VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

Babbi Natale intrepidi, quelli che incontriamo questa mattina, 17 dicembre a Vercelli, in zona Area 24, capaci di sfidare i rigori di dicembre, con una temperatura di meno due.

Sicchè, volentieri scattiamo qualche immagine per riparare poi in ufficio: intanto, è vicino all’Ospedale, dove andiamo ad aspettarli.

Sono tanti, con elfi, la fida e sempre fantasiosa renna e, soprattutto, le loro superbikes: sono i motociclisti del Gruppo Moto Club Confraternita che, bissando il successo dell’anno scorso, anche quest’anno hanno  fatto tandem con la benemerita associazione “Pagliacci nel cuore”.

I “pagliacci”, come sappiamo sono un gruppo di Volontari formati per portare conforto ai bambini ricoverati in Ospedale.

E, proprio nel reparto di Pediatria, sono andati i regali (davvero tanti) portati dai motociclisti che, in luogo delle renne, si sono presentati con i tanti cavalli scaricati sulla strada dai potenti motori delle loro 2 ruote.

 

Che dire?

Davvero una bella manifestazione di solidarietà e di collaborazioni tra realtà del Volontariato e dello sport.

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Provincia di Vercelli, Vercelli Città

“La vita, amico, è l’arte dell’incontro”.

E’ il titolo di un album intramontabile di Vinicius de Moraes, Giuseppe Ungaretti e Sergio Endrigo (e altri immortali, ad esempio Baden Powell); parole che sono tornate in mente questa sera, 10 dicembre, in Via Veneto a Vercelli, vivendo l’atmosfera di questa bella occasione di incontro, semplice, elegante, allegra, pensata da donne impegnate tutti i giorni a mandare avanti le proprie Imprese, i bar, i ristoranti.

Sono le Imprenditrici della Fipe Donne di Vercelli, la sezione (oggi si dovrà dire brand?) dell’Ascom che unisce le “quote rosa”, della ristorazione e, in generale, dei Pubblici Esercizi.

Per animare l’attesa del Natale si sono inventate un pomeriggio che è stata l’occasione per tanti incontri, con gli stand delle attività associate e tanta animazione.

Clou della giornata l’accensione di un grande albero di Natale, addobbato con le palle colorate dai bambini.

Ne parla nel nostro video Federica Zampieri, Vice della Presidente Donatella Bertolone: un tandem vincente.

A rallegrare questo Avvento è tornato il trenino che, per la gioia di tanti bambini, ma non solo, accompagna nel tour lungo il centro di Vercelli.

Nei giorni scorsi si era temuto che, dati i costi dell’intervento, quest’anno si dovesse rinunciare.

A rimediare ci hanno pensato la Ford Nuova Sa-Car di Angelo Santerella ed il ristorante La Bettola – Maio Group, che si sono assunti l’onere economico dell’iniziativa: il tutto esaurito per ogni “corsa” del piccolo convoglio dimostra che l’attesa ci fosse davvero.

Infine, ancora una piacevolissima sorpresa.

Tra le tante offerte di Via Veneto, c’è anche il karaoke presentato dagli amici dell’Angolo Blu: in tanti si sono cimentati.

Ma, quando quasi stavamo per rientrare, siamo stati attirati da una voce assolutamente non comune.

Sicchè, eccoci di nuovo al gazebo del karaoke.

Dove troviamo un talento notevole, che speriamo voglia coltivare questo dono.

Scopriamo – a proposito di incontro – che si tratta di una delle più gentili e scrupolose addette al banco della gastronomia della Bennet: possiamo dire (a modesto parere di chi scrive)  la numero uno, a pari merito con la sua collega Signora Fiorella, che è insuperabile.

Le dedichiamo qualche minuto del video, così che i Lettori possano apprezzare.

Che dire?!

La vita, amico, è l’arte dell’incontro.

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Provincia di Vercelli, Regione Piemonte

Come in tanti campi della vicenda umana, anche in questo ci sono un “prima” e un “dopo”.

