VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli
Regione Piemonte, Vercelli Città

Una cosa resta, commuove, insegna, delle esequie celebrate a Vercelli in Cattedrale, sabato 30 settembre, per Kevin Laganà, il più giovane tra i Lavoratori vittime della disgrazia alla Stazione Ferroviaria di Brandizzo, nella notte tra il 30 e 31 agosto scorsi.

Questa cosa è l’amore.

Amore che parenti, amici, tutti coloro che con lui hanno condiviso un tratto del pur breve – 22 anni – suo cammino terreno, hanno espresso in tanti modi, qualcuno rivelatore di un impegno davvero unico.

Gli esempi sono tanti, e molti li illustriamo nel filmato che accompagna questo articolo, con la gallery: lo offriamo volentieri affinchè quei momenti, per chi lo vorrà, possano essere ancora condivisi.

C’è stato chi ha voluto, per dire di lui, raccogliere, come in un’antologia, alcuni suoi video su Tik Tok: i brevi filmati in playback, vera palestra di comunicazione, dall’adolescenza in poi, che accomuna tanti ragazzi, per non dire tutti i ragazzi.

E basterebbe questo per farcelo amare, come una persona che ha già vissuto abbastanza può amarne un’altra che si affaccia alla vita.

Una vita che aveva imparato ad affrontare da subito, senza chiedere sconti: si alzava di notte, mentre tutti gli altri dormono, per andare a fare un lavoro duro e rischioso, ma onesto.

***

Altri suoi amici hanno voluto salutarlo dando gas ai tanti cavalli delle moto, allineate come in un picchetto d’onore sul sagrato del Duomo di Vercelli, ricordando la passione per i motori del loro amico.

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Dicono, poi, di una solidale condivisione del lutto le corone di fiori che le famiglie di tutte le cinque vittime (oltre a Kevin, Michael Zanera, di 34 anni, Giuseppe Sorbillo, di 43, Giuseppe Aversa, di 49, e

Giuseppe Saverio Lombardo – leggi qui il precedente articolo sul primo funerale, il 28 settembre -,

di 52 anni) hanno voluto reciprocamente porre sulle tombe, nei Cimiteri di Vercelli, Borgo d’Ale, Brandizzo.

***

Inedita anche l’idea di quel Rosario composto di palloncini colorati d’azzurro, che si libra nel cielo quando giunge il momento del congedo e, pur se con una lentezza dolente, il feretro deve prendere la strada di Billiemme.

Un Rosario che dice tutto: queste 1.500 (secondo altre stime, attendibili, circa 2 mila) persone che sono qui in questa mattina in cui un sole tiepido pare anch’esso volere accompagnare all’ultima dimora questo giovane di valore, parlano di un amore che non svanirà.

Sono persone capaci di amare.

Sappiamo che noi, miseri, quando non miserandi, mortali, possiamo amare, come non amare.

Solo Dio non può scegliere: perché Dio “è” amore.

Allora è proprio così: queste migliaia di persone hanno consegnato Kevin alla comunione con il Padre passando per la strada maestra, la strada dell’Amore.

 

Posted in Società e Costume
Vercelli Città

I tre Assessori della Lega che sono rimasti (chissà perché) a fare parte della Giunta del Niente questa notte, forse, non dormiranno tranquilli.

Perché tre? Non erano quattro?

E’ vero, sono partiti in quattro nel 2019 ed uno di loro, il Sagacissimo

(sulle origini dell’affettuoso nick name affibbiatogli dagli amici, si veda cliccando qui il precedente articolo)

è stato designato addirittura Vice Sindaco.

Poi, però, come sappiamo, poche settimane fa ha abbandonato (anche ufficialmente) al modo di un paguro bernardo in cerca, nei fondali delle acque politiche, di ospiti più capienti, entrambe le conchiglie presso le quali si era acquartierato:

l’Onorevole emerito di Borgosesia e la Lega Nord per Salvini o chi per esso – leggi qui – .

Ora è battitore libero e già questo è un cruccio per il Pirata, che non sa come giustificarne la presenza in Giunta.

E’ l’unico Assessore (a parte Luigi Michelini, sempre sato in quota fiduciaria al Pirata) a non avere un partito che ne legittimi politicamente la presenza nell’Esecutivo.

Ed è, soprattutto, l’unico Assessore che non possa contare su Consiglieri Comunali disponibili a rappresentarne le “casa” politica.

Insomma, sarebbe il terzo di nomina fiduciaria del Pirata: un po’ troppo anche per la Giunta del Niente a fine corsa.

Ma non divaghiamo e andiamo con ordine.

***

Dunque bisogna sapere che oggi, a Stroppiana, si è tenuto un partecipato convegno   sul tema della “mobilità sostenibile”.

Tanti i partecipanti, tanti i relatori.

Nell’ambito del convegno era prevista una tavola rotonda dal titolo

“Piani di mitigazione dell’impatto ambientale e risvolti normativi”.

Bene.

In scaletta l ‘intervento istituzionale del Pirata (anche nella sua veste di Presidente regionale dell’Anci) e di esperti.

Ma il Pirata non arriva e soltanto verso le 12 si viene a sapere che è  trattenuto a Vercelli per gli affari (professionali) suoi.

E amen.

Sempre a motivo degli affari suoi slitta a domani – venerdì di prima mattina – la riunione di Giunta convocata per le 15 di oggi.

E va bene.

I leghisti l’hanno scampata ancora per qualche ora.

Perché, rumors che provengono da fonti solitamente attendibili, ma rumors che questa volta sono veri e propri rombi di tuono, direbbero qualcosa che suona così: ma guarda che il Pirata è non solo incavolato, ma straincavolato che, al confronto, lo Sgarbi che urla “capra” pare un timidone indeciso e tentennante.

