGA SULL’APPARIRE, PRIVILEGIARE LA SOSTANZA
SULL’ESTERIORITÀ, IL RIFIUTO DI GESTI VUOTI PER CONCENTRARSI SU AZIONI TANGIBILI,
RIMANENDO FEDELI AI NOSTRI PRINCIPI. UNA CULTURA DELL’ESSERE È BASATA SU
INTEGRITÀ, AFFIDABILITÀ, LEALTÀ E SENSO DI RESPONSABILITÀ, REQUISITI CHE DEVONO
CONTRADDISTINGUERE OGNI CARABINIERE.
PARTENDO DA QUESTO INSIEME DI VALORI E DI COMPETENZE, PER RENDERE
CONCRETAMENTE L’IDEA DELL’IMPEGNO DELL’ARMA SUL TERRITORIO, DESIDERO
RICHIAMARE SINTETICAMENTE ALCUNI DATI, IN ORDINE ALL’ATTIVITA’ DI CONTRASTO
E PREVENZIONE POSTA IN ESSERE NELL’ULTIMO ANNO:
OLTRE N. MILA SONO STATI I SERVIZI PREVENTIVI SVOLTI;
1000 LE RICHIESTE DI “PRONTO INTERVENTO” PERVENUTE TRAMITE IL NUMERO UNICO
DI EMERGENZA 112 A CUI E’ STATA GARANTITA UNA RISPOSTA; −
I CARABINIERI, INOLTRE, HA PROCEDUTO PER CIRCA IL73% DEL TOTALE DEI DELITTI
DENUNCIATI NELLA PROVINCIA SCOPRENDONE IN MEDIA 1 SU 3 ; −
UN FOCUS FONDAMENTALE PER NOI È STATO, ANCHE QUEST’ANNO, IL CONTRASTO
ALLA VIOLENZA DI GENERE PERCHÉ ABBIAMO IL DOVERE DI RASSICURARE I CITTADINI
CONTRO LE GRANDI MINACCE MA ANCHE CONTRO QUELLE DELLA PORTA ACCANTO E
QUELLE PIÙ INSIDIOSE TRA LE MURA DOMESTICHE. NEGLI ULTIMI DODICI MESI SONO
STATI SOTTOPOSTI A PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI OLTRE 90 SOGGETTI; N. DONNE
INDIRIZZATE AI CENTRI ANTIVIOLENZA, N. AMMONIMENTI EMESSI DAL QUESTORE
NOTIFICATI; N. ALLONTANAMENTI DALLA CASA FAMILIARE, N. DIVIETI DI
AVVICINAMENTO E N. DIVIETI DI DIMORA ESEGUITI.
UN RISULTATO CHE È TANGIBILE, GRAZIE ANCHE ALLA PREZIOSA OPERA DI
COORDINAMENTO SVOLTA DAL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DOTT. PIERLUIGI
PIANTA. AI PROCURATORI DELLA REPUBBLICA, QUI PRESENTI, RINNOVO LA
GRATITUDINE PER L’EFFICACE ED EQUILIBRATA OPERA DI INDIRIZZO: NELL’ARMA
TROVERETE SEMPRE COLLABORAZIONE E LEALTÀ. IN TALE CONTESTO NON SI PUÒ NON
MENZIONARE L’ECCEZIONALE VALORE DELLA MAGISTRATURA GIUDICANTE CHE
COORDINATI DA LORO PRESIDENTE DOTT.SSA MICHELA TAMAGNONE, SVOLGE UNA
MERITORIA ED IMPEGNATIVA ATTIVITÀ, RICONOSCIUTA ANCHE A LIVELLO NAZIONALE.
IL COMANDO PROVINCIALE DI VERCELLI È UN’ORGANIZZAZIONE COMPLESSA,
STRUTTURATA PER RISPONDERE ALLE ESIGENZE QUOTIDIANE DEI CITTADINI
ATTRAVERSO UN DISPOSITIVO CAPILLARE COSTITUITO DA 21 COMANDI STAZIONI,
COSTANTE PUNTO DI RIFERIMENTO PER LE PERSONE NON SOLO PER GLI ASPETTI
STRETTAMENTE CONNESSI ALLA SICUREZZA MA ANCHE QUALI LUOGHI DI ASCOLTO,
ACCOGLIENZA, ASSISTENZA E RASSICURAZIONE SOCIALE. A TALE SPINA DORSALE SI
AFFIANCA UN ARTICOLAZIONE DI REPARTI SPECIALI CHE OPERANO IN PIENA SINTONIA
CON QUELLI TERRITORIALI PER TUTELARE I PRINCIPALI INTERESSI COLLETTIVI. TRA
QUESTI SICURAMENTE VI È LA TUTELA DELL’AMBIENTE E DELLA BIODIVERSITA’. IN TALE
SETTORE L’ARMA, QUALE PRIMA FORZA DI POLIZIA AMBIENTALE EUROPEA, AVENDO
EREDITATO DAL 2017 LE COMPETENZE DEL CORPO FORESTALE, È IN PRIMA LINEA.
SIAMO CONSAPEVOLI CHE DA SOLI NON POSSIAMO FORNIRE SOLUZIONI A UNA
