VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli
Regione Piemonte, Torino

Giornata molto importante per la Chiesa piemontese, ma soprattutto per quella eusebiana, quella di venerdì 5 luglio scorso.

Una delegazione vercellese ha incontrato a Torino Sua Santità Bartolomeo, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli.

La delegazione era composta da Mons. Mario Allolio, Delegato arcivescovile per l’evangelizzazione della cultura, l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e dal Prof. Renato Uglione, che tutti conosciamo come Autore della pregevolissima “summa” sull’opera di Sant’Eusebio ed organizzatore del convegno di studi sulla figura del Protovescovo del Piemonte

– leggi qui – nell’ottobre 2022.

***

Perché l’incontro?

L’occasione è stata propizia per consegnare al Primate della Chiesa ortodossa una lettera dell’Arcivescovo di Vercelli Mons. Marco Arnolfo (in questi giorni impegnato a Trieste per la Settimana Sociale dei cattolici) di saluto e benvenuto, con l’invito a visitare la Diocesi di Vercelli specialmente nel prossimo 2025 quando si celebreranno i XVII Secoli dal Concilio di Nicea.

Si sa già con certezza che Papa Francesco si recherà in Turchia per le celebrazioni proposte dalla Chiesa ortodossa e la fissazione di una eventuale visita del Patriarca è, pertanto, se l’invito sarà accolto, comunque subordinata al “cronoprogramma” pontificio.

Nel corso dell’incontro tra Allolio e Uglione è stato fatto omaggio a Sua Santità del volume di cui è autore lo stesso Studioso “Eusebio di Vercelli – Lettere e antiche testimonianze”, nonché di quello che compendia gli atti del convegno di cui abbiamo parlato.

L’appuntamento torinese è stato propiziato da Padre Iosíph Restagno, Protopresbitero della comunità greco-ortodossa di Torino e si è tenuto presso la chiesa della Natività di S. Giovanni Battista, in via delle Orfane.

Presenti molte personalità e, tra queste, di particolare rilievo Sua Eminenza Reverendissima, il Metropolita d’Italia ed Esarca dell’Europa Meridionale Policarpo: nel video che pubblichiamo sarà l’interprete del Patriarca, che ha rivolto un indirizzo di saluto in lingua greca.

Le parole di Sua Santità sono riproposte integralmente, con una sintesi della mattina.

Presenti anche il Vescovo ausiliare di Torino, Mons. Alessandro Giraudo e Don Andrea Pacini, Delegato arcivescovile di Torino per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso.

Ha accompagnato il Patriarca nel corso della visita torinese il Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato che in questi giorni ha ospitato Sua Santià nella diocesi di Sant’Eulogio, in occasione della

Festa patronale di San Savino – leggi qui – .

Ma ora ascoltiamo le parole del Patriarca nel video che abbiamo potuto mettere a repertorio, anche grazie alla amichevole accoglienza di Padre Iosiph, che ringraziamo di cuore.

Posted in Pagine di Fede

(g.g.) – Sobria, ma sentita e partecipata cerimonia, ieri, domenica 2 giugno, quella per i 78 anni dal Referendum repubblicano, che consegnò l’Italia alla democrazia compiuta.

Come di consueto la Prefettura di Vercelli ha organizzato la manifestazione avendo cura di conciliare, ma soprattutto di promuovere la condivisione di più d’un valore e significato simbolico.

Oltre ai più tradizionali momenti di rito della celebrazione, con gli onori ai labari dei Comuni decorati al Valor Militare, l’alzabandiera, la lettura del messaggio rivolto ai Prefetti da Capo dello Stato, si dà giustamente ampio spazio, da qualche anno a questa parte, alla consegna di un copia della Costituzione della Repubblica Italiana ad una rappresentanza di ragazzi neo diciottenni.

Inoltre, il 2 giugno è tradizionalmente il momento in cui sono conferite a cittadini benemeriti del Vercellese e della Valsesia le Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Al termine di queste righe, l’elenco completo degli Insigniti, con la motivazione che ha giustificato il riconoscimento onorifico.

