VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

(Marilisa Frison) – Dopo la fiaccolata silenziosa per la pace di mercoledì 2 marzo 2022, dove un vero fiume di persone si è riversata in Corso Italia, lunedì 14 marzo, alle 21, presso il Teatro Civico di Trino, si è tenuta una riunione aperta a tutti coloro che nelle svariate forme sono intenzionati a collaborare all’accoglienza dei profughi ucraini.

Il Teatro era gremito, tanta la partecipazione, il Sindaco Daniele Pane, ha aperto il discorso fornendo notizie sui due bilici carichi di beni di prima necessità partiti dalla città, grazie alla generosità dei cittadini e dei paesi limitrofi, per Varsavia, dove ad attenderli ci sono due nostri concittadini, Franco Diliberti giunto in loco appositamente per occuparsi della distribuzione assieme a Davide Guazzone nostro concittadino che risiede in Polonia e si è occupato del trasporto.

Il Sindaco ha sottolineato che il trasporto dei due bilici, più di un terzo bilico che partirà a breve non ci costa nulla, ci è stato omaggiato.

Il costo per il solo trasporto sarebbe stato di circa 2.500/3000 euro a bilico.

Chiusa questa parentesi, Pane ha ricordato che l’ideatore di questo incontro, per cercare di organizzare e seguire una procedura, un criterio, tramite compilazione di moduli per raccogliere le informazioni necessarie sulla disponibilità dei trinesi per fare le cose per bene, è il parroco don Patrizio Maggioni.

“Non si può pensare di andar a prendere gli sfollati al confine senza sapere dove metterli – ha continuato il Sindaco – Sono molte le famiglie che hanno manifestato la loro disponibilità a ospitare in casa propria dove vivono o mettere a disposizione alloggi liberi.

Io ringrazio, ma bisogna essere coscienti di quello cui si va incontro, non voglio disincentivare, ma una volta data la vostra disponibilità non è pensabile di tornare indietro e demandare la cosa a comune, prefettura o parrocchia.

Bisogna essere coscienti che se si ospita non sarà per breve tempo e si potrebbe presentare ogni genere di difficoltà, dalla lingua alla convivenza.

Le cose vanno fatte in modo corretto, bisogna registrare le persone che arrivano perché sono extracomunitari e bisogna seguire un iter, per quanto riguarda i bambini orfani c’è una procedura speciale”.

Sulla pagina del Comune ci sono i due moduli da compilare a cui si allegherà copia del passaporto delle persone ospitate tramite mail a: emergenza.ucraina@comune.trino.vc.it , chi ha problemi a farlo online può recarsi in Comune presso l’ufficio affari generali.

Il Sindaco ha avvisato di tenere conto anche del fattore vaccinazione, perché non tutti saranno vaccinati, ma sicuramente non positivi.

I positivi verranno ospitati presso la Cascina Guglielmina che verrà messa a disposizione da parte dei responsabili del Bosco della Partecipanza di Trino. Ivano Ferrarotti ha precisato che ci sono 24 letti.

Il Rotary club di Casale si è offerto di andare a prendere alcune persone al confine e ospitare qualche famiglia, questo è stato comunicato da Ruggiero Vigliaturo che fa parte dell’Associazione.

Il parroco ha ribadito che la parola accoglienza è una parola importante e non sappiamo l’intenzione delle persone che arrivano, possono poi voler rientrare nel loro paese, ma chi ha perso tutto può anche pensare di fermarsi e rifarsi una vita qui.

“L’accoglienza deve essere pronta con tutte le variabili, ci saranno anche un buon numero di bambini e di orfani.

Se qualcuno accoglie privatamente se la vede per proprio conto, ma se si mettono insieme le forze e si fa un’accoglienza di comunità si possono dare delle risposte buone, ciascuno darà ciò che può, in denaro, in tempo da dedicare, può mettere a disposizione la propria lavatrice, insegnare l’italiano ecc.

Chi si impegna in questo gruppo sa che deve perdere qualcosa, non c’è da guadagnare, deve essere tutto molto trasparente. – Precisa don Pato – Tutto ciò che verrà raccolto nel fondo profughi deve essere utilizzata per questa finalità, se ci sarà un avanzo di cassa quando i rifugiati torneranno al loro Paese, ciò che verrà avanzato verrà devoluto alla comunità di questi profughi per far fronte alle spese di ripartenza.

