VercelliOggi
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Pro Vercelli 2

San Giuliano City 1

Marcatori: 11’ pt Comi, 41’ Salzano su rigore, 8’ st Perrotta

Pro Vercelli (4-3-1-2): Rizzo; Iezzi (36’ st Renault), Cristini, Perrotta, Iotti; Calvano, Corradini, Saco (26’ st Emmanuello); Vergara; Comi (36’ st Mustacchio), Della Morte (13’ st Arrighini). A disp.: Valentini, Rigon, Gatto, Gheza, Clemente, Silvestro, Guindo, Grbic. All.: Paci.

Sangiuliano City (4-3-3): Sposito; Zanon, Bruzzone (36’ st Serbouti), Alcibiade, Zugaro (20’ st Metlika); Marchi (7’ st Miracoli), Fusi, Salzano; Anastasia, Cogliati, Qeros (36’ st De Respinis). A disp.:Cervellera, D’Alterio, Ippolito, Guerrini, Pedone, Saggionetto, Deiana, Guidetti, Baggi, Pascali. All.: Ciceri.

Arbitro: Luongo di Napoli.

Guardalinee: Caputo di Benevento e Marchese di Napoli.

Quarto uomo: Cortese di Bologna.

Ammoniti: Iezzi (PV), Marchi (SC), Metlika (SC), Perrotta (PV), Alcibiade (SC)

Recupero: 1’ pt – 4’ st

Torna il successo interno che manca dal 16 ottobre.

Parte alla grande la Pro che va subito in gol alla prima occasione.

E’ l’11’ quando su cross di Iezzi, Comi in area si innalza e batte Sposito.

Pericoloso il Sangiuliano City al 24’ su punizione: cross di Zugaro per Alcibiade che viene anticipato da Cristini.

Al 36’ ci riprovano gli ospiti con un tiro da fuori area di Anastasia che viene bloccato da Rizzo.

Contatto in area tra Anastasia e un difensore vercellese.

L’arbitro decreta il calcio di rigore per il Sangiuliano che viene trasformato al 41’da Salzano che porta in parità il risultato.

La ripresa vede la Pro all’attacco.

All’8’ gol di Perrotta di testa batte il portiere avversario e riporta in vantaggio i leoni.

Ancora pericolosa la Pro al 64’ con Perrotta ma il suo tiro viene respinto in corner da Sposito.

Ci riprovano le bianche casacche al 70’.

Vergara si smarca serve Arrighini ma il portiere avversario non si fa trovare impreparato.

Il Sangiuliano City sfiora il pareggio all’80’ con Miracoli che con un colpo di testa manda la palla sul palo esterno.

Ancora i padroni di casa all’attacco all’84’ con Arrighini ma Sposito blocca il pallone e nega il terzo gol ai padroni di casa.

Di fatto la partita termina qui e alla fine gioisce la Pro Vercelli.

 

Redazione di Vercelli

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(marilisa frison) – Con largo anticipo sul Carnevale e secondo tradizione, svelati i nomi delle maschere trinesi. Una coppia fantastica, due belle persone alte e statuarie: Capitano Ceccolo Broglia è impersonato da Marco Moret, Consulente informatico a Vercelli, mentre la Bella Castellana è impersonata da Emiliana Gallone, che nella vita di tutti i giorni è sua moglie, impiegata a Torino presso la Banca Reale.

Con loro, e orgogliosa di loro e loro orgogliosi di lei, la figlia Aurora, di anni 15, studentessa al Liceo Scientifico Balbo di Casale Monferrato.

Complimenti al comitato del Carnevale con a capo il Presidente Davide Ciceri per la bella festa medievale organizzata nel fine settimana appena trascorso, per l’investitura delle maschere, con rullo di tamburi, sbandieratori, corteo e patto d’amore.

Tante le persone intervenute.

Trino si è, così, animata in un mese, quello di novembre, in cui di solito accade ben poco.

