VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

Quarona sgomenta per la scomparsa di Gianni Moretti, il pensionato 75enne estratto dalle acque della Sesia nelle scorse ore, in prossimità della passerella tra Serravalle e Grignasco.

Le Autorità stanno procedendo alla ricostruzione dell’accaduto, che vede, per ora, unico punto fermo il fatto che l’auto dell’Anziano sia stata ritrovata nelle vicinanze del ponte.

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Pro Vercelli – Pro Patria  1-0

Marcatore: 27’ st Della Morte su òrigore.

Pro Vercelli: Valentini, Masi, Renault (29’ st Crialese), Cristini, Iezzi, Saco, Iotti, Corradini (43’ st Louati), Vergara (16’ st Mustacchio), Comi (20’ Bunino), Della Morte. A disp.: Rigon, Macchioni, Silvestro, Grbic, Rosset, Ronci. All.: Paci.

Pro Patria: Del Favero, Sportelli (22’ st Vaghi), Parker (22’ st Piu), Nicco ( 16’ st Vezzoni), Boffelli, Fietta (16’ st Ferri), Citterio (34’ st Caluschi), Piran, Lombardoni, Perotti (1’ st Ndrecka), Castelli (1’ st Stanzani). A disp.: Mangano, Cassano. All.: Vargas Palacios.

Assaggio di Serie C al Piola.

Ospite per l’occasione la formazione lombarda della Pro Patria.

Un test utile per fare un punto della situazione in vista dell’imminente avvio della stagione.

In una prima frazione avara di occasioni da rete, lo squillo più importante è lanciato da Comi che impegna il portiere avversario con un potente diagonale.

Per il resto normale amministrazione per le difese che non hanno grossi grattacapi.

La ripresa inizia con i leoni arrembanti e Corradini ci prova dalla distanza, calciando centralmente.

Pronta la reazione ospite con Parker murato da Valentini.

Dopo sono ancora pericolosi i lombardi ma la rete vercellese resta inviolata.

Sull’altro fronte ci riprova Corradini, Del Favero c’è.

Protagonista poco prima della mezzora è Valentini con una parata super, a respingere la punizione di Lombardoni.

Momento clou al 26’ quando Bunino viene atterrato in area da Vaghi.

L’arbitro concede il rigore che Della Morte trasforma nel vantaggio per le bianche casacche.

La Pro Patria cerca la reazione ma il risultato non cambia più.

 

Redazione di Vercelli

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Perdite idriche: il dato è sempre più preoccupante, anche a Borgosesia, dove la SII Spa (ente gestore degli acquedotti) denuncia una dispersione di oltre 400 mila metri cubi l’anno, relativi alla rete che serve il solo comune di Borgosesia.

Il Gruppo di Opposizione in Consiglio Comunale “Bentornata Borgosesia”, che ha partecipato alle recenti Elezioni Amministrative presentando il candidato Sindaco Sara Costa, chiede cose intenda fare il Comune per rimediare alla situazione.

Ecco il testo dell’interrogazione.

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Egr. Signor

SINDACO COMUNE DI BORGOSESIA

Piazza Martiri

13011 BORGOSESIA (VC)

Borgosesia, 04 Agosto 2022

OGGETTO: INTERPELLANZA RELATIVA ALLE PERDITE DELL’ACQUEDOTTO

COMUNALE

Lo scrivente gruppo di “Bentornata Borgosesia” con la seguente interpellanza chiede al Signor Sindaco, all’Assessore e consiglieri competenti informazioni riguardanti le perdite della rete idrica borgosesiana.

A causa del cambiamento climatico che ha comportato una drastica riduzione delle precipitazioni e considerando questo fenomeno non passeggero, l’acqua sarà sempre più un bene a rischio scarsità.

Dalla verifica dei dati forniti da S.I.I. S.P.A. risultano perdite per 436.707 m3/anno, circa il 33% del totale immesso, numeri molto significativi e preoccupanti data la precedente premessa.

Chiediamo se il Comune di Borgosesia assieme al gestore S.I.I. S.P.A. intende intervenire con degli investimenti per ridurre la dispersione idrica, utilizzando anche i fondi del PNRR.

Inoltre, chiediamo se il Comune di Borgosesia assieme al gestore ha individuato i punti maggiormente critici della rete idrica per un intervento che sia efficace ed efficiente.

Si richiede risposta scritta.