Chi si impegna però poi non può tirarsi indietro, sia come tempo che economicamente”.

Il Vice Sindaco Elisabetta Borgia ha reso noto che, per quanto riguarda gli aiuti dello Stato, sono previsti per le Cooperative, per i privati non ci sarà nulla; si è pensato che chi vorrà potrà fare una donazione pro rifugiati alla Caritas e il Presidente Carlo Terrone provvederà a tenerne la contabilità.

Per quanto riguarda gli aiuti da parte del Comune, che versa un “tot” e si avvale dell’assistenza socio assistenziale, a riguardo non ci sono ancora disposizioni.

È tutto in divenire.

L’arch. Patrizia Ferrarotti, l’idraulico Roberto Boscolo e l’elettricista Alessandro Fabrizio, si sono resi disponibili a verificare l’agibilità degli immobili messi a disposizione, hanno già fatto sopralluoghi e individuato alloggi, ma serve aiuto manuale (tinteggiatura, manutenzioni varie, verifica serrature, maniglie, ecc.) ed economico per sistemarli.

È intervenuto Giancarlo Cavigiolo, che lavora presso la tenuta “Castello” della frazione Robella, in rappresentanza del titolare il dott. Alberto Balzaretti, che mette a disposizione i locali dove vengono ospitate le mondine e un possibile alloggio per 4 persone con cucina, ma carente di arredo.

Il Sindaco ha aggiunto che i rifugiati possono essere assunti in regola e inquadrarli lavorativamente.

Al termine don Patrizio, per avere qualcosa di concreto e definitivo, ha consegnato e spiegato i moduli da compilare per dare la propria disponibilità che devono essere riconsegnati a breve termine, è possibile compilare questi moduli anche online sulla pagina facebook della San Vincenzo.

Il prossimo appuntamento con chi dà la propria disponibilità al progetto “Operatori di pace”, è previsto per la prossima settimana.

In allegato il video con tutti gli interventi, più il video della bellissima fiaccolata organizzata dalla Parrocchia, dal Comune e dalla Comunità Musulmana.

L’accoglienza è un’apertura di braccia, non si può scegliere, specialmente per quanto riguarda i bambini, che poi il Paese li rivuole indietro.

Posted in Società e Costume

Sarà questo bellissimo giglio d’argento,

donatogli dalla “sua” famiglia, la Congregazione Oratoriana, ieri, domenica 13 marzo, a fare compagnia a San Filippo Neri, che riposa in quest’urna posta in Santa Maria in Vallicella, la “Chiesa Nuova”: da qui si iniziò la straordinaria missione dell’Apostolo di Roma.

L’urna è posta ai piedi del celebre e stupendo quadro di Guido Reni, che riprende la figura del Santo in adorazione.

E, forse, si può partire proprio da qui, per aggiungere qualche parola di presentazione al video che documenta tutta la Santa Messa presieduta dal Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato, concelebrante il confratello Mons. Robert Byrne ed alla presenza del Card. George Pell.

Il titolo di “Apostolo” riferito al centro della Cristianità è riconosciuto, prima di San Filippo, ai Santi Pietro e Paolo.

Perché la vita del sacerdote di origini fiorentine racconta soprattutto di un’azione riformatrice della Chiesa che prende le mosse dalla Città Eterna, nel secolo in cui si fece urgente la risposta radicale alle insidie del Mondo.

Una lezione, quella di Filippo Neri, che pare avere ispirato, oltre quattro Secoli più tardi, un celebre insegnamento di Madre Teresa di Calcutta, richiamato proprio da Mons. Cerrato: nel buio, non serve gridare che è buio, bisogna accendere una luce; accendila tu.

A partire dal minuto 23 di questo video che mette a repertorio la celebrazione eucaristica trasmessa in streaming, si può ascoltare l’omelia di Mons. Cerrato.

Presenti tutte le 86 “Congregazioni”, le comunità di Consacrati presenti in tutti i Continenti del Mondo, nel corso della Liturgia (centrale il ricordo dispensato nell’omelia) non si è mancato di ricordare che, in questo quarto Centenario della canonizzazione di San Filippo, si celebra anche la stessa ricorrenza: quello straordinario 12 marzo 1622 che vide elevare agli onori degli Altari anche Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Teresa d’Avila.

Quattro giganti della Fede, che la sapienza della Chiesa ha voluto canonizzare insieme ad un uomo semplice ed umile, un laico, esempio di via quotidiana, feriale alla santità e forse non è fuori luogo dire della via “mariana” alla santità, Isidoro Agricoltore.

