VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

Pro Vercelli 1

Albinoleffe 3

Marcatori: 18’ pt Saco (PV), 19’ st Manconi (AL), 36’ st Tomaselli (AL), 50’ st Cori (AL) su rigore

Pro Vercelli (4-3-1-2): Rizzo; Iezzi (46’ st Renault), Perrotta, Macchioni, Iotti (33’ st Mustacchio); Calvano, Louati, Saco; Vergara; Della Morte (22’ st′ Anastasio), Arrighini (22’ st Comi). A disp.: Valentini, Rigon, Corradini, Emmanuello, Gatto, Gheza, Febbrasio, Silvestro, Guindo, Grbic. All. Paci.

Albinoleffe (3-5-2): Pagno; Saltarelli, Borghini (31’ pt Milesi), Marchetti (22’ st Cori); Gusu, Piccoli, Brentan (1’ st Doumbia), Gelli, Tomaselli; Manconi, Zoma (40’ st Petrungaro). A disp.: Pratelli, Facchetti, Muzio, Concas, Miculi, Rosso, De Felice, Toma. All. Biava.

Arbitro: Marchioni di Rieti

Guardalinee: Masciale di Molfetta e Spataro di Rossano

Quarto uomo: Mirri di Savona.

Ammoniti: Brentan (AL), Louati (PV), Iotti (PV), Petrungaro (AL), Saco (PV)

Espulsi: 11’ st Perrotta (PV)

Recupero:  9’ pt – 11’ st

Le bianche casacche di fatto giocano il secondo tempo in 10 uomini e cedono all’Albinoleffe.

I padroni di casa passano con Coli Saco e chiudono in vantaggio il primo tempo.

A inizio ripresa Perrotta si fa espellere; Rizzo para il rigore ma nulla può sul successivo tris lombardo.

Al primo vero affondo la Pro passa in vantaggio.

E’ il 18’ quando Della Morte si incarica della battuta di un angolo; in area Coli Saco è lesto a mandare in rete.

Cinque giri di lancette e Della Morte alza troppo la mira.

Tre minuti più tardi, ancora Della Morte impegna Pagno.

Sull’altro fronte, Manconi manda di poco alto con un’incornata.

In avvio di ripresa i leoni restano in inferiorità numerica.

Perrotta commette fallo da rigore su Zoma e si vede sventolare il cartellino rosso.

Sul dischetto si presenta Manconi che si fa ipnotizzare da Rizzo.

Dopo l’Albinoleffe si scatena e mette la freccia.

Al 19’, Manconi si fa perdonare, raccoglie palla e pareggia.

Il raddoppio porta la firma di Tomaselli che in diagonale al 36’ batte Rizzo.

In pieno recupero, Saco commette fallo in area; dal dischetto Cori cala il tris e chiude il match.

 

Redazione di Vercelli

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Provincia di Vercelli

Se è lecito, da un punto di vista della “sapienza” degli Storici, dire che la Prima Guerra Mondiale sia stata una sorta di “Quarta” Guerra di Indipendenza, il 4 novembre diventa il giorno della conquista definitiva dell’indipendenza di un’Italia che ha ormai una altrettanto chiara e definita nozione di sé.

L’Armistizio di Villa Giusti, firmato tra l’Impero Austro Ungarico e l’Italia a Padova, il precedente 3 novembre, entrò in vigore il giorno successivo che, da allora, è convenzionalmente riconosciuto come quello della fine della Grande Guerra.

L’Italia ne esce a testa alta, pur con un bilancio devastante di giovani morti e feriti.

E’ soprattutto per ricordare quei morti e quei feriti e certo, non meno, per celebrare anche così la ritrovata unità del Paese, che questo giorno è dedicato a celebrare non soltanto la vittoria, ma le Forze Armate e la riconquistata unità del Paese.

