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Conosciamo più da vicino Angelo Musillo, ricercatore nelle arti, docente ed artista poliedrico e raffinato che sarà presente all’evento culturale “Shadow reflections/Riflessi d’ombra” in programma, a Vercelli, nel periodo autunnale.

Angelo Musillo quando nasce la sua passione per l’arte?

Mi ricordo quando, da bambino, vedevo delle cose strane, o per meglio dire, immaginavo.

Mentre lavavo i denti la mattina guardavo le strane ombre che si disegnavano nel lavandino, sulla parte in acciaio, e lo pensavo come la porta di un altro mondo.

Come questo tanti piccoli e grandi altri esempi.

L’artista è colui che vede oltre, quindi la facoltà principale da possedere per fare arte potrei definirla meta osservazione.

Dico questo perché io credo di essere vicino al concetto di arte come, in primis, pensiero artistico più che azione artistica.

Se si è un creativo ogni cosa che si fa ha in sè un seme di quella natura, dalla cucina, alla scrittura, all’interior design, alla moda, alla musica, al dialogo parlato, alla fotografia, alla scuola, e ovviamente alla propria persona.

Quindi io credo, per arrivare alla risposta, che la passione per l’arte intesa in questo senso sia connaturata in me, una domanda più interessante, invece, potrebbe essere quando ho preso consapevolezza di questo processo e come…

Ci parli della sua ricerca artistica                                                           

Iniziando ad acquisire conoscenza musicale dalla pratica come pianista e conoscenza artistica dalla pratica come visual artist, mi sono avvicinato al mondo della Ricerca vera e propria.

La formazione in ambiente accademico e la professione come docente specializzato mi hanno portato ad individuare diversi punti di contatto tra le varie figure che abitano la mia persona ad oggi.

La ricerca artistica e la docenza si intersecano, nella mia esperienza, in quello che è l’approccio proprio della cosiddetta pedagogia clinica. Kλίνη, in greco ‘letto’ e κλινικός, ‘medico che visita l’ammalato ai piedi del letto’.

Così come il medico, per risolvere un problema, deve osservare da vicino, toccare con mano, allo stesso modo il ricercatore-artista e il docente. Solo così si produrrà nuova conoscenza.

La ricerca, dunque, è un punto di intersezione.

Nel mio caso, quindi, tra professione e formazione.

Svolgendo le attività di docente di Istruzione di scuola Secondaria ho la fortuna di poter esercitare la Ricerca quotidianamente.

L’insegnante, l’educatore, è ricercatore, un pedagogista clinico che sa osservare, cogliere e ricavare da quello che c’è (dato empirico) quello che non c’è (sforzo creativo) per rilevare, prima, e risolvere, poi, uno o più problemi.

E questa, a mio parere è anche la definizione perfetta dell’essere artista.
Io, nello specifico, mi occupo di vari prodotti artistici, in diversi campi. CDs, tele, articoli di ricerca, scritti didattici, fotografie, performance, video-art.

Cosa prova quando crea?

La parte più eccitante del processo creativo è sicuramente l’intuizione.

Un lampo, un istante, che modellato, definito, smontato e rimontato in nuova forma è capace di appagarmi, ma mai completamente perché si sa l’artista è insoddisfatto per definizione.

Se parliamo di arte intesa come pittura non mi soffermo molto sulla tecnica o la componente figurativa, ma mi servo del supporto, del mezzo artistico per liberare il concetto, la tela non è il prodotto finale ma il tramite.

C’ è una sua opera a cui lei è particolarmente legato?

Si chiama 2/4 legato speculare.

É stato il primo elaborato pittorico della mia serie “Gesture like Sketch / Il Segno come Traccia”.

Ed è proprio in questo modo che ho scoperto la Ricerca.

Sono solito approfondire e trovare del lavoro ‘in più’ da fare, così, la sera prima di un esame di Direzione di Coro, concentrandomi sul movimento, segno nell’aria, ebbi un insight e il giorno seguente portai degli elaborati pittorici alla prova.

La proposta è quella di regalare un pennello ad un Direttore d’orchestra/coro e nascondergli la bacchetta.