Il nostro video riporta altresì un’ampia sintesi della prolusione tenuta dal Prefetto di Vercelli, Lucio Parente.

Buona visione e buon ascolto.

***

CURRICULUM INSIGNITI AL MERITO DELLA REPUBBLICA

UFFICIALE OMRI – Fiorella COLANGELO -Vice Questore della Polizia di Stato.

Laureata in Giurisprudenza all’Università di Salerno, nel 1993 entra nei ruoli della Polizia di Stato e nel 1996 consegue l’abilitazione all’esercizio della professione forense presso Distretto di Corte d’Appello di Salerno. Attualmente ricopre l’incarico di Dirigente Reggente la Divisione Anticrimine della Questura di Vercelli. E’ stata Docente presso la Scuola Allievi di Alessandria in diritto penale, procedura penale e Regolamento di Servizio e sanzioni disciplinari della Polizia di Stato. Nel corso degli anni ha prestato attività di volontariato presso associazioni che si occupano di malati oncologici. Nel 2014 viene insignita dell’Onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica e della Medaglia d’Oro per meriti di Servizio.

CAVALIERE OMRI Gianluca MASELLA. Lgt. Dei Carabinieri –

Laureato in Giurisprudenza nel 2011, dal 2000 è Comandante del Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro, dove ha posto in essere, con impegno le verifiche sulle misure di prevenzione infortunistica nei luoghi di lavoro e il contrasto al lavoro nero. Nel periodo Covid, in sintonia con il Comando provinciale dei Carabinieri ha fornito un contributo concreto all’attività di monitoraggio delle aziende con particolare riguardo ai controlli sul rispetto della normativa in materia di prevenzione della pandemia. Nel corso della sua attività lavorativa gli è stata conferita la Medaglia d’oro al merito di lungo Comando, la Croce d’Oro con torre per anzianità di servizio e il distintivo di merito Covid 19.

CAVALIERE OMRI Francesco GALASSO –

L’ onorificenza di Cavaliere al dott. Francesco Galasso è stata conferita “motu proprio” dal Signor Presidente della Repubblica, con la seguente motivazione: con la sua attività professionale di medico e con l’impegno sviluppato nella dimensione sociale e civica, ha contribuito in modo significativo, a supporto anche delle espressioni associative e di volontariato, alla coesione e alla crescita della comunità locale e dei territori in cui ha operato”.  Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Catania, dal 1976 ha svolto la propria attività presso l’Ospedale di Borgosesia. Dalla data del suo pensionamento nel gennaio 2010, svolge attività di Consulenza Specialistica di Endoscopia Digestiva presso la Clinica S. Rita di Vercelli.

Cavaliere OMRI Barbara FABBRANI

Entrata nell’Amministrazione del Ministero Interno nel 1985, Nell’ambito delle varie attività svolte in Prefettura, è stata addetta all’ area Ordine e Sicurezza Pubblica e Protezione Civile. Nell’anno 2000, per la professionalità e l’impegno profuso nelle attività connesse alla gestione del grave evento alluvionale che ha colpito il Comune di Trino ha ottenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il Diploma di Benemerenza e relativa Medaglia. Successivamente è stata assegnata al contenzioso dell’Ufficio Immigrazione come Delegata del Prefetto alla rappresentanza in Giudizio.  Dal 2015 ricopre l’incarico di Funzionario dell’Ufficio di Gabinetto, addetta alla Segreteria particolare del Prefetto.

Prima di lasciarvi con la gallery, un avviso importante –

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Posted in Società e Costume, Vercelli Oggi
Regione Piemonte

“Maria Ausiliatrice è presente, opera, conduce a Gesù e permette di portare molto frutto”.

Il Cardinale Angel Artime, Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana, condensa in questa idea il pensiero che rivolge, a conclusione della Novena che ci conduce, oggi, alla Festa così cara a San Giovanni Bosco, secondo la particolare devozione alla Madre di Dio che permea tutta la pedagogia e, prima ancora, la spiritualità salesiana.

Un segno di questa devozione è l’atto di affidamento e Maria, che si può ascoltare e leggere al termine del video.