TEMATICA TANTO COMPLESSA, MA SIAMO DETERMINATI A SVOLGERE LA NOSTRA
PARTE, FACENDO LEVA SULL’ESPERIENZA DEL GRUPPO CARABINIERI FORESTALE, CON I
SUOI 5 NUCLEI E SULL’IMPEGNO INVESTIGATIVO DEL NIPAF.
LA TUTELA DEL LAVORO, CHE VEDE IL COSTANTE IMPEGNO DEL NUCLEO CARABINIERI
ISPETTORATO DEL LAVORO, LA PIÙ ANTICA DELLE SPECIALITÀ DELL’ARMA, DEDICATA AL
CONTRASTO DI OGNI FORMA DI ILLEGALITÀ E SFRUTTAMENTO PRESENTE ANCHE IN
QUESTA VIRTUOSA PROVINCIA.
LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE ATTRAVERSO L’ATTIVITÀ SVOLTA DAL NUCLEO
TPC CHE, PUR AVENDO SEDE A MONZA, OPERA COSTANTEMENTE ANCHE NEL
TERRITORIO VERCELLESE COME DIMOSTRA IL PIÙ RECENTI CASO DI RECUPERO E
RESTITUZIONE DI OPERE TRAFUGATE NEGLI ANNI ’80 A CRAVAGLIANA.
DAL MODELLO ILLUSTRATO EMERGE COME SIA NON SOLO FUNZIONALE MA
NECESSARIO METTERE A SISTEMA LE DIFFERENTI RISORSE E COMPETENZE PER
AFFRONTARE LA COMPLESSITÀ DELLE SFIDE DELLA SOCIETÀ CONTEMPORANEA.
CAPACITÀ DI FARE SQUADRA CHE QUI A VERCELLI HO TROVATO SIN DAL MIO ARRIVO,
ORMAI CIRCA 3 ANNI FA, IN TUTTI GLI AMBITI ISTITUZIONALI. ED E’IN QUESTA SOLENNE
OCCASIONE CHE, DESIDERO ESPRIMERE SENTIMENTI DI GRATITUDINE AL QUESTORE
GIUSEPPE MARIANI E AL COMANDANTE PROVINCIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA COL
CIRO NATALE PER LA COSTANTE E PRODUTTIVA COLLABORAZIONE E SINERGIA
ISTITUZIONALE CHE SI È CREATA E CHE QUOTIDIANAMENTE VIENE PORTATA AVANTI
PER AFFRONTARE OGNI SITUAZIONE E SUPERARE INSIEME QUALSIASI DIFFICOLTÀ.
INFINE VORREI SOTTOLINEARE L’IMPEGNO. DELL’ARMA DI VERCELLI A RAFFORZARE IL
RAPPORTO DI FIDUCIA E VICINANZA ANCHE CON LE GIOVANI GENERAZIONI, AL FINE DI
FORMARE E ACCRESCERE IN LORO IL SENSO DI LEGALITÀ. NELL’ANNO SCOLASTICO CHE
ORMAI VOLGE AL TERMINE, SI SONO TENUTI OLTRE 50 INCONTRI RAGGIUNGENDO
CIRCA 1500 STUDENTI, DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA AL CICLO SECONDARIO DI
SECONDO GRADO. INVESTIRE SUI GIOVANI E CONTRIBUIRE, INSIEME AGLI ALTRI ATTORI
DEL SISTEMA EDUCATIVO, AL RAFFORZAMENTO IN LORO DEI VALORI DI LEGALITÀ E
RISPETTO COSTITUISCE UNA DELLE MISSIONI FONDAMENTALI IN CUI L’ARMA CREDE
FERMAMENTE PER FAVORIRE LO SVILUPPO DI UNA SOCIETÀ SEMPRE PIÙ SICURA.
AVVIANDOMI ALLA CONCLUSIONE, SENTO IL DOVERE DI RIVOLGERE IL MIO PENSIERO
A CHI OGGI NON C’È PIÙ, QUESTA MATTINA NEL DEPORRE LA CORONA AL
MONUMENTO DELL’ARMA DEI CARABINIERI ABBIAMO RICORDATO L’ESTREMO
SACRIFICIO DELL’ APP. SALVATORE VINCI, DECEDUTO IL 27 GENNAIO DEL 1989 NELLE
CAMPAGNE VERCELLESI NONCHE’ QUELLO DEI MARTIRI DI FIESOLE DI CUI QUEST’ANNO
RICORRE L’ 80 ANNIVERSARIO E CHE SONO L’EMBLEMA DI TUTTI QUEI SILENZIOSI EROI
CHE, NELL’ADEMPIMENTO DEL PROPRIO DOVERE SEPPERO RESTARE FEDELI, FINO ALLE
PIÙ ESTREME CONSEGUENZE, A QUELLA CHE RITENEVANO LA LORO MISSIONE PIÙ
ALTA, PROTEGGERE LE COMUNITÀ A LORO AFFIDATE. A QUESTI SILENZIOSI ED EROICI
PROTAGONISTI VA IL NOSTRO PIÙ SENTITO OMAGGIO.

