VercelliOggi
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Che fine hanno fatto i buoni propositi per gli interventi di pulizia degli argini, dei sedimi, nelle frazioni di Isola, Aranco e Montrigone?

Lo chiede al Sindaco di Borgosesia, Fabrizio Bonaccio ed alla sua Giunta, il Consigliere Comunale di Opposizione, Claudia Marchesini, già candidato Sindaco con la lista “E’ Primavera a Borgosesia”.

Il Consigliere ha raccolto tante sollecitazioni dei cittadini residenti, ben consapevoli che soltanto accurate e comunque programmate operazioni di manutenzione di argini e sedimi possono davvero scongiurare o, almeno, contenere fenomeni alluvionali.

Ecco, integrale, il testo dell’interrogazione, con una piccola gallery di immagini che riprende la situazione di questi giorni nelle aree interessate.

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Al Sindaco

del Comune di Borgosesia

Fabrizio Bonaccio

Alla Giunta Comunale

INTERROGAZIONE

OGGETTO: Richiesta di interventi urgenti di manutenzione e pulizia argine fiume Sesia

La sottoscritta Claudia Marchesini, in qualità di consigliere comunale di Lista Marchesini Sindaco “E’ primavera a Borgosesia”,

Preso atto che

  • In più occasioni è stato rimarcato dalla scrivente che il territorio comunale di Borgosesia necessita di attenzione particolare, per scongiurare fenomeni alluvionali.
  • Più volte è stato evidenziato che la pulizia e la manutenzione degli argini e dell’alveo del fiume Sesia sono condizioni necessarie per scampare il pericolo di esondazione, in caso di piena.
  • E’ di tutta evidenza la presenza sia di rami secchi e tronchi, anche di grandi dimensioni, nell’alveo del fiume Sesia, sia di fitta vegetazione lungo l’argine del fiume stesso, nei Rioni Isola di Sotto e di Sopra, nel tratto dei Rioni Aranco e Montrigone.
  • Alcuni privati residenti, in tale ultimo Rione hanno, in più occasioni, richiesto interventi atti a mantenere in buono stato di manutenzione l’argine, (foglio 64, mappale 221, NCT comue Borgosesia,) stante la presenza di fitta vegetazione ed alberi che protendono lungo le aree di prioprietà privata (Foglio 64, mappali 181,185,187) i cui rami, se sradicati dal vento, possono precipitare sul corpo arginale e sugli edifici, con evidente grave rischio per l’incolumità delle persone.
  • E’ altrettanto evidente che la sommità arginale lungo i Rioni Isola di Sopra e di Sotto, non è più percorribile a piedi, come avveniva un tempo.

Tutto ciò premesso,

CHIEDE

AL SINDACO E ALLA GIUNTA COMUNALE

  • di attivarsi urgentemente con gli Enti preposti ai fini della richiesta di un intervento immediato di pulizia dell’alveo e di manutenzione arborea dell’argine del fiume Sesia, lungo tutto il territorio comunale.
  • Di riferire quali interventi sono in programmazione e con che tempistica, onde mettere davvero in sicurezza l’area fluviale e scongiurare rischi e pericoli per la cittadinanza oltrechè ripristinare e mantenere la percorribilità della passeggiata sulla sommità arginale.

Quanto sopra nei termini di cui alle norme vigenti in materia.

Distinti saluti Borgosesia, 13/07/2022      Il consigliere comunale Claudia Marchesini

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(marilisa frison) –  Grande successo di partecipazione per la notte bianca trinese “Saldi di una notte di mezza estate”.

Un fiume di persone si è riversato nelle vie del centro città, animate in ogni angolo da musica live. Tavoli e grandi tavolate apparecchiate un po’ ovunque e tutti occupati dai visitatori per degustare le specialità locali. Anche i bar tutti al completo sia all’interno che all’esterno.
Grande soddisfazione da parte dei commercianti, provati per le tante ore lavorative ma premiati dall’enorme affluenza di persone provenienti da fuori Trino, una bella vetrina per promuovere il commercio trinese.