 

Lo ricorda Pietro Presti nella relazione che conclude (anche nel senso di “compiere”, se è permesso un apprezzamento personale) i lavori del convegno “Di fronte alla morte impara la vita” che si è tenuto sabato 25 novembre a Vercelli, nella splendida cornice del Seminario arcivescovile, per così larga parte opera del grande Filippo Juvarra.

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(Nel filmato che correda questo servizio, oltre a Presti, un incontro con l’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo, il Vescovo di Alba, Mons. Giovanni Brunetti ed il Diacono Marco Florio)

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Convegno organizzato dalla Pastorale della Salute di tre Diocesi piemontesi (Ivrea, Vercelli e Biella) particolarmente vocate – e non solo per la pur importante contiguità territoriale, ma soprattutto perché pervase del comune “spirito” eusebiano – a lavorare insieme, come dimostra il successo di questa iniziativa.

“Centrocampisti” capaci di organizzare il “gioco” per le tre Diocesi, il Diacono Marco Florio, responsabile della Pastorale della Salute della Diocesi di Ivrea, insieme al Dottor Giovanni Bersano, che in Ivrea segue da tempo la formazione all’approccio bioetico e il coordinamento delle cure palliative.

Ospite d’onore (con una apprezzatissima relazione sul valore della Speranza) il Vescovo di Alba, Mons. Giovanni Brunetti, Responsabile per la Pastorale della Salute della Conferenza episcopale piemontese.

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Prima di dire ancora qualche parola sul convegno e sui Relatori, diciamo perché pare esserci un “prima” e un “dopo” l’approccio sociale alle malattie oncologiche.

E’ il 1971 quando negli Stati Uniti il Presidente Richard Nixon (dopo di lui, il testimone sarà ripreso da Barak Obama) dichiara quella che passerà alla storia come la ‘War on Cancer’.

Iniziativa certamente benemerita, che ha aperto la strada ad oltre 50 anni di impegno, soprattutto finanziario, ma non solo, anche di scelta delle priorità, culturale, nell’organizzazione universitaria e sanitaria, fondamentale per conseguire progressi nella Ricerca.

Un baricentro tutto orientato sulla terapia attiva, che, come sappiamo, tutto non può risolvere.

Insieme alla prevenzione ed alla diagnosi precoce, resta aperto il “campo largo”, per usare una locuzione oggi in voga, delle cure palliative, del fine vita, insomma, di tutto ciò che si pone innanzi alla persona che alza lo sguardo sul mistero della morte, come insegnò San Paolo VI.

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La fine della vita terrena, dunque, che la Parola stessa pare porre al centro di un orizzonte escatologico, punteggiato da molteplici iridescenze.

Culmine di questo percorso è, certamente, il Calvario, l’oltraggio della morte e poi la sua sconfitta nella signorìa della Pasqua.

Ma tutta la Rivelazione richiama un “dialogo” persuasivo e certamente offerto all’uomo ed alla donna di ogni tempo affinchè siano aiutati a non rimuovere questa idea come, in qualche modo, è lo stesso titolo del convegno a suggerire: “Di fronte alla morte, impara la vita”.

Quante occasioni di riflessione ci offre la Parola di Dio.

Perfetta icona del mistero del dolore innocente e dalla morte è il Libro di Giobbe, che morirà “sazio di giorni”, ma dopo avere attraversato tutti gli stadi della morte come evento esterno e non “governabile”, della morte come rimedio ai mali (soprattutto nel Capitolo 3), fino a quello come esito naturale (e perciò “parte”) della vita,

Molti altri sono, altresì, i “fotogrammi”, tanto nell’Antico, quanto nel Nuovo Testamento.

La morte, la consapevolezza della sua ineluttabilità, la sua (non univoca) interpretazione.

L’infelice Re Saul, di fronte all’incombere dell’ “empia filiste” (come scandiranno, molti secoli più tardi, gli endecasillabi di Vittorio Alfieri) chiama “all’ultim uopo” quel “brando”, suo “fido ministro”, che lo pone in qualche modo al riparo dalla ferocia dei vincitori.