La traduzione su carta dei suoi movimenti, un segno (gesture), ovvero la musica ridotta aiminimi termini, le sue impronte, la sua traccia (sketch) lasceranno intravedere sulla partitura/spartito solo alcuni capisaldi del linguaggio musicale, come le pulsazioni (2/2, 3/4, 9/8, etc.), la dinamica (p, mf, f, etc.), il fraseggio (legato, portato, staccato, etc.) di un movimento espresso tramite il segno pittorico che, in questo caso, è strettamente descrittivo delle intenzioni del brano (es. segno con pennellessa stretta=p; segno con pennellessa di medio spessore=mf; segno con pennellessa larga=f), coniando una vera e propria notazione collaterale, che fungerà da spartito per improvvisare.

Interessante sarà anche la differenziazione dei diversi supporti e delle diverse tecniche pittoriche che si deciderà di utilizzare, assimilabili ai vari generi musicali (classico, jazz, pop, etc.).

Una sua mostra che ricorda volentieri

Come avete capito la mia anima creativa è figlia di almeno due genitori artistici: Papà Conservatorio e mamma Accademia di belle arti. Quindi sicuramente la mostra a cui sono più legato è una personale del 2019.

Infatti, durante l’estate ideai e organizzai un evento musicale e teatrale, ‘Ha tanti cieli la Luna’, presso il Castello del Malconsiglio di Miglionico (MT), eseguendo al pianoforte l’intera raccolta dei Notturni di F. Chopin ed allestendo una personale nelle sale del maniero con più di 50 opere e così in quell’occasione sono riuscito a coniugare la figura dell’artista-pittore con il musicista “sdoppiandomi” ma rimanendo sempre uno ed in più nella mia terra di origine, la Lucania.

C’ è un artista a cui si ispira o che le piace in modo particolare?

Mi piace il modo di pensare della Abramović, la parrucca di Bach, il museo delle cianfrusaglie delle sorelle Agazzi, e farei pazzie per la lente di ingrandimento dell’ Holmes di Conava Doyle, o in alternativa mi accontenterei della bacchetta magica della Rowling.

A cosa sta lavorando adesso?

Ho appena finito di realizzare delle riviste per una didattica inclusiva, oggetti di studio ma anche attraenti per la grafica (sempre curata da me), per promuovere l’ “imparare giocando”, l’apprendimento significativo, la didattica laboratoriale e quella metacognitiva. Inoltre sto progettando la realizzazione di tre volumi, a mo’ di libri d’artista, riprendendo il concetto de “Il Segno come Traccia” e dandogli nuova vita, anche grazie alla collaborazione di un interiore design, un curatore di interni.

Dove possiamo visionare i suoi lavori?

Li trovate sul mio profilo

Youtube: Angelo Musillo.

Facebook: AM I AM – Angelo Musillo

Instagram: @amiam_angelomusillo

Un suo messaggio di saluto per la città di Vercelli

Sono molto curioso di fare un salto in questa città ricca d’arte, non ci sono mai stato! Ricordo di una mia amica che era proprio di Vercelli, chissà che non sia l’occasione giusta per rincontrarla!

Ci vediamo presto Vercelli, AM.

 

Redazione di Vercelli

Posted in Cultura e Spettacolo

Come un’araba fenice, la Dufour Varallo vuole rinascere dopo la delusione della retrocessione dell’Eccellenza.

Il club varallese, non ha fatto drammi e con convinzione ha deciso di ripartire da alcuni punti fermi.

In primis mister Stefano Cesano, confermatissimo in panchina.

Stefano Cesano allenatore

Sono molto orgoglioso della fiducia accordatami dalla Società – dichiara Cesano – . Nonostante le cose non siano andate bene sul campo la dirigenza ha deciso di riconfermarmi e darà il massimo per fare il meglio per la squadra. Siamo una rosa giovane che andrà ancora completata. Il nostro obiettivo è giocarcela con chiunque e lanciare qualche giovane”.

Un volto noto che cambia ruolo è quello di Piero Casella, storico capitano neroverde, lo scorso anno assistente tecnico e ora direttore sportivo.

Piero Casella direttore sportivo

E’ un onore ricoprire questo ruolo qui dove sono a casa – commenta Casella – . C’erano diversi interventi da fare e ci siamo messi all’opera per l’allestimento della squadra. Adesso stiamo ancora cercando qualche ragazzo giovane da poter inserire nella rosa”.