Anche a Vercelli, oggi si è svolta la consueta commemorazione, che ha preso le mosse alla Basilica di S.Andrea, dove la S.Messa presieduta dall’Arcivescovo Marco Arnolfo è stata l’occasione per ascoltare la parola del Pastore della Chiesa Eusebiana, in questa così solenne circostanza, particolarmente attenta a mettere a disposizione di ogni uomo e donna di buona volontà pensieri utili a rinvenire, costruire, tutelare, strade nuove e possibili per affermare la pace, dono di Dio affidato agli uomini.

In video offriamo, integrale, l’omelia di Mons. Arnolfo, un documento che merita ascoltare ancora perché la ricerca della pace è dovere di ciascuno, ma soprattutto di chi abbia responsabilità educativa, tanto in famiglia, quanto nelle varie espressioni in cui la società si articola.

Al termine, le Autorità civili, militari e religiose, insieme ai rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’arma, hanno raggiunto Piazza Cesare Battisti per l’omaggio ai Caduti.

 

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Provincia di Vercelli

(elisa moro) –Gaudeamus omnes in Domino, diem festum celebrantes sub honore Sanctorum – Rallegriamoci tutti nel Signore celebrando il giorno di festa in onore dei Santi”: con le parole esortative dell’Introito si apre la Solennità di tutti i Santi, della folla senza numero di anime beate che, trionfante, vive accanto all’Agnello vittorioso.

Festa ed esultanza, dunque, di chi ha già raggiunto la “Città del Cielo” cantata dal prefazio della Santa Messa; motivo di gioia e speranza nella fede per “la Chiesa ancora pellegrina sulla terra”, accogliendo le medesime parole che lo stesso Signore ci ha rivelato e la Santa Chiesa propone ai fedeli.

Nel “volto dei Santi” (Didaché IV, 2), che risplendono come testimoni dell’opera della Grazia di Dio, “si contempla Colui la cui contemplazione ha riempito la loro vita(Charles de Foucauld, Opere spirituali); si coglie l’Amore misericordioso e travolgente nelle loro stesse vite, fino a plasmarle e trasformarle.

In essi il cuore si apre speranzoso alla Meta che attende ogni uomo; in essi si scorge la Santa Gerusalemme; in essi si contempla il Volto cercato e sospirato, quello del Cristo, per il quale nella Santa Messa si recita “Tu solo il Santo” e si giunge, con Sant’Agostino, ad affermare: “viva sarà la mia vita tutta piena di Te” (Conf. 10, 29).

Ogni cristiano è quindi chiamato a vivere questo autentico rapporto con Dio, questa relazione di amore che esige la libera volontà di aderire all’Amato e in virtù del Battesimo può “conoscerlo (Dio), amarlo e servirlo in questa vita, e per goderlo poi nell’altra in Paradiso” (Catechismo della Chiesa Cattolica).

***

Ma come è possibile declinare al presente l’idea di Santità? Forse cogliendo due suggerimenti.

Santità silenziosa e della quotidianità. “Fa sorgere il tacito fior, / Che spiega davanti a Lui solo / La pompa del pinto suo velo, / Che spande ai deserti del cielo / Gli olezzi del calice, e muor” (Alessandro Manzoni, Ognissanti, vv. 20-24): guardando alla santità si è tuttavia, a tutta prima, portati ad indirizzare l’attenzione ad alcune figure di Santi note o che hanno segnato profondamente la storia della stessa Chiesa.

Come non pensare a San Pietro o San Paolo, oppure, guardando ai tempi più recenti, San Giovanni Bosco o Santa Teresa di Calcutta.

Per essere santi” – ricorda Papa Benedetto XVInon occorre compiere azioni e opere straordinarie, né possedere carismi eccezionali; è necessario anzitutto ascoltare Gesù e poi seguirlo senza perdersi d’animo di fronte alle difficoltà” (1/11/2006).