Ci prepariamo a riprendere qualche momento delle celebrazioni che sono in programma oggi e, intanto,

proponiamo di nuovo – cliccando qui – il bell’articolo preparato qualche giorno fa dalla Prof. Elisabetta Acide –

sulla realtà e sul significato della devozione alla Beata Vergine Maria, aiuto dei Cristiani.

Siamo – come ricorda il Rettor Maggiore – nel Bicentenario del Sogno dei “nove anni”, momento decisivo nella vocazione di Giovannino Bosco.

Leggi qui il precedente servizio degli Allievi e Insegnanti del Centro di San Benigno – 

Ci piace altresì, in questa così favorevole circostanza ed a proposito di ricorrenze bicentenarie, riproporre il documentario sui giorni – si era nell’agosto 2015 – che concludevano l’anno celebrativo dei 200 anni dalla nascita di San Giovanni Bosco.

Potremo sentire l’omelia davvero illuminante del Rettor maggiore e soprattutto sentire dalla viva voce di qualcuno tra i 5 mila giovani presenti, cosa dice ancora oggi, ad un ragazzo o una ragazza dei nostri giorni, proprio Lui, Don Bosco.

Davvero speciali, poi, i canti che allora animarono la Liturgia, allietarono e commossero tante persone – qui la gallery di 200 immagini – 

Posted in Pagine di Fede
Bassa Vercellese

Oggi, domenica 12 maggio, terza edizione della “Camminata a 6 zampe”, iniziativa benefica, organizzata dalla Pro Loco di Prarolo in collaborazione con la DreamFit e con l’Ordine degli Architetti di Vercelli.

I fondi raccolti tramite l’evento serviranno a sostenere Prijedor Emergency con sede a Milano, nata per salvare i cani dall’inferno del canile lager Kurevo Shelter a Prijedor e dalle strade della città martoriata dalla guerra in Bosnia.

L’associazione ha un rifugio “della salvezza” con circa 600 cani che aspettano di venire in Italia in stallo o che sono in cerca di una famiglia.

Così, oltre 70 persone, accompagnate dai loro beniamini a 4 zampe, hanno risposto all’appello e si sono calate nelle bellezze del nostro territorio passeggiando tra le risaie di Prarolo in compagnia del proprio cane.

Un’ora e mezza di divertimento sia per gli “amici a 4 zampe” che per le persone, grazie all’organizzazione impeccabile di Monica Bellardone e della Pro Loco.

Monica racconta di questa esperienza al nostro microfono e, dopo di lei, il Signor Mario ci insegna come di fa la vera panissa che è stata la protagonista del pranzo seguito alla camminata, per reintegrare di calorie tutte quelle perse lungo i sentieri tra le risaie: e se ne è arrivata qualcuna in più (di calorie), amen… si farà un’altra passeggiata.

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Posted in Società e Costume

Poco dopo le 16,30 di oggi, 3 maggio a Buronzo, in corrispondenza della

rotatoria alla periferia dell’abitato, la collisione tra un’utilitaria condotta da una Signora ed una moto condotta da un uomo, ha causato danni di una certa entità al motociclista.

Fortunatamente transitavano nei pressi un Medico ed un’Infermiera che subito hanno prestato i primi soccorsi al centauro, rovinato a terra e con vistose ferite al volto e – da prime sommarie informazioni – anche ad uno degli arti inferiori.

E’ poi sopraggiunta l’ambulanza del Servizio 118 che ha provveduto al ricovero.

Posted in Cronaca

E’ probabilmente da ascriversi ad una mancata precedenza la collisione tra le due utilitarie che si vedono nella foto, verificatasi nel primo pomeriggio di oggi, 1 maggio, a Vercelli, all’incrocio tra Viale Rimembranza e Via Marco Polo.

La Polizia Locale, giunta tempestivamente sul posto, sta procedendo agli accertamenti. 

L’incidente non ha causato danni a persone.

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Posted in Cronaca

Sono i giovani a portare altre medaglie d’oro da aggiungere alla bacheca per gli Arcieri del Sesia impegnati nelle gare interregionale Fitarco 3D disputate nelle scorse settimane.