In attesa del raduno di agosto, un primo ritrovo è stato organizzato in occasione dell’Alpàa dove la Società ha uno storico spazio nella zona pro loco.

Insomma i motori si stanno accendendo per poter vedere una Dufour grintosa e con voglia di stupire.

Nella gallery fotografica di Gian Franco Gozzi, i volti dei neroverdi.

Redazione di Vercelli

Posted in Lo Sport

Conosciamo più da vicino Marta Bosso, talentuosa  grafica ed artista originale che si esprime attraverso la pittura digitale.

Le sue opere ci catapultano un mondo immaginario,  tanto spettacolare quanto suggestivo e sognante.

Marta Bosso sarà presente all’evento culturale “Shadow reflections/Riflessi d’ombra “ in programma, a Vercelli, nel periodo autunnale.

Marta Bosso quando nasce la sua passione per l’arte?

Fin da quando ero bambina ricordo di essere sempre stata attratta dall’arte, in ogni sua forma, grazie anche alle suggestioni trasmesse dai miei genitori.

Ammetto però che inizialmente non ero assolutamente in grado di disegnare, chi mi conosce bene sa quanto fossero “particolari” i miei primi disegni.

Ma ho sempre pensato che Arte non sia solo saper fare un bel disegno o una bella scultura, considero Arte ogni forma di espressione che mi trasmette realmente qualcosa; che sia essa un libro, una rappresentazione teatrale o un film.

Per questo mi sono sempre impegnata e ho sempre dato il meglio per migliorarmi.

Ci parli della sua ricerca artistica

Sono una persona curiosa di natura, quindi prima di creare effettivamente un quadro inizio la mia ricerca sui libri e attraverso la musica, infatti sulla mia pagina facebook lego il quadro alla canzone che lo ha ispirato.

Questo mi aiuta a visualizzare meglio quello che poi andrò a mettere su schermo o su carta.

Ogni mio personaggio nasce da uno studio approfondito sull’epoca in cui andrò a collocarlo, sui costumi, sulla sua caratterizzazione fisica e morale; di modo da poter trasmettere quella che secondo me è la sua essenza.

Credo sia un processo che ho sviluppato in seguito ai miei studi accademici in scenografia, mi aiuta a visualizzare meglio il “prodotto finito”.

Altre volte non seguo nessun processo ma mi lascio trasportare dalle emozioni che sto vivendo.

Cosa prova quando crea?

Dipende dal periodo che sto vivendo quando creo.

Ma credo che le emozioni che provo mentre disegno siano abbastanza percepibili nei miei quadri, attraverso gli occhi dei soggetti o nei loro gesti.

C’è una sua opera a cui lei è  particolarmente legato?

Sicuramente la Mórrígan.

In primis perché appartiene ad uno dei miei rami mitologici preferiti in assoluto; e poi perché è stata la mia prima opera digitale a venire esposta in una mostra e mi ha permesso di conoscere delle persone fantastiche.

Una  sua mostra che ricorda  volentieri

Per ora ancora non ho fatto mostre personali, ma sicuramente la collettiva che si è tenuta a Gubbio nel 2019.

È stato emozionante vedere un mio quadro in trasferta, addirittura in un’altra regione.

C’è un  artista a cui si ispira o che le  piace in modo particolare?

Ce ne sono parecchi, ma sicuramente i miei preferiti sono Gabriele Dell’Otto e Benjamin Lacombe, fumettista e illustratore italiano il primo e illustratore francese il secondo. Come artista digitale invece direi Wlop.

A cosa sta lavorando adesso?

Ad una serie di quadri sui personaggi mitologici. Spazio dalla mitologia classica greca, a quella Norrena, Irlandese e di varie parti del Mondo.

Dove possiamo visionare i suoi lavori?

Alcuni sulla mia pagina personale di Facebook, altri dal vivo a Gattinara.

Un suo messaggio di saluto per la città di Vercelli.

Un saluto a questa meravigliosa città che mi sta facendo riscoprire il suo lato artistico e culturale; anche attraverso le varie iniziative rivolte soprattutto alle nuove generazioni.