Ma è il Mondo stesso che talvolta pare così ingrato, forse anche feroce, da suscitare una depressione a tal punto greve e cupa, apparentemente senza esito, che Giona, come pure Elia, la invocano al Padre.

Ma proprio con Elia (1Re, 19) incontriamo il verbo che ricorrerà più volte nel corso del Nuovo Testamento: “alzati”.

Premonitore della vittoria di Cristo sulla morte, permea quella parte del Vangelo di San Luca (Capp. 7, 8) che dice del ritorno alla vita di due giovani strappati all’affetto dei loro cari da una morte precoce: dapprima il figlio di quella vedova in Nain; il Salvatore non riesce a sopportarne la sofferenza ed il pianto e si commuove, risolvendosi a dire: “Giovinetto, dico a te, alzati!”.

Poi, poco dopo, quasi le stesse parole rivolge alla fanciulla dodicenne, figlia di Giairo e “il suo spirito tornò in lei ed ella si alzò all’istante”.

Ma certamente è consegnato alla memoria collettiva l’incomparabile affresco di Lazzaro (Gv.11,43).

Dunque l’idea della morte pare non essere – qualunque ne sia l’approccio – dissociabile da quella del dolore, del pianto, anche del dolore più atroce come quello procurato da quella spada di cui parla il vecchio Simeone: ”ed anche a te una spada trafiggerà l’anima” (Lc. 22,35), preconizzando la Croce.

L’idea della morte pare non dissociabile da quella delle “lacrime”: di chi la incontra, dei suoi familiari ed amici, persino di Gesù.

Gesù stesso ha lasciato una particolare missione: “Curate i malati e dite loro è giunto a voi il regno di Dio” (Lc 10,9).

E, ancora: “Chiamati a sé i dodici, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e infermità” (Mt 10,1).

Dunque è chiaro il compito della Chiesa amorevole ed operante a fianco della sofferenza.

Sicchè sono subito state percepite come necessarie, queste riflessioni sulla vita, sulla sofferenza, sul dolore che, non dimentichiamo, è luogo di impegno non solo per gli “‘addetti ai lavori” ma di tutta la Chiesa; certo della “Pastorale”, ma anche di tutti i credenti: attenzione premurosa e concreta, sollecitudine, non solo come diritto – dovere, ma come elemento di evangelizzazione, immagine del volto di Cristo in ogni volto, domanda di grazia e di verità.

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Ma sappiamo che la missione di asciugare le lacrime – tornando alla “War” del Presidente Nixon – non si arresta all’ambito della cura attiva, per andare, invece, oltre, ed investire quello della “cura” nella sua accezione più ampia, che chiami in causa, certo, competenze psicologiche, terapie del dolore, ma soprattutto si apra all’azione della carità.

E’ vero, però, che “il bene non è virtù degli inesperti” ed è proprio questo, il rapporto tra competenza e carità, tra la prestazione terapeutica ed il sostegno spirituale, psicologico, tra organizzazione sanitaria e ruolo degli Enti di Terzo settore e Volontariato, ad essere stato il filo conduttore di questo incontro.

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Da un punto di vista più tecnico, le cure palliative, in questi anni, hanno messo al centro dell’attenzione sanitaria nuovamente il valore globale della persona, che andava annebbiandosi in mezzo alle proposte multidisciplinari degli approcci specialistici.

Il convegno ha sottolineato come in tempi recenti sia stata riproposta una considerazione attenta del significato proprio della cura in senso complessivo: se da una parte rimangono validi gli strumenti multidisciplinari per le terapie, va riconquistato il valore primo che si pone tra medico e paziente, tra operatore e soggetto infermo, cioè l’alleanza terapeutica.

Da qui l’idea di un “campo largo”, quando la malattia non è più guaribile, ma la persona è pur sempre oggetto di cura; e quando, di fronte al paziente, l’Operatore sanitario, l’accompagnatore familiare e il volontario smettono di occuparsi di terapia attiva in vista di una guarigione, ma soprattutto parlano di vita e di profondo senso del tempo.

