VercelliOggi
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Uscite dai Comuni con le mani in alto!

Sembra essere questo il messaggio che il Comitato “NON conFONDIAMOCI” manda ai due Sindaci (uno ancora in carica, l’altro lo è di fatto, Vicario delegato praticamente a tutto) Pino Rizzi e Daniele Baglione.

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Ma andiamo con ordine.

Prima ancora, però, il testo integrale del comunicato che, a botta “tiepida” hanno diramato.

Diciamo “tiepida” e non “calda” perché è stato ponderato per una buona mezza giornata.

Sicchè è chiaro quello che pensano:

Prendiamo atto con soddisfazione dell’esito referendario circa la fusione tra i Comuni di Lenta e Gattinara, dove la prevalenza schiacciante dei NO impedirà la cancellazione dei due Comuni così come sono sempre esistiti.

Lenta continuerà la sua storia e anche Gattinara potrà progredire liberamente nel futuro.

La visione miope del duo Pino e Daniele (Sindaci Rizzi e Baglione) è naufragata clamorosamente sotto il giudizio popolare.

La loro visione del futuro non corrisponde a quella della gente, un grande bagno di umiltà che li riporta con i piedi per terra a leccarsi le ferite.

Per chi come loro, ha investito tutto in questa sciagurata e non voluta fusione, l’unico passo ancora possibile sono le

dimissioni di entrambi.

Non interessa che ruolo in questo momento ricoprano, ma interessa il fatto che si facciano da parte.

Vedremo se avranno il coraggio di assumersi le responsabilità per aver portato e diffuso un clima di astio e tensione nei rispettivi paesi.

Il futuro ha un’altra strada e un’altra visuale.

Noi abbiamo cambiato la visione del futuro.

La sconfitta al referendum ha una risonanza regionale, la nostra vicenda è seguita da tutte le forze politiche e dagli organi istituzionali ad ogni livello.

I tempi per una modifica sostanziale della Legge Regionale che regola le fusioni sono maturi.

La modifica di tale norma è già in itinere e ci auguriamo che tutte le forze politiche regionali la possano condividere, in modo da garantire sempre il rispetto della volontà popolare.

Per ciò che ci riguarda restiamo in attesa della decisione finale regionale che ponga termine alla nostra vicenda.

Abbiamo piena fiducia negli organi istituzionali regionali, che da tempo ci hanno dimostrato la loro vicinanza.

NON conFONDIAMOCI”

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Leggi qui l’articolo preparato per dare conto dei risultati, nella notte tra domenica 8 e lunedì 9 maggio.

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Dunque, Pino e Daniele “a casa”.

Pacifico che non aderiranno all’invito.

Semmai ci fosse bisogno di un indizio in tal senso, la diretta Facebook che ieri, lunedì, il Vice Sindaco di Gattinara ha diffuso

– reperibile cliccando questo link

(15) Facebook Live | Facebook

offre piuttosto l’idea di una protervia che nulla pare concedere all’insegnamento dei fatti: e, del resto, dare torto ai fatti è sempre un rifugio consolatorio, tanto più se ci si ripara entro i confini del rassicurante “metaverso” di Facebook.

Se si ha la pazienza di rivedere il comizietto di Baglione rivolto ai suoi followers, si intuisce o, almeno, si può ipotizzare un’interpretazione: il referendum è andato come è andato perché sono passati due anni da quando l’iniziativa è partita.

Poi viene introdotto l’argomento – che richiama quelle merende a base di cavoli – di una querela mossa da non si capisce chi e poi archiviata: insomma, si è sfiorato l’eroismo.

Nulla lascia trapelare la minima resipiscenza: sarebbero arrivati 11 milioni di euro!

Insomma, un altro brutto scherzo dello specchio fatato di Facebook.

Un’ informazione “placebo” come nemmeno nell’immagine riflessa in quello della regina Grimilde che, almeno una volta, ebbe il coraggio di dire il vero.

Daniele Baglione pare essere la prima vittima di se stesso.