Proprio in questa santità declinata nel quotidiano e nell’ordinarietà della vita assume importanza la metafora manzioniana del “tacito fior”: il silenzio con cui quella minuscola pianta dispiega lo splendore dei suoi colori ed effonde i suoi aromi profumati non sono sciupati, perché rallegrano unicamente lo sguardo di Dio. 

La breve vicenda di un fiore che sboccia, con le sue “spoglie lucenti”, che spande “i fuggenti olezzi del calice” (Appunti sparsi) e che poi muore, sembrano, agli occhi del mondo, uno sperpero, mentre invece diventano un atto di gratuita e pura adorazione.

Così è della santità: pur nascosta e lontana dai clamori e dagli elogi del mondo, essa è gradita e preziosa agli occhi di Dio.

La santità in cui Dio chiama a crescere, come ricorda l’esortazione Gaudete et Exultate, è, quindi, quella dei “piccoli gesti” (n. 16) quotidiani, tante volte testimoniati “da quelli che vivono vicino a noi”, la “classe media della santità” (n. 7); in altre parole, Papa Francesco invita, in questo documento, a diventare santi “della porta accanto”, vivendo accanto agli altri come “un riflesso della presenza di Dio” (n. 7).

Testimoni di Cristo in ogni epoca. I Santi “sono quelli che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello” (Ap. 7, 2-4.9-14): questa è la tribolazione del martirio, del martyrium della testimonianza, vissuto nella stessa carne dai cristiani della fine del I secolo, ai quali l’apostolo Giovanni si rivolge, all’epoca di Domiziano, il primo imperatore che pretese l’adorazione della sua persona.

Le parole dell’Apocalisse si rivolgono anche ai battezzati di oggi, chiamati a vivere con serietà l’impegno della conversione, in un desiderio di profondo e radicale cambiamento, che mette in moto mente e cuore, fino a gettarsi nelle braccia della misericordia divina: “Ma la bontà infinita ha sì gran braccia / che prende ciò che si rivolge a lei” (Purgatorio, II, 122-123).

Testimoniare significa fidarsi di Dio, “gettarsi in Lui” (parafrasando San Filippo Neri), anche in mezzo alle prove, alle tribolazioni che la vita riserva, sapendo che la strada alla santità passa sempre per la via della croce, del potenziale fallimento agli occhi del mondo, nella via della rinuncia a se stesso (cfr. Gv. 12, 24-25) e nella costante ricerca “del volto di Dio” (cfr. Sal. 23).

Con il cuore che anela, guardiamo quindi verso la Casa, dove il Creatore attende ciascuno, amandola, con le parole stupende di San Giovanni di Fecamp: “O casa luminosa e bellissima, io ho sempre amato il tuo splendore… non si scordi di te l’anima mia. Dopo l’amore per Cristo sii tu la mia gioia” (Conf. Theologica), consapevoli che, citando  ancora San Filippo Neri: “non è superbia desiderare di passare in santità qualsivoglia santo, perché il desiderare d’esser santo è desiderio di voler amare ed onorare Dio sopra tutte le cose”.

Posted in Pagine di Fede

Trova conferma in queste ore la notizia circolata insistentemente in città nei giorni scorsi: nel 2023 Vercelli ospiterà la Pattuglia Acrobatica Nazionale dell’Aeronautica Militare Italiana, che tutti conosciamo come “Frecce Tricolori”.

Nel 2023 ricorreranno i 90 dalla scomparsa di

Leonida Robbiano, perito il 15 aprile 1933 alle Foci del Gange – leggi qui –

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Dopo la pausa estiva riprendono nella Basilica di S. Andrea a Vercelli le serate di Un canto nella notte, appuntamento mensile a cura della Fraternità della Trasfigurazione.

Il tema che condurrà il percorso di questo nuovo anno è “Imparare a vivere”.

Gli incontri si svolgeranno l’ultimo sabato di ogni mese da ottobre ad aprile, a dicembre ci sarà la tradizionale veglia di Capodanno con preghiera e festa.

Il primo appuntamento è per sabato 29 ottobre alle ore 21 nella Basilica S. Andrea.

