VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

Dall’Avv. Claudia Marchesini, Candidato Sindaco per la lista “E’ Primavera a Borgosesia”, ora Consigliere Comunale di Opposizione, riceviamo e volentieri pubblichiamo. Continue reading “BORGOSESIA – Le zanzare pungono e Marchesini infilza la Giunta Bonaccio”

Posted in Enti Locali

All’alba dei suoi 90 anni, un altro pezzo della storia di Trino se ne va: grande cordoglio in città per la notizia della scomparsa di Dante Chinelli, classe 1932.

Dante, piacentino d’origine, è un volto molto noto in città, fu un grande imprenditore e un grande lavoratore nel campo degli inerti, gestiva un frantoio in città, rilevato con i fratelli tra il 1964/1965 dal sig. Farina.

È stato nominato Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana con Decreto del Presidente della Repubblica il 27 dicembre 2013, dall’allora Presidente Giorgio Napolitano.

Era un Alpino nel cuore e di fatto, aveva fatto il Car a Bassano del Grappa e poi aveva proseguito la naia a Udine nell’ottavo Reggimento Julia.

Era iscritto all’Associazione Nazionale Alpini dal 1968 a Piacenza e dal 1999 si era iscritto a Trino, dove era molto attivo ed è stato anche capogruppo.

Dante era una persona molto buona, dolce, sensibile e molto benvoluta in città.

La figlia Sandra, che gestisce a Trino con il marito Giorgio il famoso ristorante Massimo e il suggestivo Hotel Resort “Il Convento”, lo ricorda sui social così: “Ciao mio Cavaliere è stato un privilegio averti come papà. Ti voglio tanto bene”

Oltre alla figlia Sandra con Massimo, lascia la figlia Donatella con Giampiero, gli affezionati nipoti: Valentina, Romina, Davide, Simona, Ambra, Daniele con i rispettivi consorti, gli amati pronipoti.

Le esequie saranno celebrate mercoledì 6 Luglio alle 15 nella chiesa parrocchiale San Bartolomeo di Trino, mentre il Santo Rosario sarà pregato martedì sera alle 17,30 nella stessa chiesa.

Non fiori, ma offerte al Gruppo Alpini di Trino.

La città con grande dolore si stringe in un abbraccio ai familiari per il grave lutto subito.

Posted in Cronaca

Oggi, 1 luglio, riunione di insediamento del Consiglio Comunale di Civiasco, eletto il 12 giugno scorso.

Tra gli applausi del pubblico presente e di tutti i Consiglieri, Davide Calzoni, Sindaco confermato, ha pronunciato il giuramento, impegnandosi ad osservare lealmente la Costituzione Italiana.

 

La seduta si è aperta con il ringraziamento, da parte del Primo Cittadino, agli elettori per la fiducia rinnovata. Si è poi continuato con gli adempimenti di rito previsti dalla Legge: convalida degli eletti, presentazione delle linee di mandato e nomina della Commissione elettorale comunale.

Sono altresì stati comunicati i nomi dei componenti della Giunta: Sara Sategna e Maurizio Maderna

Ha preso poi la parola il Consigliere Carlo Cerli, a nome della minoranza, per partecipare, in particolare al Sindaco, che l’atteggiamento dell’Opposizione sarà costruttivo e collaborativo.

Ed in questo bel clima di concordia e confronto proficuo, si è passati alla conclusione dei lavori, con la foto di gruppo, per poi concedere qualcosa alla convivialità.

Posted in Enti Locali

BREVE DIGRESSIONE CHE POCO O NULLA HA DI POLITICO E CHE SI PUO’ TRANQUILLAMENTE SALTARE A PIE’ PARI.

Ci sono quelle storie un po’ tristi: raccontano di una coppia che si divide.

Lui vuole andare via, a stare con un’altra.

Saluta la sua (ormai, nelle intenzioni) ex.

Quella lo manda affanculo, ma lo lascia andare.

Mentre è per strada, lui viene raggiunto da una telefonata del nuovo amore: non se la sente più di compiere questo passo.

Sicchè a lui non resta che tornare, bussare alla porta della (quasi, virtualmente) ex e chiedere che lo riprenda.