La biblioteca per l’occasione è rimasta aperta, per far conoscere ai visitatori la ricchezza dei suoi contenuti, libri sempre aggiornati e sul pezzo.
Anche i sacerdoti trinesi per tutta la durata dell’evento hanno tenuto la chiesa aperta invitando la popolazione a entrare e fare un momento di adorazione al Santissimo esposto sull’altare principale. Sono entrate diverse persone che era parecchio tempo che non andavano in chiesa e si sono commosse davanti al Santissimo e al parroco in ginocchio sull’altare. È importante passare un momento in silenzio davanti a Nostro Signore, non c’è bisogno di dire nulla, lui conosce tutte le nostre pene e le nostre gioie.
Visto il grande movimento portato in città la festa continuerà la sua tradizione negli anni a seguire migliorandosi ulteriormente e portando tante novità.

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Singolare quanto grave fatto di sangue nel pomeriggio di oggi, 6 luglio a Livorno Ferraris.

Una donna di 45 anni, per motivi che sono al vaglio degli Inquirenti, ha rotto con un calcio la porta a vetri di un’abitazione privata vicina alle vetrine del Bar Principe in Via Cavour, procurandosi profonde ferite che ne hanno reso necessario il ricovero in Ospedale a Novara, con Eliambulanza.

(L’immagine di apertura è tratta da Google Maps)

 

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Il nostro Lettore che manda qualche immagine (ha fatto fin troppo, peraltro) forse un po’ “sperimentale” dello spettacolo all’ex Ospedale, ex parcheggione ed ex Pisu,

riflette amaramente su un bilancio tra costi e benefici dell’iniziativa MUSA.

 

E non sa ancora che i cittadini di Vercelli tireranno fuori fino a 140 mila euro per i costi:

“del segmento relativo ai concerti è indispensabile ricorrere a professionalità del settore mediante l’affidamento dei servizi artistico/organizzativi a cura del Direttore del Settore Cultura, Istruzione, Sport e Manifestazioni per una spesa massima di € 140.000,00, risorse disponibili ai cap. 3650/1, 2228/3 e 4796/1 del Bilancio di Previsione 2022-2024, esercizio 2022, esigibilità 2022”.

Ma ecco qui integrale la Deliberazione della Giunta Comunale del maggio scorso.

Come si vede, già in questo Atto sono previsti altri costi per circa 30 mila euro.

Poi ci saranno quelli organizzativi: ma al momento è inutile fare gli Sherlock Holmes.

Sono cose che chiunque può ottenere quando tutto è finito ed è a consuntivo, con un accesso civico.

Non si mancherà di farlo.

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La somma enorme messa a bilancio per un mese di intrattenimenti al Pisu o come si chiama adesso, è passata sotto silenzio, anche perché la Propaganda comunale si è ben guardata di inserirla nei filmini del venerdì, piuttosto che nella pletora di conferenze stampa.

Ma è una realtà: nero su bianco.

Che, peraltro, non “regala” un bel niente ai cittadini, in quanto, per le performance degli Artisti affermati, pagano secondo una biglietteria tutt’altro che modica (per Panariello, domani sera, anche 50 euro: pare però che si arriverà, forse, a 400 persone).

Inutile precisarlo: a partire dalla sfortunata Irene Grandi, per citare poi Panariello o Paradiso, tutti grandi Artisti.

Non c’è e non potrebbe esserci un giudizio di valore.

C’è la doverosità di ascoltare le opinioni della gente, che resta sostanzialmente “estranea”, soprattutto alle più costose tra le iniziative in cartellone.

Quasi con un rapporto inversamente proporzionale: maggior coinvolgimento di famiglie e ragazzi, minor costo.

Al contrario, spettacolo per pochi paganti, sia pure con Artisti di livello, costi conseguenti.

Entrambi pagati dai cittadini di Vercelli, che ne siano o no fruitori.

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Ci sono poi i giorni e giorni di disagio per i residenti, confinati nelle proprie abitazioni, vigilati da un servizio d’ordine privato di inflessibile, quanto superflua, severità.

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Questo se tutto girasse bene.