Infine, i Relatori e gli Organizzatori: di qualcuno si è già detto, eccoli tutti:

il dottor Guido Miccinesi, il vescovo di Alba monsignor Marco Brunetti, il dottor Giovanni Zaninetta e due operatori e conduttori di strutture sanitarie delle Diocesi di Biella e Vercelli, Paola Garbella e Piero Presti.

Moderatore dei lavori il dottor Giovanni Bersano, che in Ivrea segue da tempo la formazione all’approccio bioetico e il coordinamento delle cure palliative.

Responsabili scientifici sono il dottor Giovanni Bersano e Padre Fabio De Lorenzo; responsabile organizzativoil diacono Marco Florio.

Ascoltiamo i protagonisti nel nostro filmato

Posted in Pagine di Fede, Salute & Persona

Mentre sul fronte del Centrosinistra pare si sia scelta la via della testimonianza, un grande lavorìo occupa gli speranzosi attori del Centrodestra.

Testimonianza perché, con la più che probabile candidatura a Sindaco di Vercelli, nel 2024, di Alberto Fragapane, sono i dirigenti Pd per primi a sapere che le possibilità di vittoria stanno praticamente a zero e le “destre” ce la farebbero anche con la (ipotetica, per esemplificare) candidatura di Margherita Candeli.

Ma la cosa potrebbe essere vista anche con un “plus” di significato politico.

Nel senso che una scelta perdente nel breve periodo potrebbe rivelarsi un investimento per il futuro: a breve termine, infatti, il trend elettorale nazionale è (per ora) tutto a favore del Centrodestra e, quindi, inutile lambiccarsi il cervello ed è (forse) una scelta lungimirante quella di incominciare a mandare in campo un giovane.

Anche se, al momento, qualcuno tra i meno giovani (ambosessi) pare pensare: vai avanti tu, che a me viene da ridere.

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Dunque, il Centrodestra.

Il problema numero uno, quello di collocare da qualche parte il Sagacissimo, sarebbe stato risolto dallo stesso Segretario regionale di Forza Italia, il Ministro Paolo Zangrillo, che avrebbe sentenziato: se anche, putacaso, il Sagacissimo non dovesse entrare da noi, allora autorizziamo il Pirata a nominare non più soltanto due Assessori suoi fiduciari (ora sono Ketty Politi e Luigi Michelini), ma tre: così il posto per colui che gli amici credono sia la risposta vercellese a Luigi Einaudi salterebbe fuori.

L’ingresso di Massimo Simion in Forza Italia sarebbe, infatti, al momento ancora osteggiato da qualcuno degli attuali Consiglieri Comunali.

Anche se l’interessato può vantare un contatto diretto con Paolo Berlusconi, contatto propiziato da un tale di Biella di cui lui sarebbe amico (e di cui ora, anche se ce l’hanno detto, ci sfugge il nome, tanto per dire della vastità del cavolo che, in fondo, ce ne fraga) il quale biellese sarebbe a sua volta socio del fratello del de cuius in qualche impresa:

quindi, un contatto in qualche modo privilegiato – leggi qui -.

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Diciamo pure che, tutte le cabale di cui leggeremo, partono da un presupposto granitico: il Centrodestra si prepara a lucrare tutti i 10 posti in Giunta che la Legge permette, il massimo.

Più, ovviamente il posto di Presidente del Consiglio Comunale e tutti a stipendio pieno, sempre il massimo che la Legge consente

– Leggi qui – .

Meglio correre a firmare da Michelangelo Catricalà: non risolverà le cose, ma almeno sarà un segnale.

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Dunque la spartizione dei posti in Giunta sarebbe: il Pirata più tre suoi fiduciari.

Poi, 2 Assessori maschi a Fratelli d’Italia (sempre in pole position il Ghiottone e Mimmo Sabatino) e due Assessori maschi a Forza Italia (Antonio Prencipe più uno che al momento non si può ancora dire, tanto chi se ne frega).

Come si vede, 4 + 4 fa già otto e, tra questi otto, una sola (Politi) è donna.