Ed a questo punto succede praticamente sempre una cosa che è semplicemente incredibile.

Lei lo riprende.

Vabbè, meglio così.

***

PRIMA SEMBRA CHE VADA VIA, VIVE DA SEPARATO IN CASA, POI NON SE NE VA, ANZI.

Mutatis mutandis, qualcosa del genere deve essere successo all’On. Paolo Tiramani, Commissario provinciale della Lega, ma soprattutto leghista storico, fin da quando era Giovane Padano, nell’ormai annoso tira e molla in vista di un passaggio che non c’è stato e, a questo punto, non ci sarà, a Fratelli d’Italia.

Qui, piuttosto che andare con ordine, conviene riprendere qualcuna delle puntate precedenti.

La prima, riepilogativa – leggi qui – della vicenda.

E la seconda – leggi qui – che tenta di capirci qualcosa,

in vista della ormai famosa cena Da Ciccio, il 9 giugno scorso.

Appena a valle, la sortita del pesce pilota, cui nessuno si era ricordato di dare il “contrordine, compagni!” e che pubblica su Facebook un post sibillino, prima che glielo facciano togliere.

Eccolo.

***

DALLA CENA DI BENVENUTO, DA CICCIO, A QUELLA DI BENTORNATO A CASA, AL VIGNETO.

Dunque sappiamo che, ormai da quasi un anno, forse un anno intero, l’On. Andrea Delmastro, proconsole politico di Giorgia Meloni in Piemonte, uscendo di casa al mattino spesso inciampava in un sacco, posato sullo zerbino nel pianerottolo.

In quello che – a tutta prima – pareva un sacco.

In realtà (dicono fonti interne) era il giovane Onorevole e imprenditore valsesiano che aveva dormito davanti all ‘ uscio.  Lo  cingeva praticamente d’assedio tutto il santo giorno per ricordargli la sua pratica.

Gli lasciava libere le ore del sonno, ma proprio solo quelle.

Si vede che, pur non essendo uno sprovveduto, l’On. Delmastro, in qualche parentesi temporale deve avere vacillato, così da autorizzare (anche involontariamente) insistenze ulteriori, speranze illusorie.

Una di queste occasioni, come sappiamo, fu la candidatura di sua sorella Francesca alla Presidenza della Provincia di Biella, qualche mese fa.

Quando, pur di raccattare qualche voto per lei, volle credere che il Valsesiano avrebbe potuto muovere le sue truppe in terra biellese a sostegno della causa familiare.

Sappiamo come andò a finire, ma certo – va riconosciuto – non per colpa di Paolo Tiramani.

***

UN ALTRO FLOP DEL GHIOTTONE, STRATEGA INCOMPRESO DAI CONTEMPORANEI

Di nuovo, per comprendere meglio le cose, occorre ricostruire uno dei passaggi chiave della vicenda.

***

Dunque, sappiamo che, un bel giorno, il Ghiottone, con un manipolo di suoi seguaci, salutò Forza Italia per trasferirsi sotto le insegne di Fratelli d’Italia.

Fu un mezzo flop, perché non fu propriamente un flusso migratorio da Mare Nostrum – leggi qui – .

Va detto – ammesso che la modesta opinione di chi scrive possa interessare qualcuno – che, però, tranne qualche caso isolato valsesiano, per il resto si trattò di Amministratori locali molto ben visti nella Bassa Vercellese, persone di alto profilo professionale e morale.

Ma, comunque, ben poche.

Il sogno del Ghiottone non fu mai, tuttavia, limitato agli angusti orizzonti vercellesi: la sua ambizione fu sempre quella di trovare finalmente una casa comune, ove ufficializzare il sodalizio politico che da anni “tiene” nonostante le varie e cangianti appartenenze.

Il Ghiottone e l’Onorevole sono sempre apparsi, come nel romanzo “Il ritratto di Dorian Gray” – leggi qui – i due volti di una medesima sensibilità politica.

E, così, si è andati avanti per qualche tempo: ma guai a chi avesse insinuato anche il minimo sospetto di cambio di casacca.

Senonchè, un bel giorno la cosa è diventata deflagrante.

***

Ad alimentare l’equivoco, ancora una volta l’Onorevole lozzolese – biellese, fratello e non solo della Meloni, ma anche della Francesca.