Poi ci sono i momenti di vera crisi, i flop paurosi come quello riservato ad Irene Grandi ieri sera, 6 luglio.

Irene Grandi, altre grande Artista che ha cantato di fronte al deserto, nemmeno fosse il Tenente Drogo di Dino Buzzati.

Insomma, la Giunta del Niente estende le proprie competenze: Giunta del Niente e Nessuno.

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Intanto, ma non è una novità, mentre all’Antico Ospedale si spendono centinaia di migliaia di euro per i Ludi Apollinares di luglio, le vie della città rimandano immagini (questa è di oggi) sempre uguali, senza tempo, ormai cifra di Vercelli.

La città dove la tua immondizia non ti abbandona mai del tutto.

Sono le due facce di una stessa medaglia.

Se la platea del Pisu è vuota, il bidone, almeno quello, è sempre pieno.

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Aggiornamento con la delibera di Giunta che dispone lo stanziamento di 140 mila euro.

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Quando sono le 21.28 (l’inizio dello spettacolo è in programma alle 21.30) non c’è traccia di Irene Grandi sul palco dell’Antico Ospedale.

Ma, forse, l’Artista alla fine arriverà.

Chi non arriverà, a questo punto, è il pubblico.

La foto della platea, scattata alle 21.28, non lascia speranze, salvo qualche sparuto arrivo alla spicciolata.

La situazione, peraltro, era già ampiamente rappresentata dal borderò delle prenotazioni online nel tardo pomeriggio di oggi.

E’ il primo appuntamento di rilievo di questa rassegna che presenta un preventivo di spesa complessiva a carico del Comune di 140 mila euro.

I biglietti acquistati dai pochi presenti questa sera, vanno da circa 18 a circa 21 euro a seconda delle posizioni in platea.

A domani per il video.

Redazione di Vercelli

 

 

 

 

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Oggi, per fortuna, a Varallo c’è un bel sole.

Ma sono bastati due giorni di pioggia per fare tornare a galla (modi di dire) il problema dell’acqua che cade dentro Villa Becchi, lo storico immobile recuperato, ma si vede recuperato fino ad un certo punto.

Dunque, un po’ di pioggia ed all’ultimo piano dell’edificio in Via Mario Tancredi Rossi arriva l’acqua in casa.

Le cose non vanno meglio sul retro dello stabile, in Via Gian Giacomo Massarotti.

Su questa arteria in zona residenziale si affaccia il muro di cinta del compendio, dal quale ieri è caduto qualche bel pezzo di laterizio.

I segnali c’erano stati già tutti – dicono i residenti – qualche giorno fa, ma, allora, non era comparsa nessuna transenna, nessuna bindella bianca e rossa.

Si è dovuto attendere ieri, quando i pezzi di muro sono caduti sull’auto di una Lettrice che abita lì.

La consolazione è che, almeno, nessuno passava di lì in quel momento.

Se no, oltre ai danni alle cose, si sarebbe corso il rischio di procurare lesioni alle persone.

Che dire? Varallo assomiglia sempre più a Vercelli.

 

 

 

Posted in Cronaca

Come sorpresa non c’è male.

Il racconto degli Insegnanti delle Scuole Medie di Varallo Sesia forse concede qualcosa ad una mesta ironia, ma dà l’idea

– leggi qui integrale la loro lettera – .

Dunque, un bel (modi di dire!) giorno, mentre sono intenti al lavoro e preparano scrutini e tutto ciò che è necessario a fine anno scolastico, ecco che la scuola è invasa da un plotoncino di Tecnici, funzionari di Comune di Varallo e Provincia, e compagnia bella.

Il compendio immobiliare è lo stesso in cui c’è anche l’Istituto Alberghiero, solo che per quest’ultimo il contratto di comodato è con la Provincia, mentre per le scuole elementari e medie, per Legge nazionale, la competenza è comunale. Indicata con la freccia verde la porzione di fabbricato destinata alla Scuola Media.

Hanno tanto di planimetria, forse anche i metri a nastro oppure quelli laser.

Si guardano attorno, come se stessero cercando di capire dove mettere banchi, cattedre, armadi, pialle e banchi di lavoro.