Un augurio ai nuovi personaggi del carnevale, Trino è veramente ben rappresentata, Marco Moret è una persona molto nota per la sua sensibilità nell’ambito del Volontariato, sempre presente in tutte le circostanze e situazioni: la sua bella famiglia non è da meno

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Pro Vercelli 1

Pergolettese 1

Marcatori: 40’ pt Della Morte su rigore, 47’ Cancello su rigore

Pro Vercelli (4-3-3): Rizzo; Iezzi (11’ st Silvestro), Cristini, Perrotta, Macchioni (22’ st Anastasio); Calvano, Corradini, Iotti (32’ st Saco); Della Morte (22’ st Gatto), Arrighini (32’ st Comi), Mustacchio. A disp.: Valentini, Lancellotti, Emmanuello, Gheza, Renault, Febbrasio, Guindo, Grbic. All. Paci.

Pergolettese (3-5-2): Soncin; Piccinini, Arini, Lambrughi; Bariti, Guiu (13’ st Varas), Andreoli (42’ st Mazzarani), Artioli (42’ st Verzeni), Villa; Abiuso, Cancello 21’ st Iori). A disp.: Rubbi, Cattaneo, Bevilacqua, Gabelli, Corti, Lucenti, Vitalucci, Volpe. All. Villa.

Arbitro: Iacobellis di Pisa.

Guardalinee: Linari di Firenze e Fiore di Genova.

Quarto uomo: Colaninno di Nola.

Ammoniti: Lambrughi (PER), Iezzi (PV), Cancello (PER), Bariti (PER), Mustacchio (PV), Silvestro (PV), Piccinini (PER).

Espulso: 46’ st Anastasio (PV)

Recupero: 0’ pt – 3’ st

Dopo due sconfitte, la Pro torna a muovere la classifica con un pareggio contro la Pergolettese.

Tutto si decide dal dischetto, apre Della Morte e chiude Cancello.

La partita si disputa sul alti ritmi e ne esce un pareggio giusto con un palo a testa.

La gara si apre con gli ospiti in avanti e dopo 4 minuti di gioco Artioli impegna Rizzo.

Tre giri di lancette e Arrighini ha un’ottima occasione ma non riesce ad addomesticare il pallone.

Minuto 12; Bariti da posizione decentrata colpisce il palo.

Ribaltamento di fronte e Soncin con un grande intervento dice di no a Arrighini.

Al 19’ la Pergolettese va in rete con Abiuso ma l’arbitro annulla per fuorigioco.

A 5 minuti dal riposo la Pro passa in vantaggio con Della Morte che realizza il rigore concesso per fallo su Arrighini.

Neanche il tempo di festeggiare e il direttore di gara concede un calcio di rigore agli ospiti per atterramento di Guiu; dal dischetto Cancello non sbaglia.

Si torna in campo e Corradini manda alto.

Al 20’ Arrighini di testa colpisce il palo.

Si gioca ad alti ritmi e Abiuso da ottima posizione mette a lato.

Il risultato non cambia più, in pieno recupero però Anastasio si attacca con la panchina avversaria e viene espulso.

 

Redazione di Vercelli

 

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Juventus Next Gen 1

Pro Vercelli 0

Marcatori: 39’ pt Poli

Juventus Next Gen (4-3-3): Raina; Mulazzi, Riccio, Poli, Turicchia; Besaggio (26’ st Palumbo), Barrenechea, Iocolano; Compagnon (22’ st Cudrig), Pecorino, Rafia (22’ st Sekulov). A disp.: Scaglia, Savona, Muharemovic, Nzouango, Zuelli, Da Graca, Verduci, Bonetti, Cotter, Lipari, Ntenda, Cerri. All. Brambilla.

Pro Vercelli (4-3-1-2): Rizzo; Iezzi, Calvano, Cristini, Anastasio (11’ st Macchioni); Renault (26’st Mustacchio), Corradini, Iotti (32’ st Gatto); Vergara; Comi (11’ st Della Morte), Arrighini (32’ st Guindo). A disp.: Valentini, Rigon, Emmanuello, Gheza, Louati, Febbrasio, Silvestro, Grbic. All. Paci.

Arbitro: Costanza di Agrigento

Guardalinee: Ravera di Lodi e Pelosi di Ercolano

Quarto uomo: Di Benedetto di Novi Ligure.