Perché un bel giorno ha l’idea di riesumare alla vita di partito il Ghiottone con le sue elucubrazioni politiche.

E questo quando il buon (modi di dire) Alberto Cortopassi era già praticamente nel dimenticatoio.

E il povero omarino della strada dice: ma perché?

Chi glielo ha fatto fare di richiamare il (politicamente) mummificato?

Risposta tratta dai corridoi: per un paradosso solo apparente, sarebbe stato proprio il Valsesiano a chiedere ruoli più gratificanti (in Fratelli d’Italia) per il Ghiottone.

Dunque, Delmastro rimette il partito in mano al consumatore ghiotto di ostriche pied de cheval, affidandogli gli incarichi chiave nel comitato provinciale.

Per giustificarsi in qualche modo, proprio Delmastro avrebbe protestato motivazioni di questo tipo: eh, mah, sapete, Manny non ha voglia di fare una beneamata fava, non fa le tessere e via discorrendo.

Non ci credeva nemmeno lui, ma come pretesti, si vede che parevano (solo a lui) convincenti.

Comunque amen, fatti loro.

Conta, però, il fatto che, dall’esterno, pareva a qualcuno che tutto ciò significasse una cosa: che Tiramani, in Fratelli qualche porta aperta l’avesse.

Invece, nisba.

E vediamo, a questo punto, gli schieramenti.

***

MA TIRAMANI, CHI LO VOLEVA?

Pare lecita la domanda, affiorata alla mente di molti, in questi mesi, sulla paternità dell’operazione.

Chi sono stati i favorevoli (poi soccombenti)?

Quali, invece, i contrari, per ora e, almeno, fino ad avvenute elezioni politiche, vincitori?

Favorevoli al passaggio.

A livelli bassi e locali, come abbiamo visto, praticamente solo il Ghiottone.

Nemmeno tanto i suoi (pochi) seguaci ex Forza Italia.

Sempre a livello locale (come vedremo meglio quando, tra poche righe, diremo della cena da Ciccio), un vero e proprio popolo di contrari.

Non faremo, ovviamente, nomi.

Basta che si parlino tra loro.

Così come basta che parlino a questi (ai Fratelli vercellesi) anche quei pochi leghisti che, forse, magari già domani sera a Gattinara, potrebbero sentirsi raccontare una storiella come quella della volpe e dell’uva. L’entourage del deputato valsesiano andrebbe assicurando: ma no, gli hanno offerto mari e monti, ma lui ha rifiutato, figuriamoci. Storielle rispetto alle quali gli occhi degli interlocutori strabuzzano ed i nasi di chi le racconta si allungano.

***

Ma in queste cose conta ciò che fanno e decidono i capataz.

Dunque, andiamo a vedere.

Come già detto, debolmente favorevole, in modo discontinuo, strumentale e tutto sommato poco convinto, solo Andrea Delmastro che, infine, ha del tutto desistito.

Favorevole anche, per qualche periodo, ma, di nuovo, senza troppa convinzione, il boss di Novara, Sen. Gaetano Nastri.

Non tanto perché (dicunt) fosse davvero convinto dell’operazione, quanto perché gli sarebbe parso conveniente l’ingresso in Fratelli d’Italia del deputato valsesiano, in quanto utile per metterlo (politicamente) in quel posto al rivale, l’astro nascente di Casale, Federico Riboldi.

Complessivamente deboli, quindi, le ragioni del sì.

Vediamo ora i contrari.

Praticamente tutto il partito reale che conta.

Guido Crosetto ha posto sempre e senza tentennamento pollice verso.

Anzi, entrambi i pollici.

Anche gli alluci, tutti all’ingiù.

Sempre, mai uno spiraglio.

Per conseguenza, anche il coordinatore regionale, Fabrizio Comba, sempre pollice verso.

Conoscendo i propositi che Nastri avrebbe coltivato a spese della sua area (sempre politica) perineale, figuriamoci Federico Riboldi.

Sempre contrario.

Riboldi è sempre stato fermamente contrario all’ingresso di Paolo Tiramani in Fratelli d’Italia, anche a prescindere dal legittimo desiderio di non “accontentare” Nastri: è sempre stato decisamente negativo su un’operazione priva di senso politico.