Prima si persuase che sarebbe stato possibile sacrificare due Comuni con una decisione (quella assunta due anni fa dal Consiglio Comunale di Gattinara) che prevalse per un solo voto.

Sarebbe bastato questo.

Nemmeno Matteo Renzi osò tanto con il referendum Costituzionale.

Allora il popolo gli diede torto con una maggioranza, nelle urne, del 60 per cento.

Ma la stessa maggioranza (60 per cento contro 40 per cento) aveva invece confortato la decisione delle Camere, quando il Parlamento approvò le proposte di modifiche costituzionali da sottoporre, appunto, al giudizio referendario popolare.

Il popolo confutò, così, la decisione di un Parlamento, che tuttavia fu capace di un’ampia maggioranza.

Qui la decisione in Consiglio Comunale di Gattinara, sulla proposta di fusione, è passata per un voto: sette contro sei Consiglieri.

Non interessa qui andare a vedere di chi fosse quel voto in più che fece prevalere l’idea balzana della fusione.

Basta e avanza, peraltro, il Tuel (il Testo unico degli Enti Locali).

Il fatto è che una decisione epocale come quella di cancellare dalla realtà amministrativa di un territorio due Enti Locali, appunto, territoriali (e se così si chiamano, qualcosa vorrà pur dire), se prende le mosse con numeri già “tirati” e salti mortali successivi per “imporre”, invece che “proporre”, rischia, appunto, di avere la strada segnata.

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Questa esperienza, almeno secondo il Comitato, ha messo in luce non soltanto un modo di rapportarsi con la prospettiva istituzionale, ma l’illusione di credere che la verità possa essere sacrificata alla velleità.

Una vicenda persino inquietante per come il tentativo di calpestare storia e futuro di una comunità, sia stato verosimilmente concepito con lo scopo ulteriore di permettere una nuova candidatura a Sindaco del “nuovo” Comune.

Anche in ordine a quest’ultimo particolare, pare essersi tentato di sovrapporre una realtà apparente alla verità vera.

Non ci sarebbe stata, infatti, nessuna “fusione” tra Gattinara e Lenta.

Se l’idea fosse stata approvata, si sarebbe, al più, trattato di una “incorporazione” del Comune minore in quello maggiore: al di là delle parole, Gattinara sarebbe rimasta, Lenta no.

Basterebbe questo particolare, peraltro “confessato” nel “progetto” di fusione: se è vero che i nomi sono la conseguenza delle cose, come si sarebbe chiamato il “nuovo” Comune?

Forse “Gattinara con Lenta”?

Forse in un modo del tutto diverso, come è successo, ad esempio, per “Alto Sermenza”, oppure per “Valdilana”?

No, si sarebbe chiamato sempre “Gattinara”.

E arvedzi: non si sarebbe dovuto nemmeno sostituire il cartello in uscita dalla città, alla Madonna di Rado.

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La differenza tra le due cose?

Molto semplice: se si fa una “fusione”, ciò che ne deriva è un Comune nuovo, che prima non c’era (ad esempio, come detto, Valdilana) e, così, un Sindaco che abbia già fatto due mandati può candidarsi di nuovo, perché nuovo è il Comune.

Se, invece, si parla di “incorporazione”, allora il Comune principale resta quello di sempre, così come la regola del doppio mandato: resta anch’essa e non ne è permesso un terzo.

Varallo Sesia ha, sempre per esemplificare, non certo per dare giudizi di valore, incorporato Sabbia e, dopo, non si è di nuovo votato per eleggere il nuovo Sindaco.

Ma la cosa più imbarazzante è che tutto ciò sia stato  “venduto”  (si sia tentato di vendere) come un’opportunità, quella di incamerare, nel tempo, i contributi erariali previsti per queste operazioni.

Che sarebbero serviti non già a sanare il passivo di bilancio della (attuale) Gattinara, ma a ridurre le tasse dei cittadini.

Insomma: una giulebbe.

Nessuno ha spiegato mai, peraltro, perché la vagheggiata fusione non sia stata – ad esempio – progettata tra Gattinara e Lozzolo che, quanto meno, da un punto di vista dell’appartenenza ad una medesima enclave territoriale, si sarebbe presentata come ipotesi con un capo ed una coda.