Insomma, un momento di condivisione e di fede veramente edificante ed alto e non solo per la comunità oratoriana, ma per tutta Roma (il bene di Roma è il bene della Chiesa, secondo l’insegnamento di San Filippo) e per la Chiesa intera.

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Ora vi lasciamo con il video, augurando buona visione di questo documento che è già parte della nostra storia.

Posted in Pagine di Fede

RG TicinoBorgosesia 0-0

RG Ticino (4-4-2): Oliveto; Cannistrà, Fontana, Longhi, Della Vedova (30’ st Viti ); Bedetti , Lionetti , Sbrissa, Lorenzo 6 (40’ st Baiardi); Sansone 5,5 (24’ st Puntoniere), Vitiello 5,5 (38’ st Makota). A disp.: Arata, Bordillo, Spitale, Ogliari, Battistello. All.: Costantino.

Borgosesia (3-4-3): Gilli; Iannacone, Martimbianco, Frana; Monteleone (17’ st Colombo), Areco, Zazzi (17’ st Guatieri), Carrara; D’Ambrosio (24’ st Eordea), Rancati (1’ st Barbetta), Gaddini. A disp.: Gavioli, Puka, Bernardo, Salvestroni, Latini. All. Capra (Lunardon squalificato).

Arbitro: Zambetti di Lovere

Guardalinee: Morotti di Bergamo e Pirola di Abbiategrasso

Note: cielo coperto. Terreno: in buone condizioni. Spettatori: 200 circa . Ammoniti: Iannacone, Fonata, Zazzi, Areco, Barbetta. Angoli: 6-7. Recupero:  2’ pt –  5’ st

Sesto risultato utile consecutivo per il Borgosesia.

Seppur rimaneggiati i granata continuano la serie positiva.

Da segnalare la solidità della difesa che ha incassato, tra l’altro inutile ai fini del risultato, un solo gol nelle ultime cinque partite.

E’ il secondo minuto di gioco quando il Borgosesia beneficia di un angolo dalla destra.

Si incarica della battutta Areco e Iannacone sotto misura non arriva all’impatto con la sfera.

I padroni di casa rispondono all’11’ con Sansone che impegna Gilli.

Il duello si rinnova al 16’ quando l’attaccante chiama in causa il  numero 1 valsesiano.

Due giri di lancette e Gilli dice di no a Vitiello.

Nell’altra area D’Ambrosio si gira bene ma conclude centralmente.

Si va al riposo senza ulteriori emozioni.

Rientrati in campo ci prova subito Areco ma la sua conclusione è debole.

Al 5’ la sassata di Barbetta è deviata in angolo da Oliveto.

I padroni di casa si fanno vedere al 21’ con Sansone che da ottima posizione mette alto.

2 minuti dopo prima Martimbianco e poi Gaddini non hanno fortuna.

Al 24’ Vitiello chiama Gilli alla parata a terra.

Al 37’ Gilli blinda la porta sulla conclusione di Lionetti

Da qui alla fine non ci sono ulteriori occasioni e le squadre conquistano un punto a testa

Redazione di Vercelli

Posted in Lo Sport

La situazione della Provincia di Vercelli a trazione leghista è a dir poco confusa.

E pare ne abbia fatto (sulla carta, poi vedremo perché non è stato mai un vero pericolo) anche l’Istituto Tecnico Agrario, con il compendio didattico rimasto alla Cascina Boschine di Vercelli.

Ma andiamo con ordine.

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Sappiamo che, dei 10 componenti il Consiglio Provinciale, ben sei sono Padani.

Che, forse, se hanno desistito rispetto alla rivendicazione dell’ indipendenza della Padania, non hanno ancora mollato l’osso sulla questione “Salvini Premier”. E ci manca solo questo.

Però, loro, si qualificano sempre come Lega per Salvini Premier.

Sono in sei su 10 del Consiglio Provinciale perché tal Onorevole Sandro Delmastro (Fratelli d’Italia) ci avrebbe politicamente venduti (dicunt) alla Lega valsesiana dell’On. Paolo Tiramani, nella speranza di ottenere voti (della Valsessera?) per sostenere la candidatura della sorella alla Presidenza della Provincia di Biella.

Sappiamo com’è finita.

Però, anche i meloniani di Vercelli pare non scherzino.