Le altre donne (tre) per arrivare a 10 sono al momento ancora da decidere e la cosa pare non suscitare la minima ansia in chicchessia.

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Chi, in questo quadro, deve stare terribilmente in ansia, è Dante.

Perché tutte le ipotesi sul tappeto pare prefigurino una sola certezza, che in questi giorni sarebbe sussurrata ai Consiglieri comunali leghisti: per la Lega non c’è più posto.

Nemmeno un pezzo di pane e un calcio nel culo, come fino ad ora devoluti.

A Dante forse basterebbe anche la delega ai Trasporti (dell’acqua minerale quando ci sono le riunioni), o quella ai Servizi (e qui i doppisensi li lasciamo all’immaginazione dei Lettori), purchè foriere di gettone, ma pare che nemmeno quelle siano sul tavolo delle trattative.

Sicchè Dante potrebbe trovarsi come l’Aretino Pietro, con una mano davanti e l’altra dietro.

Dopo essersi lasciata ciucciare tutto come una cozza (il Ghiottone pare ripieghi sul poco, dopo le abbuffate di ostriche) la Lega si trova a fare i conti con i 4 anni e oltre di secchiate d’acqua portate per compiacere il Ghiottone ed i suoi sodali.

Con che risultato?

Sapran loro: certo, se sperano di rialzarsi con la Segreteria di Bagli1 (si legge BagliUan, così qualche suo amico vuole fargli credere che sia il numero Uno) possono stare freschi.

Anche se qualche sussulto di dignità si avverte serpeggiare (e gli alleati fratelli coltelli lo notano, così come il Pirata non fa mistero di fiera insofferenza) la cosa più probabile è che, alla fine, la Segreteria regionale e quella nazionale imporranno il rispetto della fedeltà alla Triplice (alleanza di Governo).

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Intanto è alle porte il Congresso provinciale di Fratelli d’Italia, che si terrà il 2 dicembre prossimo al Piccolo Studio in Sant’Andrea.

Più che probabile la conferma alla Segreteria provinciale dell’On. Emanuele Pozzolo.

Poco prima, il 24 novembre, la ormai abituale cena degli auguri di Natale che, a questo punto, potrebbe essere non solo una cena, ma un aperitivo.

Dove si terrà?

Ci siamo dimenticati di domandarlo, ma sinceramente, a chi può interessare?

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Come finirà?

Chi vivrà, vedrà.

Posted in Trippa per i gatti

Provincia, è (di nuovo) ora di pensare alle poltrone.

Ma andiamo con ordine.

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Dunque, bisogna sapere che, di tutto quanto si è detto nei mesi scorsi, per esempio che il Consiglio Provinciale sarebbe stato nuovamente eletto dal popolo, a suffragio universale, invece che dai Consiglieri Comunali di tutti Comuni della provincia,  non se ne fa niente.

Il rinnovo (a dicembre? A gennaio?) del Consiglio provinciale di Vercelli sarà come è stato fino ad ora: saranno chiamati alle urne i Consiglieri e Sindaci degli 82 Comuni dal Monte Rosa alla pianura.

La scorsa tornata elettorale consegnò via San Cristoforo ad una rappresentanza di (sovrap)peso della Lega, che lucrò la

maggioranza assoluta dei seggi (compreso il Presidente) – leggi cliccando qui – .

Sembra un secolo fa.

Oggi, l’abbuffata potrebbe essere a vantaggio di Fratelli d’Italia.

Cambia poco.

Giusto, però, che l’indefesso Segretario Provinciale del Carroccio, Daniele BagliOne, che qualche amico affettuosamente ribattezza “BagliUan”, per fargli credere che sia il numero 1, si preoccupi dei numeri.

Sicchè, rumors palatini direbbero così.

Intanto, da una parte la lista del Centrodesta e, dall’altra parte, quella del Centrosinistra, sempre che ce la faccia a presentarla, perché raccogliere tutte le firme di presentazione che servono (possono firmare solo i Consiglieri Comunali) è tutt’altro che semplice.

Comunque, almeno per ora, nessun listone unitario.

