VercelliOggi
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Pro VercelliFiorenzuola 2-1

Marcatori: 44’ pt Giani, 13’ st Cristini, 37’ st Vitale

Pro Vercelli (3-4-3): Rizzo M.; Cristini, Masi, Auriletto; Iezzi (1’ st Bruzzaniti), Louati, Vitale, Crialese (26’ st Gatto); Della Morte (18’ st Bunino), Comi (41′ st Minelli), Panico (18′ st Rizzo L.). A disp.: Rendic, Valentini, Rolando, Clemente Macchioni, Secondo. All.: Nardecchia.

Fiorenzuola (4-3-3): Burigana; Danovaro (38’st Potop), Ferri, Cavalli, Dimarco; Piccinini, Nelli (20’st Oneto), Stronati (38′ st Zunno); Giani (6′ st Mamona), Mastroianni, Sartore (6′ st Bruschi). A disp.: Battaiola, Ghisolfi, Gerace, Fiorini, Currarino, Arrondini, Guglieri. All.: Tabbiani.

Arbitro: Andreano di Prato

Guardalinee: Lipari di Brescia e Rastelli di Ostia Lido

Quarto uomo: Esposito di Ercolano.

Ammoniti: Louati (PV), Vitale (PV), Potop (F)

Recupero: 2’ pt – 5’ st

Dopo due sconfitte i leoni tornano alla vittoria.

A sbloccare la gara è Giani prima del riposo.

Nella ripresa pareggia Cristini e poi Vitale ribalta la situazione.

Pro subito pericolosa con Masi, la difesa ospite si salva.

Il Fiorenzuola ci prova con Giani, Rizzo respinge.

Minuto 20, Panico in acrobazia manda a lato.

Quattro minuti dopo, l’incornata di Cristini esce di un soffio.

Al 27′ Piccinini non inquadra lo specchio della porta.

Prima del riposo Giani raccoglie palla e insacca il vantaggio per il Fiorenzuola.

Al 13′ della ripresa Cristini su azione d’angolo in girata fa gol.

La Pro prende in mano le redini del gioco ma non riesce a trovare altri gol.

Gatto ha un’ottima occasione ma la sciupa.

Nel finale Vitale con un gran gol regala il successo alla Pro.

La gara si chiude con l’espulsione del tecnico ospite e il super intervento di Rizzo.

Redazione di Vercelli

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L’argomento è stato sdoganato da Emanuela Buonanno, che ne ha parlato nell’intervista rilasciata a VercelliOggi.it nei giorni scorsi – leggila qui – .

Di cosa si tratta?

Eh, come si fa a dirlo in due parole?!

Siamo alle prese con rarefatte atmosfere spirituali.

Con ambienti intellettuali ove è possibile rinvenire uno stigma lacaniano.

Vi si avverte la tensione inestinguibile tra un “già” ed un “non ancora”.

Echeggia nella Valle e, poi, giù fino al piano, la domanda antica, quella capace di lasciare ammutolito anche l’uomo più audace, aduso alle speculazioni intellettuali più ardite: che talvolta, però, sa rinunciare alla parola, consapevole della propria finitudine e della insufficienza del verbo, allorchè si tenti di esprimere l’inesprimibile..

Ma, se proprio qualche sillaba si deve, infine, distillare.

Se ai contemporanei non possa negarsi l’espressione di una condivisione, nella comune condizione umana, di ciò che unisce, come un codice ermeneutico, menti e cuori.

Se, risulti impossibile trattenere ciò che si avverte essere la confessione e – forse, ancor più – l’ostensione del proprio partecipare al prossimo l’adesione alla comune vocazione di uomini e donne, capaci di accettare il proprio limite.

Accettare il limite anche per renderlo, in tal modo, fecondo.

Capire – al modo di quel bimbo che interrogò sul lido di Ostia il grande Agostino – quanto sia illusorio indagare il mistero, ingenuamente credendo possibile comprenderlo;  “comprendere”, cioè “contenere”, nelle finite categorie umane, ciò che è infinito.

Come chi volesse scavare una buca nella sabbia, sulla battigia, per travasarvi il mare.

Ecco: infinito.

Ciò che sale, in questo tornante della Storia alla mente e, allora, forse può affiorare alle labbra, è proprio la domanda antica, consegnata a cinque parole che dicono di quell’infinito cavolo che ce ne importa: e chi se ne frega?!

***

Perché, lo vogliamo, infine, dire, amichevolmente, a tutti quelli che da mesi ci interpellano per sapere se passa o non passa e, eventualmente, chi passa con lui, chi si porta dietro.

Ma un bel: e chi se ne frega?! Lo vogliamo dire?!

***

Dunque, bisogna andare con ordine.