Redazione di Vercelli

Posted in Cultura e Spettacolo

C’è anche Riccardo Priora, dell’omonima azienda agricola di Fontanetto Po, tra i giovani premiati alla finale regionale di Oscar Green tenutasi ieri, martedì 12 luglio, del Palazzo Asinari di San Marzano, sede di Coldiretti Piemonte, a Torino.

L’azienda vercellese è stata selezionata come una delle nove eccellenze del territorio piemontese per l’anno 2022 alla presenza del delegato regionale Danilo Merlo, di Stefano Leporati, segretario nazionale Giovani Impresa, di tutti i delegati e i segretari provinciali del movimento, del presidente di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo, del Delegato Confederale, Bruno Rivarossa, e di tutti i presidenti e i direttori delle federazioni provinciali.

Il concorso, promosso da Coldiretti Giovani Impresa Piemonte e giunto ormai alla sedicesima edizione, con lo slogan “Riprendiamoci il futuro” ha voluto premiare i giovani che nonostante le continue avversità sociali e climatiche hanno continuato ad avere una visione, a mettersi in gioco e a rischiare.

Nello specifico, Riccardo, dell’azienda “Riccardo Priora”, ha ricevuto la menzione speciale per la categoria “Energia per il futuro e sostenibilità” per aver saputo creare un nuovo prodotto con caratteristiche uniche.

Priora produce riso e la sua peculiarità sta nella colorazione. “L’aspetto principale è la cromaticità – ha spiegato – perché è ineguagliabile. Abbiamo tante tipologie, ma ad oggi il rosa è l’unica varietà differente da tutte le altre. Si tratta di un prodotto unico perché pur essendo risottabile ma non integrale, è aromatico”.

Giovani e futuro da sempre sono, anche nell’immaginario collettivo, un binomio vincente e, infatti, non è un caso che l’edizione di quest’anno si intitoli proprio Riprendiamoci il futuro – ha evidenziato Alberto Franzi delegato provinciale Giovani Impresa -. Una dimostrazione di come, nonostante le difficoltà generate dalla pandemia, dalla guerra in Ucraina e dagli sconvolgimenti del mercato, le imprese dei giovani imprenditori siano tenaci e volenterose di andare avanti poiché nell’agricoltura vedono traiettorie concrete di futuro. Le aziende che corrono per l’Oscar Green sono rappresentative di un modello di innovazione sostenibile in agricoltura che affonda le sue radici nella terra e nelle comunità”.

 

Si tratta di una vetrina molto importante, con Oscar Green, Coldiretti offre, infatti, una grande opportunità ai giovani agricoltori che implementano ed innovano il nostro patrimonio economico ed enogastronomico – hanno ricordato il presidente Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il direttore Francesca Toscani -. Nonostante le criticità legate alla pandemia e ora alla guerra con il mercato completamente sconvolto, le nostre imprese non si sono mai fermate e l’agricoltura del territorio ha bisogno di nuova linfa che proprio le giovani generazioni sanno portare grazie a idee fresche che nascono da esigenze e sperimentazioni, ma che sanno poi concretizzarsi in vere progettualità, come quelle che negli anni sono emerse proprio attraverso questo concorso”.

 

Redazione di Vercelli

Posted in Economia

I carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Vercelli hanno denunciato in stato di libertà tre ragazzi, due maggiorenni e un minorenne, gravemente indiziati dei reati di lesioni aggravate e porto abusivo di oggetti atti ad offendere.

La notte tra 25 ed il 26 marzo 2022, un violento litigio tra giovani ha interessato alcune vie del centro cittadino e la vicenda, verificatasi durante le ore della c.d. “movida”, proprio per la sua particolare durezza, ha provocato preoccupazione e le immagini amatoriali di quell’evento rimbalzarono immediatamente su vari canali social.

A farne le spese peggiori fu all’epoca un minorenne, che nel corso di tali eventi riportò anche la frattura del setto nasale, causata da un violento pugno al volto sferratogli da uno dei contendenti.