Vediamo dunque cosa sarebbe capitato a proposito della vendita (mai davvero possibile) della Cascina Boschine.

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Intanto, per chi non è di Vercelli, un piccolo “focus” sulla struttura.

Situata sulla tangenziale verso Casale, da sempre è stata la parte destinata alla didattica pratica per gli Studenti dell’Istituto Tecnico Agrario.

Un vero valore, dagli Anni Sessanta in avanti.

L’azienda funzionava come una vera e propria unità produttiva agricola, con i campi (Lamporo A, Lamporo B, tanto per dire dei più nominati) che producevano riso come tutti gli altri campi. Erano sapientemente coltivati da Operai alle dipendenze della Provincia.

Ma gli Studenti potevano osservare da vicino ed in presa diretta le varie fasi della coltivazione, dalla preparazione del terreno, ai trattamenti fitosanitari ed antiparassitari, alla raccolta.

Non mancava anche qualche (non piccolissimo, provare per credere…) appezzamento sperimentale, in cui i futuri Periti Agrari si cimentavano nel coltivare in proprio tante cose che non fossero riso: patate, soia, mais. Tutto di zappa e di badile.

Poi un piccolo frutteto.

Insomma, c’era di tutto.

Un brutto giorno la Provincia decide di vendere il terreno

(leggi qui)

e lo acquista il Signor Paolo Renditore, che conduce alcuni appezzamenti confinanti, per la somma di circa 830 mila euro.

Siamo ad aprile 2014.

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Sono pochi, sono tanti quegli euro e, soprattutto, a casa saranno mai serviti in questi otto anni?

Comunque, per tutto questo tempo, i fabbricati (che si vedono nelle nostre foto dall’alto) sono rimasti a disposizione della Scuola.

Nei giorni scorsi incomincia a circolare la notizia che la Provincia voglia vendere anche questa parte della struttura.

O, almeno, che il Signor Renditore la voglia acquistare.

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E qui entriamo in piena guerra dei nervi tra le due principali fazioni che reggono (?) l’ex Collegio dei Barnabiti.

Perché il Presidente Eraldo Botta (Lega, se e fino a quando non passano anche loro a Fratelli d’Italia) promuove una riunione in loco (Boschine) tra Rappresentanti dell’Istituto, Signor Renditore e Amministrazione Provinciale.

E, nel corso dell’incontro, così come Renditore ammette che qualche pensierino all’acquisto l’avrebbe coltivato, crea, involontariamente, un precedente che in futuro potrebbe avere un peso.

Perché l’astuto Botta gli domanda qualcosa che suonerebbe così: ma come mai, Signor Renditore, le sarebbe venuto in mente di proporre l’acquisto dei fabbricati?

E, fin qui, il pericolo è solo all’orizzonte.

Ma Botta va oltre (anche perché, probabilmente conosce già la risposta) e insiste: chi le avrebbe detto che avremmo potuto esaminare la cosa?

E Renditore, candido e innocente, risponde: me l’ha detto Davide Gilardino (Fratelli d’Italia da sempre, anche da prima di Giorgia Meloni).

Bum!

Il Vice Presidente della Provincia, dunque, si sarebbe preso una libertà del genere, all’insaputa del Presidente e di chiunque altro tra i 10 del Consiglio.

Con tutto il clamore che ne è conseguito.

Per fortuna, come abbiamo visto, nulla di serio.

Posted in Scuola e Università

(marilisa frison) – In seguito al downburst che il 7 luglio 2021 si è abbattuto su Trino e ha colpito, oltre ai tetti della città, anche il Bosco della Partecipanza, schiantando e ribaltando alcune migliaia di alberi di notevoli dimensioni definenti il Quercocarpineto tutelato dall’area protetta, sono state indette delle giornate di corsi.

Nei giorni 28 febbraio, 1 e 2 marzo 2022, in collaborazione con la Partecipanza, si è svolto il primo corso, pratico, di “Allestimento legname da tensione” rivolto a 15 operatori del settore, ossia dipendenti o titolari di imprese forestali.

Il corso ha avuto luogo, presso il Bosco della Partecipanza delle Sorti; “Legname da tempesta” è la dicitura utilizzata per indicare boschi danneggiati da eventi estremi, come quello che ha colpito il bosco della Partecipanza nel luglio 2021; le piante danneggiate e stroncate risultano estremamente pericolose e per operare in modo sicuro servono conoscenze e tecniche di lavoro avanzate.   