O arriva, come la volta scorsa, qualche aiutino dallo stesso Centrodestra, oppure sarà molto dura.

Comunque, se son rose fioriranno.

Vediamo come ci si attrippa nel Centrodestra.

I posti in lista sono 10.

Di questi, i sapienti dicono che 5 sono appannaggio di Fratelli d’Italia.

Due di Forza Italia (gli attuali: Patrosso e Andorno).

E, infine, per differenza, tre (di cui uno si sa già che non sarebbe eletto, per fare posto all’eventuale Consigliere rimediato dal Pd), alla Lega.

Ecco all’opera BagliUan.

Anche per la Lega, del resto, vale lo stesso discorso che si può fare per il Pd.

Se, putacaso, ai leghisti pungesse vaghezza di correre da soli, con fatica riuscirebbero a raccogliere le firme di presentazione.

E questo lo sanno bene gli alleati fratelli – coltelli d’Italia.

Che, perciò, tengono un po’ per gli attributi gli amici leghisti.

A cominciare da Bagli1.

Il quale BagliUan nei giorni scorsi, avrebbe, con gli alleati ipotizzato (dicunt) qualche nome.

Vediamo.

In primis, la conferma “Whatever it takes”, a qualsiasi costo, di Alessandro Montella, di Arborio.

E va bene.

Poi, uno della pianura, che però non potrebbe essere Michele Pairotto (Sindaco di Tronzano) perché, sostanzialmente, non gli starebbe simpatico e, poi, pare che se la faccia ancora con l’onorevole emerito di Borgosesia, quindi niente da fare.

Magari un pensiero potrebbero farlo per il Sindaco di Caresana, Claudio Tambornino.

Per la Valsesia, una new entry, nella persona del Consigliere Comunale di Borgosesia, Tatiana Bernardi: in quota Lega, in quota Fratelli? In quota ad personam di Fabrizio Bonaccio? Non è chiaro.

Pare nessuno di Varallo Sesia.

Perché Tatiana Bernardi e non, per esempio, l’uscente Gianna Poletti?

E chi lo sa?!

Pare che la Poletti non prenderebbe i voti, in primis degli stessi Consiglieri di Borgosesia, perché tutto sommato ormai orientati un po’ per i fatti loro (Sindaco in testa) rispetto alle appartenenze che parevano d’acciaio fino a pochi mesi fa.

Cose che capitano.

Oppure: candidano come terza la Poletti, ma sicuri che non riuscirebbe, perché, appunto, almeno uno dell’altra lista, del Pd, potrebbe anche entrare.

La situazione è ancora un po’ fluida, ma per ora le bocce sono ferme così.

Come finirà?

Chi vivrà, vedrà

Posted in Vercelli Oggi

Il Pinerolo si presenta al Comunale con 11 punti, ottenuti con 3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte.

La squadra è reduce dalla vittoria contro la Lavagnese, arrivata dopo 2 punti raccolti in 4 gare.

Il modulo di gioco adottato è il 3-4-2-1.

Tra i pali un volto noto, quello di Vittorio Gilli, ex Borgosesia, classe 1997.

I tre difensori sono: Marco Tonini (1997, prodotto del vivaio), Alessio Ciletta (1998, ex Chieri) e Riccardo Gerevini (2000, ex Stresa).

In mediana le corsie esterne sono affidate ad: Adam Amansour (2004, prodotto del vivaio) e Matias Ceschi (2004, scuola Torino).

In mediana spazio ad: Alessio Palladini (1999, ex Real Monterotondo) e Dennis Ozara (2001, ex Chieri).

Sulla trequarti operano: Andrea Miglietta (2005, scuola Juventus) e Marco Andretta (2003, ex Saluzzo).

La punta di riferimento è l’ex Fossano, Simone De Riggi (2001).