Ammoniti: Rafia (J), Corradini (PV), Barrenechea (J)

Espulso: 48’ st Vergara

Recupero: 1’ pt – 3’ st

Secondo ko di fila per i leoni che interrompono la striscia esterna di tre vittorie.
Contro i giovani bianconeri, le bianche casacche non riescono a creare grandi pericoli e vengono sconfitte.
A indirizzare la gara è la rete di Poli poco prima dell’intervallo.
Il primo sussulto lo crea Comi al 9’ ma Raina intercetta.
Dopo la Pro ci riprova ma Comi e Vergara vengono chiusi dalla difesa di casa.
Sull’altro fronte, in un paio di occasioni, si mette in evidenza Compagnon; nessun problema per Rizzo.
La Juventus Next Gen passa in vantaggio al 39’.
Poli si avventa su un cross di Iocolano e porta in avanti i suoi.
Prima del riposo, Rizzo con un super intervento dice di no a Pecorino.
La ripresa si apre con il portiere vercellese che per due volte si oppone alle conclusioni di Pecorino.
I leoni cercano la reazione ma non riescono a rendersi pericolosi se non nel finale e vengono sconfitti.

Redazione di Vercelli

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Borgosesia 1

Asti 1

Marcatori: 12’ st Giacona, 41’ Kerroumi su rigore.

Borgosesia (3-4-3): V. Gilli; Pierantozzi, Frana, Iannacone; Marra, Raja (24’ st Colombo), Mirarchi, Guatieri (33’ st Salami); Favale (33’ pt Vassallo), Fossati (33’ st Donadio), Giacona (49’ st D’Ambrosio).

A disp.: Gragnoli, Giraudo, Rekkab, Attolou.

All.: Lunardon.

Asti (4-3-3): Brustolin; Vergnano (21’ st Insolito), Venneri, Legal, Picone; Tomella (37’ st Manfrè), Azizi (39’ pt Fioccardi), Toma; Kerroumi, Plado (31’ st Sow), La Marca (31’ st Licco).

A disp.: Bustone, Ottone, Scala, Pinto.

All.: Boschetto.

Arbitro: Lascaro di Matera.

Guardalinee: Damato e Turra di Milano.

Note: cielo sereno. Terreno in erba sintetica. Spettatori: 250 circa. Espulso: 30’ pt Mirarchi per doppia ammonizione (27’ pt + 30’ pt). Ammoniti: Lunardon, Guatieri, Frana, Iannacone. Angoli: 2-4. Recupero: 1’ pt – 5’ st.

Cerca punti per risalire la classifica, il Borgosesia che si presenta alla sfida con l’Asti reduce da due risultati utili di fila.

Gli ospiti fuori casa non hanno mai perso e arrivano da 3 pareggi esterni.

La gara inizia con una fase di studio, interrotta al 13’ dalla conclusione di Plado che Gilli trattiene.

Undici minuti dopo, La Marca calcia debolmente.

Sul ribaltamento di fronte, Iannacone con un cross taglia l’area ma non arriva nessuna deviazione.

La gara svolta alla mezzora quando Mirarchi viene espulso per doppia ammonizione.

Ne nasce una punizione dal limite che non impensierisce Gilli.

Minuto 34; Azizi in mischia non inquadra lo specchio della porta.

Dopo ci prova Guatieri, palla fuori di poco.

Prima del riposo, Fossati si avventa sul cross di Pierantozzi, la sfera esce.

La ripresa si apre con il Borgosesia che si vede annullare un gol.

Al 3’ Marra indirizza in rete, Fossati in posizione di fuorigioco la insacca ma tutto viene fermato.

Risponde l’Asti con un tiro dalla distanza di Picone; Gilli in angolo.

Minuto 5, Tomella sugli sviluppi di un corner colpisce il palo.

Due minuti dopo Kerroumi impegna il portiere avversario.

Il numero 1 granata si oppone anche al tiro di Plado all’11.

Un minuto dopo viene annullato il gol dell’Asti per fuorigioco di Plado.