L’iniziativa, finanziata dal Progetto Evoforest, progettata da IPLA SpA su incarico di Regione Piemonte, in collaborazione con gli istruttori forestali di AIFOR afferenti alle tre regioni italiane partner di progetto, ha permesso di trasmettere e certificare specifiche competenze riferite alla gestione dei boschi danneggiati da eventi estremi.

Il giorno 3 marzo 2022, nello stesso cantiere, è stata data vita a una giornata dimostrativa a favore di 25 operatori, tra tecnici liberi professionisti, protezione civile, imprese, finalizzata a condividere le modalità di gestione, la valutazione dei rischi e le tecniche di lavoro sicuro da adottare nei boschi danneggiati da eventi estremi.

In entrambi i casi è stato registrato un riscontro molto positivo da parte dei partecipanti, a testimonianza di aver risposto ad una effettiva esigenza di informazioni e conoscenze.

Le due iniziative verranno riproposte, per nuovi operatori del settore, la prossima settimana.

Posted in Economia

Bisogna partire da qui.

Da questa riunione del Consiglio Provinciale di Vercelli, tenutasi il 22 marzo dell’anno scorso, 2021.

Il momento è solenne e promettente: si incomincia a parlare dei fondi del Pnrr – Piano nazionale di ripresa e resilienza – e le aspettative sono a mille.

L’idea guida assunta a paradigma, l’orizzonte contemplato, la vagheggiata prospettiva di futuro, “next generation”, sono per se stessi seducenti.

Il verbale della riunione è eloquente.

“(…) ricostruire l’Europa dopo la pandemia di COVID -19 verrà stanziato un totale di 1800 miliardi di euro. L’obiettivo è un’ Europa più ecologica, digitale e resiliente”.

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La Provincia di Vercelli si propone come “collettore” e “facilitatore” di esigenze e sinergie tra Enti Locali.

E, fin qui, tutto normale.

I progetti sono tanti.

Al punto che, per le disponibilità messe in campo dalla Regione, potrebbero quasi esaurire il budget.

Ma pensare in grande non è vietato, anzi.

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Le cose semplici sembra finiscano qui, perché il Presidente Eraldo Botta illustra subito:

 “Abbiamo condiviso la volontà di stendere un documento unitario con interventi condivisi e con altri relativi ai singoli Comuni. Sono stati convocati anche altri soggetti come l’università e l’assemblea industriale. Abbiamo poi elaborato, grazie ad un gruppo di tecnici, un documento ambizioso. Dobbiamo far capire alla Regione che la Provincia di Vercelli dà un segnale unitario con una visione unitaria e strategica condivisa.”

Insomma, se le parole sono la conseguenza delle cose, pare proprio che l’imperativo categorico sarà quello di “condividere”.

L’esatto contrario di “accaparrare”.

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Questo verbale non dice molto di più, né a proposito dei Tecnici coinvolti, tantomeno sulle loro parentele e nemmeno se abbiano “elaborato” a titolo gratuito, oppure dietro corrispettivo.

Il motivo è semplice.

Come si legge poco oltre, il testo (non dimentichiamo che la seduta si è svolta da remoto, stante il periodo di pandemia) rimanda esplicitamente alla seguente circostanza procedurale:

“Per l’intervento di cui al presente atto si rinvia al nastro di registrazione della seduta odierna n. 2/2021 ai sensi dell’art. 90, comma 4 del vigente Regolamento per l’Organizzazione ed il Funzionamento del Consiglio Provinciale”.

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Ed è proprio in quelle ulteriori parole (quelle messe a repertorio nella registrazione) che si incomincia ad intravedere qualcosa che potrà forse essere suscettibile di approfondimenti futuri.

Perché c’è chi incomincia a porsi due domande ed a mettere in campo qualche cautela.

Bisogna, infatti, sapere che il Dirigente della Provincia responsabile delle politiche europee, è il professionalmente polivalente, Piero Gaetano Vantaggiato.

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In molti notano, ma nessuno parla, che, tra i vari soggetti progettisti, autori delle pianificazioni in quel momento illustrate al Consiglio Provinciale, vi sia stato anche lo Studio che fa capo al figlio di Vantaggiato,

Ing. Stefano ed alla nuora, Arch. Ilaria Angioni.

Hanno lavorato gratis, al pari degli altri Professionisti coinvolti.