 

Redazione di Vercelli

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Palazzo dei Musei annuncia l’inaugurazione di due nuove sale espositive del Museo Calderini, dedicate alle collezioni etnografiche ed egittologiche e in comunicazione con il salone naturalistico riaperto al pubblico nel 2017.
Il recupero di questi nuovi spazi è stato possibile grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli e allo sponsor tecnico di FLOS per l’illuminazione e rappresenta un ulteriore tassello nell’impegno di Palazzo dei Musei per preservare, valorizzare e restituire al territorio la secolare eredità culturale che conserva nelle sue collezioni.
La presentazione si terrà domenica 22 ottobre 2023, alle ore 10.30, nel Salone dell’Incoraggiamento; seguirà la visita alle sale.

Nel pomeriggio, alle ore 15.30 e alle ore 16.30, si terranno due visite guidate che illustreranno i materiali esposti nei nuovi spazi.

Redazione di Vercelli

 

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Ancora jazz nella terza domenica dell’edizione autunnale della 44esima Musica a Villa Durio, stagione musicale di Varallo (VC) diretta da Massimo Giuseppe Bianchi.

Protagonista il pianoforte ed uno dei più apprezzati giovani talenti italiani del momento, Simone Locarni, piemontese classe 1999. Distintosi in numerosi premi internazionali, Simone Locarni rappresenta l’anno di congiunzione tra il portato della musica italiana degli anni ‘50 e ‘60 ed il jazz più elegante, legato alla bellezza della melodia.

Affascinato dalle figure di Tom Waits e Keith Jarrett, si avvicina al jazz all’età di 12 anni, formandosi con Ramberto Ciammarughi e Franco D’Andrea.

A partire dal 2016 inizia ad esibirsi nei principali festival jazz italiani al fianco di artisti italiani e internazionali come Bebo Ferra, Yuri Goloubev, Michele Gori, Fabrizio Bosso

Nel 2018, a soli 19 anni, è ospite degli Italian Jazz Days di New York.

Nel 2018 esce il suo primo disco Playin’ Tenco in quartetto.

Il progetto “Playin’ Tenco” nasce dalla profonda passione di Simone Locarni nei confronti del cantautorato italiano e dell’esigenza stilistica di esaltare la potenza evocativa delle melodie di Luigi Tenco.

Questa la peculiarità del progetto du nell’interpretazione esclusivamente strumentale delle opere del cantautore piemontese.

Nel 2021 viene invece pubblicato Ten Stops, secondo disco solista che vede la partecipazione di Andrea Dulbecco, Bebo Ferra e Riccardo Fioravanti, nel 2023 uscirà il terzo disco dal titolo “Blies”.

Nell’agosto 2022 vince lo Spoleto Europe Jazz Award in qualità di Miglior Talento Jazz Europeo, mentre a dicembre riceve la Menzione Speciale di Tomorrow’s Jazz, promosso da Veneto Jazz e dal Ministero della cultura, “per l’approccio compositivo e improvvisativo“.

Lunedì 23 ottobre, Simone Locarni sarà ospite del primo appuntamento autunnale di “Musica a Villa Durio: Incontri con i Maestri”, progetto per la diffusione della cultura musicale che vede protagonisti gli alunni dell’Istituto D’Adda di Varallo.

Partecipa in veste di relatore, Claudio Farinone, musicista e conduttore della Rete Due, Radio Televisione della Svizzera Italiana.

La stagione è realizzata da Associazione 24/7 con il Supporto del Ministero della Cultura, Città di Varallo, Fondazione CR Vercelli, Allianz Gallarotti e Verri Borgosesia, Studio Associato di Consulenza Rossi, Rossi, Farinoli, Prosino Borgosesia Rings, Villa d’Orri Olio extravergine d’Oliva, Carrozzeria Cocca.

Associazione 24/7 è membro dell’Associazione Nazionale I-Jazz, che riunisce i migliori festival e rassegne jazz d’Italia.