Anche perché, se è vero che il beato transito dell’On. Paolo Tiramani dalle fila della Lega a quelle di Fratelli d’Italia sia una cosa tutta per aria e, comunque, per il poco che possiamo aver capito, rimessa agli dei, ci sono, invece, casi umani che debbono essere riguardati con rispetto ed affetto, consapevoli di come la vita riservi a ciascuno di noi momenti difficili, rispetto ai quali altro non si può fare se non assicurare la fraterna comprensione e solidarietà: da un punto di vista umano, prima ancora che politico.

Qui la politica c’entra poco o, comunque, viene in seconda battuta, sta sullo sfondo.

Prima c’è l’uomo, con il proprio fardello di gioie e speranze, tensioni, affanni ed ansie.

***

Vediamo, anzitutto, chi pare soffrire di più.

Il più provato di tutti, da mesi costretto al tunnel dell’indeterminatezza, mandato ad esplorare i difficili territori del pensiero magico, è Dante.

L’affettuoso nick name è affibbiato dagli amici al Segretario cittadino di Vercelli della Lega Nord per Salvini Premier, ma prima, vero rifondatore della lingua italiana.

E già ad essere Segretario di un partito che debba fare ancora finta di credere (e siamo ad aprile 2022) che Matteo Salvini potrà mai essere Premier, ce ne vuole, riconosciamolo.

Ma amen, non è questo il punto.

Dante, nemmeno nei giorni scorsi ha voluto astenersi dall’inviare un testo ai giornali, criptico, ma forse meglio ancora dire esoterico, già dall’oggetto della mail:

”critiche fini al pretesto”.

E capisca chi può.

Questo particolare, va detto onestamente, non c’entra niente con l’argomento di oggi: è solo per dire, portando un esempio recentissimo, come siano messe le cose.

Forse potrebbe interpretare con qualche costrutto un redivivo Curzio Gonzaga, aduso alle categorie dei Fedeli d’Amore.

Perchè, anche chi abbia letto credendo di avere qualcosa acquisito, qualche opera di René Guénon, con l’Alighieri di Piazza Municipio deve gettare la spugna

***

Ma torniamo a bomba.

Dunque, il simpatico Dante deve sentirsi, in queste ultime settimane,  come avrebbero potuto sentirsi gli eredi di Checco Zalone, creduto morto, nel film “Tolo Tolo”.

Che, poi, giunti sul punto di incassare l’indennizzo delle Assicurazioni, si sentono invece dire che il loro congiunto sia ancora vivo e stia rientrando dall’Africa.

Si ammetterà che, come sorpresa, per l’erede, non c’è male.

E Dante, dicono viva, mutatis mutandis, una condizione del genere.

Perché se l’On. Paolo Tiramani passasse mai, effettivamente, al partito di Giorgia Meloni, lui, Dante, assurgerebbe al vertice provinciale del Carroccio per Salvini Premieri.

Ma, se quell’altro non se ne va, lui resta sempre dove si trova: cioè a contare una beneamata.

Lo stilnovista pare non avvedersi che il suo primo concorrente resterebbe sempre Angelo Dago, che mai si schioderebbe dalla Lega (lui è rimasto ancora alla Lega Nord per l’indipendenza della Padania).

Ma amen.

Sono, in fondo, fatti loro.

Gli osservatori bene informati sono anche scettici sull’effettivo seguito che costituirebbe lo sciame dell’Ape regina valsesiana.

In Comune di Vercelli, si dice ben poca roba: Romano Lavarino e niente di più.

Segnali (espliciti) di disaffezione dalla Lega arrivano, però, da Carlo Stragiotti, da Sabbia.

Ma persino Frank (al secolo Francesco Pietrasanta da Quarona) potrebbe restare dove si trova.

Esponenti del Comune di Borgosesia?

Possibile; alcuni segnali autorizzerebbero a pensarlo.

La campagna elettorale del candidato Sindaco Fabrizio Bonaccio è partita annunciando una “lista civica” a sostegno della candidatura: Borgosesia Oggi e Domani.

Le insegne della Lega, per Salvini Premier, sono espunte da qualsiasi propaganda e comunicazione istituzionale ormai da tempo.

E’ più facile trovare un’immagine di Lenin a San Pietroburgo che una foto di Matteo Salvini a Borgosesia.

***

Sul fronte di Fratelli d’Italia, le cose sono, soltanto di poco, più decifrabili.

Anche perché, sfugge ai più cosa mai avrebbe da guadagnare il partito di Giorgia Meloni, acquisendo il drappello di Amministratori che (forse, diciamo forse) seguirebbe l’Onorevole.

Anzitutto: chi sarebbe il fautore dell’operazione?

La risposta è, per una volta, semplice: tutto sarebbe, da mesi, orchestrato dall’On. Andrea Delmastro.