Perché?

***

E qui bisogna fare un passo indietro riconoscendo che, ormai, l’analisi politica forse sia diventata troppo esigente per un povero omarino qualsiasi aduso a pigiare semplici tasti di un pc.

Non basta più sapere che Luigi Sturzo non è soltanto un Viale di Milano.

E’ del tutto inidoneo ad indagare lo specifico della fase, trattenere qualche memoria della lezione di Francesco Guicciardini.

E poi, cosa volete che conti, ora come ora, ricordare cosa sia stata la Giunta Provinciale Amministrativa?

Ti capita persino di imbatterti in qualche caricatura di pubblico amministratore che ti richiama: ma no, è la Giunta dell’Amministrazione Provinciale.

Confondendo tra l’Esecutivo della Provincia e la nonna dei Co.Re.Co..

I quali Co.Re.Co., infine, sono stati i genitori del nulla che ora controlla gli Atti degli Enti Locali, con i risultati che si vedono in termini di entità e qualità delle spesa pubblica.

Vabbè.

Ora, però, siamo tentati di rinunciare decisamente, perché se, per capire qualcosa di politica, è necessario acquisire anche competenze andrologiche, allora è chiaro che non fa più per noi.

Pare proprio, infatti, che la ragione di tante nubi sulla giornata di oggi, altrimenti, tutto sommato, quieta, sia stato l’ennesimo sussulto della Lega per tentare di porre qualche rimedio al  criptorchidismo politico da cui è afflitta da quattro anni.

E, maneggiando in certi quadranti anatomici, è anche possibile ottenere qualcosa che assomigli a una solenne minchiata. Sempre politica.

***

Per esempio, vale la pena di leggere il seguente comunicato:

““I residenti del quartiere dei Cappuccini in questi giorni hanno espresso diverse lamentele per le condizioni di trascuratezza che affliggono i cimiteri locali.

Molte tombe sono ricoperte di erbacce ed è evidente che tale situazione non può essere tollerata da alcuno, in particolare in un luogo dove riposano i nostri cari.

Il gruppo consiliare della Lega ha fin da subito chiesto un intervento risolutivo e urgente per sistemare non solo questa situazione ma anche quella del cimitero di Billiemme, anch’esso nello stesso stato di incuria.”

“Il nostro gruppo consiliare-commenta la Segreteria Provinciale della Lega- è da sempre sensibile alle sollecitazioni che provengono dai cittadini in tema di decoro urbano, specialmente in zone cosi sensibili come i cimiteri.

Per questo chiediamo che i responsabili del decoro urbano della Città si attivino nell’immediato per far ripristinare ordine e pulizia nei cimiteri, e laddove è necessario nella bella Citta di Vercelli.

Naturalmente il gruppo consiliare è pronto a portare le necessarie istanze nelle commissioni consiliari o ovunque serva.

Il nostro scopo è avere una Città pulita e ordinata, senza erbe infestanti che la soffochino e, oggettivamente, in molte parti della Città così non è”.

Gruppo Lega Comune di Vercelli e Segreteria Provinciale”

***

In sostanza, cosa dicono i leghisti che amministrano il Comune di Vercelli (con il supporto, ci si cura di chiarire, ma è già chiarissimo, della Segreteria provinciale)?

Più o meno questo: il Campo Santo è in condizioni di manutenzione che fanno letteralmente vergogna.

Comune, sveglia!

Cerca di provvedere, Amministrazione Comunale.

***

Peccato che gli smemorati del Carroccio pare non si ricordino che, oggi come oggi, hanno ben tre Assessori nella Giunta del Niente.

Ma il più smemorato di tutti pare essere  Dante, che a sua volta è pure Segretario Cittadino del partito.

Ancora più immemori di Dante,

i leghisti vercellesi nel loro complesso che non si ricordano nemmeno più perchè debbano tenere un Assessore che non abita a Vercelli, non lavora a Vercelli, ma a Vercelli prende il gettone di Assessore.

***

Quello che ai più parrebbe soltanto come il maldestro tentativo di manifestarsi, quasi un conatus essendi, è invece – dicunt – parso al Pirata come una vera e propria manifestazione di insubordinazione.

Sicchè non sarebbe riuscito a trattenere il proprio vivissimo disappunto, preparando,  per l’imminente riunione di Giunta, una intemerata coi fiocchi e controfiocchi.

***

Come finirà?

Chi vivrà, vedrà.

Posted in Trippa per i gatti
Torino, Vercelli Città

Non ci sono ancora dati ufficiali (ed affidabili in base alle conclusioni delle Autorità – leggi qui – )

sulle cause che hanno determinato l’avaria al motore del velivolo Pony4 della Pattuglia acrobatica dell’Aeronautica Militare Italiana, le Frecce Tricolori.

Né si può ipotizzare che queste risposte arriveranno a breve: si apprende, infatti, che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea (competente per territorio: il comune di San Francesco al Campo non è, infatti, nella giurisdizione del Tribunale di Torino, ma di Ivrea) affiderà una “consulenza tecnica”, cioè una perizia, da eseguirsi sia a carico del motore dell’aereo, sia a carico della cosiddetta “scatola nera”.

Non resta, quindi, che attendere il responso dei Tecnici incaricati dalla Magistratura, astenendosi dal formulare ipotesi del tutto astratte, appunto in carenza dei contributi tecnici di cui si è detto.

***

Vi sono, invece, notizie rassicuranti sulle condizioni di salute dei tre componenti superstiti della famiglia Origliasso: i genitori ed il fratellino della piccola Laura, la bimba di 5 anni che ha perso la vita per conseguenza della collisione tra l’aero precipitato e l’auto su cui i quattro viaggiavano.