MA ONORARE I CADUTI, SOLO NELLE CERIMONIE NON E’ SUFFICIENTE. LA
PARTECIPAZIONE COMMOSSA DI MOLTI, IN QUEGLI SCARNI MINUTI DI
RACCOGLIMENTO, SUGGELLATI DAL SUONO DEL SILENZIO, DEVE TRASFORMARSI IN
UNA PARTECIPAZIONE ATTIVA, ONESTA, SOLIDALE.
SOLO CON LE VIRTUOSE AZIONI, OPERATE AD OGNI LIVELLO, POTREMMO VERAMENTE
ONORARE, GIORNO DOPO GIORNO, I CADUTI, FACENDO IL NOSTRO DOVERE, CON
DISCIPLINA E ONORE. CON QUESTI SENTIMENTI DOBBIAMO GUARDARE AVANTI, ALLE
ULTERIORI E PROSSIME SFIDE CHE CI ATTENDONO, NEL CONTRASTO AL MALAFFARE:
PER ADEGUARE SEMPRE LE NOSTRE RISPOSTE; PER INTENSIFICARE I RISULTATI; PER
MIGLIORARE ANCORA DI PIU’ L’EFFICIENZA RINNOVANDO, ALL’UNISONO, IL SECOLARE
IMPEGNO AD ASSOLVERE IL NOSTRO SACRO DOVERE, IN DIFESA DEL BENE CONTRO IL
MALE. ED È PER TUTTO QUESTO CHE CELEBRIAMO IL NOSTRO DUECENTODECIMO
COMPLEANNO, CON CONVINTO ENTUSIASMO. UFFICIALI, MARESCIALLI, BRIGADIERI,
APPUNTATI E CARABINIERI DEL COMANDO PROVINCIALE DI VERCELLI A VOI RIVOLGO IL
MIO PIU’ VIVO APPREZZAMENTO E L’INVITO, CHE VI CHIEDO DI SENTIRE COME
PERENTORIO ED INELUDIBILE: OGNI GIORNO, OGGI COME IERI, PONETE SEMPRE LE
ESIGENZE DEL CITTADINO AL CENTRO DEL VOSTRO PENSARE, DEL VOSTRO AGIRE.
INTERAGITE CON DEDIZIONE E CON PIENA CONVINZIONE; SIATE SEMPRE VICINI AI
CITTADINI, PARTECIPI DELLE LORO ESIGENZE, DEI LORO PROBLEMI, CONDIVIDETE IL
SENTIRE COMUNE, ASCOLTATE ANCHE LE PIÙ PICCOLE PROBLEMATICHE, PERCHÉ
ESSERE CARABINIERI SIGNIFICA SAPER CORRISPONDERE ALLE ISTANZE DI SICUREZZA
CON EFFICIENZA, PROFESSIONALITÀ, MA SOPRATTUTTO CON UMILTÀ E DISPONIBILITÀ.
CARABINIERI DELLA PROVINCIA A TUTTI VOI E ALLE VOSTRE FAMIGLIE CHE VI
SOSTENGONO E VI SORREGGONO, AUGURI AFFETTUOSI DI BUON COMPLEANNO.