 

 

Redazione di Vercelli

Posted in Pagine di Fede

Virtus Verona 0

Pro Vercelli 3

Marcatori: 36’ pt Comi (PV), 38’ pt’ Comi (PV), 2’ st Vergara (PV)

Virtus Verona (3-5-2): Siaulys; Manfrin, Cella (32’ st Santi), Ruggero; Daffara, Hallfredsson, Lonardi, Talarico, Casarotto; Danti (19’ st Gomez), Sinani (19’ st Fabbro). A disp.: Giacomel, Sheikh, Mazzolo, Nalini, Begheldo, Amadio, Faedo, Zarpellon, Cellai, Turra, Priore, Munaretti. All. Fresco.

Pro Vercelli  (4-3-1-2): Rizzo; Iezzi, Cristini, Perrotta, Anastasio; Calvano (41’ st Mustacchio), Corradini, Iotti (27’ st Saco); Vergara; Comi (32’ st Masi), Arrighini. A disp.: Valentini, Rigon, Masi, Gentile, Gatto, Gheza, Louati, Renault, Silvestro, Guindo, Della Morte. All. Paci.

Arbitro: Rispoli di Locri

Guardalinee: Dell’Arciprete di Vasto e Hader di Ravenna

Quarto uomo Alice Gagliardi di San Benedetto del Tronto.

Ammoniti: Iotti (PV), Cristini (PV), Cella (VV), Manfrin (VV), Saco (PV), Lonardi (VV), Rizzo (PV)

Espulsi: Al 75′ Cristini (PV) per doppia ammonizione

Recupero: 2’ pt – 5’ st

Tre è il numero perfetto.

Tre come le vittorie consecutive della Pro Vercelli, tre come i gol segnati alla Virtus Verona e tre come i punti conquistati in classifica.

Un successo che lancia le bianche casacche nelle zone nobili della graduatoria.

Strepitoso Comi autore di una doppietta che indirizza il match.

A chiudere i giochi ci pensa Vergara con la rete a inizio ripresa.

In avvio Rizzo dice subito di no al siluro di Danti.

Risponde Vergara con una conclusione che esce a lato di poco.

Superata la mezzora, il portiere vercellese si supera sul tiro di Sinani.

Dopo si scatena la Pro.

Minuto 36; Comi con un’incornata manda la palla a sbattere prima sul palo e poi in rete.

Comi concede il bis due minuti dopo quando inzucca il cross di Iotti e segna il raddoppio.

I titoli di coda sul match li fa scendere Vergara che a inizio ripresa di testa cala il tris.

I padroni di casa si fanno vedere con Ruggero ma Rizzo è attento.

A un quarto d’ora dal 90’ i leoni restano in 10 per la doppia ammonizione comminata a Cristini.

Dopo non succede altro e la Pro festeggia.

 

Redazione di Vercelli

 

 

 

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Pro Vercelli 2

Piacenza 0

Marcatori: 10’ pt Arrighini, 47’ st Comi.

Pro Vercelli (4-3-3): Rizzo; Iezzi, Cristini, Perrotta, Macchioni (12’ st Anastasio); Saco, Corradini, Iotti (26’ st Calvano); Vergara (35’ st Mustacchio), Arrighini (36’ st Comi), Della Morte (26’ st Guindo). A dispo.: Valentini, Rigon, Masi, Gentile, Gatto, Gheza, Louati, Renault, Silvestro. All. Paci.

Piacenza (4-4-2): Rinaldi; Parisi, Cosenza, Masetti, Capoferri (41’ st Rizza); Munari (1’ st Lamesta), Palazzolo, Persia, Nelli (8’ st Gonzi); Cesarini (4’ st Conti), Morra (8’ st Rossetti). A disp.: Tintori, Nava, Zunno, Pezzola, David, Vianni, Onisa, Frosinini, Bianchieri. All. Scazzola.