Il video che pubblichiamo mostra con buona evidenza quale sia stato il luogo del sinistro.

Nella fascia alta dell’immagine si vede la parte terminale della pista di decollo, che termina poco prima della recinzione; quest’ultima separata dalla carreggiata della strada, sempre carrozzabile, da una striscia di terra incolta.

Nella parte più bassa dell’inquadratura amatoriale ripresa da un elicottero, si vedono mezzi ed Operanti di soccorso e, al bordo del campo di mais, entrambi i relitti, dell’aereo e dell’auto, per i quali sono in corso le operazioni di estinzione delle fiamme.

Aggiornamenti nelle prossime ore.

Posted in Cronaca
Regione Piemonte

Aggiornamento ore 20 – 

In questo primo aggiornamento riportiamo soltanto gli elementi acquisiti con certezza dalle Autorità, senza, al momento, considerare le ipotesi ulteriori, soprattutto in ordine ai motivi che potrebbero avere causato il sinistro.

L’aereo della Pattuglia acrobatica nazionale è precipitato nel territorio comunale  di San Francesco al Campo, quindi non più in quello di Caselle; la circostanza definisce la competenza delle indagini in capo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea, non di Torino.

Come anticipato, il pilota, che è riuscito a lanciarsi dal velivolo con il paracadute, non è in pericolo di vita ed è stato ricoverato in Codice Giallo.

L’aereo, rovinando al suolo, ha travolto un’auto che transitava regolarmente nella strada all’esterno della pista di volo (il video mostra come la strada medesima fosse frequentata normalmente): sulla vettura viaggiava una famiglia composta dai genitori e da due figli, una bimba di 5 anni ed il fratellino di 12.

La bambina è purtroppo subito deceduta, mentre il bambino, gravemente ustionato, è stato ricoverato. Ustionati anche i genitori, che paiono però fuori pericolo. 

Aggiornamenti nelle prossime ore – 

***

TORINO CASELLE – Un aereo della Pattuglia acrobatica nazionale dell’Aeronautica Militare Italiana è caduto in fase di decollo dall’Aeroporto di Caselle, mentre l’equipe si preparava a dirigersi a Vercelli per l’esibizione.

Come le immagini del video dimostrano, tutto lascia credere che il Pilota sia riuscito a salvarsi.

Aggiornamenti nelle prossime ore –

Posted in Cronaca
Provincia di Vercelli, Regione Piemonte

Due lettere identiche, ma separate.

Identiche anche nel mettere la virgola tra soggetto e predicato: e sono fortunati che non c’è più la Prof. Pia Chiarla Ferrario, a segnare con la matita rossa e blu ed a spiegare per la centesima volta che non va bene.

Una parentesi: in questi giorni

il settimo anniversario dalla scomparsa della incomparabile Prof. (leggi qui).

Torniamo, però, a bomba.

***

Dunque, dove sta questa virgola?

E’ distillata a fatica da un alambicco verbale moltiplicato per due (e già uno basterebbe, ma…) che suona, parola più, parola meno, più o meno così:

i soggetti attualmente gestori del servizio idrico integrato all’interno dell’ambito territoriale ottimale

(virgola!)

hanno avviato un’attività volta a esplorare (…) eccetera eccetera.

Ma andiamo con ordine.

***

Anzitutto, può essere utile capire chi siano i soggetti.

Sono nientemeno che i quattro gestori tutti pubblici degli acquedotti  di Vercelli, Biella e Casalese.

I quali firmano la prima lettera, insieme alla neo costituita BCV Acque scrl, leggi qui.

che tutti li riunisce: una sorta di consorzio, capitanato dal Richelieu degli acquedotti, Leonardo Gili.

Questi soggetti, cioè i gestori degli acquedotti come li conosciamo fino ad oggi, sono il Cordar Valsesia, il Cordar Biella, Am+ di Casale e Valenza e la Sii spa, che opera prevalentemente, ma non esclusivamente, in Baraggia.

Una seconda lettera, ma uguale uguale, anche nelle virgole, è invece a firma di Angelo d’Addesio, nella sua qualità di Presidente di Asm Vercelli spa che, come sappiamo, rappresenta per il 40 per cento il Socio Comune di Vercelli e per il 60 per cento il Socio Iren spa.

Bene.

A chi mandano le (la) lettere lorsignori?

All’Autorità d’Ambito2, cioè l’ente, costituito dagli Enti Locali dello stesso quadrante territoriale (presieduto, pro tempore, dal Sindaco di Biella, Claudio Corradino, Ente che ha sede in Vercelli, in Via Giosuè Carducci, lato opposto all’ingresso del Liceo Classico.

***

Perché questo passo?

Perché, come è noto, entro il 2023 si dovrà riassegnare, per un trentennio, la gestione degli acquedotti: affare assai lucroso, sul quale Iren ha da tempo messo gli occhi.

Ne abbiamo parlato tante volte e, per fare un riassunto, forse è bene andare a

rileggere qualche precedente articolo riepilogativo – clicca qui – .

***

Le strade possibili sono sostanzialmente due.

La prima: Ato2 bandisce una bella gara ad evidenza pubblica che, date le dimensioni della gestione (a questo punto unica: da Valenza a Piedicavallo, passando ovviamente per Vercelli) dovrebbe essere una gara di rango europeo.

Chi ha (avrebbe) i requisiti per partecipare ad una gara così impegnativa?