Posted in Cronaca, Vercelli Oggi

Sabato 1 giugno alle ore 16.30 , nella chiesa di San Lorenzo a Vercelli (corso Libertà 186), sarà presentato,  a cura della Comunità di Sant’Egidio, il libro “Le guarigioni nella Bibbia. Da Giobbe a Gesù” (ed. Morcelliana).

Interverranno mons. Stefano Bedello, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Vercelli, il dott. Oliviero Filiberti, dirigente del reparto di Nefrologia e dialisi dell’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli,  e la dott.ssa Giovanna Zerlia, responsabile del servizio anziani della Comunità di Sant’Egidio in Piemonte.

Modera Paolo Lizzi, della Comunità di Sant’Egidio.

Il  libro si rivolge a chiunque abbia fatto esperienza della malattia nell’arco della propria esistenza o a chi ne sia stato in qualche modo coinvolto.

Si rivolge, quindi, a tutti.

Presentando le figure di  Giobbe, di San Paolo, soprattutto  l’incontro di Gesù con i malati  (diversi capitoli analizzano gli episodi dei miracoli e delle guarigioni di Gesù intrecciandoli con sguardi sul nostro mondo contemporaneo), gli autori mostrano che la Bibbia è sempre una risposta sapiente e profonda alle domande esistenziali dell’uomo e della donna, quelle sul perché del dolore, della sofferenza e del male.

Porsi questi interrogativi alla luce della sapienza biblica è una preziosa indicazione per essere “prossimo” a chi è malato.

Di più: è una rivelazione, uno sguardo alternativo sulla realtà umana e apre alla fiducia, alla speranza, al futuro.

Gli autori del volume sono:

Maria Cristina Marazzi, medico e docente universitario, autrice di numerosi testi scientifici, ,consulente nell’ambito di diversi progetti nazionali ed internazionali di solidarietà, legati all’impegno della Comunità di Sant’Egidio verso le fasce più deboli della società.

Ambrogio Spreafico ,vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino e di Anagni-Alatri, biblista e docente di Sacra Scrittura, autore di numerosi commentari biblici sull’Antico Testamento e presidente della Commissione per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana.

Francesco Tedeschi, sacerdote e docente di Liturgia e di Teologia Sacramentaria, svolge con la Comunità di Sant’Egidio attività pastorale e di sostegno agli anziani.

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Redazione di Vercelli

Posted in Cultura e Spettacolo
Bassa Vercellese

Sui social (gruppo Fb Sei di Asigliano Se…) questa edizione della Corsa dei Buoi di Asigliano Vercellese (la numero 588) è già stata definita come “una corsa mai vista”.

Di sicuro molto particolare.

Come il nostro filmato documenta, dapprima un carro percorre tutta la carriera lungo il viale Garibaldi, che costeggia il Cimitero e la chiesetta di San Vittore, solitario ed a passo lento.

E’ uno dei due team che, per ragioni di sicurezza, legate all’agitazione dei bovini, già ben chiara sulla linea di partenza, ha preferito rinunciare.

I ritiri sono dei gruppi “W San Vittore” (Pastore, Galante, Luca Olmo) e “Cascina Varalla” (Andrea e Simone Giordano, Edoardo Massano).

Corsa a due, dunque (come anche, quindici giorni fa, a Caresana).

Partono gli attacchi di “W San Vittore Junior” (Di Manso, Manna, Caroselli) e “Cascina Malfiossa” (Nicolò Olmo, Andrea Busto e Monir Hopou).

Taglia per primo il traguardo “W San Vittore Junior”, ma non si placano le polemiche, nemmeno in fase di premiazione: il gruppo vincente metterà le cose a posto, non ritirando la bandiera, in segno di condivisione con chi non ha potuto partecipare.