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Sono due circostanze – il vincolo di parentela e la gratuità della prestazione – che fanno inarcare più di un sopracciglio.

Non ci avventuriamo certo noi a cercare di stabilire se sia commendevole o meno, per una Pubblica Amministrazione, avvalersi di “regali” ricevuti da Operatori economici, quand’anche siano nelle forme della prestazione professionale resa a titolo gratuito.

Né deve contare e, infatti, non conta, l’opinione di un quivis de populo sulla opportunità che il Dirigente di un Settore importante di una Pubblica Amministrazione nulla eccepisca sul fatto che tale gratuita prestazione sia resa da propri familiari.

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Se ne occupa, invece, il Segretario Generale della Provincia, Antonella Mollia, che incomincia a suggerire al Presidente Eraldo Botta di trattare la duplice circostanza con una certa circospezione e, in ogni caso, con prudenza.

Fonti attendibili (in ogni caso, la registrazione – se integrale – non può mancare di rilevarlo) riferiscono che Botta abbia in qualche modo inteso rendere “trasparente” la procedura, dicendo papale papale, in sede di riunione (si ripete: messa a repertorio) qualcosa che alcuni ricordano all’incirca così: tra i Professionisti che hanno lavorato c’è anche il figlio del Piero e tutti si sono prodigati a titolo gratuito.

***

Nessuno ha nulla da dire.

Addirittura, come fosse paracadutato lì da orbite ulteriori, il Consigliere che dovrebbe rappresentare (ma in quella tornata elettorale la lista fu unitaria, il Pd insieme alla Lega: profetico rispetto al futuro Governo nazionale) l’Opposizione di Centrosinistra, il Sindaco di Salasco Doriano Bertolone pare compiaciuto:

”Interviene il Consigliere Bertolone: “Ringrazio tutti i tecnici, il Presidente e tutti quelli che hanno dato il loro contributo”.

***

Il fatto che il figlio e la nuora del Piero siano stati tra quelli prescelti per lavorare – e gratis – per la Provincia, Ente di cui il Piero medesimo è dirigente del Settore Europa, pare non incrinare minimamente la cordialità gioiosa dell’atmosfera nella quale si arriva al momento dei saluti:

“A seguire intervengono anche i Consiglieri Andorno, Svizzero e Beccaro e il Dirigente Dott. Vantaggiato”.

Poco prima non era, peraltro, mancato il conforto della parola resa dall’ Ing. Marco Acerbo (non è chiaro se, eventualmente al pari del Piero ed in clima di amichevole familiarità, sia stato presentato come “il Marco”):

“Ultimato l’intervento del Presidente, la parola viene ceduta all’Ing. Acerbo, Dirigente del Settore Viabilità ed Edilizia, che tratta dell’opera importante prevista nella proposta di recovery che è il collegamento Vercelli-Novara ma anche della c.d. variante di Serravalle”.

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PRIMA I REGALI, POI I PREVENTIVI

Da quel 22 marzo 2021 passa quasi un anno e del Pnrr si parla molto meno, in pubblico, ma le Amministrazioni incominciano ad agire e deliberare.

Nel breve volgere di pochi mesi, lo Studio dell’Ing. Stefano Vantaggiato e dell’Arch. Angioni è come preso d’assalto da vari Comuni che affidano a quei Professionisti, fino a poco tempo prima così disinteressati, importanti progettazioni.

Lasciando ancora a parte la progettazione del nuovo ponte tra Gattinara e Romagnano Sesia, il lavoro non manca di certo.

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Dapprima il Comune di Varallo Sesia di cui è Sindaco proprio Eraldo Botta.

Fonte: Notizia Oggi

L’incarico “sfiora i 2 milioni di euro” gongola il Sindaco.

E si riferisce alla ristrutturazione / riconversione dell’ex Asilo di Via Durio.

Bene.

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Giunge poi il Comune di Quarona, che pare osservare persino una politicamente assai corretta parità di genere.

Perché incarica l’Ingegnere Stefano di progettare il nuovo Asilo Nido

– ecco l’allegato –

senza, peraltro, trascurare di onerarne la Consorte, l’Arch. Angioni della progettazione della nuova Mensa

– ecco l’allegato – .

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Non appena giunta sul ponte di comando del Comune di Valduggia, la nuova Amministrazione del Sindaco Luca Chiara assegna allo Studio Vantaggiato la ristrutturazione delle Scuole

– qui la deliberazione – .