Le indagini avviate e protratte nel tempo dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Vercelli, hanno portato ad una ricostruzione dei fatti che vedrebbe, all’origine della vicenda, uno scambio di battute tra giovani, culminata poi con l’aggressione in danno del minorenne, il quale, la sera dell’evento, per trovare riparo si era rifugiato unitamente ai suoi amici, all’interno di un bar dove sono stati raggiunti dalla prima pattuglia dei carabinieri intervenuta sul posto.

Le attività portate avanti dai carabinieri, anche attraverso l’estrapolazione e visione delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza comunale, l’identificazione ed audizione di vari giovani presenti quella sera, hanno portato all’iscrizione sul registro degli indagati di tre giovani vercellesi, uno dei quali ancora minorenne, oggi ritenuti a vario titolo responsabili di tali avvenimenti.

Nelle prime ore di martedì 12 luglio, nello stesso contesto investigativo, i carabinieri della Sezione Operativa di Vercelli, coadiuvati dai militari delle Stazioni di Vercelli, Borgo Vercelli, Stroppiana e Desana, su delega della procura della Repubblica di Vercelli e della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Torino, hanno dato esecuzione a perquisizioni personali e domiciliari a carico degli indagati, raccogliendo ulteriori riscontri investigativi, ora rimessi al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.

 

 

Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca

Il consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi di Livorno Ferraris VC realizza la prima panchina viola della gentilezza a Ivrea.

E’ stata una giornata esperienziale intensa quella vissuta a Ivrea lo scorso 7 luglio dai giovani del consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi estivo di Livorno Ferraris in visita alla città eporediese.

Livorno Ferraris é uno dei 20 Comuni che ha aderito al progetto Ragazze e Ragazzi…Spazio alla Gentilezza (che si inserisce nell’ambito del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza costruiamogentilezza.org), sostenuto dalla Regione Piemonte e avente tra gli obiettivi quello di sensibilizzare i giovani dei CCRR a  generare e costruire pratiche di gentilezza per il bene comune. L’attività estiva del Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi livornese, che prevede 30 ore di incontri frontali, volta ad accrescere il senso civico tra i giovani, é stata inserita nel PON dell’Istituto Comprensivo Galileo Ferraris e attuata con la partecipazione dell’Associazione Itaca di Vercelli attraverso l’educatore Gabriele Cortella e dell’insegnante di scuola primaria referente Chiara Michelone.

A partecipare gli alunni interessati della classe 5° della scuola primaria e della 1° e 2° della secondaria di 1° grado, 12 in tutto.

In questo periodo i ragazzi accompagnati dai propri tutor hanno avuto la possibilità di approfondire la conoscenza del proprio territorio intervistando i responsabili delle associazioni di volontariato locali e gli amministratori comunali, hanno quini elaborato delle proposte concrete di eventi, attività e azioni sociali rivolte ai propri coetanei e all’intera comunità, oltre a realizzare un murales per riqualificare un muro vandalizzato della propria scuola. A conclusione di questo percorso é stata organizzata un’intera giornata a Ivrea, in cui le ragazze e i ragazzi hanno avuto la possibilità di condividere quanto da loro svolto dagli studi dell’emittente radiofonica Radio Spazio Ivrea, che trasmette dalla facoltà di Infermieristica presso le Officine H,  nell’ambito del programma Spazio Costruiamo Gentilezza.

Lo speaker Bruno Cossano ha condotto i giovani consiglieri in una puntata a loro dedicata.

La giovanissima Giorgia invece ha introdotto tutti i suoi compagni. Ogni ragazza e ragazzo ha saputo raccontare con competenza e spontaneità una delle attività svolte: le associazioni del territorio, il museo dedicato a Galileo Ferraris, il palio, il murales realizzato…consentendo ai radio ascoltatori di poter immaginare da casa com’é fatto il loro paese.

Per tutti loro é stata la prima volta che parlavano dai microfoni di una radio.

Lo stesso Cortella dai microfoni  ha espresso durante la diretta il senso di quanto svolto: “abituare i giovani a scegliere responsabilmente per il bene comune”.

Usciti dalla radio il gruppo si é spostato nel centro cittadino dove é stato accolto da Vincenzo Cerratti, il Generale del Carnevale di Ivrea, il protagonista della manifestazione, che ha raccontato la storia del carnevale locale.