Edizione “particolare”, dunque: importa però che il voto a San Vittore sia stato validamente sciolto; saprà il Santo Martire combattente, che ne vide ben altre ai tempi dell’Imperatore Massimino, ascrivere tutto a merito degli asiglianesi, ancora oggi grati per quella liberazione dalla peste ottenuta grazie all’intercessione del Patrono, 588 anni fa.

Posted in Società e Costume

Nel pomeriggio di oggi, sabato 11 maggio dalle 15 alle 19.00 protagonisti nel centro della città di  Borgosesia i “giochi e i mestieri di una volta”.

Con i giochi artigianali in legno si sono cimentati sia gli adulti che i bambini, mentre i mestieri di una volta hanno portato alla conoscenza lavori del passato.

Un pomeriggio all’insegna del divertimento, un’iniziativa che ha coinvolto tante famiglie, bambini e persone di ogni età.

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Redazione di Vercelli

Posted in Eventi e Fiere
Cigliano e Borgo d'Ale

Un autentico successo quello del “Primo maggio in musica”, che si è tenuto del salone polivalente di Cigliano e che ha visto protagonisti la Filarmonica locale, diretta dal maestro Filippo Arri, e (come debutto), il Coro dell’Istituto Comprensivo “Don Evasio Ferraris” di Cigliano, diretto dalla maestra Elisa Moro.

Da sottolineare la presenza delle associazioni, in particolare del Gruppo Alpini di Cigliano e della Pro Loco locale, che hanno curato la logistica dell’evento.

Dopo i saluti iniziali del Sindaco, Diego Angelo Marchetti e delle autorità convenute, davanti ad un pubblico numeroso e attento, la filarmonica ha eseguito diversi brani “spagnoleggianti”, tra cui la “Virgen de la Macarena”, con solista il bravissimo Samuel Perinotto alla tromba ed un brano dal Concerto d’Aranjuez di Joaquín Rodrigo (che ascoltiamo nel video).

E’ stata poi la volta dell’esibizione dei piccoli coristi, introdotti dal saluto della Dirigente scolastica, la Prof.ssa Cristina Marta, che ha presentato brevemente il progetto del Coro come attività formativa che ha coinvolto sia la scuola dell’infanzia che della primaria.

Il coro, dopo alcuni brani iniziali a cappella, ha cantato sulle note della filarmonica alcuni dei più noti brani del repertorio Disney, per poi concludere l’intero spettacolo con l’Inno di Cigliano, nel decimo anniversario della sua composizione, ad opera di Roberto Perinotti, presente tra i musici della Banda.

Posted in Cultura e Spettacolo
Provincia di Vercelli, Vercelli Città

Alla vigilia degli 80 anni, il XXV Aprile è una di quelle ricorrenze capaci di trasmettere l’idea di una giovinezza, di un’attualità che si inverano nella cronaca di ogni tempo – e questo tempo che ci è dato di vivere non fa eccezione – per dire quanto abbiamo ancora bisogno di udire quella lezione di studiare quella testimonianza, di contemplare quei valori, per non consegnare il nostro presente ed il futuro dei nostri figli agli stessi errori, agli stessi orrori, che di tanti nostri genitori e nonni fecero vittime innocenti, martiri, combattenti coraggiosi per la libertà.

Quel seme di libertà posto nel suolo che aveva “bevuto il sangue del fratello”: così il Padre dice a Caino che si rivela, ancor prima che omicida, incapace di vivere una relazione di fraternità con l’altro.

Un XXV Aprile dove – a proposito di relazioni – infine il confronto tra vari protagonisti della giornata ha contribuito a renderla ancora più ricca di stimoli, feconda, così da amalgamare con ancora maggiore efficacia i ruoli, compiti, proposte: delle Istituzioni pubbliche, dell’Anpi, dei ragazzi rappresentati dagli Scout, ma non solo.

Oltre a quelle del “protocollo” come sempre previste in mattinata e poi ai Cappuccini nel primo pomeriggio, la giornata si è arricchita di altre iniziative, che nell’area dell’Antico Ospedale hanno offerto momenti ricreativi, spazi musicali, occasioni per mettersi in gioco, con fantasia.