Il Richelieu di Lozzolo, dopo la prova di inarrivabile sagacia politica ( che lo avvicina, sia pure ancora senza del tutto emularla, a quella di Massimo Simion ) già data con la recente candidatura della propria sorella (nel senso di sorella Delmastro, non d’Italia) alla Presidenza della provincia di Biella, pare voglia bissare.

Per che motivo farebbe fuoco e fiamme, pesterebbe i piedi, batterebbe i pugni, per avere con sé il deputato valsesiano?

Per giocare un tiro birbone ad un suo compagno (modi di dire) di partito che gli sta (starebbe, perché, poi non sappiamo e, soprattutto, non ce ne cala più di tanto) sulla sinfisi pubica.

Non facciamo nomi: intanto gli addetti ai lavori lo sanno benissimo. Ed i non addetti se ne stropicciano alla grande.

Salva l’idea di fotticchiare politicamente qualcun altro (con tutti i rischi di self fucking del caso) la cosa pare priva di senso a molti, proprio in Fratelli d’Italia.

Perché, gli scettici, su questo cambio di casacca, direbbero: dunque, ragioniamo. I consensi sono già passati dalla Lega a Fratelli d’Italia.

Con quei consensi i militanti del partito di Giorgia Meloni, che si sono fatti la gavetta in tutti questi anni, potrebbero essere promossi.

Ma se, invece, arrivano anche i leghisti che i consensi non li hanno più a prendere i posti che, altrimenti, perderebbero, dove starebbe il godimento per Fratelli d’Italia?

***

Questo ragionamento non scalfisce minimamente alcuni, ormai minoritari, fautori dell’operazione.

O meglio: “il” fautore.

Perché, oltre al già nominato Delmastro, resterebbe soltanto il Ghiottone, a lavorare per il passaggio.

In questi giorni – dicono i bene informati – sarebbe in piena Quaresima.

I suoi, paiono gemiti vedovili.

Lo stop ad ogni trattativa sarebbe arrivato, nei giorni scorsi, forte e chiaro dal Piemonte e da Roma.

Come finirà?

Chi vivrà, vedrà.

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Il Lettore ricorderà il nostro articolo del 21 marzo scorso (leggi qui):

Si raccontava degli incarichi di lavoro conferiti dal Comune di Balocco, di cui è Sindaco il leghista Gian Mario Morello, a Professionisti familiari del Dott. Piero Gaetano Vantaggiato, Vice Segretario della Provincia di Vercelli.

Oggi ancora un incarico di rilievo, sempre alla Nuora di Vantaggiato, l’Arch. Ilaria Angioni.

Ma andiamo con ordine.

Dunque, come si è visto, si lavora per l’

“AMMODERNAMENTO ED EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DELL’AREA SPORTIVA DI BASTIA IN BALOCCO” – leggi qui –

L’Atto che abbiamo linkato poco sopra è chiaro nel dire dove si prendano i soldi per l’opera:

“(…) dalla legge 13 ottobre 2020, n.126 viene assegnato a ciascun comune con popolazione inferiore a 1.000 abitanti un contributo di euro 84.168,33 per l’anno 2022”.

Ma non sono i soli, perché, dalla:

“Legge 160/2019 viene concesso un contributo per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024, nel limite complessivo di 50.000,00 euro annui, per investimenti destinati ad opere pubbliche”.

Sicchè l’estensore dell’Atto pare giungere alla conclusione che:

“a fronte dei contributi di cui sopra, l’amministrazione Comunale di Balocco intende realizzare i lavori di “Ammodernamento ed efficientamento energetico dell’area sportiva di Bastia”.

***

La determinazione in esame non dice se vi siano o meno altre fonti di provvista finanziaria, sicchè si può dedurre (né all’albo pretorio, né alla Sezione Amministrazione Trasparenze sono raggiungibili altri Atti, che autorizzino a pensare altro) , che bastino per le opere all’area sportiva gli importi di 84 mila più 50 mila euro, cioè 134 mila complessivi.

Sempre che il progetto non sia di più ampio respiro, realizzato con altre fonti di finanziamento non note dall’ esame degli atti oggi pubblicati.

***

Abbiamo visto che all’Arch. Angioni fu già assegnata la predisposizione di uno studio di fattibilità volto a stabilire l’effettiva praticabilità di questo progetto.

E quello fu compensato (si legge tra gli allegati dell’articolo precedente) con circa 7.600 euro, compresi oneri.

Oggi l’incarico si riferisce alla successiva progettazione per quegli stessi lavori.

E questo perché, come si legge nell’Atto:

“lo studio di fattibilità tecnica-economica è stato approvato con delibera di giunta comunale n 11 del 15.03.2022”.