A seguire i ragazzi si sono recati al quartiere di Bellavista, ricevuti dall’Associazione Bellavista Viva e dalla sua Presidente la Sig.ra Giuliana Vivo, dove nel parco giochi locale, nell’ambito dei festeggiamenti del patrono di San Savino, ha realizzato la primapanchina viola della gentilezza a Ivrea (riqualificandone una già esistente), gli stessi giovani costruttori hanno scelto le tre frasi sulla gentilezza che sono state riportate sulla panchina:

Rispetta te stesso e riuscirai a rispettare il prossimo“, “la gentilezza fa nascere

altra gentilezza” ed  “é sempre possibile essere gentili”.

Poiché i volontari di Bellavista Viva hanno raccontato che la panchina verniciata é quella dove abitualmente si siedono le mamme di origine marocchina, i ragazzi del consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi di Livorno Ferraris si sono subito attivati per tradurre  una delle tre frasi gentili in arabo, nell’ottica di favorire l’integrazione tra le diverse culture tramite la gentilezza.

A commentare l’esperienza l’Insegnante Michelone: “I ragazzi sono stati molto contenti di questa esperienza molto educativa. Ringrazio l’assessore alla gentilezza Davide Mosca e le Dirigente Prof. Maria Lina La China per avere consentito questa iniziativa”.

 

Redazione di Vercelli

Posted in Scuola e Università

Conosciamo più da vicino Salvatore Gio’ Gagliano artista dalla spiccata sensibilità che da anni, attraverso toccanti mostre fotografiche, promuove riflessioni profonde incentrate su tematiche di forte impatto sociale.

Salvatore Giò Gagliano sarà presente all’evento culturale  “Shadow reflections /  Riflessi d’ombra “ in programma, a Vercelli, nel periodo autunnale.

Salvatore Gio’ Gagliano quando nasce la sua passione per l’arte?

La passione per l’arte nasce fin da piccolo.

Il disegno era il mio veicolo di comunicazione, quando ero nervoso o felice.

Ci parli della sua ricerca artistica

Inizialmente avendo frequentato il liceo artistico avevo provato ad utilizzare come mezzo artistico la pittura, poi la sculture ed infine arrivai alla mia vera passione “ la fotografia” strumento che ho sempre utilizzato fin da quando ero piccolo. Fotografavo qualsiasi cosa con la mia macchinetta della Kodak.

Nel 2004 grazie a un concorso che partecipai riuscii a coniugare finalmente tutte le mie passioni:

L’Arte e il Sociale con cui lavoravo! La fotografia mi aiutò a far emergere il tutto così nacque la mia prima mostra personale di fotografia dal titolo “I volti della passione” dove adulti diversamente abili dell’ Anffas di Vercelli , si prestarono a fare da modelli ed interpretare le grandi opere della storia dell’arte.

Da quel momento il mio obiettivo fu far emergere il bello in tutte le persone!

Cosa prova quando crea?

E’ un momento magico quando scatto le foto!

Si crea  un clima di fiducia e rispetto reciproco ed ecco lo scatto perfetto!!!

In più occasioni ci furono lezioni di vita durante gli shooting fotografici.

C’ è una sua opera a cui lei è  particolarmente legato?

La Pietà del 2004 ! Una ragazza Down mia musa ispiratrice e un ragazzo spastico interpretarono la Pietà di Michelangelo.

Fu una forte emozione vivere quel momento!

Vedere i due protagonisti riuscire a calarsi nelle vesti della Madonna e di Cristo , cercare di superare i propri limiti fisici per ottenere lo scatto fu un grande insegnamento per me giovane ragazzo!

Sarò sempre grato ai miei ragazzi dell’Anffas di Vercelli.

Una  sua mostra che ricorda  volentieri

Sarò ripetitivo, ma la mostra “I Volti della Passione” fu la mia prima mostra con grandi e forti emozioni.

Riuscire a dimostrare al pubblico che una persona diversamente abile può essere bella e che ha delle abilità fu una delle grandi vittorie, soprattutto quando la mostra incontrò il pubblico delle scuole!

Ricordo ancora a Casale Monferrato in una visita erano presenti 5 classi, tutti in silenzio ad ascoltare il mio racconto e poi nel presentare i miei modelli.