Ovviamente non i piccoli gestori pubblici (anche se presentano, come ad esempio, Am+, cioè la Amc di Casale, bilanci che sono, nel loro piccolo assai virtuosi) ma soltanto i grandi players come la stessa Iren, oppure A2A di Bergamo e Brescia, Hera di Bologna, Acea di Roma e via discorrendo.

Nessuno potrebbe, peraltro, vietare anche a concorrenti con sede in altri Paesi europei di partecipare.

La seconda: l’Ato2, invece, affida ad un gestore tutto pubblico, cioè “in house”, la partita.

Ma, c’è un ma; anzi, due e forse tre.

Il primo “ma” è che, come sappiamo, Asm Vercelli spa non si può più considerare pubblica, poiché la maggioranza del capitale ora è di Iren, cioè privato.

Il secondo “ma” è costituito dal fatto che, fino a pochi mesi fa, la posizione di Iren era tutta a favore della gara pubblica, forse perché speranzosa di aggiudicarsi l’intera gestione.

C’è, poi, un terzo “ma”: se i gestori pubblici (che già non nuotano nell’oro) dovessero risultare assegnatari di tutti gli acquedotti (appunto da Valenza a Vercelli a Piedicavallo, senza dimenticare, ad esempio, Balmuccia),  dovrebbero rimborsare proprio Asm Vercelli degli investimenti apportati alla rete idrica in questi ultimi decenni.

Perché Asm sarebbe estromessa in quanto privata.

E si viene a sapere che questi investimenti sono valutati da qualche personaggio generoso (ma che ha voce in capitolo) circa 50 milioni di euro.

Se si pensa che, acquistando il 20 per cento di Atena, Iren ha tirato fuori nel 2015-2016 qualcosa come 14 milioni di euro ed ora si ritrova a mercanteggiare per il solo ramo idrico un controvalore di 50 milioni di euro, non c’è che riconoscere, sia pur tardivamente, come avesse ragioni da vendere chi allora – inascoltato – si opponeva a quella scelta, a cominciare da Piero Giuseppe Barbonaglia.

Ma anche, per esempio,   Ketty Politi.

***

Chiarito chi scrive la lettera, la spedisce e perché, resta da stabilire  cosa ci sia scritto.

Non è difficile. Meglio dire: non sarebbe difficile.

Perché il linguaggio è tutt’altro che accessibile ad un povero omarino,  certo non aduso a misurarsi con le vette ardite delle strategie industriali.

Ma pare di comprendere che i gestori, tutti, abbiano avviato azioni che potrebbero fare pensare ad una attività

volta a esplorare le diverse peculiarità e implicazioni delle varie forme gestionali previste dal vigente ordinamento.

E quindi?

Quindi parrebbe (ma sono mere ipotesi) che vagheggiassero, tutti i firmatari dei due testi, la possibile costituzione di due sub ambiti.

Sicchè taluni interpretano:  ma vuoi vedere che forse vogliono proporre ad Ato2 di separare in due il territorio?

Da una parte il Vercellese (cioè i comuni gestiti da Asm) e dall’altra parte tutti gli altri.

Dopo di che cosa potrebbe accadere?

E vabbè, ma come facciamo a saperlo noi? Dai! Mica siamo il Mago Otelma.

Forse qualcuno potrebbe pensare che si coltivasse una mezza idea di ripartirsi la torta.

Dopo di che i gestori pubblici si ritroverebbero a gestire “in house” ciò che già ora gestiscono, mentre, per la parte di territorio ora servita da Asm Vercelli, si dovrebbe bandire la gara ad evidenza pubblica, proprio perché si tratta di gestore privato e non pubblico, sicchè la (ri)assegnazione in house non sarebbe possibile.

Quante possibilità ci sarebbero che arrivasse un concorrente esterno a cercare di aggiudicarsi la sola Vercelli, sapendo che poi, in caso di aggiudicazione, dovrebbe sborsare 50 milioni di euro per rimborsare l’uscente?

Di nuovo: ma come possiamo saperlo noi?!

Dai!

***

Ma in sostanza e conclusivamente, dunque, cosa vogliono i cinque in fotocopia?

Chiedono ad Ato2 di 

conseguentemente e opportunamente modulare i tempi del procedimento in oggetto.

E uno potrebbe chiedersi: conseguentemente a cosa?

Ma l’abbiamo già visto: conseguentemente al fatto che stanno pensando, cioè sono tutti li indaffarati a

esplorare le diverse peculiarità e implicazioni delle varie forme gestionali.

Ma la Regione, cui è deputata, in ultima analisi, una scelta di indirizzo, che direbbe?

Ed è qui che si registra la definitiva unanimità dei cinque in fotocopia i quali  chiedono il rinvio  della riunione dell’organo decisionale dell’Ato2.

Prendere tempo non ha mai fatto male a nessuno.

Vabbè.

Vedremo come andrà a finire.

Chi vivrà, vedrà.

Posted in Trippa per i gatti
Vercelli Città

Manca meno (molto meno) di un anno

alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale (per quel che conta) di Vercelli e, soprattutto, per il rinnovo (?) del Primo Cittadino e già incomincia il valzer delle candele.

Stiamo, naturalmente, parlando del campo di Centrodestra.

Perché, almeno per il momento,

in quello di Centrosinistra i rumors dicono ci si limiti ad organizzare il pullmino del sabato pomeriggio all’Ikea.

Perché l’Ikea?

Perché – pare si pensi nel Pd – se dobbiamo dichiarare la sconfitta a tavolino, almeno il tavolino lo scegliamo noi.

***

Ma torniamo al Centrodestra, dove tutti sospettano di tutti, sicchè il fiuto politico dei singoli è impegnato ad annusare le altrui pette (politiche, beninteso) nell’intento, in obbedienza a mozioni sospettose, di cogliere i sintomi di mali di pancia ancora tenuti (trattenuti) nel foro (per dir così)  interno.