Ma chi sono?

C’è anche il Preside dell’IPSIA di Borgosesia, è la Scuola del Legno “Barolo”, che – dicunt – dall’anno prossimo verrà in questi locali. Insomma, mancavano solo – per ora – i muratori per mettere, eventualmente, le tramezze.

E gli Insegnanti, legittimamente si chiedono (e nella lettera lo chiedono a tante Autorità che forse si sono distratte rispetto al problema): e la Scuola Media dove va?

E chi lo sa?!

Per ora, pare proprio che  la Scuola del Legno sfratti la Media.

 

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Una bella giornata di fede, pensata per festeggiare e ricordare, non meno, però, che per progettare il futuro e “mandare avanti il cantiere” di un’interza Zona pastorale della Diocesi di Vercelli.

In una parte della Diocesi in cui l’osmosi pastorale con quella di Ivrea è particolarmente intensa e feconda. Basti pensare – uno dei tanti esempi – che il Parroco di Villareggia, Don Alberto Carlevato è confessore mensile proprio a Saluggia, proseguendo una tradizione che ebbe inizio con un indimenticato Parroco, Don Vittorio Dattrino, che nei suoi 34 anni di servizio alla Parrocchia di San Grato divenne una vera e propria istituzione.

Non meno intensa, peraltro, la collaborazione con Don Maurizio Morella e la Parrocchia di Torrazza.

Oggi al timone delle Parrocchie di Saluggia e S.Antonino c’è Don Enrico Triminì, a Saluggia dal 21 settembre 2008, nominato dall’Arcivescovo Padre Enrico Masseroni.

Al quale, proprio in questa domenica 3 luglio, i parrocchiani, insieme alle comunità civili dei due Comuni, hanno voluto dedicare una semplice, ma partecipata festa per una ricorrenza importante.

Anzi, due.

La prima, i 40 anni di Ordinazione presbiterale di Don Triminì e, insieme (non c’è una “prima” e una “seconda”) i 50 anni di sacerdozio del Parroco di Livorno Ferraris, Don Luigi Comin.

L’amicizia tra i due Sacerdoti data sin da quando, appena entrato in Seminario, all’età di 14 anni, il futuro Don Enrico fu portato, insieme ai compagni di corso, in visita alla Parrocchia di Livorno Ferraris, dove il giovane Don Luigi (siamo nel 1972) era appena stato mandato Vice Parroco, fresco di ordinazione (3 settembre di quell’anno).

Oggi, mentre le due comunità hanno espresso stima e riconoscenza per i due Pastori, non si è trascurato di pensare al futuro.

In particolare, la “mission”, come si dice oggi, quando sono anche le Letture del giorno a ricordare quei settantadue discepoli inviati ad annunciare il Vangelo, è quella di intensificare i rapporti ed il coordinamento dei due territori, Saluggia e Livorno Ferraris.

Di seguito, qualche nota biografica dei due Sacerdoti, accomunati da una grazia particolare, quella di essere stati ordinati da un grande Arcivescovo, che Vercelli non deve dimenticare, né trascurare di tributare a lui la doverosa riconoscenza, Mons. Albino Mensa.

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Don Luigi Comin nasce a Pozzoleone, in provincia di Vicenza, il 19 giugno 1947 ed all’età di due anni si trasferisce con la famiglia a Roasio.

Qui compie i primi studi, per entrare poi nel Seminario minore di Moncrivello il 1 ottobre 1958.

Come abbiamo visto, il 3 settembre 1972 l’Ordinazione presbiterale, nella Chiesa di Roasio San Giorgio, per le mani di Mons. Mensa.

Per molti anni è Vice Parroco in tante Parrocchie.

La prima, come abbiamo visto, a Livorno Ferraris (dove farà ritorno come Parroco nel 1990). Un anno è anche “Vice” di Don Eusebio Regge a Vercelli, al Villaggio Concordia.

Poi è Parroco ad Albano ed Oldenico. E siamo ad oggi, a Livorno Ferraris.