Questa delibera n. 11 non è più reperibile nel sito del Comune: Balocco è uno di quegli Enti che ha scelto di lasciare disponibili gli Atti per il tempo di esposizione all’Albo Pretorio (15 giorni) e poi di archiviarli.

Come la norma rende, peraltro, possibile: una sorta di minimo di Legge.

Anche se la tendenza generale (a parte un gruppetto minoritario di Enti) è quella di lasciare anche gli Atti “vecchi” sempre integralmente reperibili dal cittadino.

E se uno ne avesse bisogno?

A Balocco e altri Comuni che la pensano nello stesso modo, al cittadino non resterebbe che fare una richiesta di accesso agli Atti: sicchè nessuno si dovrà offendere se la gente farà così.

***

Peraltro, diamo ovviamente per scontato che anche quella numero 11 / 2022 sia la regolarità fatta Delibera.

***

Accade molte volte che, quando un Professionista è incaricato dello Studio di fattibilità, poi l’Ente gli conferisca anche le progettazioni successive: un modo (si presume) anche per semplificare.

Invece, qui a Balocco, per la scelta del Professionista incaricato di questa seconda fase, essendo la prima parte dello stesso percorso progettuale realizzata dall’Arch. Angioni, il Comune di Balocco ha scelto di avvalersi del Mepa, il Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione.

Sicchè – dice sempre la delibera – ci sono stati tre Studi interpellati.

Sulla doverosità del ricorso al Mepa per questo genere di incarichi, non tutti sono d’accordo.

Per esempio, il Ministero delle Infrastrutture (leggi qui) rende

un parere in cui conclude non ravvisando tale obbligo.

***

Stando, dunque, a ciò che racconta in narrativa il Responsabile del Servizio che ha affidato l’incarico, lo stesso Gian Mario Morello, esperita una “gara” Mepa cui avrebbero partecipato altri due Professionisti, l’offerta di Angioni sarebbe stata ritenuta la migliore e:

“l’importo pattuito è da ritenersi congruo ed in linea con le indagini di mercato effettuate per le vie brevi”.

***

Dunque, da un lato ci sono lavori che – per i numeri a disposizione nell’Atto – sono finanziati con provvista complessiva di 134 mila euro.

E, dall’altro, ci sarebbe l’incarico al Professionista, per l’importo complessivo di € 27.913 tutto compreso, lordo.

Sono pochi, sono tanti 27 mila euro di spese tecniche su lavori di quest’ordine di grandezza?

Per saperne di più si può compilare il format che alleghiamo qui,

utilizzato da tante Amministrazioni e Professionisti.

***

L’ammontare dei compensi riconosciuti all’Arch. Angioni perché il Comune di Balocco possa pervenire all’auspicato

“Ammodernamento ed efficientamento energetico dell’area sportiva di Bastia”,

risulta, dunque, di euro 7.600 già deliberati per lo studio di fattibilità, cui si sommano questi 27.913 euro.

Lira più, lira meno, si tratta di 35.500 euro.

(Continua)

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Come i Lettori ricorderanno, non è stato difficile, qualche giorno fa – leggi qui –  immaginare che al Comune di Villata

sarebbe stato in pole positione per dare una mano il Vice Segretario della Provincia di Vercelli, Piero Gaetano Vantaggiato.

Foto di gruppo, appena terminato il Consiglio Provinciale itinerante a Villata, il 30 marzo scorso

Che, da qualche giorno, dopo che si è consluso il rapporto di lavoro con l’ex Segretario Antonella Mollia, è Vice Segretario facente funzione di Segretario.

Gli osservatori esterni, dal loro modesto punto di vista e stando nel loro brodo (sutor, ne ultra crepidam), possono procedere andando subito al dunque.

Ma gli specialisti, invece, devono tenere conto dei “passaggi” necessari a confezionare per benino le cose e, come si suol dire, col fiocco.

Ma andiamo con ordine.

***

Dunque, sappiamo che, per motivi ancora ignoti ai più, la Giunta del Comune di Villata avrebbe un gran piacere che, a curarsi di quelle incombenze amministrative andasse il Tecnico di chiara fama, appunto Vantaggiato.

Ostano (osterebbero), però, alcuni dati di fatto.

Il primo è (era) che, nell’ordinamento comunale, la figura del Vice Segretario non fosse prevista.

Del resto, in un Comune di 1.500 anime o poco più, è abbastanza normale che non sia previsto il Vice Segretario.

Detto fatto, ecco che, il 28 marzo, la Giunta presieduta da Franco Bullano e con lui Sara Arlone e Piersergio Zia, decide:

di approvare le modifiche al Regolamento Generale degli uffici e servizi con variazione dell’articolo 9 “Vice Segretario” come segue

Art 9 Nomina del Vice Segretario Comunale:

Il Sindaco può nominare il Vice Segretario al quale è anche assegnata la titolarità della struttura organizzativa “Segreteria – Affari Generali”.