Ma andiamo con ordine.

***

Bisogna sapere che il problema dei problemi, in questa severa ora della Storia, sarebbe quello di dare sistemazione al Sagacissimo.

Ne abbiamo già parlato e, da allora, non si è cavato un ragno dal buco.

In questo lasso di tempo (tre mesi circa dalla Trippa 920 linkata sopra) i destini della Lega si sono definitivamente separati da quelli del già nominato Sagacissimo

giunto all’ennesimo cambio di cavallo (Trippa 895) –

***

Ebbene, ci sarebbero persone di buona volontà che starebbero passando ore del loro prezioso tempo per trovare un organismo almeno apparentemente vitale ove inoculare quello che, a suo tempo, Giovanni Fortuna definì “un Tecnico prestato alla politica”.

E sì che Giovanni Fortuna è notoriamente persona intelligente: ma è sempre stato vero che anche i migliori possano sbagliare, almeno qualche volta; peraltro, poi non lo si è mai più sentito dire cose del genere.

Ma non divaghiamo.

Le soluzioni sarebbero, per ora, due; la seconda è il tipico “piano B” che, in realtà, in pochi vagheggiano, non nascondendosi le difficoltà che poi vedremo.

Ne parleremo alla prossima Trippa.

Dunque, per oggi, vediamo la strada maestra.

I potenti avrebbero individuato come organismo “ospite” il partito di Forza (modi di dire) Italia.

Il cubo di Rubik sarebbe così conciliato.

Perché, ovviamente, tutti guardano a come salvare la cadrega agli attuali componenti della Giunta del Niente.

Niente quanto a realizzazioni, ma tanto se si pensa agli stipendi che, dal 2024, saranno di circa 9 mila euro al mese per il Sindaco e, a scalare, rispettivamente del 70 e 60 per cento di quanto prende il Sindaco, per Vice Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio Comunale.

***

Le previsioni di oggi riguardano soltanto la componente maschile della Giunta che si immaginano i maggiorenti del Centrodestra, perchè come potrebbe finire per le quote rosa al momento non lo sa nemmeno il Santo Padre, quindi figuriamoci noi, accomunati al Successore di Pietro soprattutto dalla vastità del cavolo che ce ne frega delle future quote rosa nella Giunta del Niente.

***

Dunque i maschi.

In Fratelli d’Italia i posti prenotati sarebbero due:  uno per il Ghiottone, l’altro per Mimmo Santo Subito Sabatino.

Nella Lega tutto ruota attorno al mantenimento della cadrega per  Dante.

La Lega ha ormai perso tutto.

Quindi, se anche perdesse il posto in Giunta di Dante, ma riacquistasse la dignità politica, forse ci guadagnerebbe ancora.

Ma è difficile.

Del resto, una volta che i leghisti vercellesi e valsesiani hanno accettato di vedersi conficcare da Novara Daniele Baglione come Segretario provinciale, hanno praticamente riconosciuto di non contare una fava non soltanto nella politica vercellese, ma anche nella stessa Lega.

Hanno scelto un Segretario che, quando l’emerito Onorevole di Borgosesia inarca un sopracciglio, corre a nascondersi sotto qualche tavolo per non farsi scorgere, aspettando che passi la tempesta.

***

Peraltro, a valle dell’ultima defezione,

quella di Martina Locca – leggi qui – che se n’è andata anche ufficialmente in Fratelli d’Italia

sono riusciti a vincere, temporaneamente e debolmente, il criptorchidismo politico della segreteria e a fare uscire (dopo ore) un balbettìo flebile come il piccolissimo peto di un coniglio timido, presentato come reazione politica.

Eccolo:

“Prendiamo atto delle modalità con cui i nostri alleati di Fratelli d’Italia agiscono nell’azione amministrativa Vercellese – commenta Daniele Baglione, Segretario Provinciale della Lega – evidentemente interpretano l’alleanza con modalità che non sono le nostre.

Ce ne faremo una ragione e, naturalmente, faremo le nostre opportune valutazioni per il presente ed il prossimo futuro”.

Sicchè pare valuteranno non tanto “se” calarsi o no ancora le brache, ma “come” calarsele, se con modalità vicine a quelle di Nove settimane e mezza, ovvero qualcosa di più casalingo, a segnalare che non lo fo per piacer mio, ma per dare un figlio a Dio, tenendo buoni i capataz regionali del partito.

***

Dove eravamo rimasti?

Ecco, agli Assessori della GdN due.

***

Di passaggio non si può fare a meno di notare che, se queste sono le previsioni per le quote azzurre,  è conseguente ed evidente che il Centrodestra sta pensando di riproporre una Giunta a dieci componenti.

Cosa consentita dalla Legge, evidentemente, ma quanto opportuna politicamente e, soprattutto, giustificabile visti i risultati, lo sapranno (saprebbero, se così fosse) dire gli Elettori.

***

Ma torniamo a bomba.

Se questa è la previsione per Fratelli d’Italia e Lega, manca, appunto, l’assessore maschio di Forza (modi di dire) Italia.

E la sorpresa starebbe proprio qui.

Uno potrebbe pensare: è il Ghiottone che vuole sistemare il Sagacissimo, perchè abbia anche in futuro una base politica.

Ma, se questo è parzialmente vero, pare che il più ostinato nel bussare alla porta del partito di Antonio Prencipe sia nientemeno che il Pirata stesso.

Perché, in fondo, uno come il Sagacissimo gli fa un gran comodo.