***

Tempi decisamente favorevoli, dunque, che, secondo alcuni, paiono impegnare chi lavori pancia a terra per il territorio, a premiare chi faccia altrettanto.

Secondo alcuni.

(Continua)

Posted in Trippa per i gatti

Con il passare delle ore emerge qualche particolare in più sulla dinamica del singolare incidente “alpino” della scorsa notte, ad Alagna.

Come riferito in mattinata, in località “Acque Bianche”

(così il comunicato dei Vigili del Fuoco).

Un uomo di 54 anni finiva in una scarpata e doveva essere poi tratto in salvo dal Soccorso Alpino e dai Vigili del Fuoco.

In molti si sono chiesti come fossero andate le cose, dato che l’ora è insolita per un’escursione.

Fonti attendibili dicono che non si sarebbe trattato di un incidente “di” montagna.

Il 54enne turista milanese era piuttosto reduce da una cena al Rifugio Pastore.

All’uscita dal locale, nel parcheggio detto dell’acqua bianca, avrebbe sentito la necessità di liberarsi, evidentemente non avendo pensato di andare in bagno, quando era ancora in sala.

Si affacciava, così, al ciglio dell’area di parcheggio, per fare la pipì.

Ma, a quel punto, qualcosa dev’essere andato storto, al punto che è finito di sotto.

Da qui in poi la versione dei fatti si ricongiunge a quella già nota.

Posted in Vercelli Oggi

Si è avviato in questi giorni un nuovo metodo di diserbo delle erbe infestanti in città con vapore a bassa pressione e coadiuvanti schiumogeni a base di oli vegetali e zuccheri. Un’innovazione che permette un trattamento non chimico, ma altrettanto efficace rispetto altri interventi.
«Grazie alla sempre attenta e disponibile Cosmo – hanno voluto sottolineare il sindaco Federico Riboldi e l’assessore Cecilia Strozzi – in questi giorni è partita questa nuova tecnica di diserbo con vapore che sta dando già ottimi risultati. Cogliamo quindi l’occasione per tranquillizzare chi vede gli operatori di Cosmo al lavoro: la macchina utilizzata genera il vapore che si vede, mentre la schiuma è una soluzione di oli vegetali e zuccheri che serve ad amplificare l’effetto del calore per far seccare più rapidamente le infestanti lungo i marciapiedi e le vie. E le tute utilizzate sono i dispositivi di protezione obbligatori per la tipologia di lavoro e non per proteggersi dalla tossicità del prodotto».
Nel dettaglio, la schiuma utilizzata è a base di oli vegetali naturali e zuccheri, miscelata allo 0,3% con acqua. Una soluzione, quella adottata, che permette quindi l’utilizzo del prodotto senza le indicazioni mobili di avvertimento della pericolosità dei prodotti, come accadeva in passato.


«Dopo la sperimentazione fatta nei mesi autunnali dello scorso anno – ha spiegato il presidente Cosmo, Guido Gabotto – abbiamo deciso, visti gli ottimi risultati, di utilizzare il vapore come metodo di diserbo in tutta la città: un metodo ecologico, perché non si utilizzano prodotti chimici, ma solo acqua calda».

Redazione di Vercelli

Posted in Enti Locali

Proprio nella settimana in cui in Parlamento i partiti di Governo (convertendo in Legge il Decreto governativo) decide di “lasciare a casa”, senza lavoro e senza stipendio, circa 500 mila Lavoratori ultracinquantenni che non si sottopongono al “trattamento sanitario obbligatorio” vaccinale, il Comitato “Ascoltami” torna a Vercelli, proponendo storie vere di “reazioni avverse”.

Cioè di persone che hanno subito danni conseguenti alle somministrazioni di vaccino antiCovid.

Promuove l’incontro Michelangelo Catricalà, sul

canale You Tube reperibile qui

dove, alle 21 di domani, 28 febbraio, sarà raggiungibile la diretta streaming.

Parteciperanno anche Medici e Parlamentari: Francesco Forciniti di “Alternativa” e Carlo Martelli di “Italexit”.

Posted in Salute & Persona

(marilisa frison) La biblioteca “Favorino Brunod” di Trino, lunedì 21 febbraio 2022, è stata luogo d’incontro di un altro interessante e imperdibile appuntamento di “Dialoghi”, la proposta culturale de Al Lantarnin Dal Ranatè, con il filosofo Massimiliano Sanfedino e il prof. Federico Ottavis, che hanno ospitato Alessandra Biava, di Vercelli, docente di alimentazione all’Istituto Alberghiero Sergio Ronco di Trino, per parlare di “Gusto”.