Fare memoria, in fondo, è anche saper guardare al futuro, leggere il passato per vedere l’oggi ed il domani con occhi nuovi.

Il video che abbiamo messo a repertorio, oltre a qualche scampolo della mattinata, offre integrali l’omelia dettata dall’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo (concelebrante il Vicario Generale, Mons. Stefano Bedello), nel corso della S.Messa in Piazza Camana (le Letture sono state: 1 Pt 5, 5-14; Sal 88; Mc 16, 15-20.) che, pur essendo quelle già previste dal Lezionario del giorno (cioè, non sono state scelte apposta, sono quelle che la Chiesa propone) parevano provvidenzialmente idonee a suggerire pensieri sui quali meditare proprio in questo giorno di memoria, soprattutto con il richiamo a rivestirsi di umiltà, gli uni verso gli altri, primo passo per abbandonare davvero odio e divisioni.

Il Pastore della Chiesa eusebiana non ha altresì mancato di richiamare la lezione dei Padri costituenti dell’Europa allo stato nascente, non casualmente, un tempo, chiamata “Comunità” europea (prima ancora del Carbone e dell’acciaio) rafforzando l’idea di una comunità di uomini e donne desiderosi di camminare insieme, lasciandosi alle spalle non soltanto l’esperienza bellica, ma soprattutto i sentimenti che a quella tragedia planetaria portarono.

Di altissimo livello anche l’orazione ufficiale, affidata alla maestria del Prof. Edoardo Tortarolo, del Dipartimento Studi Umanistici dell’Università del Piemonte Orientale e Segretario Generale del Comitato Internazionale di Scienze Storiche (Cish).

Pur contenendo l’esposizione in poco più di 13 minuti, ha messo a disposizione di un pubblico attentissimo dati importanti per ricostruire il periodo storico seguito all’8 settembre del 1943, quando si cedette alla pusillanime illusione della de-responsabilizzazione.

Toccò dunque alla società civile – anche e soprattutto con la lotta partigiana – ricostruire lo Stato, a partire dalla Resistenza all’annientamento dello Stato ed all’umiliazione del popolo perpetrata dai nazifascisti.

Significativa, soprattutto in Piemonte, la resistenza senza armi praticata con fermezza dalla Magistratura (che si rifiutò di cedere alla Repubblica di Salò) e dalla Chiesa cattolica.

Il clero cattolico obbedì alla lettera inviata dai Vescovi ed Arcivescovi della Regione piemontese (Pasqua 1944) che, richiamandosi alla lezione del Profeta Isaia, chiedeva “nascondi chi è in fuga e non tradire chi non ha casa”.

Proprio a Vercelli, quella che Tortarolo chiama la “dissoluzione dello Stato”, provoca conseguenze laceranti: 134 civili, 654 militari di truppa, 268 sottufficiali, 53 ufficiali, vennero deportati in Germania sotto coercizione.

***

Ma, come abbiamo poco sopra anticipato, è certo meglio ascoltare direttamente, dal nostro video, le parole dell’Arcivescovo e del Prof. Tortarolo.

I loro interventi sono stati preceduti da quelli del Prefetto e delle Autorità locali, mentre, nel presentare la giornata, il Vice Prefetto Vicario Cristina Lanini ha avuto il delicato pensiero di rivolgere a Mons. Marco Arnolfo gli auguri di buon onomastico: oggi, infatti, 25 aprile, si festeggia San Marco Evangelista.

Vi lasciamo con il video e la gallery.

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Posted in Società e Costume, Vercelli Oggi

(marilisa frison) – In questa IV domenica di Pasqua, in cui si festeggia il “Buon Pastore”, dovremmo dire il bel pastore, quello bello bello che dà la vita per le sue pecore.

E questa domenica 21 aprile, è la 61esima giornata mondiale per le vocazioni, ma non si festeggiano solo le vocazioni consacrate e sacerdotali, ma si celebrano tutte le vocazioni e Papa Francesco per l’occasione ha scritto una preghiera che allegherò in coda.

È nuovamente una giornata di grande festa a Trino, i bambini festeggiano la seconda Comunione, per alcuni la terza, e fanno il loro ingresso in assemblea, sempre con il loro saio bianco, con don Marco Giugno, i chierichetti e il seminarista Giuseppe Partinico, ma non sono i soli a festeggiare, tra l’assemblea notiamo le “Penne nere”, il “Gruppo Alpini Trino”, con a capo Massimo Olivetti, anche loro in festa.