Pirata che non vuole (pare) rinunciare – nemmeno in futuro – all’Assessore e Vice Sindaco reale,  Luigi Michelini.

E, allora, i bene informati dicono che stia pensando all’attuale Vice Sindaco come ad un uovo di cuculo da piazzare nel nido di Forza (modi di dire) Italia.

Sicchè i giochi sarebbero composti così: Michelini – Sagacissimo – Mimmo Santo Subito – Ghiottone.

***

Dal canto proprio, il Sagacissimo non è che se ne stia con le mani in mano.

Farebbe, a sua volta, di tutto per farsi accettare in Forza Italia.

Al punto che avrebbe mosso una sua conoscenza biellese, a sua volta sodale o socio in affari con Paolo Berlusconi, per ottenere l’ammissione.

A suo tempo ci hanno anche detto chi sia, questa conoscenza biellese.

Ma, anche in questo caso, come già chiarito in precedenza, è tale la vastità del cavolo (… eccetera eccetera …),  che il nome ci è entrato da un orecchio e ci è uscito dall’altro.

Sono, del resto, ambasce degli attuali Consiglieri Comunali di Forza (e ridiamo) Italia.

E qui viene il bello.

***

Perché è bastato che ieri in tarda serata Antonio Prencipe pubblicasse un innocuo post su Facebook per scatenare le curiosità del sistema.

Come si vede, in questa foto mancano Gianni Marino e Ketty Politi.

Dapprima non si sapeva nemmeno chi l’avesse scattata.

Si è poi chiarito che lo smartphone fosse in mani innocenti ed estranee ai maneggi politici.

Si è altresì chiarito che Marino, pur presente, se n’era andato anzitempo a vedere qualche partita o vai a sapere, sono comunque cavoli suoi.

Nulla di preciso, invece, in ordine al (mancato?) invito di Ketty Politi.

E, del resto, di nuovo, sono cavoli loro.

Ma in quella riunione si è anche discusso del tema del giorno.

Perché i forzisti Consiglieri Comunali direbbero qualcosa che potrebbe suonare così:

ma dunque siamo forse i più minchioni della compagnia?

Da quattro anni – quasi cinque – mandiamo giù qualsiasi cosa, siamo rassegnati a non contare una beneamata fava, vi abbiamo fatto passare di tutto: dal coperchio al Centro Nuoto, ai pallets di Iren, alla (più che probabile) svendita anche del ramo acqua sempre ad Iren.

E adesso?

Adesso che forse potremmo sperare in un posto nella futura Giunta del Niente, ce lo vediamo soffiare dal Sagacissimo, solo perché il Pirata preferirebbe lui a uno di noi?

***

Non hanno, bisogna dire, tutti i torti, anche se succede a loro un po’ quel che succede ai reliquati della Lega:

non è che si possono ribellare ora, dopo cinque anni che accettano supinamente qualsiasi cosa.

Ormai, supini sono stati e supini restano, agli occhi dei loro alleati e padroni.

Almeno secondo le aspettative del Pirata, del Ghiottone e sodali, i quali, bisogna riconoscerlo, in questo senso possono persino protestarsi in una paradossale buona fede.

Come finirà?

Chi vivrà, vedrà.

Posted in Trippa per i gatti
Vercelli Città

Pro Vercelli 4

Lumezzane 1

Marcatori: 17’ autogol Pisano, 18’ Capelli, 32’ st Maggio, 3’ st Nepi, 39’ st Petrella

Pro Vercelli (4-3-3): Sassi; Iezzi, Camigliano, Fiumanò, Rodio (31’ st Carosso); Louati (48’ st Contaldo), Emmanuello, Iotti; Mustacchio (31’ st Petrella), Nepi (41’ st Comi), Maggio (48’ st Sibilio). A disp.: Rizzo, Sarzi Puttini, Seck, Spavone, Rutigliano, Niang, Condello, Pesce. All. Dossena.

Lumezzane (4-3-3): Galeotti; Regazzetti, Pisano, Dalmazzi, Righetti (29’ st Ilari); Taugurdeau (37’ st Poledri), Pesce, Moscati; Capelli (20’ st Spini), Gerbi (28’ st Basso Ricci), Malotti (20’st Cannavò). A disp.:: Filigheddu, Greco, Troiani, Pogliano, Kolaj, Basso Ricci, Parodi, Scremin. All. Franzini.

Arbitro:  Cerbasi di Arezzo

Guardalinee:  Lauri di Gubbio e Cardinali di Perugia

Quarto uomo: Mirri di Savona.

Ammoniti: Mustacchio (PV), Righetti (L), Gerbi (L), Iotti (PV), Dalmazzi (L)

Recupero: 1’ pt – 4’ st

Se il buongiorno si vede dal mattino…

Inizia nel migliore dei modi il campionato per la Pro Vercelli.

I leoni ruggiscono sin da subito e sbranano il Lumezzane.

I lombardi non sono stati a guardare ma le bianche casacche hanno saputo chiudere gli spazi ed essere prolifici in attacco.

Andiamo con ordine e così il cronometro delle emozioni si avvia dopo 40 secondi con la conclusione di Emmanuello, fuori di poco.

Minuto 10 e dall’altra parte Taugurdeau alza la mira.

Al 17’ la Pro passa in vantaggio.

Sulla destra si scatena Iezzi che mette un cross in mezzo sul quale Pisano si avventa per anticipare Nepi e mette nella propria porta.

Un giro di lancette e gli ospiti trovano il gol con l’incornata di Capelli.

Il ritmo resta alto.

Fiumanò al volo manda a lato di poco.

Superata la mezzora, la Pro rimette la freccia.