Nella gara del 7 marzo presso il Salgari Campus di Torino vittoria per Davide Bozzo Rolando nell’arco nudo under 20 maschile con 134 punti.

Nella gara organizzata dal Vercelli Archery Team disputata a Salussola (BI) domenica 21 aprile a vincere invece è stata Ambra Traglio nell’arco nudo under 20 femminile con 205 punti.

A Vercelli è salita sul podio anche la squadra maschile composta da Claudio Termignoni, Massimo Galizzi e Roberto Tirelli con 1022 punti.

Ottimi piazzamenti nella difficile gara di Vercelli per gli altri atleti della compagine valsesiana che hanno anche solo sfiorato il podio.

Inoltre sabato 11 maggio inizieranno i corsi dedicato ai neofiti che vogliono provare il tiro con l’arco.

Per informazioni contattare il presidente Massimo Galizzi al 329.7244795 oppure via mail ad arcieridelsesia@gmail.com

 

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Redazione di Vercelli

Posted in Lo Sport

Aggiornamento 21 aprile – 

Mentre si moltiplicano le espressioni di cordoglio e di affetto per la scomparsa di Barbara Baraldo, sono state diffuse le informazioni che riguardano la preghiera del Santo Rosario e la celebrazione del rito esequiale.

Il Santo Rosario si pregherà domani, lunedì 22 aprile, ad ore 17, presso la Chiesa di Sant’Antonio al Rione Isola.

Sempre qui all’Isola l’ultimo saluto a Barbara, il successivo martedì 23 aprile, con inizio della S.Messa alle ore 10,30.

Tutta la città si stringe in un dolente abbraccio alla mamma Anna Maria ed al papà Alberto.

***

Sanità vercellese in lutto per la prematura scomparsa di Barbara Baraldo, 57 anni, Infermiera presso il Reparto di Chirurgia Generale dell’Ospedale S.Andrea di Vercelli.

Barbara è mancata questa sera, 20 aprile, proprio nel “suo” Reparto, dove da qualche tempo era ricoverata per un male impietoso.

Lascia un grande vuoto in tutto il mondo della Sanità, dove era benvoluta e stimata da tutti.

Aggiornamenti nelle prossime ore.

Posted in Cronaca
Provincia di Vercelli, Regione Piemonte

(elisabetta acide) – Lourdes: una cittadina ai piedi dei Pirenei, freddo pioggia… forse nessuno ci sarebbe passato o si sarebbe fermato se nel 1858 un rumore di vento tra i pioppi e “la signora vestita di bianco”, non avesse cambiato le sorti del piccolo villaggio francese.

E’ l’ 11 febbraio quando Bernardette Soubirous, con la sorella ed un’ amica, esce per andare a cercare legna alle rive del fiume Gave nella zona di Massabielle.

Bernardette è una ragazzina dalla salute precaria (soffriva di asma grave) che vive in condizioni di estrema povertà con la famiglia, in quel Cachot nel quale si sono trasferiti dopo aver perso casa e mulino.

Luogo umido e malsano… fatica ad imparare le cose elementari, eppure … la scelta per la preghiera.

Da febbraio a luglio in diciotto apparizioni, la “signora” rivela il suo nome e chiede preghiera.

Da quell’ anno ogni giorno si rinnova la preghiera del rosario, la processione, la celebrazione dell’ Eucaristia e Lourdes ormai, è forse la meta più nota ai fedeli pellegrini.

Fu proclamata santa da Pio XI  l’ 8 dicembre  del 1933,

“Aquerò” , “quella la’” , la “bella signora”, la “ piccola signora giovane”, la “ signora vestita di bianco”, che con lei recitava il santo Rosario e che alla sedicesima apparizione rivela il suo nome: Que soy era Immaculada Councepciou (Io sono L’ Immacolata Concezione). Quanta delicatezza materna: pronunciata in occitano, la lingua che Bernardette conosceva, in modo che non ci fosse alcun dubbio o errore.

Solo quattro anni prima il Papa aveva proclamato il dogma di Maria concepita senza peccato di origine .