BENTORNATA BORGOSESIA

Gruppo di Minoranza

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Provincia di Vercelli

Sono arrivati ieri, 17 agosto, dopo quattro giorni intensi a Lourdes, i partecipanti al Pellegrinaggio interdiocesano dell’Oftal di Vercelli.

Hanno viaggiato in pullman, come all’andata, per tutta la notte: sono tante ore e certo sono stanchi.

Ma i loro occhi dicono di una grande e splendida pace del cuore.

Hanno condiviso ore e giorni con gli Ammalati, che si sono affidati a loro per condurre le giornate e partecipare alle funzioni religiose e, soprattutto, per arrivare alla Grotta, a contemplare non soltanto la sacra effige di Maria, ma a contemplare il luogo scelto dalla Vergine per questa “parusia” che forse ha cambiato il Mondo.

Ha permesso qualche guarigione miracolosa del corpo.

Ma soprattutto ha guarito tanti cuori tormentati, ha salvato tante anime altrimenti preda delle insidie del Mondo, non meno che del principe di questo mondo.

Ha donato tante conversioni.

Ha conquistato alla vita anime altrimenti ripiegate su destini di morte.

Ha aiutato tanti suoi figli a decidere, come quel figliolo che aveva abbandonato la casa del Padre: “mi alzerò”.

Ma non ha lasciato lì a mezza strada quel pur virtuoso proposito.

L’ha completato.

Gli ha conferito un dinamismo nuovo e una possibilità ritrovata.

“Mi alzerò”, dunque, ma non solo:

“Andrò da mio Padre”.

Bene, ma non basta ancora:

”E gli dirò…”. (Vangelo di S.Luca, 15, 11 – 32)

Quel figliolo si era ritrovato a pensare a se stesso prendendo atto del proprio fallimento.

Di quanto fosse mendace la lusinga del mondo.

Il proprio orizzonte era, in quel momento così severo, popolato di musi grufolanti, di zampe che picchiettavano nella mota, contendendogli anche una misera carrubba che avrebbe potuto sedare i morsi della fame: e lui a contenderla a loro, steso per terra, la mano tesa verso quel misero, eppure irraggiungibile, baccello.

Niente da fare: i maiali erano più bravi di lui.

Il Mondo lo aveva illuso di potere saziare ogni suo appetito e, invece, nemmeno una carrubba.

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Così il ragazzo recupera, con la stazione eretta, il carattere distintivo della sua umanità, che però non saprebbe come rendere fecondo, senza il rinnovato dialogo con il Padre.

Il Padre, poi, perdona!

Non soltanto lo perdona.

Ma non riesce a contenere la propria felicità:

“Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò”.

Le categorie umane suggerirebbero l’idea di un padre che non sapesse ancora nemmeno per che motivo il giovane stesse tornando a casa: potrebbe avere bisogno di altri soldi per andarsene poi subito a sperperare anche quelli.

Ma il Cuore che trepida è quello del Padre che “sa”. Conosce. Conosce ogni cosa, anche noi, fin da quando ci ha “tessuto nel seno” di nostra madre.

Il Padre che si “commuove” che gli si “getta al collo” e lo bacia.

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Quante persone hanno ritrovato alla Grotta la forza di rialzarsi.

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Il Pellegrinaggio a Lourdes è sempre un momento di crescita nella fede.

Crescita fondata soprattutto sull’esempio di tante persone, magari semplici, provate e provate duramente nella vita, che ne hanno più di noi.

Questa è la prima cosa.

Crescita, poi, perché si prega certamente di più di quanto non si riesca a fare a casa.

Ed è sempre vero che “a pregare si impara pregando”.

Non ci si deve sentire in imbarazzo quando ci si accorge di non saper pregare.

Avevano questa consapevolezza – di non sapere – anche gli Apostoli, che ad un certo punto si risolvono a chiedere come si faccia, alla persona giusta: “insegnaci a pregare”!

Ma non va dimenticato che si tratta di una crescita fondata anche sull’opportunità di ascoltare, come a casa è difficile fare, maestri illuminati della Fede.

Per esempio, i pellegrini che sono tornati ieri, nell’ultima S.Messa alla Grotta hanno potuto ascoltare una straordinaria omelia (breve, ma densa di contenuti come un trattato) del Presidente Generale dell’Oftal, Mons. Paolo Angelino.