A fine incontro tre ragazzi si avvicinarono  e mi ringraziarono per avergli fatto cambiare l’ idea sbagliata che avevano sulla disabilità e salutarono i miei modelli speciali.

Fu un abbattere quelle barriere mentali di cui ci provo ancora oggi.

C’è un  artista a cui si ispira o che le  piace in modo particolare?

Prediligo il Rinascimento con tutti i suoi artisti.

Ma ogni periodo storico è un occasione di riflessione e spunto per i miei lavori fotografici

A cosa sta lavorando adesso?

Negli ultimi lavori sto cercando di mettere in luce le parti di noi stessi che ci ostiniamo a combattere e a rinnegare, quando dovremmo semplicemente accettarle ed amarle per far convivere in pace le varie sfumature del nostro essere.

Dove possiamo visionare i suoi lavori?

I miei lavori possono essere visionati su Instagramhttps://www.instagram.com/salvatoregiogagliano_arte e il mio sito ufficiale   https://www.salvatoregiogagliano.it

Un suo messaggio di saluto per la città di Vercelli.

Un saluto alla mia città che mi ha dato la possibilità di crescere ed incontrare splendide persone come Gorizio Lo Mastro!

 

Redazione di Vercelli

 

 

 

Posted in Cultura e Spettacolo

Conosciamo più da vicino Saverio Genise docente del Piemonte, allievo di grandi maestri come Gino Marotta, direttore artistico, selezionatore e curatore di mostre e concorsi nazionali ed internazionali, fondatore del gruppo “Eccellenze Artistiche”.

Genise sarà presente all’evento culturale  “Shadow reflections / Riflessi d’ombra “ in programma, a Vercelli, nel periodo autunnale.

Saverio Genise quando nasce la sua passione per l’arte?

Credo di essere semplicemente nato con questa passione, o almeno, fino a quando la mia memoria mi permette di tornare indietro e i racconti di mia madre mi aiutano con rievocazioni del passato, ricordo che ero attratto da colori, disegni e forme da sempre.

Tutto era affascinante e attirava la mia attenzione, ero curioso e intraprendevo ricerche personali per affinare le mie tecniche e sperimentare nuovi metodi di pittura per riuscire ad ottenere ciò che desideravo.

Ricordo il primo album da disegno, l’emozione di averlo tra le mani e la consapevolezza che iniziava il mio cammino in quel mondo.

Ero un ragazzino quando mi e stata data la possibilità di esporre al pubblico dei miei lavori.

Avevo solo 14 anni e una Mostra dove ero il protagonista e non il visitatore.

 

Ci parli della sua ricerca artistica

Sin da ragazzo ho avuto molta fortuna ad incontrare, prima a scuola e poi nella vita, insegnanti e Maestri d’Arte che hanno saputo stimolare la mia creatività e la mia voglia instancabile di apprendere.

L’amore e la dedizione di una vita per la pittura e la storia dell’arte hanno fatto in modo che la mia ricerca progredisse sempre.

Esplorare e ricercare senza trascurare il passato ma con un occhio al futuro, nuove visioni e rielaborazione portano a risultati coinvolgenti nello spettatore.

Cosa prova quando crea?

Libertà di esprimere, un pensiero, un sentimento, per me è energia vitale, è magia, è istinto.

C’ è una sua opera a cui lei è  particolarmente legato?

Sono legato a tutte le opere che realizzo, ognuna di loro è un pezzo di vita.

Però devo essere sincero, sento un maggiore attaccamento per gli intarsi lignei (tarsie)….la semplicità, la resistenza, le proprietà di questo materiale mi appartengono molto.

Una  sua mostra che ricorda  volentieri

“Tre visioni del Sacro”.

Una mostra di alcuni anni fa con un caro amico, Massimiliano Fabris , e un grande maestro Don Mario Vanini .

Grandi emozioni con opere che esprimevano tre diverse visioni e interpretazioni del “Sacro”. Coinvolgente, ancora oggi la ricordo con commozione.

 C è un  artista a cui si ispira o che le  piace in modo particolare?

Caravaggio. diversi miei lavori ad olio sono d’ispirazione caravaggesca o riproduzioni vere e proprie.

A cosa sta lavorando adesso?