***

LA CENA DA CICCIO

Si arriva, però, alla già citata cena Da Ciccio – leggi qui –

del 10 giugno scorso, quando la decisione di fare a meno di lui sarebbe, di fatto, già presa, ma non ancora comunicata (dicunt) all’interessato.

Quella sera, la partecipazione di un politico, Commissario provinciale di un altro partito (la Lega) alla cena di Fratelli d’Italia lascia stupiti molti tra la cinquantina di partecipanti.

E’ tutto un rimbalzare, di messaggi wapp: è qui!

Spesso con tanto di corredo iconografico.

***

Su Facebook, in tempo reale, le reazioni di chi incomincia a sentirsi preso per il naso: ma questa che riunione è?.

***

MA CHI SI TRASFERISCE (SI SAREBBE TRASFERITO), INSIEME ALL’ONOREVOLE?

In quelle ore si consuma una vicenda prima umana, che politica, rivelatrice di come possano andare le cose, quando gira il vento.

Perché l’On. Delmastro, memore forse dell’esiguità delle truppe seguaci, a suo tempo, del Ghiottone, da qualche settimana vuole vedere le carte.

E chiede (avrebbe chiesto) qualcosa come un elenco, un file di word, un papiro con scritto quanti Sindaci e Consiglieri avrebbero bussato con Tiramani alla nuova casa politica.

E’ l’ora delle amare sorprese.

Che iniziano a manifestarsi proprio tra i Consiglieri Comunali del Capoluogo.

Uno fra tutti, Romano Lavarino, pareva pronto a seguire anche nel fuoco l’Onorevole.

Del resto gli deve tutto.

Anche il Vice Sindaco, il sagacissimo artefice di tante vittorie a Santhià,  …………………………….  ,  (ndr: l’editor non mette a disposizione caratteri inferiori a 8 pt, sicchè il nome di Massimo Simion tanto vale lasciarlo in bianco) pareva pronto a seguire il suo socio e datore di lavoro.

Come sappiamo, …………………….  è socio di Tiramani nella Società Accounting srl ed è Ragioniere Capo del Comune di Borgosesia, assunto nel corso del mandato di Sindaco dello stesso Tiramani.

Ora saranno questioni di Fabrizio Bonaccio.

Ma, a parte questi, la dura realtà è che nessun altro Consigliere Comunale si schioderebbe dalla Lega.

A parte, forse (e diciamo forse) i due che comunque sarebbero, dicunt, già per conto proprio in uscita dal partito, Damiano Maris e Martina Locca.

Comunque, nessun altro.

E non è difficile capire perché.

Entra in gioco, infatti, Dante (*) e lo fa a gamba tesa.

Propone un ragionamento semplice semplice, che autorevoli fonti riferiscono essere più o meno così: guardate, Signori cari, fate pure quello che volete, andate dove vi porta il cuore.

Ma quelli sono posti della Lega e se andate nei Fratelli chiedo al Pirata e, ovvio, al Consiglio, di mandarvi a Casa.

Metodo Tascini, insomma.

Che ha funzionato una volta: e funzionerà ancora, l’epigono di Noam Chomsky (*) ne è sicuro.

Al solo udire di eventualità del genere, tutto il cordiale trasporto alla sequela del transfuga, scema tanto in Lavarino, quanto – incredibile a dirsi – persino in ……………

Perché le ragioni del cuore sono importanti, ma ce ne sono anche altre.

A Lavarino lo scranno di Presidente del Consiglio Comunale frutta oggi oltre 3 mila euro al mese.

Ed a …………………….. (se part time) quello di Vice Sindaco più o meno 2 mila. Se a tempo pieno circa 4 mila. Sempre al mese.

Saranno – questi concreti fattori materiali – entrati in qualche modo nel complesso di riflessioni politiche dei due leghisti?

Non lo sappiamo.

Sappiamo che (come riferisce una pletora di usignuoli) proprio nelle stesse ore della cena del 9 giugno, anche …………… avrebbe annunciato il proprio forfait.

Cosa che avrebbe lasciato fortemente depresso l’ex Sindaco di Borgosesia.