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Don Enrico Triminì nasce a Francavilla Angitola (CZ) il 21 gennaio 1958. Nel 1961 si trasferisce in Piemonte, a Borgo Sesia, con la famiglia al seguito del padre. Nel 1972 entra in seminario, avendo come riferimento don Alberto Albertazzi, e nel 1977, conseguita la maturità magistrale, compie l’ingresso in teologia presso il seminario di Novara, avendo base in quello di Vercelli.
Il 27 giugno 1982 don Enrico viene ordinato sacerdote da mons. Albino Mensa nella chiesa parrocchiale di Serravalle Sesia. L’8 settembre del medesimo anno viene inviato in settembre come viceparroco e insegnante di religione nella scuola media a Livorno Ferraris, ove è parroco don Albertazzi e il 1° ottobre viene nominato anche parroco della frazione San Giacomo, mantenendo quest’ultimo incarino fino al 31 dicembre del 1991.
Don Enrico prosegue gli studi frequentando un biennio di pastorale presso il seminario di Torino e il corso di specializzazione in Liturgia pastorale presso l’abbazia di Santa Giustina a Padova.
Il 30 ottobre 1988 don Enrico viene trasferito come parroco a Castelletto Cervo e nel frattempo diventa insegnante di religione nelle scuole medie di Buronzo ed Arborio.
Il 3 marzo 1990 don Enrico diventa parroco di Landiona e dall’ottobre dello stesso anno insegnante di religione ad Arborio e Biandrate.
Il 1° gennaio 1992 don Albertazzi, diventato direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano, chiama don Enrico ad assecondarlo in qualità di segretario.
Il 16 novembre 1997 don Enrico viene trasferito da Landiona a Bianzè.
Il 23 settembre 1998 presso l’abbazia di santa Giustina a Padova don Enrico consegue il titolo di professore di Sacra teologia con specializzazione in Liturgia pastorale discutendo la tesi dal titolo “Il direttorio per la messa con i fanciulli. Un modello attuativo di partecipazione liturgica dopo il concilio vaticano ii” con relatore il chiarissimo professore don Walther Ruspi e controrelatori i professori don Alceste Catella e don Gianni Cavagnoli.
Il 31 dicembre 2001 don Enrico rinuncia all’incarico di segretario dell’ufficio catechistico diocesano per divenire, sempre su richiesta di don Alberto Albertazzi in qualità di direttore dell’Ufficio Liturgico, delegato diocesano per i ministri straordinari della comunione.
Il 5 febbraio 2002 don Enrico riceve il titolo onorifico di canonico della Collegiata di Sant’Agata in Santhià.
Il 29 settembre 2007 don Enrico rinuncia alla parrocchia di Bianzè per trasferirsi a Saluggia e divenire il 13 ottobre parroco di Sant’Antonino.
Il 1° gennaio 2008 don Enrico viene nominato da mons. Enrico Masseroni direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano e del percorso per i catecumeni e il 21 settembre dello stesso anno diventa parroco della parrocchia di San Grato in Saluggia.
Il 1° gennaio 2010 don Enrico viene nominato presidente dei revisori dei conti dell’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero.
Il 1° settembre 2019 don Enrico rinuncia all’incarico di direttore dell’Ufficio Catechistico e Catecumenato, in seguito alla nomina in data 24 luglio 2019 a delegato curiale per il coordinamento e la gestione amministrativa, fiscale e finanziaria delle comunità pastorali.

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(marilisa frison) – Mercoledì 29 Giugno 2022, alla 21, in chiesa parrocchiale di San Bartolomeo era presente la Confraternita del Santissimo Sacramento di Trino con gonfalone, per festeggiare i Santi Pietro e Paolo, nel giorno in cui ne ricorre la memoria.  I Confratelli indossavano il collare azzurro e il medaglione al collo, erano presenti anche le Confraternite: di Santa Marta di Stroppiana e di San Giovanni di Motta dei Conti. Un bel gesto di comunione e di condivisione.