Forse perché (sia concesso celiare) non si sarebbe più potuto “mandare a quel paese” qualcuno avvalendosi della pittoresca locuzione (ricordata anche dal Gibellino): “Va a stè Losciu!”.

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L’istanza centrale del comunicato di “NON conFONDIAMOCI” però, sembra ancora un’altra.

La responsabilità più grande che i vincitori del referendum addebitano ai perdenti è che, in questi due anni di litigi, si è fomentato un clima di contrapposizione e divisione nelle due comunità.

Sacrificando la concordia e l’armonia sociale ad una bufala.

Di nuovo, su Facebook si è dato il peggio.

Che forse è arrivato non tanto dalle “televendite” di Daniele Baglione (talvolta accompagnato da Rizzi, seduto lì a mo’ di spalla), ma da qualche cortigiano.

Che, con il passare del tempo, si concede sempre di più nel tentativo goffo di porre in ridicolo gli avversari.

Finchè, forse il più sfigatto

di tutti, scivola sulla sua stessa bile, paragonando  coloro che sono contrari alla fusione ai protagonisti della saga di Tolkien, il Signore degli anelli.

Male gliene incoglie.

Leggendo l’articolo qui linkato, non si tarderà a capire perché.

Ma è proprio quella riunione di cui si parla nell’ articolo appena sopra richiamato, quell’incontro alla palestra di Lenta, che pone gli osservatori di fronte ad una realtà a suo modo confortante.

Se è vero – come insegnavano gli antichi Maestri – che la politica sempre nasca da ciò che politico non è, allora c’è speranza.

I fatti dicono, a saperli osservare, che, sulla scena politica di una parte rilevante della provincia di Vercelli, si è affacciata, in quella occasione, una nuova figura che in futuro potrà avere un ruolo importante.

A Lenta si è udito l’appassionato ed intelligente discorso di una Signora, mai (che si sappia) prima d’ora impegnata nel ruolo essenziale e distintivo del politico: capire, interpretare e rappresentare le istanze della gente.

Capire. Interpretare. Rappresentare.

Fedelmente, con verità.

Sono in molti a sperare che questa Signora possa continuare.

Si chiama Maria Grazia Bellomo ed in questo video con cui vi lasciamo, c’è tutto il suo intervento: le parole di una persona colta e intelligente, che ama il proprio territorio, la propria gente.

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Da lei molti politici di professione potrebbero trarre elementi per riflettere.

I leghisti, prima di tutti: sono essi stessi vittime dell’avventura di Baglione, che li ha trascinati verso una sconfitta memorabile, assolutamente estranea alla Lega stessa.

Tanti ricordano i big provinciali, dall’On. Paolo Tiramani fino ad Eraldo Botta, arrivati a Lenta, nell’ottobre 2020 (leggi qui),  per sostenere, nel corso di un’assemblea disertata da molti, l’idea della fusione.

Oggi sono sconfitti anche loro.

Poi, l’ineffabile On.le Andrea Delmastro, di Fratelli d’Italia che, in questi due anni, non una sillaba ha proferito, nonostante in molti, soprattutto a Lenta, sperassero in un suo intervento, per difendere l’autonomia del territorio.

Forse non gli ha giovato la comune radice lozzolese, né la consonante militanza politica con il Sindaco del piccolo centro alle porte di Gattinara, Roberto Sella.

Che è parso, anche in occasioni pubbliche, il più baglioniano di tutti (leggi qui):

solo che è troppo comodo fare il fuso con il Comune degli altri.

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Ora che accadrà?

La Regione potrà prendere atto del risultato della consultazione referendaria di domenica.

E il sistema politico potrà riflettere sui fatti di questi ultimi due anni; in alternativa, i politici potranno comportarsi come sembra vogliano fare Pino e Daniele: dando torto ai fatti.

Posted in Politica, Trippa per i gatti

Giunta alla seconda edizione, la manifestazione “Cammindonando”, che dice un po’ tutto sulle finalità della camminata organizzata dall’Avis (Donatori di sangue) di Vercelli, ha riscontrato un successo di partecipanti al di là delle più rosee previsioni.