Mustacchio in azione personale mette in mezzo per Maggio che non si fa pregare e va a segno.

La ripresa si apre con i leoni in avanti.

Nepi è abile a staccare e con un’incornata calare il tris.

Il canovaccio della gara passa poi in mano ai lombardi che cercano, senza riuscirci, di rientrare in partita.

Anzi sono i locali a sfiorare il poker.

Il quarto gol arriva comunque a 6 dal 90’ quando Petrella, imbeccato da Maggio, scaglia un siluro che batte Galeotti.

Il tempo scorre e la Pro Vercelli può essere soddisfatta per un esordio vittorioso.

 

Redazione di Vercelli

 

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Provincia di Vercelli, Vercelli Città

Vercelli colpita da un violento temporale attorno alle 16 di oggi, 26 agosto.

Un quarto d’ora di pioggia battente, grandine, raffiche di vento.

I danni si contano a carico di case, automobili, alberate.

Da Via Siracusa a Corso Prestinari a Corso Gastaldi e soprattutto Viale Garibaldi.

E il bilancio si sta ancora compilando.

E’ soprattutto Viale Garibaldi a fare constatare ben quattro esemplari arborei rovinati al suolo, divelti dalla forza del vento.

E, ancora una volta – l’ultimo episodio qualche settimana fa, nel tratto della “Lea” in prossimità della Basilica Sant’Andrea – emerge (viene, a suo modo, alla luce) tutta la precarietà di una situazione.

Le fotografie sono chiare nel mostrare apparati radicali in pessime condizioni.

Sappiamo, perché se ne è parlato molte volte, negli ultimi mesi, a proposito del cosiddetto “Piano Kipar”, di rigenerazione urbana in chiave green, che la diagnosi sia ormai da tutti condivisa: gli esemplari arborei soffrono la costrizione degli apparati radicali, aerati in modo certo non ottimale e, anche per questo, più vulnerabili soprattutto da batteriosi.

Circostanze che ne compromettono la tenuta ed è, quindi, fatale che presto o tardi qualcosa succeda.

Ciò che non è detto (almeno, non si è sentito) a proposito del Piano Kipar è che il rimedio proposto (piano di calpestio non soffocato da asfalto o altri inerti) se, certamente, potrebbe essere idoneo a salvaguardare gli esemplari messi a dimora in futuro, non potrà ridare salute a piante come questa.

Sicchè è impossibile non domandarsi: perché le Amministrazioni non hanno rimosso alberi che – se le immagini non mentono – paiono irrecuperabili e, per conseguenza, pericolosi?

Si può dire: “le Amministrazioni”, al plurale.

Il problema è trasversale, non ne riguarda una in particolare.

E “le Amministrazioni” succedutesi nel corso degli anni sono unite da un comun denominatore rappresentato da chi ad esse dà, deve dare, assistenza sul piano tecnico.

Si sa che le alberate cittadine sono tutte “censite”, gli esemplari tutti numerati.

Non sarà difficile, per chi vorrà applicarsi al caso, risalire a cosa sia stato o non sia stato prescritto tecnicamente per le essenze arboree oggi rovinate al suolo, così come per le altre.

Anche oggi nessuna persona è rimasta coinvolta: solo danni materiali, per i quali ci sono le Assicurazioni.

La Provvidenza, fino ad ora, è sempre stata misericordiosa.

Chi preferisce, può parlare di Fato benigno.

Non sono cose che si dirimano qui.

In attesa che il già nominato “piano Kipar” si traduca in provvedimenti operativi, sono orami in molti a ritenere che, purtroppo, debbano essere prese misure, inevitabili anche se dovessero essere dolorose, ma idonee a scongiurare il ripetersi di casi come questi.

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Allarme nel tardo pomeriggio di oggi, 19 agosto al grande magazzino Li-Fa, in area commerciale di Vercelli.

Secondo la ricostruzione dei fatti che al nostro microfono rende il titolare del negozio, il Signor Stefano, due persone, un uomo e una donna, si sarebbero introdotte, attorno alle 18, nell’area vendita, dirette in particolare al reparto elettronica.

La donna, sempre secondo il titolare di Li- Fa, sarebbe stata già sorpresa, nei giorni scorsi, a compiere azioni sospette.

Oggi, dunque, quando è entrata, non ha lasciato indifferente il Personale del magazzino.

In circostanze che certamente dovranno essere messe a fuoco dagli Inquirenti, sarebbe intervenuto l’uomo e la situazione sarebbe in breve degenerati in rissa.

In quel momento sarebbe comparso lo spray urticante, spruzzato dai due, forse per coprire la fuga.

A quell’ora era presente una ventina di clienti, alcuni di questi sarebbero stati condotti al Pronto Soccorso.

Le Forze dell’Ordine, tempestivamente intervenute, avrebbero fermato i due.

Sul posto i Vigili del Fuoco e la Polizia Locale di Vercelli.

Aggiornamenti nelle prossime ore.

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Vercelli Città

La disgrazia consumatasi nei giorni scorsi al fiume Sesia, nei pressi del ponte ferroviario, dove ha perso la vita un giovane pakistano

– leggi qui la cronaca –

ripropone ancora una volta il tema ed il problema della sicurezza e della prevenzione nell’ambito di un’area e lungo percorsi molto più frequentati di quanto spesso si creda.

Per domandarci se stiamo facendo tutto il possibile al fine di scongiurare il ripetersi di questi lutti, che paiono annunciati.

Fare un giro da quelle parti è forse la cosa migliore per rendersi conto di come stiano le cose.

Per ora, questo dicono le immagini.