Ecco – spiegano alcuni – il motivo per cui, in tutte le foto scattate alla cena, l’Onorevole ha sempre lo sguardo fisso sul telefono.

Non si sa come possa avere mangiato, nemmeno un pomodorino farcito, senza che un baffo di ripieno potesse cadere sul display.

***

Se a Vercelli la situazione si è presentata così, solo (un po’) meglio in Valsesia.

Dato anche il periodo pre elettorale nei due Comuni strategici, più difficile fare la Tac alla situazione.

Ma pare che nemmeno tutta la lista di Fabrizio Bonaccio avrebbe seguito.

Incerta persino la posizione di Frank Pietrasanta.

Come già visto, solo Francesco Nunziata (del suo post di fb, fuori tempo, si è già detto) ed una giovane intellettuale di cui ora ci sfugge il nome, dati in partenza insieme al Tir.

***

A proposito delle elezioni di Borgosesia, quelli che vogliono fare vedere di saperne sempre un pezzo in più dicono: ma guarda che la decisione di lasciarlo dove si trova i vertici di FdI l’avevano già presa anche prima di vedere il mezzo flop elettorale nella seconda città della provincia.

Fatto sta che, non appena chiuse le urne del 12 giugno, dagli alti comandi di Fratelli d’Italia avrebbero comunicato all’Onorevole di Borgosesia qualcosa del genere: guardi, Tiramani, per ora non se ne fa niente, vedremo magari dopo il 2023, ok?

***

IL PASSATO E’ PASSATO, GUARDIAMO AL FUTURO

Dunque abbiamo visto che domani sera, domenica 26 giugno, la Lega organizza una cena al Ristorante “Il Vigneto” di Gattinara. Ore 20,30, minuto più, minuto meno.

Un ritrovo provinciale.

Ci sono un po’ tutti: dirigenti da rinnovare, Sindaci, Consiglieri.

Per la verità il convivio era stato organizzato per il 4 luglio.

Motivo ufficiale, i rinnovi delle Segreterie cittadine e zonali.

Occasione pensata, forse, anche proprio per vedere prima i risultati dei ballottaggi, soprattutto ad Alessandria e Chivasso e, magari, per aspettare la fine del tormentone vado – non vado.

Poi, l’anticipo a domenica 26.

***

Quello che si diranno, a questo punto, sono un po’ fatti loro.

***

Dal punto di vista politico, però, può darsi che non tutto il male venga per nuocere, almeno per le sorti del Deputato valsesiano.

***

LA LEGA E’ UNA PENTOLA A PRESSIONE, CHE DA TEMPO FISCHIA E FISCHIA

Sempre domani, al Alessandria è assai probabile che diventerà Sindaco il candidato di sinistra, Giorgio Abonante, sconfiggendo l’attuale Primo Cittadino, espressione della Lega.

Espressione della Lega ed in particolare del proconsole locale e segretario regionale, Riccardo Molinari.

Al pari di Matteo Salvini, pare che Molinari non si sarebbe stracciato le vesti, in caso di uscita dell’illustre Valsesiano verso Fratelli d’Italia. Diciamo che l’avrebbero presa con filosofia.

Ebbene, tra poche ore, tanto Molinari, quanto Salvini, potrebbero essere presi di mira da una già latente fronda interna.

Niente che ricordi ancora un “Caso Giggino Di Maio”, per carità, ma un regolamento di conti interni, sì.

E non sarebbe la prima volta che, proprio nei momenti di maggiore casino interno, chi si trovi all’angolo possa ritrovarsi, quasi da un momento all’atro, di nuovo in gioco.

Si è visto tante volte.

Come finirà?

Per una volta, prima di tutto auguriamo “buon appetito”, poi, chi vivrà, vedrà.

***

(*) – Dante, ovvero il rifondatore della lingua italiana, oppure anche “la risposta vercellese a Noam Chomsky”, sono affettuosi nick names affibbiati dagli amici a Gian Carlo Locarni, soprattutto per le sue fantasiose rivisitazioni del linguaggio (rifondatore, appunto) capaci, non di rado di avvalersi di figure inedite, al modo di quelle a suo tempo messe a tema dal grande linguista statunitense, noto soprattutto per avere intuito le possibilità della “grammatica generativo-trasformazionale”.