Sapevamo già che Mons. Paolo fosse uno Studioso molto profondo di Sacra Scrittura, ma in questa occasione ha (se è permesso) veramente superato se stesso offrendo ai fedeli una lettura del parallelismo tra (Secondo Libro di Samuele, 6,14) tra la danza di Re Davide nell’itinerario processionale per trasferire l’Arca dell’Alleanza e il sussultare di San Giovanni Battista quand’era ancora nel grembo di Elisabetta.

Tentiamo un riassunto di questa illuminante intuizione.

Così come l’Arca dell’Alleanza, formata di legno d’acacia, incorruttibile è annunciata dal Re che danza “con tutte le sue forze”, il bimbo ancora nel grembo esulta, avvertendo la presenza di Maria, Arca incorruttibile, Piena di Grazia, Immacolata Concezione, che “porta” Gesù in cui si compie la nuova Alleanza.

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Cose che capitano a Lourdes e speriamo di riuscire presto a recuperare dalla Web Tv del Santuario il frame del filmato, così da poterlo riproporre integralmente.

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Ma ora conviene che si lasci parlare le immagini e, soprattutto, i protagonisti.

Ascoltiamo due di loro nel filmato che apre questo articolo e qui di seguito, invece, la testimonianza scritta di Loredana Daniele di Chivasso, per la prima volta Dama dell’Oftal a Lourdes.

Un ringraziamento particolare per il contributo dato all’informazione lungo questi giorni di pellegrinaggio  al Dott. Gian Luigi Scala, dell’Oftal di Chivasso.

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Ecco la testimonianza di Loredana

Mi è stato chiesto perché ho scelto di andare a Lourdes. Nel 2016 ci ero stata per un giorno come pellegrina e dopo quella giornata, partendo, mi ero ripromessa di tornare per stare più a lungo. Fra varie cose e il covid sono passati 6 anni e quest’anno con l’idea di partire ho chiesto alla mamma di una mia carissima amica se sapeva di pellegrinaggi organizzati in qualche paese nei dintorni, ma purtroppo no. Due giorni dopo, andando a messa, ho visto la locandina del pellegrinaggio a Lourdes con partenza da Chivasso e ho pensato “è proprio destino che quest’anno parta per Lourdes”.

Quando sono andata per prendere informazioni, mi è stato proposto di fare la dama e nonostante non lo abbia mai fatto e non sapessi in cosa consistesse ho deciso di provare.

Così eccomi di partenza il 12 agosto con il punto interrogativo di come sarebbe stata questa esperienza.

Oggi che sono rientrata dopo quattro giorni, posso dire che è stata un’esperienza intensa e molto bella!

Intensa di emozioni, intensa di conoscenze e di raccontarsi gli uni agli altri, intensa di cose da apprendere, intensa di sorrisi, di silenzi e riflessioni davanti alla grotta o durante le funzioni.

Grazie a chi mi ha proposto di vivere questa esperienza e alle dame con più conoscenze che in questi giorni mi hanno affiancato e spiegato cosa occorre fare e come in Accueil.

Grazie agli ammalati che con i loro sorrisi ti fanno capire che in quel momento sei nel e al “posto giusto”.

Ci sarebbero tante parole da aggiungere ma diventerebbe troppo lungo.

Credo che il modo per riassumere questa esperienza e cosa è stato per me sia semplicemente dire: grazie e ci rivediamo il prossimo anno!!

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(Elisa Moro) – Come ogni anno Alice Castello si prepara, nell’ultimo periodo delle vacanze e prima della ripresa scolastica, a vivere le feste nelle cappelle rionali del paese.

Si inizia con San Rocco, il 16 agosto, chiesetta interamente riedificata intorno al 1950 su una preesistente, dove nel giorno della festa, alle ore 10 sarà celebrata la Santa Messa.

Domenica 4 settembre sarà la volta di San Grato, cappella boschiva, consacrata nel 1518, segno di una devozione legata soprattutto al mondo rurale – San Grato veniva spesso invocato a protezione dalla grandine – ancora oggi rispettata e che vedrà il suo culmine nella Santa Messa delle ore 11.

Infine, il Santuario della Madonna della Misericordia, a cui gli alicesi sono molto devoti, dove si terranno i solenni festeggiamenti per la Natività di Maria, con le Sante Messe di giovedì 8 settembre alle ore 18 e di sabato 10 settembre alle ore 11.