Il Vice Segretario, che deve essere in possesso dei requisiti di studio richiesti per l’assunzione della carica di Segretario, può essere nominato tra i dipendenti in dotazione al Comune ma anche tra i dipendenti utilizzati ex art. 1, comma 557, L. 311/2004 o art. 14, CCNL 2004, a scavalco da altri Enti”.

Ecco qui l’Atto integrale, come all’Albo Pretorio di Villata.

***

Insomma, con quest’atto, si disegna, nell’organigramma comunale, una casella che, per ora rimane vuota.

E qui il secondo ordine di questioni.

Se la casella fosse riempita con il nome Vantaggiato, come reagirebbe la Provincia?

Darebbe l’autorizzazione al proprio Dirigente ed ora anche Vice Segretario facente funzioni del Segretario?

Tutto da vedere.

Di sicuro, semmai il precedente Direttore e Segretario Generale dell’Ente, Antonella Mollia, avesse avuto qualcosa da obbiettare (facendo riferimento, ad esempio, a “tetti” di ore da disimpegnare oltre quelle in Provincia, ai già gravosi carichi di lavoro e via discorrendo), l’eventuale ostacolo rappresentato dal parere dell’ex Segretario Mollia ora non ci sarebbe più.

La palla passerebbe quindi ad Eraldo Botta: se Villata volesse Vantaggiato, Botta darebbe il proprio assenso?

Perché, è obbiettivamente difficile negarlo, con che cuore Botta potrebbe mai dire di no?

Ma a ciascun giorno la sua pena.

Dunque, presto sapremo se, seguendo passaggi rappresentativi di un iter che pare studiato a tavolino tra varie persone, in esecuzione di un medesimo disegno, Vantaggiato sarà onerato anche di questi incombenti amministrativi.

***

Se le cose andassero così, risulterebbe ulteriormente affratellata la struttura amministrativa di Villata con quella della vicina San Nazzaro Sesia.

Dove, non dimentichiamo, lo stesso Vantaggiato fu a suo tempo scelto, sempre come Vice Segretario dalla Giunta dell’ex Sindaco Stefano Zanzola (ne parleremo meglio nel prossimo articolo sul recente Consiglio Comunale di San Nazzaro).

***

Tra i due paesi c’è già il comun denominatore dell’impianto di biogas in cascina Devesio, della società Koster srl.

Se l’operazione Vantaggiato a Villata si concretizzasse, ci sarebbe anche quello della struttura tecnica.

A Villata c’è chi si domanda: chissà se sarà tutto a posto e definito, con la nomina, per la prossima settimana?

Perché potrebbero esserci, la prossima settimana, importanti novità proprio in ordine ai rapporti tra i due comuni e la società Koster dei Signori Borda.

(Continua)

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I Riti della Settimana Santa.

Tema importante e che, tuttavia, pare darsi quasi per scontato, come se le cicliche cadenze dell’anno liturgico un po’ lo inglobassero.

Invece la Settimana Santa è il “cuore dell’anno liturgico, solenne approdo rituale verso il culmine del mistero pasquale di Cristo, morto e risorto per salvare l’umanità dal peccato.

La Settimana Santa costituisce il vertice di un cammino forte di vita cristiana, che chiamiamo Quaresima e che possiamo definire come un “tempo per fare spazio”: è infatti un tempo di rinnovamento e purificazione per fare esperienza di conversione, lo spazio per Dio nella nostra vita”.

***

Ha esordito così Don Stefano Bedello (Parroco di Santhià e Liturgista di fama) che ieri, 4 aprile, ha accolto l’invito del Parroco di Verolengo, Don Valerio D’Amico: la sua lezione si inserisce nel quadro delle ricche iniziative parrocchiali proprio in preparazione alla Santa Pasqua.

Un uditorio molto attento ha ascoltato il sacerdote vercellese, dall’oratoria semplice quanto profonda.

Un po’ di storia:

”La liturgia cristiana – spiega Don Stefano – dalle forme primitive, passa presto ad una ritualità più ricca ed assume, dopo le persecuzioni dei primi secoli, molte espressioni di partecipazione dei credenti alle celebrazioni liturgiche. Tali forme di “religiosità popo-lare” vengono attestate già nel IV sec. dalla pellegrina Egeria, nel suo Diario di viaggio: massiccia presenza nei “luoghi santi” di Gerusalemme, la preghiera spontanea e commossa, i gesti rituali, i gemiti e le espressioni di gioia, tutto testimonia un “modo popolare” di vivere la liturgia negli stessi luoghi, nelle stesse ore, con le stesse parole dei Vangeli, per rivivere quanto là era accaduto.