In una delle apparizioni, il 7 aprile, avvenne un fatto straordinario: durante una visione Bernadette teneva fra le mani un cero che bruciò del tutto, lambendo le sue mani, per 15 minuti, senza tuttavia procurarle alcuna ustione o dolore .

Presente all’ evento, il medico  Pierre Romaine Dozous, che cronometrò e documentò il fatto, seppur con il suo scetticismo di fondo e si convertì.

Maria parla, ha richieste specifiche, semplici, che coinvolgono non sono la giovane francese ma l’ intera comunità, la Chiesa, il mondo:

Non vi prometto di rendervi felice in questo mondo, ma nell’altro. Volete avere la grazia di venire qui per quindici giorni?”;

«Penitenza! Penitenza! Penitenza! Pregate Dio per i peccatori! Andate a baciare la terra in penitenza per i peccatori!»;

“Andate a dire ai sacerdoti che si venga qui in processione e che si costruisca una cappella”.

Il messaggio di Maria è chiaro, per tutti i tempi: il messaggio di  chi, con cuore di madre, si china ed accompagna i figli a lei consegnati ed affidati.

La conversione  che nasce dalla preghiera per volgere il cuore a Dio ed ai fratelli, la carità, la “ costruzione della cappella”, “chiesa” che va “costruita”, ovunque noi siamo.

Quel nome rivelato  alla ragazza di Lourdes ci racconta la “vocazione” di Maria: essere la madre del Figlio di Dio, di Dio che sceglie di farsi  uomo, di abitare il mondo di carne e lo fa attraverso la bellezza della maternità; una maternità che ha cura dei poveri, deboli, indifesi e che mette in atto quella “Rivelazione” di cui leggiamo nel Vangelo i Matteo: “Grazie  o Padre perché non hai rivelato queste cose ai sapienti ed intelligenti ma le hai rivelate ai piccoli”.

Bernardette è la donna che porta al mondo la voce della madre, che porta al mondo l’ annuncio del Figlio.

Donna libera e considerata un po’ “ribelle”; la vita non le ha risparmiato dolori e sofferenze, anche nel convento dove spesso, come in gioventù, era bersaglio di ironie ed esclusioni.

Il mondo dei “piccoli” del Vangelo, è il mondo della santità, la testimonianza, la preghiera, l’ obbedienza.

Muore a Saint-Gildard, casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers, a 35 anni.

Dal 3 agosto del 1925 il suo corpo è esposto in una teca proprio in quel convento, a circa 250 Km  da Parigi.

La Chiesa la ricorda il 16 aprile, giorno della sua nascita al Cielo (1879), nel calendario liturgico.

In lei ancora una volta trova realizzazione il “piano di Dio”: ciò che è scartato dagli uomini è gradito a Dio (1 Cor 1,27).

Che cosa ci lascia questa santa?

Forse l’ esempio di come la “ fragilità “possa diventare una forza, un esempio… lei che ha sofferto nel corpo oggi e’  ricordata in quel luogo “esempio” di devozione e di fiducia: molti i miracoli, molte le conversioni, molti i pellegrini…

In quel luogo dove Maria “conduce a Dio”, dove Bernardette ha pregato con la recita del rosario, dove tanti sono stati in processione …

Non solo richiesta di Grazie per sè di guarigione nel corpo, soprattutto per lo “spirito” per sè e per il mondo. Desiderio di una vita cristiana, di una vita di preghiera, di una vita di carità.

***

Da santa Bernardette forse, dovremmo imparare la fede e l’ umiltà, la “missione” anche a costo della derisione, delle difficoltà fisiche, del dubbio, della “messa in discussione” come i molti interrogatori a cui è stata sottoposta per verificare le eventuali contraddizioni 

Da Bernardette forse, dovremmo imparare il “cammino interiore”, quello spirituale, l’ itinerario quotidiano del credente e del fedele, non privo di solitudine, di dubbio, di forza interiore.

Da Bernardette (evidente nei suoi scritti) forse, dovremmo imparare la sua generosità, la sua attenzione ai bisogni degli altri, ai fatti più che alle parole, la sua “empatia” con i bambini, con i piccoli…

Tutti dovremmo seguire “la via a Dio”.