Ho in lavorazione un Progetto nato nel 1992 con il compianto Maestro Gino Marotta all’Accademia di Belle Arti di Roma, riguardante il Metafisico.

Le opere erano prettamente in intarsio ligneo e grazie allo straordinario incoraggiamento di Don Mario Vanini, sono riuscito a trasferire il tutto dal legno alla pittura inserendo nel Metafisico personaggi della storia.

Dove possiamo visionare i suoi lavori?

Alcuni miei lavori sono in Mostre permanenti quali il primo Museo Nazionale Italiano di San Rocco, la questura di Vercelli, in alcune Chiese, al Museo Etnografico di Roseto Capo Spulico, nel mio Studio a Gattinara e ovviamente sui Social.

Un suo messaggio di saluto per la città di Vercelli.

Vercelli è una cittadina a misura d’uomo ma ricca di Cultura e Storia e sarà  una grande soddisfazione per me, poter raccontare in un futuro di aver esposto in questa Mostra, in questa Città e per la sua gente.

Redazione di Vercelli

 

 

 

 

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Nel Portico del Cortile d’Onore di Palazzo Racchetti, sabato 9 luglio, alle ore 17, sarà presentato il libro: “Covid 19. L’Ospedale in tempo di pandemia”, della fotografa vercellese Lella Beretta e saranno esposte in mostra alcune delle fotografie riprodotte nel volume.

Il COVID ormai è diventato una ingombrante presenza del nostro tempo con la quale stiamo imparando a convivere.

Nel 2020, di fronte alla pandemia dagli effetti devastanti, l’atteggiamento di chi doveva affrontarla non è stato dissimile da quello descritto da Tucidide di fronte alla peste di Atene nel 430 a.C.: i medici non erano in grado di combatterla, perché non la conoscevano.

Nel libro le fotografie e i testi di medici, operatori sanitari, pazienti, raccontano realtà che “prima” sarebbero state incredibili, anche solo da immaginare: storie intessute di dolore, dove vita e morte si sono sfiorate in una tragica danza.

Sullo sfondo: coraggio, determinazione, intelligenza, impegno in una resistenza portata avanti grazie al senso del dovere, allo spirito di collaborazione e, soprattutto, alla solidarietà umana.

La stampa del volume è stata realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli e del Dottor Alessandro Caprioglio.

Il ricavato della vendita del libro sarà destinato all’acquisto di due compressori automatici per la rianimazione cardio-polmonare (RCP).

Dopo il saluto del Sindaco di Varallo, Pietro Arch. Bondetti, interverranno Lella Beretta, fotografa, Germano Giordano, Presidente Ordine dei Medici, Gualtiero Canova, Direttore Dipartimento Chirurgico ASL VC, Giovanni Lo Giudice, Dirigente Medico Medicina Interna Borgosesia, Roberto Miceli, Dirigente Medico Medicina Interna Borgosesia, Pneumologo, Giovanni Bertolini, paziente Reparto Covid Borgosesia.

Coordinerà gli interventi il Direttore della Biblioteca, Piera Mazzone.

 

Redazione di Vercelli

 

 

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Con il rincaro record dei costi di produzione cresciuti del 57% a causa della guerra in Ucraina che mette in ginocchio le stalle italiane è importante lo stanziamento di oltre 220 milioni di euro da parte del Governo per gli allevamenti nazionali, fortemente sostenuto dalla Coldiretti. E’ quanto afferma la Federazione in occasione dell’accordo raggiunto in Conferenza Stato Regioni sui due decreti del Ministero delle Politiche agricole per le filiere zootecniche.

L’aumento del costo dei mangimi collegato al rialzo delle quotazioni delle principali materie prime quali soia, mais e cereali, anche a causa dell’attuale crisi Ucraina, ha prodotto un aumento dei costi per le produzioni delle uova, del latte e delle carni, al quale si sono aggiunti i rincari dell’energia.

Fortemente voluta da Coldiretti, è un’azione importante per la nostra zootecnia che rappresenta un tassello fondamentale dell’intera economia – affermano il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il Direttore Francesca Toscani -. Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici, di razze autoctone come la Piemontese, di carne di grande qualità e di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado”.

 

Redazione di Vercelli

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