Nel Medioevo avviene una specie di divorzio fra la liturgia, troppo clericale e celebrata in una lingua ormai inaccessibile, e la pietà popolare, che si esprime in forme più adatte alla comprensione: sorgono così forme devozionali (talora con eccessi folcloristici) che affiancano alle celebrazioni liturgiche le “sacre rappresentazioni”, grandi catechesi popolari sul mistero di passione e morte di Cristo, ottimali per la comprensione di tutti, ma incapaci tuttavia di esaurire la sua vera portata teologica e soteriologica”.

Occorre però ricomporre ad unità le varie tendenze.

Continua, infatti, Don Bedello:

“Il rapporto tra religiosità popolare e liturgia in ambito cristiano non è mai stato facile, per il rischio di una deriva delle forme di pietà verso forme riduttive di partecipazione e di consapevolezza cristiana, quando non di derive scaraman-tiche. Il magistero dei Papi, da Pio XII a Francesco, ha tuttavia richiamato l’im-portanza di una corretta integrazione, “evangelizzando” la pietà popolare per essere sempre più conforme alla verità della Rivelazione e ai genuini contenuti di fede, orientando i fedeli verso la sorgente del vero spirito cristiano, che è la celebrazione liturgica dei sacramenti.

Le liturgie della Settimana Santa – dalla Domenica delle Palme al Venerdì Santo – sono accompagnate da riti “rappresentativi”: l’ingresso messianico di Gesù in Gerusalemme, accompagnato dal corteo delle palme (o degli ulivi), la lavanda dei piedi nella liturgia del Giovedì Santo (in Coena Domini), l’adorazione della Croce (o la Via Crucis e la processione del Cristo morto) nel giorno “a-liturgico” del Venerdì Santo.

Questi elementi liturgici, così emotivamente coinvolgenti ed evocativi, sono vere catechesi per immagini, e non si discostano mai dalla Parola proclamata nel contesto della celebrazione; i gesti e i segni compiuti non devono ridursi a mere manifestazioni cultuali, evitando di far smarrire ai partecipanti l’autentica adesione di fede che in quella rappresentazione è richiesta”.

Occorre, però, “non fermarsi sul Golgota”, cioè andare oltre il dramma del Venerdì Santo, perché la signorìa della Pasqua abbia ragione dell’oltraggio della morte. Una tensione che Don Stefano tratteggia senza esitazioni:

“Anche se attualmente, almeno in Italia, religiosità popolare e liturgia coesistono senza gravi conflitti (la ricchezza espressiva e la forza commovente delle rap-presentazioni favoriscono un certo risveglio spirituale), resta tuttavia alta la di-saffezione di tanti fruitori di questi “eventi religiosi” alla vita liturgica e pasto-rale della comunità, quasi come se l’atto partecipativo semel in anno ad una pro-cessione possa in qualche modo esaurire le esigenze di un vero itinerario di fede.

Figuranti e spettatori delle Passioni del Venerdì Santo si lasciano coinvolgere dal senso del sacro e del mistero, si lasciano commuovere dall’amore sacrificale di Cristo, ma tanti di loro non andranno oltre quella morte…

Ecco la grande “perdita” di chi si ferma al Consummatum est del Golgota: la morte di Gesù non è l’ultima parola. C’è una gioia piena ed eterna che esploderà il terzo giorno. E quel canto di esultanza per una vita nuova e definitiva – che scaturisce dalla Risurrezione – lo si può sperimentare autenticamente solo nella luminosa liturgia pasquale della Chiesa”.

Una serata molto istruttiva, dunque, anch’essa viatico verso la Settimana Santa.

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Rotary San Gaudenzio con Daniele Massaro al Golf Cavaglià

Questo fine settimana al Gc Cavaglià si è aperto con la prima Friend’s Golf Challenge un importante evento benefico organizzato da Rotary San Gaudenzio che ha visto come ospite d’onore Daniele Massaro  ex giocatore del Milan e della Nazionale Italiana, protagonista prima in campo e poi vero “animatore” della premiazione dove sono stati estratti anche i biglietti della lotteria. Malgrado una temperatura non proprio primaverile una cinquantina di giocatori hanno animato la gara giocata con formula Louisiana a coppie sulla distanza di 18 buche (Stableford).

Nel lordo al 1° posto la coppia Simone Bucino/Alberto Caneparo con 39 punti.

Nel netto primi Daniele Tonso/Mauro Ariel Blanc con 44, seguiti da Sergio Protti/Fabrizio Faitelli con 43 e Alessandra Songa/Dario Finali con 42. Prima coppia mista Giovanni Vasta/MariaGrazia Gallia con 40.