Ricordiamo che tanto deve Trino a questo volenteroso Gruppo, che mai si tira indietro nei momenti di difficoltà e necessità, presta il proprio aiuto in ogni occasione sempre a testa bassa e con il sorriso, con il massimo impegno senza mai lamentarsi.

Una bella celebrazione in cui il sacerdote lascia tre pensieri ai ragazzi:

una vita abbondante e la vita abbondante è data da Gesù;

nessuno ci strapperà dalla sua mano, nemmeno un lupo, quanti di noi hanno un lupo dentro, il lupo dell’invidia, il lupo della solitudine,…;

ascoltiamo la voce del Signore e impariamo a riconoscerla.

Gli Alpini sull’attenti hanno pregato la preghiera dell’Alpino, a guidarla dall’ambone l’alpino Gianni Tavano.

Don Giugno non ha scordato di chiedere l’intercessione di don Pollo, protettore degli Alpini.

Al termine i bambini con genitori, parenti e Catechiste si sono recati nel “Salone Rusticoni”, dove hanno festeggiato condividendo tante prelibatezze e intonando il canto “Forza Gesù”.

Siamo pietre vive ed edifichiamo la chiesa, costruiamo una vita piena, una vita bella, una vita realizzata.

Preghiera

Per la 61a giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

Signore Gesù Cristo, Figlio del Padre,

che sempre vieni a dimorare in mezzo a noi,

facci vivere secondo i tuoi sentimenti

affinché le nostre comunità e le nostre case

siano capaci di un’accoglienza autentica e cordiale.

I giovani che ci incontrano sentano di essere amati

e si liberi in loro quel desiderio di cercare

il senso della propria vita

che si rivela nella loro vocazione.

Infondi nel cuore di tutti i battezzati

la volontà di spendere la propria vita

nel ministero ordinato, nella vita consacrata,

nel matrimonio e nel laicato vissuto nel mondo,

perché la Chiesa, che è la tua e la nostra casa

risplenda della bellezza di tutte le vocazioni.

Amen.

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Redazione di Vercelli

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(marilisa frison) – In questa terza domenica di Pasqua, 14 aprile 2024, a Trino è nuovamente giorno di gaudio, le campane suonano a festa, invitano allegre e alle 10 il grande portone ligneo della splendida parrocchiale di San Bartolomeo si spalanca nuovamente per accogliere gli altri 10 bambini che si apprestano a ricevere per la prima volta Gesù Eucarestia.

La chiesa supervisionata da Giuseppe Partinico, è stata magistralmente e finemente addobbata come la volta scorsa e i bambini come gli Apostoli prendono posto attorno all’altare, la mensa del Signore, assieme al celebrante don Marco Giugno.

Tra l’assemblea festosa, il Sindaco Daniele Pane, con la moglie Veronica e il piccolo Umberto, questa volta non in veste ufficiale, ma in veste di papà commosso ed emozionato al pari degli altri genitori, la primogenita Matilde è tra la rosa dei dieci comunicandi.

Poi il silenzio, per sentire la voce che conduce in mezzo a Gesù, che è presente, è tra quei bambini, è tra l’assemblea, è risorto e la resurrezione non ha cancellato nulla, le ferite non sono scomparse dal suo corpo di risorto.

Gesù mostra le sue ferite, la violenza degli uomini nei suoi confronti, dopo la resurrezione quel segno di dolore diventa il segno di amore verso ciascuno di noi.

Il sacerdote lascia questo pensiero ai ragazzi: “Il Signore non ama i messaggi di gruppo, lui ama messaggiare con te, lui ama te, guarisce te, per lui noi non siamo numeri, codici fiscali, matricole, noi siamo figli amati. Il Signore camminerà con voi e ai genitori: voi dovete regalare la vostra testimonianza di Fede ai vostri figli e camminare con loro”.

Kairos, il momento giusto è arrivato, e una grande gioia è insita in ognuno di loro nel ricevere Gesù.

