VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

Si è spento prima dell’alba di oggi, 14 gennaio, Angelo Gilardino, uno dei “giganti” della Cultura mondiale di tutti i tempi.

Gilardino era ricoverato da qualche giorno nel reparto di Malattie Infettive del Nosocomio vercellese.

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Era nato ad Asigliano Vercellese il 16 novembre di 80 anni fa e proprio il piccolo centro della Bassa Vercellese ha voluto, qualche settimana fa, nel corso di una bella e “calda” cerimonia, ricca di umanità, conferirgli la cittadinanza onoraria.

Gilardino fu soprattutto un grande chitarrista e compositore, ma non trascurò mai la didattica, a tutti i livelli: fu formatore di grandi musicisti (un nome per tutti, Marco De Santi), così come non esitava a mettere il suo genio a disposizione di tanti ragazzi che frequentavano le sue “vacanze chitarristiche” alla Caulera di Trivero.

Colpivano di lui la gentilezza naturale e lo straordinario garbo con cui si intratteneva anche con i più giovani: anche se chi scrive ebbe sempre chiara la percezione del fatto di trovarsi al cospetto di una persona superiore, non riuscendo, così, a superare mai un certo timore reverenziale.

Che tale restò sempre, anche nella sincerità dell’amicizia: impossibile non ricordare, con una riconoscenza ormai più che trentennale e certo imperitura, il giorno in cui, con un gesto davvero inaspettato, volle regalarmi la monumentale opera “Un commento alla Bibbia” di Sergio Quinzio.

Restai letteralmente senza parole.

Molto più tardi avrei capito che quello fosse il segno di una fiducia sincera, quasi ad incoraggiare un’anima ancora in ricerca e forse una fede ancora acerba ed anche per questo il dolore del momento è un poco mitigato dalla certezza che Egli sia ammesso a contemplare il volto di Dio.

In questa occasione, mentre VercelliOggi.it sta lavorando per riproporre, dal proprio archivio, tanti momenti belli vissuti insieme al grande chitarrista (nella foto di apertura una di queste occasioni: lo vediamo con l’amico di sempre, Enrico De Maria), lasciamo che parli lui.

Ora offriamo il video più recente, messo a repertorio nella serata di Asigliano Vercellese, il 16 novembre scorso.

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Lunedì alle 15 nella chiesa parrocchiale sua Asigliano Vercellese, le esequie.

Il Santo Rosario in suffragio di Angelo si pregherà domenica, ad ore 17, sempre in Chiesa Parrocchiale di Asigliano.

La Camera Ardente sarà aperta all’Ospedale S.Andrea a partire da sabato 15 gennaio, con orario dalle 8 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.

Posted in Cultura e Spettacolo

Momenti di paura in Via I Maggio a Caresana, nelle scorse ore.

Una famiglia di quattro persone (genitori e due figli piccoli) è rimasta intossicata da monossido di carbonio.

Si ignora tutto dello stato di fatto, ma è noto in paese che non sia la prima volta che problemi del genere si manifestano nella stessa abitazione.

La famiglia si trova ora alla Clinica “I Cedri” di Fara Novarese, attrezzata con camera iperbarica; fortunatamente le prime sommarie informazioni sullo stato di salute dei malcapitati sono rassicuranti.

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Profetico, Dante è stato profetico.

Vercelli, per una volta, dà le dritte nientemeno che al Consiglio Regionale del Piemonte.

Ma andiamo con ordine.

Domani, 11 gennaio, l’Aula di Palazzo Lascaris a Torino è convocata per eleggere (il rinnovo di metà mandato) il Presidente del Consiglio Regionale (attualmente il leghista Stefano Allasia, in odore di conferma) e tutto l’Ufficio di Presidenza: il Vice, i Segretari e compagnia cantante.

Inoltre, si dovranno eleggere i tre rappresentanti della Regione Piemonte che, dal 24 gennaio in poi, parteciperanno alle sedute congiunte di Camera e Senato per eleggere il Presidente della Repubblica.

Tutto abbastanza tranquillo: i tre delegati a Roma sono già prescelti e c’è un accordo tra i partiti; si potrebbe anche votare per alzata di mano e amen.

Specularmente, per la composizione dell’Ufficio di Presidenza l’accordo non c’è ancora, quindi è assai probabile che non se ne farà niente: tutto rimandato al dopo-Matterella, cioè ad una seduta da tenersi, per ragioni di calendario dei lavori, successivamente ai giorni di votazione per l’elezione del Capo dello Stato.

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Per fortuna non c’è (non ci sarebbe) ancora l’ accordo politico sulla votazione più macchinosa.

Bisogna dire “per fortuna”, perché, oggi, i Capigruppo in Consiglio Regionale avrebbero deciso di procedere alla votazione da remoto.

Cioè con i Consiglieri a casa e collegati alla posta elettronica certificata che assicura il voto segreto.

Si tratta dello stesso farraginoso congegno burotecnoinformatico che ha fatto varie cilecche qualche settimana fa quando l’astuto Gian Carlo Locarni (che qualche amico, appunto chiama Dante, rifondatore della lingua italiana), all’epoca ancora Presidente del Consiglio Comunale, l’ha fatto digerire ai Capigruppo di Palazzo Civico.

Sappiamo come andò: ma guardate, Signori cari, ci sarebbe da votare una deliberina su una piccola questione urbanistica, con voto segreto, e via discorrendo.

Ed i boccaloni abboccarono al modo dei taplon, che fagocitano l’amo anche senza che vi sia l’ esca.

Invece, ecco poi la spingarda, maliziosamente tenuta nascosta, per essere all’uopo conficcata dove si può ben immaginare: il Locarni forse pre-meditava di integrare (nei giorni successivi, come è avvenuto) l’ordine del giorno dell’adunanza con la nomina del suo successore, che sarebbe stato il vocatus, Romano Lavarino.

E’ chiaro che la maggioranza avesse interesse a far votare i peones non tutti riuniti nell’Aula (che avrebbero anche potuto dirsi tra loro chissà cosa) ma ciascuno da casa: monadi.

E, così, il sistema di votazione da remoto conficcato per la deliberina, se lo sono trovati tra il lusco ed il brusco adottato anche per eleggere il Presidente del Consiglio Comunale.

Sappiamo, però, che il sistema fece cilecca.

Per votare una sola persona furono necessarie ore, ma, soprattutto, andarono letteralmente “persi” ben nove voti.

Per incredibile che possa apparire, nove Consiglieri Comunali hanno votato e del loro voto non risulta nulla: desaparecidos.

E il Segretario Comunale Fausto Pavia, che si sappia, pare non aver battuto ciglio.

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Ebbene, oggi i Capigruppo della Regione hanno detto: ma guardate, Signori cari, visto che il Covid è tornato ad imperversare, allora noi ci riuniremo, ma non in presenza, bensì da remoto.

Votando in remoto e con voto segreto: con posta elettronica certificata.

Avranno – magari – anche fatto esplicito riferimento al precedente di Vercelli?

E chi lo sa?! Mica eravamo lì!

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Come finirà?

Chi vivrà, vedrà.

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