Il ricavato della manifestazione sarà a favore dell’associazione “Chiaroscuro” di Novara, un ente che lavora con le persone affette da disturbi alimentari quali la bulimia e l’anoressia.

Bucino nel WAGC Tour

Domenica 3 aprile ha fatto tappa il circuito con finale nazionale ad accesso diretto e finale internazionale WAGC Tour 2022 (18 buche, 3 categorie, formula max score).

Premiati. 1a categoria: 1° lordo Simone Bucino Cavaglia’ 68, 1° Netto Paolo Schellino Cavaglia’ 73, 2° Netto Giorgio Andrigo Cavaglia’ 74. 2a categoria: 1° Netto Giuseppe Gaeta Cavaglia’ 66, 2° Netto Mauro Malinverni Cavaglia’ 66. 3a categoria: 1° Netto Gabriele Sabbatino Crema 59, 2° Netto Bruno Carmagnola Cavaglia’ 68. 1° Ladies Anna Maria Lo Conte Cavaglia’ 70. 1° Seniores Piero Ceresa Cavaglia’ 67

Programma weekend al Gc Cavaglià

Questo fine settimana al Golf Club Cavaglià sarà dedicato ad un doppio evento targato #GolfPassion che metterà in palio soggiorni gratuiti presso il Residence Relais Carpediem a Roma (con inclusi green fee per il Marco Simone campo dove si giocherà la Ryder Cup) e il nuovo Pareus Beach Resort di Caorle.

Si inizierà proprio sabato 9 aprile con il Pareus Beach Resort in Tour 2022 e si proseguirà domenica 10 aprile con il Carpediem in Tour 2022, entrambe le gare saranno sulla distanza di 18 buche, Stableford e 3 categorie (iscrizione gara soci 20€, esterni gara e green fee 70€).

Un paio di anticipazioni sulle prossime gare di aprile.

Sono già aperte le iscrizioni per la Louisiana di Pasquetta con la classica grigliata, mentre sabato 23 aprile è prevista la gara promozionale (giocatore + neofita) “Porta un amico al golf”.

Info e iscrizioni 0161/966771 – segreteria@golfclubcavaglia.it.

Redazione di Vercelli

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Grande cordoglio a Tricerro e Trino per la prematura scomparsa di Laura Gregorin, di anni 58.

“Una grande ballerina di liscio”, così la commemora l’ex Sindaco di Tricerro, Ezio Borgogna, che ricorda con particolare commozione la circostanza che lo vide officiarne le nozze, in Comune, nell’anno 2010, con l’ormai defunto marito Sergio Lungo.

Laura abitava a Tricerro, in Via Marconi, era una persona per bene, rispettosa ed era molto ambita nelle case dei compaesani per la sua professionalità nella collaborazione domestica.

Ezio, che è anche un componente della “Free Music Band”:

“Ricordo il suo sorriso, il modo gentile e cordiale di salutare ogni qual volta che l’incontravo. Seguiva sempre la nostra orchestra ovunque: aveva una gran voglia di vivere!”

Laura lascia la mamma Maddalena, il papà Flavio, la sorella Anna, il nipote Stefano con Stefania.

Le esequie, per l’ultimo saluto a Laura che arriverà dall’Hospice di Gattinara, avranno luogo lunedì 4 Aprile alle 15, nella chiesa parrocchiale di Tricerro.

Il Santo Rosario sarà pregato domenica sera alle 18,30 sempre nella stessa chiesa.

Sincere condoglianze ai famigliari per la perdita della loro cara.

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Tutta Vercelli si stringe con un abbraccio affettuoso e dolente alla Famiglia Valeriano.

E’ spirata la Signora Tonina Opezzo, moglie di Fabrizio e mamma di Federica ed Andrea.

Aveva 60 anni e da tempo combatteva contro una malattia che non lascia, neppure oggi, spazio alla speranza.

E forse è proprio questa la lezione più grande, l’esempio più luminoso che questa morte lascia a noi tutti, ma soprattutto ai suoi cari: la dignità ed il coraggio con cui la Signora Tonina ha portato la propria croce, l’amore incondizionato e la dedizione inesausta, quotidiana, capace di affrontare a viso aperto e senza afasie una sofferenza che, come avrebbe detto Cesare Pavese, “ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda”.

Chi ha avuto il privilegio di conoscere la Signora Tonina ne ricorda l’intelligenza viva, la sollecitudine amorevole per la sua famiglia.

A Fabrizio, Federica, Andrea, il nostro abbraccio affettuoso.

Il Santo Rosario si pregherà domani, venerdì 1 aprile ad ore 18 alla Chiesa parrocchiale del Sacro Cuore al Belvedere in Vercelli dove, sabato 2 aprile ad ore 10,30, si celebrerà le S.Messa esequiale.