E poi, con cuore gioioso, incantano e affascinano l’assemblea intonando “Forza Gesù”, diretti da Elisabetta Palazzi, e un grande applauso spontaneo irrompe ed echeggia nella casa di Dio. (In allegato il video con il canto dei bambini)

Il sacerdote, prima della benedizione finale, ha chiamato sull’altare con i comunicandi tutti gli altri bambini presenti e insieme è stata recitata un’Ave Maria alla Madonna in segno di ringraziamento.

Don Giugno, sa essere molto trascinante e coinvolgente e, con il suo modo di fare e di essere, si è da subito conquistato la simpatia dei trinesi.

I due gruppi di comunicandi si ritroveranno in chiesa, sempre con il loro saio bianco, domenica prossima per la seconda Comunione, a cui seguirà un momento di festa.

Gli auguri di tutta la comunità ad: Alvino Ginevra, Bullano Francesca, Casto Giorgia, Del Mastro Brayan, Floresta Manuel, Giono Barber Alessandro, Girotto Mattia, Grimaldi Nataly Hellen, Martinotti Francesco e Pane Matilde.

I complimenti vanno alle Catechiste Laura Zecchinato e Luisella Buffa, coadiuvate da Marinella Fantin e Carmela Sperduto, per l’impegno profuso.

Forza Gesù, cantano i bambini della Prima Comunione

Omelia di Don Marco Giugno, nella terza domenica di Pasqua

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Redazione di Vercelli

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(marilisa frison) – In questa bella, calda e soleggiata prima domenica di Aprile, in un clima amorevole e festoso, alle 10 hanno fatto ingresso nella parrocchiale trinese 10 bambini accompagnati da don Marco Giugno, le loro Catechiste e il seminarista Giuseppe Partinico.

I bambini tengono tra le mani una calla bianca, nella mitologia greca la calla era simbolo di purezza e di candore, un passo importante sia per loro che per le famiglie e la Comunità stessa, sono in procinto di dire il loro “Eccomi”.

La chiesa già di per se molto bella era stata finemente addobbata ad arte, questo 7 aprile non era una domenica o una festa qualunque 10 bambini assieme ai loro genitori hanno accettato l’invito di Gesù di riceverlo nel loro piccolo cuore.

I bambini sono emozionati e agitati al pari dei loro genitori, ma ci pensa don Giugno con la sua dolcezza a metterli a proprio agio.

Si sono disposti attorno all’altare, intorno a quel tavolo che li nutrirà con un cibo che alimenterà la loro vita come nessun altro, il loro parroco non c’è, è in viaggio per l’America Latina per portare il suo aiuto nelle Missioni, ma prima di partire ha fatto la cosa più importante, assieme alle Catechiste li ha ben preparati a questo momento e ora anche se in viaggio li tiene vicini vicini.

I bambini non sanno ancora bene cosa voglia dire “fare la Prima Comunione”, sono commossi, eccitati, turbati, è quell’eccitazione che ti pervade quando sai che qualcosa in te sta per cambiare, sanno che stanno per accogliere Gesù dentro di loro con cuore pronto e generoso, sanno che diventeranno una cosa sola con Gesù Risorto.

Ascoltano con attenzione Gesù che parla loro attraverso la sua Parola e iniziano a comprendere che sono loro a essere i protagonisti, che Gesù sta parlando a tutti ma in particolare a loro.

Dopo la professione di fede, pregano i bambini, pregano i genitori, il momento intenso della Liturgia Eucaristica, il Padre Nostro, lo scambio della Pace, sono tutti momenti di grande commozione.

Ed ecco… è arrivato il momento tanto atteso: Alessandro Bonato, Adele Boscolo, Giuseppe Canatella, Manuele Chiara, Cristian Di Falco, Noemi Guerreri, Lorenzo Magro, Domenico Notaris, Alessia Paldino e Sara Rete, a turno ricevono l’Eucarestia, ed è gioia nei loro cuori.

Ora una forza nuova agisce in loro, la forza del Gesù Risorto.

Una celebrazione semplice, ma bella, resa speciale dall’intonazione dei canti della “Corale San Bartolomeo”, la prima a Trino di don Giugno che sostituirà don Maggioni nel suo periodo di assenza da Trino.

Un grazie, un buon viaggio e buon lavoro a don Pato e un benvenuto a don Marco Giugno.

Domenica prossima ci sarà il secondo turno delle Prime Comunioni, altri 10 bambini diranno il loro eccomi e sarà nuovamente festa.

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