I biglietti per “Simone Locarni, Piano solo” saranno in vendita all’ingresso prima dei concerti al prezzo di 10 euro, oppure online su www.bit.ly/SimoneLocarniPianoSolo 388 255

Per informazioni, Musica a Villa Durio mette a disposizione il numero +39 42 info@musicavilladurio.it 10 www.musicavilladurio.com

Redazione di Vercelli

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Mercoledì 25 ottobre alle ore 17.30 presso il Corridoio delle Cinquecentine del Museo Leone di Vercelli vanno in scena le letture delle Furgaj D’varsej una raccolta di poesie in dialetto vercellese di Paolo Petri con traduzione in italiano, i cui versi fissano frammenti e impressioni, ricordi del passato e suggestioni nostalgiche; con penna lieve e talvolta agrodolce raccontano una quotidianità fatta di piccole cose, luoghi cari e memorie, briciole ( FURGAJ appunto) di una Vercelli che non c’è più ma resta nel cuore.

Paolo Petri muove i primi passi da poeta dialettale già sui banchi di scuola dove si diverte a scrivere rime, per i compagni prima e per i colleghi di ufficio poi.

Non abbandona mai la passione per il dialetto e, con l’avvento dei social, scrive sotto lo pseudonimo di Giuseppe Tubi versi che pubblica sulla sua bacheca Facebook e che vengono condivisi dai gruppi dedicati a Vercelli e alla sua storia.

Le letture saranno a cura di Giulio Dogliotti e Paolo Ferini Strambi con l’introduzione di Valentina Petri professoressa di italiano e affermata autrice dei romanzi dedicati alla sua esperienza scolastica “Portami il diario” e “Vai al posto”

Non è necessaria la prenotazione.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

Redazione di Vercelli

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Martedì 31 ottobre, a partire dalle 20.00, in occasione della notte di Halloween, torna l’appuntamento al Museo Leone di Vercelli con la dodicesima edizione di “Visita al buio. Un’esperienza da brivido al Museo Leone”.

Anche quest’anno, saranno aperte le porte del Museo in notturna a tutti coloro che vorranno scoprirne il lato oscuro, come già più di 1000 persone hanno fatto a partire dall’ormai lontano 2011.

Come sempre, guidati solo da una torcia, quattro gruppi di coraggiosi visitatori potranno scoprire il “lato oscuro” del Museo Leone, ovvero come la notte, nelle sale avvolte dall’oscurità, le collezioni museali, illuminate da una fioca luce, prendano vita raccontando storie diverse e misteriose. Con nuovi angoli oscuri del Museo che attendono i partecipanti per una vista che quest’anno sarà preparata e condotta direttamente dallo staff museale.

Per poter soddisfare le numerose richieste, “Visita al Buio” si svolgerà in quattro turni di visita a partire dalle ore 20.00 con ultimo turno alle 23.00.

Come per le passate edizioni “Visita al Buio” è un evento che si svolge esclusivamente su prenotazione al 3483272584.

Il costo è di 12 euro.

Ma non è ancora finita…non abbiamo dimenticato i giovani visitatori del Museo Leone, che lunedì 30 ottobre, a partire dalle ore 19.00, potranno anche loro festeggiare anticipatamente la notte di Halloween!

Torna infatti anche Visita al buio Junior che, per il secondo anno, propone una escape room “egizia” al Museo resa ancora più misteriosa dall’oscurità delle sale.

Chi riuscirà a risolvere enigmi, superare prove di abilità e concentrazione senza lasciarsi prendere dal panico…e ad uscire in tempo?

Tutti i ragazzi tra i 6 e gli 11 anni sono invitati a prenotarsi per partecipare, anche in maschera, ai turni della nostra sfida a partire dalle ore 19.00, con partenza ogni mezz’ora.

Anche “Un’esperienza da brivido al Museo Leone – versione junior” è un evento che si svolge su prenotazione, obbligatoria al 3483272584. Biglietto euro 10.

E anche il MAC – Museo Archeologico della Città di Vercelli, domenica 5 novembre alle ore 16, onorerà la ricorrenza con l’appuntamento ormai consueto dal titolo Sulla via dell’Ade, una speciale visita dedicata al tema dell’aldilà nel mondo antico.

Il costo della visita è di euro 4,00.

La prenotazione è consigliata allo 0161 649306 o scrivendo a macvercelli@gmail.com.

 

 

Redazione di Vercelli

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