Posted in Trippa per i gatti

Dall’Avv. Claudia Marchesini, candidato Sindaco con la lista “E’ Primavera Borgosesia”, riceviamo e volentieri pubblichiamo.

 ***

Cari elettrici ed elettori,

Con questa lettera aperta sento il dovere di ringraziare tutti coloro che ci hanno sostenuto e hanno riposto in noi la loro fiducia. Ringrazio profondamente i candidati della mia lista che hanno profuso grande ed assiduo impegno in questi mesi appena trascorsi. Abbiamo lavorato duramente per preparare un programma adeguato alle nostre idee ed alle esigenze della città.

E’ primavera a Borgosesia vuole esprimere un concetto di rinascita e di miglioramento e devo dire che nel corso della campagna elettorale ho avuto la possibilità di verificare sul campo, unitamente ai candidati della lista, la passione e la voglia di cambiare di moltissimi cittadini però la resistenza al cambimento è un fenomeno che per certi versi è scritto nel nostro bagaglio biologico. Le basi sono state poste.

Cosa ha impedito un risultato migliore? Abbiamo pagato caro il prezzo della dispersione dei voti per l’dentificazione del nostro gruppo come lista “di destra”.

Al contrario ritengo che le modalità della mia candidatura e i criteri che hanno ispirato la formazione della compagine abbiano rappresentato con pienezza il concetto di lista civica.

Per noi lista civica è quella in cui ciascuno può ritrovarsi senza rinnegare la propria identità politica o culturale. In una lista civica, ciascuno si deve sentire interpellato e coinvolto, come cittadino e come individuo, in una iniziativa volta a privilegiare gli aspetti dell’azione amministrativa su quelli dell’appartenenza ad una parte politica.

Ribadisco quello che ho già espresso in altre sedi: senza “la pugnalata” da parte di chi hai appoggiato e sostenuto per dieci anni, senza riserve, l’esito sarebbe stato certo differente.

Niente ritorni al passato però!! Sono una persona determinata e credo di averlo dimostrato proseguendo nel mio impegno per la città con tenacia.

Per tutto questo non considero il risultato elettorale una sconfitta e non sono affatto pentita della decisione presa: sono certa che sia servita a mettere in moto nuove energie per migliorare la nostra città e cambiare la politica.

E’ il punto di partenza per il futuro.

Il risultato elettorale ha assegnato alla sottoscritta la funzione di opposizione e di controllo ed è quello che farò con puntualità e concretezza assicurandomi che il mio operato venga adeguatamente divulgato a mezzo stampa, social e se occorresse anche con lettere alle famiglie, in modo da coinvolgere quante più persone possibile nei miei interventi e nelle interrogazioni in seno al Consiglio Comunale.

Sarò una battagliera, a disposizione dei miei concittadini!

Grazie di cuore

Claudia Marchesini

Posted in Politica

Sembrano migliorare le condizioni del Card. Severino Poletto che ieri, 23 giugno, nella propria casa di Moncalieri, dove ha fatto ritorno dopo il ricovero delle ore precedenti, ha ricevuto la visita di Mons. Marco Arnolfo, Arcivescovo di Vercelli e Vice Presidente della Cep, la Conferenza episcopale piemontese. In questi mesi, non essendo ancora stato formalmente eletto il successore di Mons. Cesare Nosiglia all’incarico regionale, ne regge la presidenza.

Abbiamo intrattenuto con il Cardinale Poletto – dice Mons. Arnolfo – un colloquio breve, ma nel corso del quale il nostro Confratello si è mostrato molto vigile ed attento. Ha chiesto notizie del suo amico vercellese, il Sacerdote Mons. Giuseppe Cavallone e – prosegue Mons. Arnolfo – mi ha chiesto notizie della mia “numerosa famiglia”, sono parole sue, di Cavallermaggiore.

Abbiamo poi pregato insieme e prima di congedarci gli ho chiesto la sua benedizione, come lui ha voluto la mia.

Posted in Pagine di Fede

Coldiretti Vercelli-Biella esprime il proprio cordoglio per l’improvvisa scomparsa del Presidente di Sezione di Borgosesia Gian Paolo Tonetti, avvenuta martedì 21 giugno in un tragico incidente stradale.