Ed è stata proprio incentrata sul gesto della comunione l’omelia del parroco don Patrizio Maggioni, per la solennità delle due principali radici della Chiesa.
Ha ricordato quanto sia importante essere sinodali, camminare insieme in comunione: “perché viviamo in un mondo che non ci aiuta tanto a stare insieme, basta pensare alla guerra, c’è divisione, è ancora insoluta perché le parti non si incontrano. È fatica la comunione, è fatica stare insieme – continua il sacerdote – Noi cristiani se non viviamo in comunione o non ci adoperiamo per vivere in comunione, noi in primis tradiamo l’Eucarestia che questa sera celebriamo. L’Eucarestia, si chiama Comunione, proprio perché ci vuole riunire in un unico Corpo, che è Cristo e vive in comunione.
San Paolo e San Pietro han vissuto in comunione pur avendo avuto scontri e punti di vista diversi, discutono si arrabbiano, alzano la voce, però non hanno mai rotto la comunione sono sempre rimasti insieme e anche noi dobbiamo rimanere uniti. – Prosegue – Nella Chiesa molto spesso si sente parlar male delle persone, non bisogna parlarne male anche se sbagliano, ma correggere in modo fraterno facendo capire con tutto l’amore possibile l’errore creando comunione e non divisione sparlando alle spalle. Una correzione costruttiva, non distruttiva, bisogna trovare la sintesi”.

Il parroco, prima della benedizione finale, ha manifestato il desiderio ai Confratelli presenti che sarebbe bello ritrovarsi a tavola e creare un momento conviviale con tutte le Confraternite trinesi e parlare un po’ delle situazioni locali, perché Gesù tante cose buone le ha fatte proprio attorno a un tavolo parlando assieme agli altri di cose importanti. È una buona occasione per ritrovarsi potrebbe essere in occasione della festa di Pier Giorgio Frassati, protettore delle Confraternite.
La preziosa presenza di don Riccardo Leone, ha arricchito la celebrazione animandola intonando canti.
Al termine dopo aver suggellato il momento con una foto ricordo di gruppo, i Confratelli con i sacerdoti sono andati a festeggiare nei locali della vicina chiesa della Confraternita del Santissimo Sacramento.

Posted in Pagine di Fede, Vercelli Oggi

Oltre 2.000 euro, incassati dalle vendite del libro ‘Il vento della Libertà’, li ho già destinati ad alcune famiglie vercellesi in gravissima difficoltà”.

Per Carlo Olmo ogni promessa è debito.

Durante la presentazione ufficiale dell’instant book sulla sua missione umanitaria in Ucraina, avvenuta venerdì 10 giugno al Modo Hotel, l’aveva ribadito tre volte nel corso del suo intervento: “Aiuterò i miei concittadini che sono sotto la soglia della povertà”.

Detto, fatto: 17 giorni e 272 copie (fra prenotazioni e vendite) dopo, i primi soldi arriveranno a destinazione.

Suor Samuela, col caro Don Augusto Scavarda, dal quartiere Isola, mi hanno indicato i nuclei familiari che già la prossima settimana saranno aiutati a non trovarsi in mezzo a una strada”.

Il Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana aggiunge: “Non faccio annunci di investimenti faraonici per risanare interi quartieri della città – non spetta a me e non potrei neanche -, le mie sono piccole ma sincere donazioni che vengono elargite con concretezza, rapidità e tanto buon cuore disinteressato”.

Il Vento della Libertà’, scritto dal giornalista Matteo Gardelli ed edito dalla tipografia, che racconta la missione fra Ucraina, Polonia, Germania fino alle audizioni di Olmo alle commissioni Peti e Diritti Umani dell’Unione Europea, è ancora prenotabile (restano davvero poche copie) scrivendo una e-mail a matteogardelli@gmail.com.

L’altra parte dei soldi incassati sarà, come annunciato dal Lupo Bianco, destinata ad altre e immediate opere benefiche.

Quali? Verranno rese note nei prossimi giorni.

 

Redazione di Vercelli

Da sx: Angela Oliviero, Carlo Olmo, professor Yuri dell’ospedale militare di Vinnytsia
Don Augusto Scavarda con la maglia del Lupo Bianco

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