E’ bello dire subito che, appena arrivati, ci si sentiva di essere in un ambiente capace di trasmettere serenità e amicizia.

Insomma, se anche questa iniziativa ha dovuto fermarsi lo scorso anno per i noti motivi, la ripresa di oggi, 8 maggio, al Parco Kennedy di Vercelli, ha segnato un momento di ottimismo.

Perfetta l’organizzazione, a cura dell’Avis della città di Vercelli, che non ha mancato di assicurare anche la presenza dell’ormai famoso gruppo Amici della Panissa di Albano, per accogliere, al loro rientro dal percorso, ovviamente non competitivo, tutti i “camminatori”.

Molti quelli che hanno voluto portarsi i beniamini a quattro zampe, dando modo di vedere (senza nulla togliere agli altri, naturalmente) anche qualche raro esemplare di Lagotto, piuttosto che di Terranova.

Alle10 precise il via, dato dal Presidente della Sezione vercellese Fulvio Cavanna.

Il percorso, un giro dei viali solo un po’ allargato, alla portata di tutti: hanno vinto tutti.

La finalità dell’iniziativa, oltre quella di fare conoscere di più il mondo del volontariato sanitario ed acquisire nuovi donatori, sensibilizzando ulteriormente una città già partecipe, è stata benefica.

Vi lasciamo con la gallery ed il filmato che mostrano, come dicevamo in apertura, come anche oggi, pur con tutti i pensieri che ci sono, sia possibile tenere insieme e far crescere un bel gruppo di amici dediti ad un nobile fine comune.

Posted in Mondi Vitali

Duomo gremito, stamane, 4 maggio a Vercelli, per l’ultimo saluto all’Avv. Sandra Cavezzale, spirata a 75 anni nei giorni scorsi dopo avere a lungo combattuto con coraggio e dignità un male incurabile.

Tanta gente ha voluto stringersi attorno alla sua famiglia, che l’ha amorevolmente assistita fino al momento del congedo.

Tanti che hanno inteso testimoniare la verità di quanto, con parole sapienti e dense di sentimenti autentici di fraternità, ha richiamato Don Augusto Scavarda, Parroco di S.Antonio al Rione Isola, dove Sandra risiedeva.

Abbiamo messo a repertorio nel video che offriamo in questa pagina, il commiato di Don Augusto, perché rimanga come insegnamento di segno e non solo di nome cristiano.

Un commiato che – senza sfoggio alcuno di erudizione – ha tuttavia attinto da una conoscenza profonda ed altrettanto profondamente meditata della Parola e dell’insegnamento dei Padri, se è vero che, nella lezione dell’ Apostolo ed evangelista Giovanni, ha rinvenuto il messaggio più persuasivo di questa mattina in cui al dolore si è accompagnato il sentimento di fiduciosa attesa della compagnia del Risorto.

La lezione è quella del discepolo amato che ha posto al centro di tutto proprio l’Amore, in cui si invera l’idea stessa e la Persona del Padre.

Lezione che insegna a guardare alla verità, che fa liberi: non si è sinceri, è mendace, la professione di una fede nel Padre, che sia separata, che si ritenga autosufficiente, indipendente, dall’amore per il prossimo.

E questo amore per il prossimo – è proprio qui il messaggio di Don Augusto – è quanto Sandra Cavezzale ci ha insegnato.

Un amore che sa bene come la “bontà non sia, non possa essere, virtù degli inesperti” e, così, abbia sempre coniugato alla volontà di aiutare gli altri, la consapevolezza di come fosse necessario portare questo aiuto, perché fosse davvero efficace, anche mediante il concorso ed il supporto della conoscenza.

Senza farsi mai, peraltro, conquistare dalla conoscenza come fine.

Il fine è l’aiuto del fratello, anche e, soprattutto se, diseredato, indigente, umiliato, posto ai margini della società.