Le sue parole, vergate con una calligrafia sicura sono “illuminanti”:

Non scoraggiarsi mai, vedere la santa volontà di Dio in tutto ciò che mi accadrà, ringraziarLo per ogni cosa, pensando che è per il mio maggior bene che Egli la permette”.

Tra i suoi testi trascritti, compaiono le parole di una lettera composta da Santa Giovanna di Chantal a San Francesco di Sales:

«O Signore Gesù, non voglio più scegliere, suona sulla corda del mio liuto ciò che Ti piace; sempre, e per sempre, suonerà solo questa unica armonia: Sì, Signore Gesù, senza se, senza ma, senza eccezioneFiat in tutto e in me».

Che anche questo sia il nostro Fiat, sul modello di Maria che lei ha tanto seguito, modello di abbandono fiducioso all’ Amore di Colui che ha “ scelto” l’ uomo per salvare il mondo.

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Posted in Pagine di Fede

(elisa moro) – “La prima (donna) aperse la via al peccato; la seconda favorì l’ingresso alla giustificazione. Quella seguì il consiglio del serpente; questa presentò l’uccisore del serpente e generò l’autore della luce. Quella, mediante l’albero, introdusse il peccato; questa, al contrario, sempre mediante l’albero, introdusse il bene (Gregorio Magno, Omelia sul Natale).

La stupenda pagina evangelica dell’annuncio dell’angelo Gabriele ha trovato, fin dal sec. II d. C., una precisa espressione nelle formule del Credo e nell’arte cristiana.

Ricerche storiche hanno stabilito che, già nella prima metà del VI secolo, la Chiesa di Costantinopoli celebrava in modo solenne l’Annunciazione chiamata l’Euaggelismòs nella data del 25 marzo.

Questa festa era sorta nell’ambito della celebrazione del Natale, come conseguenza o come preparazione.

Giunta a Roma e poi in Spagna, la solennità dell’Annunciazione con il concilio di Toledo, del 656, era stata spostata al 18 dicembre.

Nel Medioevo fu riportata nuovamente al 25 marzo e veniva fatta approssimativamente coincidere con più o meno l’equinozio di Primavera, così da simboleggiare l’inizio della vita nuova.

In quel periodo la data segnava anche l’inizio dell’anno civile, per molte comunità.

Nel 1972 Paolo IV nel Messale nomina la festa come Annunciazione del Signore e la associa ad un ricco formulario.

Successivamente, nell’esortazione apostolica Marialis Cultus del 1974 la definisce come “festività di Cristo e insieme della Vergine”.

Festa mariana e, al contempo, cristologica, pone al centro dell’entrata del Messia nella storia attraverso l’azione dello Spirito Santo.

La figura della Madonna è paradigma della fede incondizionata e quindi esemplare.

San Giovanni Paolo II nell’enciclica Redemptoris Mater ha scritto: “nell’Annunciazione, infatti, Maria si è abbandonata a Dio completamente, manifestando l’obbedienza della fede a Colui che le parlava mediante il messaggero e prestando “il pieno ossequio dell’intelletto e della volontà”.

Si tratta però di una cosiddetta “festa mobile” e quest’anno, poiché il 25 marzo cadeva nella Settimana Santa, la Chiesa ha scelto di spostare la memoria al lunedì della seconda settimana di Pasqua. 

Le letture di questa solennità del Signore ci orientano verso il mistero della Pasqua.

Il primo, l’unico «si» del Figlio che facendo il suo ingresso nel mondo ha detto: “Ecco, io vengo per fare la tua volontà” (Sal 39,8-9; Eb 10,4-10), riceve la risposta del Padre, il quale, dopo l’offerta dolorosa della passione, sigillerà nello Spirito, con la risurrezione di Gesù, la salvezza per tutti nella Chiesa.

Anche le orazioni e il prefazio sottolineano il mistero dell’Annunciazione come compimento della promessa e invitano a riviverlo “nella fede”. 

L’Incarnazione è anche il mistero della collaborazione solerte di Maria alla salvezza ricevuta in dono.