Il vantaggio del Borgosesia arriva al 12’.

Con un tocco morbido Giacona si libera di un avversario e castiga Brustolin.

Dopo gli ospiti spingono a testa bassa ma la retroguardia granata regge fino a quando al 41’, il direttore di gara vede, solamente lui è il caso di dirlo, un fallo su Sow e concede il rigore che Kerroumi trasforma nel definitivo pareggio.

L’ultima occasione è per Giacona che di testa alza la mira.

 

Redazione di Vercelli

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Tragedia sfiorata nella tarda mattinata di oggi, 5 novembre, a Varallo Sesia.

Nei pressi del Poligono di Tiro, località Via Bersaglio, un’auto è precipitata da una rampa della strada che conduce alla Provinciale (nella cartina, la porzione cerchiata in rosso) in quel punto alta circa 8 metri dal piano di campagna.

Il conducente, un uomo di 69 anni, è stato ricoverato in codice rosso, mentre la passeggera che era con lui (58) in codice giallo. Entrambi sono residenti a Varallo, Frazione Valmaggia.

Le Autorità stanno accertando dinamica e cause del sinistro: nella foto di apertura l’auto della Polizia e quella incidentata.

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Rattristiamoci per i nostri defunti quando inevitabilmente subiamo la separazione, ma con la speranza di riaverli vicino”. (Sermo 172, 1.1)

Pare collegarsi soprattutto alla lezione agostiniana la catechesi che il Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato, offre anche in questo mercoledì 2 novembre sul web.

Giorno in cui, certo più che in altri, si ha la percezione dell’intima unione tra la materia e lo spirito, tra la malinconia ed il presagio di una speranza che non delude, tra il dolore per una separazione e l’ orizzonte escatologico in cui si compie la nuova e definitiva comunione dei viventi, nella Gloria.

Il giorno in cui la Chiesa celebra la memoria dei “defunti”, non assegna alla “morte” una primazia, così come l’oltraggio della Croce non offusca la signorìa della Pasqua.

Piuttosto, un giorno in cui ricordare con particolare adesione all’insegnamento della Chiesa, che ciascuno di noi è concepito, sin dal primo istante, per la vita eterna e la morte corporale è soltanto l’esito del nostro transito terreno.

Ma non sottraiamo altro tempo alla parola del Vescovo.

Buona visione e buon ascolto.

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Grande cordoglio a Trino, per la dipartita di Mario Lasagna che, alla bella età di 102 anni, lascia la vita terrena, per passare a quella eterna.

A darne il triste annuncio la figlia Laura, molto conosciuta e benvoluta a Trino, per il suo trascorso prima della pensione, di dipendente presso la locale filiale della Banca Intesa San Paolo.

Mario, che fu dipendente dell’Agenzia delle Entrate, oltre alla figlia Laura, lascia i nipoti Davide, Marinella e Fabrizio.

Il Santo Rosario sarà pregato mercoledì 2 novembre alle 17,30 in Chiesa parrocchiale, mentre le esequie avranno luogo giovedì 3 novembre alle10,30 nella medesima chiesa.

Per chi desidera manifestare un ultimo pensiero al defunto, non fiori, ma offerte alla Pat.

La famiglia ringrazia il personale dell’Ipab Sant’Antonio Abate per le cure e l’assistenza prestate durante la sua permanenza nell’Istituto.

La città di Trino con affetto si stringe in un abbraccio a Laura per la perdita del caro papà

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La triste notizia notizia della scomparsa di Giuseppe Novasio, di anni 86, ha destato molto cordoglio in città.

Un altro pezzo di storia trinese che se ne va.

Giuseppe, storico ciclista trinese, era molto conosciuto, stimato e apprezzato tra la popolazione, per la competenza e la bravura con cui si dedicava al suo lavoro.

La sua bottega era vicino alla pizzeria “Capri”, lungo una traversa di Via Roma, ed era anche luogo di incontro tra amici per discutere di calcio.