Arbitro: Burlando di Genova

Guardalinee: Decorato di Cosenza e Fedele di Lecce

Quarto uomo Vincenzo Hamza Riahi di Lovere

Ammoniti: Capoferri (PC), Macchioni (PV), Persia (PC), Corradini (PV), Guindo (PV), Cristini (PV)

Recupero: 2’ pt -5’ st

Seconda vittoria di fila per la Pro Vercelli che batte il fanalino di coda Piacenza.

Un risultato importante che lancia i leoni in zona play off, allontanandoli dalla zona pericolosa della classifica.

Al primo vero affondo i padroni di casa passano in vantaggio.

E’ il 10’ quando Arrighini riceve palla da Vergara e batte Rinaldi.

Sull’altro fronte, Rizzo dice di no a Murari e sulla respinta Persia mette a lato.

Al 20’ Saco impegna il portiere avversario con un tiro da fuori.

Minuto 28; Perrotta di testa non inquadra lo specchio della porta per poco.

Nel recupero Vergara trova l’opposizione di Rinaldi.

Si va così al riposo con la Pro avanti di una rete.

Nel secondo tempo la gara prosegue senza grandi emozioni

Il Piacenza prova a riaprire la partita ma non riesce a trovare la via del gol e la Pro Vercelli festeggia un’importante vittoria grazie anche alla rete di Comi che mette sul match la parola fine.

 

Redazione di Vercelli

 

 

 

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Paura, ma nessun danno alle persone per l’incendio di un’auto parcheggiata nel cortile di un palazzo in Via Casalino al quartiere Isola di Vercelli, poco prima della Mezzanotte del 14 ottobre.

I condomini hanno subito dato l’allarme e sul posto sono accorsi i Vigili del Fuoco e la Polizia di Stato: le fiamme sono state domate in breve tempo, ma hanno attinto anche un mezzo di trasporto per disabili parcheggiato nelle vicinanze.

Per il momento non si possono assumere notizie sicure in ordine alle cause del sinistro, ma non si esclude l’ipotesi dolosa.

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Borgosesia 3

Castanese 4

Marcatori: 4’st e 5’ st Latini, 7’ st Donadio, 15’ st Favale, 30’ st Fossati, 35’ st e 40’ st Braidich su rigore.

Borgosesia (3-4-3): V. Gilli; Frana, Giraudo, Iannacone; Marra (10’ st Monteleone), Vassallo (24’ st Lauciello), Mirarchi (39’ st Colombo), Attolou (48’ st D’Ambrosio ng); Guatieri (1’ st Favale), Fossati, Donadio.

A disp.: Gragnoli, Rekkab, Pecci, Giacona.

All.: Lunardon.

Castanese (4-2-3-1): Tota; Grieco, Gatelli, Sorrentino, Della Vedova; Arrigoni (33’ st Manfre); Milani (41’ st Diana), Latini (48’ st Lorenzi), Battistello, Lomolino (26’ st Boccadamo); Braidich.

A disp.: Di Lernia, Mara, Facchini, Cavaliere, Costa.

All.: Molluso.

Arbitro: Stabile di Padova.

Guardalinee: Fontana di Schio e Antonini di Bassano del Grappa.

Note: giornata piovosa. Terreno in erba sintetica. Spettatori: 250 circa. Ammoniti: Battistello, Iannacone, Grieco. Angoli: 3-3. Recupero: 1’ pt – 5’ st.

Dopo 4 sconfitte di fila, il Borgosesia Calcio cerca riscatto contro la Castanese.

I lombardi dal canto loro hanno raccolto 4 punti nelle ultime 4 gare.

Il primo squillo lo suona Fossati con un tiro che termina a lato.

Ribaltamento di fronte e il cross di Milani taglia l’area senza trovare deviazioni.

Minuto 24, è imprecisa l’incornata di Braidich.

Due minuti dopo, Vassallo chiama Tota al salvataggio in angolo.

Dopo si va al riposo senza ulteriori sussulti.