Così si spiega perché, per portare amore dove stia vincendo l’odio, occorra sapere organizzare e muovere efficacemente risorse umane e materiali, mettere a disposizione saperi: la sua partecipazione convinta ed attiva, senza afasie, al movimento Emergency rifletteva questo approccio pragmatico ed essenziale, non meno che spiritualmente ispirato.

La bontà non è virtù degli inesperti.

E proprio in questa veste piace ricordarla qui a noi, per le tante volte che l’abbiamo incontrata ai gazebo di Emergency, nelle varie manifestazioni promosse dalle Associazioni di volontariato: era sempre presente, con assiduità, senza protagonismi. Amava essere una tra gli altri, si capiva che si considerava amica tra persone amiche, contenta di essere tra amici che lavorano insieme per amore.

Posted in Società e Costume

Momenti di apprensione oggi, 30 aprile, attorno alle 13, lungo il Cavalcavia Tournon a Vercelli.

Un anziano è stato colto da malore mentre si trovava a transitare sul marciapiede ed è caduto a terra, rischiando di essere investito dalle vetture in transito.

Un passante si è subito attivato per chiamare il Servizio 118 che è giunto tempestivamente sul posto, provvedendo al ricovero del malcapitato.

Posted in Cronaca

Tempi veramente ubertosi, in questa prima parte del 2022, per i Tecnici della Famiglia di Piero Gaetano Vantaggiato.

Scelti da tante Pubbliche Amministrazioni per vari incarichi: è persino difficile orientarsi, ma cerchiamo di andare con ordine.

in formato espanso al termine dell’articolo –

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Si incomincia dal Comune di Grignasco, Ente presso il quale, come si può leggere da nostri precedenti articoli,

Piero Gaetano Vantaggiato è approdato nel 2010, per restarvi ed ampliare le proprie funzioni.

Ebbene, da ultimo ancora due belle soddisfazioni.

La prima.

Il figliolo Geom. Francesco è assunto, con decisione del 9 marzo – eccola allegata – a tempo indeterminato, anche se solo per un part time di 18 ore.

Si tratta di uno scorrimento di graduatoria.

La seconda.

Pochi giorni prima, l’Atto è della Giunta comunale – leggi qui –  riunitasi alle ore 18 e minuti zero del 2 febbraio precedente, a Piero Gaetano Vantaggiato erano state assegnate “le funzioni di responsabile per la Trasparenza ed anticorruzione”.

Finalmente un Tecnico.

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Il 20 aprile, invece, è  “l’Assessore alle opere pubbliche, politiche tributarie e controllo di gestionea dare una bella notizia ai Colleghi di Giunta, in Comune a Vercelli, proponendo di decidere su questi progetti, come si può leggere qui.

Sono le 16,15, quando l’Esecutivo, riunito sotto la presidenza del Sindaco Andrea Corsaro, ascolta la relazione del Ragioniere Capo del Comune di Borgosesia, che la saggezza valsesiana ha voluto fosse onerato dell’incarico vicario al Comune di Vercelli, Massimo Simion.

Simion espone una bella iniziativa – leggi qui la delibera integrale –  di partecipare ad un bando che mette a disposizione risorse:

finalizzate al recupero delle aree urbane tramite la realizzazione e l’adeguamento di impianti sportivi da finanziare nell’ambito del Pnrr (…)”-

E si premura di informare:

“il progetto di fattibilità tecnico economica degli “interventi di consolidamento e riqualificazione energetica dell’involucro edilizio e impianti del Pala Piacco” redatto in data Marzo 2022 dall’Ing. Stefano Vantaggiato (fratello del Geom. Francesco) con studio in Via Eugenio Donadoni n. 9 a Milano, depositato agli atti di settore, composto dai seguenti Elaborati (…)”.

Curiosamente, a questa riunione di Giunta risultano assenti Assessori di peso: Luigi Michelini, Gian Carlo Locarni, Ombretta Olivetti.

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A livello quasi “fotografico”, come fossero due cartoline inviate da località diverse, ecco che si può rilevare come, il 25 dello stesso mese di marzo, Piero Gaetano Vantaggiato, questa volta nella sua qualità di Responsabile del Servizio Finanziario del Comune di Landiona, assegni un incarico alla Società Accounting srl – Leggi qui.