Svela il metodo di Dio per attuare la salvezza: passare attraverso la creatura, per redimerla: “e il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi… e noi vedemmo la sua gloria”. (Gv 1,14).

Può essere utile meditare questo mistero attraverso la lettura di un’opera d’arte, l’Annunciazione di Leonardo da Vinci.

Dipinta dal genio del Rinascimento, allora ventenne, è oggi conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze.

Originariamente l’opera era ospitata nella chiesa di San Bartolomeo a Monteoliveto sulle colline a sud di Firenze. Ci si può soffermare su due aspetti di questa opera straordinaria.

Hortus Conclusus: a differenza di molte versioni precedenti dell’Annunciazione Da Vinci ne colloca l’ambientazione in un giardino recintato (“hortus conclusus”), chiaro riferimento al Cristo e alla sua sposa dal Cantico dei Cantici (cf. Cantico dei Cantici 4:12), da cui il suo significato.

In Cantico dei Cantici il giardino è un simbolo del corpo della Sposa, chiuso e chiuso al mondo esterno e tuttavia fecondo.

A sua volta è anche simbolo di Maria stessa, pura e protetta dal mondo esterno, ma anche feconda e portatrice del Figlio di Dio.

La Bibbia si inizia proprio con la visione di un giardino, il giardino piantato da Dio nell’Eden (cfr Gen 2,8), e termina con l’evocazione di una città – giardino, la Gerusalemme celeste: “in mezzo alla pianta della città, si trova un albero di vita che dà frutti dodici volte all’anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni” (Ap 22,2).

La Bibbia ci parla anche di un altro giardino, quello del Cantico dei Cantici, dove i due amanti – sposi si incontrano, attraverso metafore e immagini dei fiori e dei frutti.

Il giardino fiorito è segno di rinascita, prefigurazione del giardino pasquale, quello della tomba vuota, dove la Maddalena incontra l’amato Signore risorto dalla morte.

Maria accoglie l’annuncio dell’angelo in un giardino: come l’uomo aveva perso il suo accesso al cielo in un giardino, così ora, per mezzo della Vergine, può nuovamente tornare.

Viene alla mente la splendida pagina di San Bernardo di Chiaravalle: “Te ne supplica …O Vergine, da’ presto la risposta. Rispondi sollecitamente all’angelo, anzi, attraverso l’angelo, al Signore” (Dalle omelie sulla Madonna).

La montagna e l’acqua: il sublime scenario dipinto, esempio perfetto di prospettiva aerea rinascimentale, nasconde una serie di allegorie e simbologie.

L’acqua rappresenta la purezza di Maria, riproposta anche nel simbolo di “guida dei naviganti“, vista la città portuale dipinta sul fondo. Quasi accennata, a completamento dell’opera, una montagna, dalle tinte chiare e non ben definite. Il monte è luogo inospitale ma fecondo, non “lavorato dalle mani dell’uomo”, puro e immacolato, come Maria, ma vicino alla realtà celeste.

Certamente Leonardo, che si reputava “omo sanza lettere”, era a conoscenza del testo dantesco e della visione del Purgatorio, come monte spuntato dal corrugamento della crosta terrestre.

Il monte è quello di Sion, citato in Isaia (2, 1-5): “alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà eretto sulla cima dei monti… verranno molti popoli… non si eserciteranno più nell’arte della guerra”.

Il monte è il luogo della pace, del sogno che Dio ha per l’umanità, che si incontra e si riunisce in Sion, nella nuova civiltà dell’amore che scaturisce proprio dal sì di Maria.

Nell’Eccomi di Maria, vera chiave d’accesso all’Incarnazione del Verbo, vi è il vero modello della fede fiduciosa e, verso una realtà che è ancora non definita; questo è l’esempio per ogni credente, che può rivolgerle la preghiera con cui Dante conclude il Paradiso: “Vergine Madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’etterno consiglio, tu se’ colei che l’umana natura nobilitasti sì, che ‘l suo Fattore non disdegnò di farsi sua fattura” (XXXIII Paradiso).

Posted in Pagine di Fede