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VadoBorgosesia 1-1                                                     

Marcatori: 25’ pt Galvanio, 42’ pt Areco.

Vado (4-3-3): Cirillo; Tinti, De Bode, Brero, Casazza; Cenci (41’ st Costantini), Lazzaretti, Cattaneo (33’ st Quarta); Galvanio, Aperi (1’ st Anselmo), Capra. A disp: Ghizzardi, Favara, Nicoletti, Turone, Napolitano, Bonanni. All.: Solari.

Borgosesia (3-5-2): Gilli; Iannacone, Puka, Frana; Monteleone (23’ st Guatieri), Zazzi (37’ st Farinelli), Areco, Salvestroni (23’ st Bernardo), Carrara; Latini, Manfrè. A disp.: Gavioli, Colombo, D’Ambrosio, Eordea, Barbetta. All.: Lunardon.

Arbitro: Mancini di Pistoia.

Guardalinee: Roselli di Avellino e Mantella di Livorno.

Note: giornata piovosa. Terreno in erba sintetica. Spettatori: 100 circa. Ammoniti: De Bode, Cenci, Lazzaretti, Iannacone, Capra, Casazza, Tinti. Angoli: 5-7. Recupero: 0’ pt – 4’ st.

Sotto un cielo grigio di pioggia,  il Borgosesia con personalità torna a muovere la classifica con un prezioso pareggio ottenuto in rimonta.

I valsesiani si presentano a Vado Ligure con tanti assenti ma con il solito ordine tattico e la consueta voglia di fare il proprio gioco.

Novità è quella del modulo con il passaggio dal 3-4-3 al 3-5-2.

La fase iniziale di gioco non regala occasioni da rete.

Le squadre si studiano; con il Borgosesia impegnato nel palleggio dal basso e il Vado che chiude gli spazi.

Al primo affondo i padroni di casa trovano il vantaggio.

Galvanio riceve palla da Aperi, entra in area e di precisione batte Gilli.

Il Borgo si rende pericoloso con Salvestroni; la sua conclusione però è centrale.

Al 37’, Salvestroni lascia partire un sontuoso tiro a giro che colpisce il palo interno.

Il pareggio arriva con un gioiello di Areco; minuto 42, il numero 5 granata si incarica della battuta di una punizione da posizione defilata e manda il pallone nell’angolino alto alla sinistra di Cirillo.

La ripresa si apre con l’incornata alta di Brero.

Al 6’, Areco dalla distanza manda a lato.

Due minuti dopo, Monteleone viene chiuso da De Bode al momento del tiro.

Al 24’ Latini di prima intenzione trova l’opposizione in angolo della difesa di casa.

Dopo la parità persiste sino alla fine.

Redazione di Vercelli

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Si terrà mercoledì 30 marzo ad ore 18 (non il 28 come in un primo tempo annunciato) e, una volta terminati gli estenuanti lavori d’aula, si potranno rifocillare con panissa e gorgonzola.

Menù frugale, quello offerto dal Comune di Villata ai Consiglieri Provinciali (e qualche invitato, che forse si vorrebbe, con l’occasione, prendere a braccetto) che si riuniranno, anche questa volta in guisa di cattedra itinerante, ospiti del Sindaco Franco Bullano.

L’Ordine del Giorno è, invero ancor più “frugale” del già parco desinare.

Eccolo cliccando qui.

Se i lavori formali potranno sbrigarsi in poche battute, quelli più ghiotti e sostanziali non meno che sostanziosi, con gli illustri commensali attovagliati a gustare i piatti, sapidi quanto tipici, dispensati da Bullano, terranno, assai probabilmente, banco tra gli Eletti all’ex Collegio dei Barnabiti.

In primo luogo: dove si candiderà Sindaco l’Eraldo?

Ruomors insistenti dicono che l’unica sede realmente vacante sia rimasta quella di Campertogno.

Non a Civiasco.

E, non appena il Sindaco uscente di Varallo Sesia si è azzardato anche solo a nominare Borgosesia, ecco che è stata ufficializzata la candidatura di Fabrizio Bonaccio, delfino di Paolo Tiramani.

In secondo luogo: ma è vero che a Villata verrà a dare una mano come Segretario Comunale, Vice, Consulente o, comunque, in qualche modo, non escluso persino il volontariato, Piero Gaetano Vantaggiato?

Terzo argomento: a che punto siamo con il nuovo impianto di trattamento rifiuti di San Nazzaro Sesia?

Se i primi due temi emozionano pochi altri, a parte gli interessati, all’ultimo tanta gente dei due paesi (Villata e San Nazzaro) guarda con mestizia.

Ne parleremo meglio e più diffusamente nelle prossime ore, con un servizio dedicato: ci sono molti documenti da esaminare.

(Continua)

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