Il Lettore ricorderà  – leggi qui – che si tratta di una persona giuridica avente fine di lucro,

costituita da vari soci e, tra questi, l’On. Paolo Tiramani, dallo stesso Vice Sindaco di Vercelli e dal commercialista santhiatese Franco Pauna.

in formato espanso a fondo pagina – 

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Ma le particolarità degli Atti amministrativi trovati al Comune di Landiona sono tante: ci vorrà un focus dedicato, la prossima settimana.

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Quasi non volesse essere da meno, la Provincia di Vercelli partecipa all’attribuzione di incarichi

con questo – leggi qui – Atto firmato dal Dirigente Ing. Marco Acerbo

che stanzia la somma di circa 20 mila euro per l’incarico conferito all’Ing. Stefano Vantaggiato, il 3 marzo:

Lavori di messa in sicurezza e completamento del vallo paramassi in localita’ Pietre Gemelle in comune di Riva Valdobbia – I lotto. Determina a contrarre e affidamento tecnico di coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione e direttore operativo allo studio Riadatto Architecture & engineering dott. ing. Stefano Vantaggiato con studio in Borgosesia. Euro 19.920,16”.

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Il Comune di Balocco, conferma, con Atto del 28 aprile, ieri – leggi qui –

, che i lavori di ammodernamento dell’area sportiva di Bastia di Balocco richiederanno un investimento (salvi i ribassi) di  149 mila euro, oltre le somme a disposizione, spese tecniche, sicurezza.

Per scegliere la Ditta appaltatrice si va al Mepa.

Oh già!

E’ possibile

(non sarebbe il primo incarico a Balocco – leggi qui )

che si presenti la Ditta Defabiani di Roccapietra.

Dallo stesso atto del 28 aprile si vedono chiaramente alcuni numeri significativi.

Il progetto di 149 mila euro ha previsto spese tecniche complessive e comprensive di oneri, per circa 35 mila euro.

Gli incarichi di progettazione all’Arch.Ilaria Angioni (leggi qui – 1) che condivide con il marito Ing. Stefano Vantaggiato lo studio Riadatto di Borgosesia.

(Continua)

 

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La cronaca di oggi, 27 aprile, si apre con questo singolare sinistro stradale verificatosi attorno alle 7 in corrispondenza della rotatoria di Via Valter Manzone a Vercelli.

Nessuno si è fatto male e si è trattato di un incidente autonomo, cioè senza altri veicoli coinvolti, oltre al Tir che si vede nelle immagini.

Per cause che sono al vaglio delle Forze dell’Ordine – sul posto i Carabinieri – il carico di acqua minerale trasportato si è rovesciato sulla massicciata stradale.

Ancora per qualche ora si consigliano percorsi alternativi da e per Valsesia – Biella – Novara.

Posted in Cronaca

Come si trasmettono le nozioni?

Anche per vie talvolta imprevedibili.

Il bambino di sette anni che non vedeva l’ora di guardare in televisione i telefilm di Stanlio e Ollio, poteva trovarsi alle prese con la immortale pièce dei piselli nel baccello

Eccola

Perché – insiste Alberto Sordi che presta la voce ad Oliver Hardy – il pisello non sta nel “guscio”, ma nel baccello.

Non parliamo nemmeno della buccia.

Baccello.

E’ così per tutte le leguminose: oltre al pisello, per esempio, il fagiolo, la soia.

Il baccello.

Da un punto di vista squisitamente epistemologico, peraltro, l’approccio alla conoscenza per la via di Cric e Croc non è mai parso meno dignitoso di tanti altri.

Il baccello, dunque, un posto accogliente e, soprattutto, un posto che assicura la vita.

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In fondo, è quello che ancora oggi la politica non riesce a trovare per Eraldo Botta.

Il Presidente della Provincia di Vercelli sa che, dopo il 12 giugno, potrebbe rimetterci la poltrona.