***

Quando si arriva ai piedi del ponte ferroviario, si può scegliere se andare a destra, lungo l’argine, oppure a sinistra, passando sotto il tunnel nella direzione di quello che un tempo era il simpatico ritrovo “Nascimbene”: quasi una trattoria, talvolta si ballava, era il riposo di chi pescava i ciprinidi nell’acqua amica del fiume.

Ma, se non si va né a destra, né a sinistra, si può scendere sul greto, in qualsiasi momento dell’anno.

Il sentiero che dall’argine scende verso il greto, superando i cubi di cemento armato a difesa delle sponde, è sbarrato da transenne metalliche, guarnite di una segnaletica verticale – un cartello di divieto di transito – che, secondo il mai mutato Codice della Strada, significa: qui i veicoli non passano.

I veicoli.

Sicchè, quel cartello, può apparire un paradossale “via libera” per i pedoni.

Eventualmente in compagnia del cane.

La prima domanda che i responsabili dalla sicurezza dei cittadini (autoctoni, residenti, oppure ospiti temporanei sotto le stelle di Piazza Mazzini) forse potrebbero porsi è: desideriamo che, in quel preciso punto, i pedoni possano passare, oppure no?

Che significa, anche e soprattutto: si può o non si può andare sulla riva del fiume?

Perché, così come stanno le cose, la risposta è semplice: la segnaletica inibitoria non vieta espressamente alle persone, a piedi, di passare di lì e, quindi, anche recarsi sulla riva del fiume.

Se si volesse indicare che i pedoni non possono transitare, la segnaletica appropriata sarebbe quest’altra.

***

Chiarito, dunque, che recarsi sulla riva del fiume parrebbe possibile, resta il problema, fondamentale, della balneazione: si può fare il bagno nella Sesia?

Cioè: in quel punto della Sesia; vedremo poco oltre cosa si dica per altri passaggi lungo l’argine.

***

Qui le cose sono più chiare.

Si viene a sapere che, nel lontano 1998, il Sindaco di Vercelli adottò un provvedimento di divieto di balneazione.

Al tempo era in carica Gabriele Bagnasco.

C’è qualche cartello che lo dica?

C’è.

Come si vede, è ai piedi del palo che un tempo forse lo sorreggeva.

Coperto dall’erba (non ancora alta come quella che guarnisce certi marciapiedi in città, ma certo abbastanza rigogliosa) che ne impedisce quasi la lettura.

O, meglio, riesce a vederlo chi lo cerca.

Se, una volta trovato, lo si legge, si nota subito che il linguaggio è tecnico-burocratico.

Ma, comunque, il problema della sua leggibilità viene dopo: bisogna cercarlo per trovarlo, il cartello (forse di 30 centimetri per 20).

Più sopra, si vede, però, un altro segnale verticale, questa volta appropriato, di divieto di balneazione, con il simbolo molto sbiadito, ma pur sempre abbastanza leggibile.

Sicchè, tirando le somme, chi conoscesse il Codice della Strada potrebbe concludere: si può andare sul greto della Sesia (a piedi, lasciando i veicoli sull’argine), ma non si può fare il bagno.

***

Sono accorgimenti sufficienti per dire che si sia attuata una prevenzione efficace dei fattori più importanti di rischio?

A chi di dovere la risposta.

Soprattutto se si pensa che i destinatari reali e “odierni” (diverse le cose nell’ormai lontano 1998) di quelle comunicazioni simboliche non siano tanto o soltanto i nativi della Vercelli di quando c’era il Nascimbene.

Ma, come in questo caso, ragazzi che, certo, si sono magari fatti tutto il corridoio balcanico con le scarpe rotte o nella stiva di autocarri condotti da persone senza scrupoli, ma si tratta di ragazzi che non parlano una parola di italiano.

Sanno perfettamente l’inglese (insieme all’urdu, lingua ufficiale nel loro Paese), ma non una parola di italiano.

Si trovano nella situazione di tanti altri immigrati, abituali frequentatori della riva della Sesia, che parlano l’arabo e il francese.

C’è solo un cartello rotondo, con inscritta al centro l’immagine, stilizzata e sbiadita, di un nuotatore sovrastata da una sbarra che illustra il concetto di inibizione al nuoto.

E’ sufficiente per dire che si sia fatto il possibile per mettere sull’avviso le persone?

Per fare loro comprendere che il Comune vieta, nel loro interesse, di fare il bagno in quel punto della Sesia?

***

Ai piedi del palo che sorregge il cartello, si nota, di passaggio, il solito cumulo di rifiuti portati forse da incivili, certo lasciati lì a marcire e mandare cattivi odori da menefreghisti strapagati.

Questo si vede se si raggiunge l’argine dalla stradina che costeggia l’ex Colonia elioterapica (a destra) e la ferrovia (a sinistra): perché se si percorre l’altro sentiero, quello che si snoda tra il compendio delle Acacie e quello del Piemonte Sport, quando si arriva sull’argine, in corrispondenza dell’altro sentiero che conduce al fiume (facendosi largo tra la vegetazione golenale, ma si può fare, come queste immagini dimostrano),

non c’è nemmeno questa segnaletica.

Se, ancora, si intende raggiungere la sponda opposta, percorrendo l’argine che si diparte dal noto accampamento, nei pressi del ponte stradale (direzione Novara) dove accorrono, di tanto in tanto, i Vigili del Fuoco per sedare fiamme notturne, allora i segnali inibitori sono del tutto assenti.

Unico deterrente, forse il più efficace, i cagnoni dei nomadi, che latrano all’inseguimento di qualsiasi “veicolo” transiti lungo lo sterrato: figuriamoci cosa potrebbero fare a un pedone, con o senza segnaletica verticale appropriata.

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