L’avvio di secondo tempo è arrembante.

Quattro minuti e Latini, appostato sul secondo palo, insacca il suggerimento di Battistello.

Il raddoppio arriva 60 secondi dopo e lo sigla sempre Latini, imbeccato da Lomolino.

Il Borgosesia reagisce con Donadio che con un preciso diagonale accorcia le distanze.

Al quarto d’ora, un’uscita imprecisa di Tota regala palla a Favale che addomestica la sfera e pareggia.

E’ la mezzora, quando Donadio calcia alto.

Un minuto dopo, Fossati sugli sviluppi di una punizione, è il più lesto a depositare in rete.

Il pareggio arriva al 35’ quando gli ospiti beneficiano di un rigore per un presunto contatto Gilli-Boccadamo e Braidich trasforma.

Esce di un soffio l’incornata di Fossati al 38’.

A 5 dalla fine Attolou atterra Boccadamo ed è di nuovo rigore che Braidich trasforma.

Nel finale Fossati viene trattenuto ma l’arbitro fischia la fine.

Redazione di Vercelli

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Vado 3

Borgosesia 2

 Marcatori: 8’ pt Di Renzo, 13’ pt Marra su rigore, 31’ pt Fossati, 1’ st Lo Bosco, 13’ st Di Renzo.

Vado (4-3-3): Ascioti; Spanu, Bane, De Bode, Castiglione (25’ st Mele), Codutti; D’Iglio,Castelletto (12’ st Capano); Capra (32’ st Ropolo), Lo Bosco (19’ st Adusa), Di Renzo (36’ st Manno).

A disp.: Fresia, Ghigliotti, Casazza, Allogho.

All.: Didu.

Borgosesia (3-4-3): Gilli, Giraudo, Frana, Rekkab, Pecci (20’ st Monteleone), Vassallo, Lauciello (36’ st Colombo), Marra; Guatieri (20’ st Favale), Fossati, Donadio (32’ st Salami).

A disp.: Gragnoli, Iannacone, Mirarchi, D’Ambrosio, Colombo, Attolou

All.: Lunardon.

Arbitro: Bianchi di Prato

Guardalinee: Cardini di Firenze e Perlamagna di Carrara.

Note: cielo sereno. Terreno in buone condizioni. Spettatori: 250 circa. Ammoniti: Castiglione, Lauciello, Di Renzo, Frana, Salami, Colombo. Angoli: 4-6. Recupero: 1’ pt – 5’ st.

Nuova delusione per il Borgosesia che incappa a Vado nella quarta sconfitta di fila.

Per la terza volta consecutiva, i granata passano in vantaggio ma si fanno rimontare.

Dopo la rete iniziale di Di Renzo, le aquile reagiscono con Marra e Fossati la ripresa però è di marca ligure con Lo Bosco e Di Renzo che regalano i 3 punti ai rossoblù.

Passano sei minuti e un’amnesia difensiva porta al tiro al volo di Capra; palla bloccata da Gilli.

Due giri di lancette e i padroni di casa vanno avanti.

Di Renzo si fionda su un cross dalla destra che colpisce la traversa e insacca.

Sull’altro fronte arriva il pareggio; il Borgosesia si vede assegnare un rigore per l’uscita di Ascioti che travolge Donadio.

Dal dischetto Marra è freddo e manda in rete.

I valsesiani mettono la freccia al 31’, quando una punizione di Donadio crea lo scompiglio in area, con Fossati lesto a ribadire in rete.

Prima del riposo, Lo Bosco impegna Gilli.

La ripresa si apre con il pareggio, siglato con una zampata di Lo Bosco.

Il sorpasso ligure arriva al 13’ con un’incornata di Di Renzo su cross di Spanu.

Alla mezzora il tiro di Donadio viene chiuso in angolo.

In pieno recupero, Fossati di testa ci prova senza fortuna.

 

Redazione di Vercelli

 

 

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