Se non riuscirà a diventare Sindaco di un paese, anche di un paesino minuscolo, ma Primo Cittadino, decadrà dalla carica di Presidente della Provincia.

Perderà così oltre 4 mila euro lordi al mese.

Che, tra non molto, potrebbero essere 9 mila, grazie agli aumenti concessi per iniziativa del Governo Draghi (stesso trattamento economico anche per i Sindaci di Capoluogo di Provincia).

Sicchè gli toccherebbe cercarsi un lavoro alternativo.

Probabilmente, non sarebbe difficile trovare un posto; tra le tante opzioni che – eventualmente – potrebbero essere messe in campo, perchè non pensare anche ad un’assunzione presso l’impresa Bertini di Varallo Sesia: perchè no?!.

Da sinistra: Davide Calzoni, Niccolò Bertini, Eraldo Botta

Non dovrebbe neppure fare il pendolare.

Ma perché questa incertezza?

Pareva tutto fatto: candidato Sindaco di Campertogno.

Invece, sembra che, nelle ultime ore, qualcosa sia andato storto e la candidatura non sia più così pacifica.

Nonostante i vari potentati locali abbiano tentato di tutto per imporlo, sembra che la ribellione serpeggi.

Sicchè – dicono i bene informati – l’Eraldo senza baccello starebbe tornando alla soluzione antica, la candidatura a Civiasco.

Qui, però, l’attuale Sindaco, Davide Calzoni, non sarebbe affatto dell’idea di lasciare il campo.

E, così, l’Eraldo in cerca di baccello si starebbe rivolgendo (dicono sempre i bene informati) all’ex Sindaco, Carlo Cerli, per tentare di mettere su qualcosa in grado di … lasciare Calzoni in mutande.

Ce la farà l’Eraldo a trovare il suo baccello?

Per comprendere come e quanto la questione appassioni i contemporanei, non si può prescindere da un dato demografico “macro”.

Che assumiamo da statistiche ufficiali.

A gennaio 2022 la popolazione mondiale ha raggiunto gli 8 miliardi di persone.

Di queste, se ne fregano tranquillamente del futuro dell’Eraldo almeno 7.999.999.999.

Il pathos è tutto suo.

Comunque, è sempre vero: chi vivrà, vedrà.

Posted in Trippa per i gatti

Un bellissimo “loft”, cioè un immobile già adibito ad usi industriali, che viene sapientemente ristrutturato e poi destinato ad altri impieghi.

Come quello al civico 18 di Via Tagliamento a Santhià, che ora ospita un grande e luminoso Ambulatorio Veterinario, inaugurato oggi, 23 aprile, dalla titolare, la Dottoressa Kassandra Cianflone.

Dopo la laurea, nel 2016, sei anni di esperienza ed ora il salto di qualità in questi locali che si preparano ad accogliere i piccoli animali, pazienti che saranno trattati non soltanto con cura, amore e professionalità, ma con l’ausilio di attrezzature e macchinari davvero all’avanguardia.

Un esempio per tutti: la diagnostica rx per immagini, che si avvale di un sofisticato sistema di connettività, idoneo a trasmettere quelle che non saranno più “lastre”, ma messaggi digitali da custodire o inviare come files.

Ma è la stessa Dottoressa Cianflone a raccontare nel nostro video tutto ciò che lo Studio può offrire.

Il taglio del nastro alla presenza del Presidente Ascom di Santhià, Fabrizio Pistono.

Lo Studio risponde al numero telefonico 391 3620895.

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Ancora tutti da chiarire i contorni di una vicenda inquietante che, almeno per ora, offre una sola certezza: un giovane Operatore ecologico che stamane, 20 aprile, era al lavoro per conto di Asm Vercelli spa in Via XX Settembre, si trova ora al Pronto Soccorso del Nosocomio cittadino.

Alcune fonti sono concordi nell’offrire una possibile ricostruzione della dinamica dei fatti che, come si ripete, sono ancora tutti al vaglio delle Autorità.

L’Operatore, giunto sul posto con il proprio mezzo d’opera, avrebbe dovuto procedere allo svuotamento di un cassonetto.