Pur essendo molto giovane, non avendo ancora compiuto 38 anni, Gian Paolo è stato sempre molto attivo nella Federazione tanto da ricoprire, oltre che il ruolo di Presidente di Sezione, anche quello di consigliere e membro di giunta. Era inoltre un apicoltore oltre che uno stimato veterinario.

Esprimiamo, insieme a tutti i consiglieri della Federazione, i soci e il personale, il nostro più sincero cordoglio per questo grave lutto – commentano il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il Direttore Francesca Toscani -. Gian Paolo si è sempre fatto apprezzare non solo dai soci e dal personale di Coldiretti, ma da tutta la comunità Valsesiana. Presente in zona e molto disponibile era conosciutissimo in tutta la Valsesia. La sua morte improvvisa e prematura ci ha addolorati profondamente. In questo momento così triste il nostro pensiero va alla famiglia alla quale porgiamo le più sentite condoglianze ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza”.

 

 

Redazione di Vercelli

 

Posted in Cronaca

Davide Gilardino è confermato Sindaco di Ronsecco.

La sua lista ha ottenuto 247 voti, mentre 58 sono andati a quella guidata da Laura Osenga, distinta dalla maggioranza, ma della stessa area politica e motivata anche dalla volontà di contrastare liste civetta.

Nessun seggio in Consiglio per le due liste outsider (Italexit, 13 voti e Lista Gay, 6 voti).

Posted in Politica

 

Una squadra dei Vigili del Fuoco del comando di Vercelli è intervenuta oggi, domenica 12 giugno intorno alle ore 5.00, sulla A4 ingresso Vercelli ovest in direzione Santhià per un incidente stradale.

L’impatto ha visto coinvolte 2 vetture tra le quali una era alimentata a GPL.

All’interno delle macchine sono state estratte due persone che sono state trasportate in codice giallo all’Ospedale di Vercelli dai sanitari del 118.

Sul posto era presente anche la Polizia Stradale.

 

Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca

Sono passati quasi sei mesi da quando – leggi qui –

solo grazie all’iniziativa dei Consiglieri Comunali di opposizione, Federico Pizzamiglio e Chiara Barone, la gente di Livorno Ferraris ha potuto venire a conoscenza di informazioni complete sul progetto di un nuovo sito per la lavorazione di rifiuti vetrosi in Località Coppa.

Più tardi, bon gré – mal gré la maggioranza del Sindaco Stefano Corgnati (ma ormai, di fatto, del Vice Sindaco Franco Sandra) ha dovuto dare sostanzialmente ragione ai giovani Consiglieri di Opposizione – leggi qui – .

Adesso pare ci siano importanti novità, al punto che se ne vuole discutere nella sede certo più appropriata, quella della Commissione “Ambiente”, una delle Commissioni permanenti previste dal Regolamento del Comune e presieduta dall’Assessore Davide Mosca.

Fine delle cose corrispondenti al Regolamento per il Consiglio Comunale di Livorno Ferraris.

Perché le regole sono (sarebbero: il condizionale è d’obbligo) assai chiare.

La prima: l’avviso di convocazione delle sedute dev’essere pubblicato all’albo pretorio on line del Comune (Art.14).

Il motivo è fin troppo chiaro e si capisce bene leggendo il successivo art. 22: le sedute sono pubbliche, proprio come quelle del Consiglio Comunale ed i cittadini devono potervi partecipare, sia pure senza diritto di parola, come è ovvio.

Leggi qui integrale il Regolamento del Consiglio Comunale di Livorno Ferraris.

Tutto bene, dunque?

Pare di no.

E vediamo perché: il Presidente Mosca ha inviato, nei giorni scorsi, alcuni inviti ai Consiglieri Commissari.

Dapprima convocandoli per lunedì scorso, l’altro ieri.

Poi, retromarcia: la riunione è stata nuovamente fissata per questa sera, 8 giugno, ore 21 presso la Sede del Comune, sala Giunta.

Però, anche in questo caso, nessuna traccia dell’Atto all’albo pretorio.

La domanda perciò è lecita: perché tutto questo riserbo? Perché si preferisce che la gente non possa ascoltare?

Posted in Enti Locali