Segni di una tradizione ancora viva, di un patrimonio che si tramanda anche alle nuove generazioni, che hanno, di recente, ideato un “palio dei rioni”, adoperando proprio, come segno distintivo delle varie zone del paese, le rispettive cappelle.

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C’è attesa per le comunicazioni ufficiali che potrebbero arrivare già in mattinata, relative a quello che fonti attendibili dicono essere stato un ulteriore

(dopo l’episodio in area Amazon di qualche mese fa)

ritrovamento di cadaveri di cani.

I reperti sarebbero stati chiusi dentro sacchi neri della spazzatura ed abbandonati in Viale Aeornautica, nelle immediate vicinanze del Campo d’Aviazione. 

Sul posto, ieri pomeriggio, 9 agosto, due pattuglie della Polizia Locale e mezzi dei Vigili del Fuoco.

Gli Operanti sono ricorsi all’impiego di tute anticontaminazione.

Si attende, dunque, il comunicato ufficiale.

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Santhiatese e Cavaglià

Tragico epilogo per la vicenda che ha visto stamane, 8 agosto, in tarda mattinata, un uomo di 58 anni vittima di un incidente sul lavoro – leggi qui – 

all’impianto di compostaggio “La Coccinella” della Società “Territorio Risorse” del Gruppo Iren, a Santhià, nei pressi della Frazione Brianco.

Il ferito era stato trasportato in elisoccorso al Centro Traumatologico Ortopedico di Torino, dove purtroppo è morto poco dopo il ricovero.

Ha destato sorpresa, soprattutto tra gli addetti ai lavori, il fatto che il pericolante sia stato trasportato dal luogo del sinistro (le immagini, anche quelle d’alto, aiutano ad inquadrare la situazione) a quello dov’era rimasta ad attendere l’eliambulanza, adagiato sul cassone di un furgone industriale.

Perché non sia intervenuta un’autoambulanza al momento non si sa, ma è assai probabile che anche questo sarà uno degli aspetti che saranno messi a fuoco.

Da prime sommarie informazioni sembra che il Lavoratore non fosse alle dipendenze dirette della Proprietà, ma fosse in Organico ad una ditta esterna, appaltatrice.

Aggiornamento nelle prossime ore.

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Ancora un incendio alla Ditte Vescovo di Palazzolo Vercellese.

 

L’allarme nel pomeriggio di oggi, 4 agosto, per un fenomeno purtroppo ricorrente: alla ditta Vescovo di Palazzolo sono andati a fuoco inerti depositati negli ampi piazzali di stoccaggio, in direzione Fontanetto Po.

Le prime volute dense di fumo nero si sono viste anche a Vercelli.

Poi i Vigili del Fuoco hanno preso il controllo della situazione e le operazioni di contenimento e spegnimento sono andate avanti spedite ed ora – alle 21 – sono ancora in corso.

Non si registrano – da prime sommarie informazioni – danni alle persone.

Sul posto anche i Carabinieri.

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(marilisa frison) – E dopo il saluto degli affezionati della chiesetta del “Bric”, nel caldo pomeriggio di questo sabato, 23 Luglio 2022, nella parrocchiale San Bartolomeo di Trino, alle 18, hanno avuto luogo i saluti ufficiali a Padre James Turanira Alongo, da parte della comunità parrocchiale trinese. Dopo essersi laureato brillantemente in Liturgia, presso l’Università di Padova, su richiesta del suo Vescovo Anthony Ireri della Missione di Isiolo, deve rientrare.

Lascerà definitivamente Trino martedì 26 Luglio 2022.


“Eucarestia significa ringraziamento ed è con questa Santa messa che vogliamo ringraziare Padre James per il servizio che ha reso in mezzo a noi e lo stiamo accompagnando anche sostenendo quel bel progetto che ci ha proposto: la costruzione di un pozzo nella parrocchia dove verrà assegnato in Kenya – esordisce il parroco trinese don Patrizio Maggioni, e prosegue – È un desiderio bello, perché non è un desiderio per sè, ma per la sua gente che andrà ad aiutare. Un padre la prima cosa che fa è preoccuparsi dei suoi figli. Ora non sa ancora quali saranno i suoi figli, però un padre arriva ben preparato per la sua missione. – E rivolto al sacerdote – Noi, poi, un giorno verremmo a vedere questo pozzo. – Infine, si rivolge nuovamente all’assemblea con un invito – Potrete salutare meglio Padre James dopo la messa in parrocchia dove verrà offerto un piccolo rinfresco”.