Operazione che gli sarebbe risultata impedita dal fatto che, di fronte al contenitore, stazionasse (in evidente divieto di sosta) un furgone.

A questo punto l’addetto Asm, al fine di documentare ai superiori l’oggettiva impossibilità di procedere all’esecuzione del proprio compito, avrebbe scattato una fotografia.

Accortosi della cosa, il conducente del mezzo parcheggiato in divieto, sarebbe venuto a diverbio.

Aggiornamenti nelle prossime ore.

Posted in Cronaca

(Stefano  Di Tano) – Al cospetto del fischio di fine primo tempo, in Pro Vercelli-Fiorenzuola, c’erano tutti i segni di una totale mancanza di fiducia nella squadra di Nardecchia ostinata a giocare senza uno schema, con troppi timori di sbagliare e di perdere il tram dei play-off  nel caso di una pesante sconfitta.

I pochi tifosi allineati sulle gradinate esposte al sole esprimevano silenziosamente il loro malcontento, tanto più che persino il giovane ma anche super applaudito Matteo Rizzo (portiere, n. 12) aveva commesso un grosso pasticcione (praticamente una “colomba pasquale”) a favore dei biancorossi lombardi che così si sono trovati fortunatamente in vantaggio al 44° del primo tempo grazie ad un tiraccio al volo di Elìa Giani, festeggiatissimo dai compagni e dalla panchina.

Dunque un secondo tempo che marcava male sul fronte delle speranze dei vercellesi: in 45 minuti erano stati tirati verso la porta avversaria una decina di corner, ma neppure uno aveva impensierito il portiere del Fiorenzuola, tanto erano confuse le linee d’attacco della Pro Vercelli. 

Di questo, tutti eravamo consapevoli e purtroppo anche convinti. Senonchè qualche margine di energie positive erano rientrate nelle gambe dei nostri ragazzi e con esse anche una nuova lucidità, tanto che l’area di gioco a poco a poco si avvicinava molto alla porta di Burigana (F) e prima Cristini, poi Vitale, Masi e Panico avevano impegnato debolmente il n. 1 lombardo, mettendo in allarme la difesa avversaria che finalmente al 58° veniva trafitta da una furbesca girata in porta di Andrea Cristini (n. 4) ben appostato nei pressi del palo di sinistra, su cross da calcio d’angolo. 

Rotto il ghiaccio, e tornati  a riveder le stelle, i bianchi hanno cominciato a insistere con il coriaceo assedio di Panico, l’avanzamento di Masi e Auriletto, le scorribande di Louati.

Nascono ripetuti corners che sconvolgono la difesa ospite, e che anticipano il momento clou della gara che si concretizza con un tiro preciso nel sacco, di quei tiri che se ne vedono pochi in Serie C.

L’autore è Mattia Vitale, che riceve un lineare di rimessa e scarica di potenza da venti metri sull’esterrefatto portire. 

Apoteosi di gioia nel vecchio Stadio Robbiano-Piola, dove le speranze di vittoria erano solo piccole luminose fiammelle di candela. Ma tutto era cambiato, anche in virtù di alcune sostituzioni decise da Nardecchia che aveva inserito giustamente Bruzzaniti, Gatto, Bunino, Minelli e Luca Rizzo.

 Il finale, come vuole la consuetudine, è impegno di protezione al risultato conseguito anche se alcune azioni mettono ancora in  pericolo la porta biancorossa. 

La festa è grande, dopo tanto appetito, è tornata la vittoria e proprio nel momento più atteso, a conferma che la squadra può ancora dare forti segni di ambizione e di resistenza allo stress.  

Questi 55 punti in classifica, in compagnia di Lecco e Triestina scaldano la speranza di fare risultato anche a Mantova (domenica 24 aprile), ultimo appuntamento del nostro. calendario. 

Per il resto, le prossime emozioni saranno palpitanti e forse ci sarà ancora da sorridere, proprio come sabato 16 aprile, sabato pre-pasquale, con una bella Pro Vercelli espressa in piena sintonia con la migliore classifica sperata.

Redazione di Vercelli

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