Lui era un grande tifoso della squadra bianconera, la Juventus, che gli ha dato gioia, tante soddisfazioni, qualche delusione, ma che lui continuava ad amare e sostenere con tutta l’anima.
Giuseppe lascia la moglie Liliana con Antonio, i nipoti Domenico con Graziella e Filippo, Milvio e Daniela, Piera con Michele.
La camera ardente sarà allestita presso l’APSP S.Antonio Abate di Trino.
Per sua volontà, sarà accompagnato, Mercoledì 2 Novembre alle 10, presso il Tempio Crematorio di Valenza. Successivamente, le ceneri del caro Giuseppe saranno tumulate nel Cimitero di Robella.
La famiglia rivolge un particolare ringraziamento al dott. Gian Piero Irico, per le cure prestate.
La comunità di Trino si unisce al dolore dei familiari, per la perdita del loro caro.

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La statua di San Giovanni Bosco è proprio lì, vicino all’ambone, nella bella Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, a Trino, quasi volesse dire che il Santo del Valdocco, il Santo dei giovani, il Padre di tante vite di cui si prese cura, altrimenti abbandonate da tutti, in balia di chiunque, è lì anche per suggerire qualche pensiero a chi deve dettare l’omelia.

Oggi Don Bosco si sarà di certo unito all’applauso, spontaneo e prorompente, dopo le parole del Diacono Emor Lucingoli, chiamato a dare l’ultimo saluto a Cristian Martinelli, il giovane di 34 anni morto dieci giorni fa a Casale Monferrato, vittima di un pestaggio efferato.

Le parole di Emor Lucingoli sono riproposte, integralmente, nel nostro video, con qualche ulteriore momento di questa celebrazione, dolente, irrorata da tante lacrime, eppure non priva di speranza.

Oggi, 25 ottobre, non siamo qui per dire altre parole che diano conto del lavoro degli Investigatori, che descrivano i contorni di una vicenda assurda, ma forse non sorprendente se – come ha ricordato il Diacono – dobbiamo rimettere al centro della esperienza di ogni comunità la ricerca di senso, l’affermazione del valore della vita. Senso e valore che sembrano smarriti.

Tanta gente è qui, in questa mattina che offre un generoso tepore autunnale, per unirsi in un abbraccio fraterno alla famiglia di Cristian, per consegnare Cristian al Padre, cercando qualcosa da dire, anche per lenire un dolore senza misura.

Ed Emor trova queste parole, prendendo le mosse dalla espressione sincera e senza perifrasi dei sentimenti che sono in lui ed in tanti che sono qui: “oggi sono arrabbiato”.

Esordisce così e spiega perché.

Spiega altresì come questo sentimento di ribellione si consumi nel dolore e si faccia preghiera, diventi una supplica: a fare pace con noi stessi e con gli altri. A rimettere al centro il valore della vita. A non giudicare: ogni persona non soltanto “ha” una storia, ma “è” una storia fatta di vissuti che sedimentano e tutti concorrono a farci ciò che siamo. Non giudichiamo, ma cerchiamo nell’altro il fratello.

E, per meglio illustrare questo pensiero (e forse è proprio qui che Don Bosco, a proposito di sogni, dà qualche idea) non esita a proporre una metafora: il sogno di chi, giunta l’ora suprema, si presenti poi a San Pietro per chiedere il “via libera” al Paradiso.

Ma il principe degli Apostoli indica un lungo corridoio, in fondo al quale c’è la porta del Paradiso: lo si dovrà percorrere, preparandosi, però, ad incontrare, lungo il cammino, qualche vecchia conoscenza che porrà domande scomode.

Sono le domande alle quali ciascuno di noi deve essere preparato. Ascoltando queste domande, il silenzio che scende nel tempio si fa assoluto, irreale, ciascuno è totalmente rapito dall’ascolto.

Parole che, davvero, merita ascoltare ancora, perché diventino vita vissuta..

Parole che resteranno scolpite nei cuori, e aiuteranno la famiglia di Cristian a sentirsi meno sola. Parole che aiuteranno ciascuno di noi a lavorare ancora molto su noi stessi e certamente ci hanno fatto uscire dalla Chiesa di San Bartolomeo un po’ diversi di come siamo entrati.

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