Ma cos’è il gusto?

Il gusto è uno dei sensi i cui recettori sono le gemme gustative presenti nelle papille gustative della lingua, nel palato molle, nella faringe, nelle guance e nell’epiglottide. Il gusto dipende dalla percezione sinergica di cinque gusti fondamentali: amaro, acido, dolce, salato e umani.

L’umami è descritto come “gradevole al palato” ed è caratteristico dei brodi e degli arrosti, viene percepito tramite recettori gustativi che tipicamente rispondono ai glutammati e ai nucleosidi, abbondanti nei brodi di carne, nei pomodori e nei prodotti fermentati come la salsa di soia e il formaggio grana.

Alessandra, ha precisato che gusto e sapore non sono la stessa cosa, erroneamente nel linguaggio comune ci si riferisce al gusto di un alimento come al suo sapore.

In realtà, il gusto è l’organo di senso al pari: della vista, l’olfatto, l’udito, il tatto;

mentre il sapore è la caratteristica sensoriale di tipo gustativo: dolce, salato, acido, amaro.

Infatti, per delineare l’insieme delle caratteristiche valutate attraverso il senso del gusto occorrerebbe utilizzare non il termine “gusto”, per evitare malintesi, ma perifrasi di tipo percezioni saporifere, tattili, aromatiche e valutate con il gusto.

A tale riguardo la docente ci ha fatto provare la sensazione di usare i sensi portando il cibo alla bocca. L’esperimento è stato fatto con delle fave di cacao, della liquirizia in bastoncini sminuzzati e con dell’uvetta. Uno alla volta abbiamo tenuto in mano questi alimenti, li abbiamo guardati, toccati, annusati, portati all’orecchio e ne abbiamo ascoltato il rumore muovendo le mani, li abbiamo adagiati sulla lingua, assaporati masticando lentamente e successivamente ingeriti. Il tutto con gli occhi chiusi per intensificare le sensazioni. La liquirizia in molti ha rievocato ricordi di gioventù, di quando si succhiavano i bastoncini. Masticando lentamente e trattenendo il cibo il piacere e il sapore aumentavano, molti pur avendo assunto una piccola quantità di questi cibi hanno avuto una sensazione di sazietà. Un trucco per dimagrire è proprio quello di mangiare molto lentamente per ingerire una quantità minore di cibo, visto che il senso di sazietà si ha dopo venti minuti.

Il gusto può essere inteso anche come gusto per l’estetica, per il bello, per la lettura, per la musica e via dicendo.

Massimiliano si è collegato dal punto di vista filosofico e ha parlato del gusto per il bello, che è una cosa soggettiva, non c’è una legge universale per definire il bello. Il bello provoca sensazioni, emozioni, che si possono provare osservando un quadro o dei colori. Potrete ascoltare l’intero intervento nell’allegato video.

Mentre Federico era indeciso se parlare del gusto letterario o del rapporto che la letteratura ha con il cibo, e ha scelto quest’ultimo. La letteratura e il cibo, hanno un legame strettissimo che può essere sia l’alimentazione che il nutrimento, che arriva fino al peccato di gola, ma anche all’assenza di cibo. È un legame senza luogo e senza tempo. Senza luogo perché le culture di tutto il mondo fin dalle origini hanno una relazione con il luogo e il cibo e senza tempo perché fin dall’inizio, nel libro della Genesi la mela fu protagonista e sempre nella Genesi, Esaù svende al fratello Giacobbe la primogenitura in cambio di un piatto di lenticchie, e anche l’Odissea dedica al cibo un ruolo importante.

Un argomento che ha tenuto tutti con “l’acquolina in gola”, grazie alla bravura di Alessandra, che oltre a essere molto preparata si è distinta per gentilezza e garbo, per quanto riguarda Massimiliano e Federico le loro notevoli qualità sono ormai note, ed è sempre un grande piacere ascoltarli.

Chiudo con queste due perle:

Gustare è un lusso riservato a pochi.

Chi non può permetterselo mangia.

(Fabrizio Caramagna)

Ho dei gusti semplicissimi; mi accontento sempre del meglio.

(Oscar Wilde)

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