In una San Bartolomeo gremita di fedeli, sia nella navata centrale, che nelle cappelle laterali, compresa cappella di Lourdes, a concelebrare ben quattro sacerdoti, cosa eccezionale con la carenza di preti odierna. Oltre al parroco, don Riccardo Leone e Padre James era presente un sacerdote missionario proveniente dal Sud America, Padre Battista, che era di passaggio e ha voluto partecipare a questo bel momento.
Padre James dal canto suo ha ribadito i suoi ringraziamenti al popolo di Trino, per l’accoglienza, la benevolenza e per averlo sin da subito fatto sentire uno di loro.


“Noi sacerdoti non dobbiamo affezionarci a un luogo, ma dobbiamo andare a lavorare a compiere la nostra missione a portare Dio dove c’è bisogno – prosegue Padre James – vi porterò tutti nel mio cuore e vi ricorderò tutti nella preghiera”.
Toccante l’intervento di don Riccardo Leone, che con un nodo alla gola e le lacrime agli occhi, sostenuto dall’applauso dell’assemblea, ha pronunciato queste commoventi parole: “Io ho dei sentimenti da manifestare, ho provato una grande amicizia per Padre James, una compagnia che davvero noi poveri vecchietti abbiamo tanto bisogno. E il saluto che voglio rivolgere a Padre James è proprio l’augurio grande che possa fare tanto bene, senz’altro lo seguiremo, avremmo notizie di tutto quello che farà nella Missione e noi saremo sempre presenti nel suo pensiero, nei suoi sentimenti e nel suo cuore”. Grande applauso.
Prima della benedizione finale Padre James ha nuovamente ringraziato e mandato un abbraccio e un bacio a tutti.
L’evento è stato suggellato con una foto di gruppo nel cortile della parrocchia davanti all’ulivo proveniente dalla Terra Santa, portato dal fu Renzo Palazzi. Il brindisi in parrocchia ha chiuso in bellezza la suggestiva celebrazione.
Buona nuova vita Padre James!

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(marilisa frison) – Il rione del “Bric”, si è riunito nei giorni scorsi nella particolare chiesetta della Divina Provvidenza, dove ha organizzato una Santa messa per iniziare a salutare Padre James.
Oltre a Padre James Alongo Turinara era presente don Riccardo Leone ed erano coadiuvati dal vice Priore di San Domenico Giancarlo Tione.


La chiesa come il solito si presentava curata nei minimi particolari da Gavina Giuliano e da Marilena Zecchin, a cui vanno i complimenti di tutta la città per la loro dedizione a questo luogo sacro.
Padre James durante l’omelia ha ringraziato i trinesi per come l’hanno accolto e per averlo fatto sentire uno di loro.
“Io sono uno di voi, sono venuto qui per studiare, ora vi devo salutare, in otto anni di sacerdozio ho dovuto salutare molte volte, la mia missione è evangelizzare, ubbidire al mio Vescovo e andare dove c’è bisogno. La Missione di Isiolo è parte della Diocesi Vercellese, sostenetemi con la preghiera affinché io possa fare bene il mio lavoro e anche materialmente, perché c’è molto bisogno. Io vi porterò sempre nel mio cuore e vi ricorderò nella preghiera”.


Gavina Giuliano, ha portato i saluti di tutto il rione e ha ricordato l’importanza che ha l’acqua per la sopravvivenza e noi ora con questa siccità ce ne stiamo rendendo conto e possiamo capire quanto sia importante per la Missione di Isiolo l’ambizioso progetto di Padre James di donare un pozzo. Ci vogliono molti soldi, bisogna trivellare fino a una profondità di 150 metri per riuscire a trovare l’acqua.
Questa gente sta bevendo acqua mista a fango filtrata con degli stracci.


Anche don Riccardo ha voluto dire due parole a Padre James:”In questi quattro anni mi sono molto affezionato a lui e mi mancherà, ci mancherà”
Padre James è molto affezionato a don Riccardo, che considera il suo Padre Spirituale.
I presenti hanno dato la loro busta con l’offerta per il pozzo e Padre James li ha benedetti uno a uno, prima della benedizione finale.
La Solennità della celebrazione è stata ben animata e resa suggestiva dal coro di San Domenico, che ha ben intonato canti emozionanti.

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