VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

Il grande film della famiglia Capanna ha perso un altro “fotogramma”. 

Ci ha lasciato Armido, che avrebbe compiuto 91 anni tra qualche giorno andando a raggiungere la moglie Lia il fratello Corrado morti entrambi un anno fa.

Armido era un amante dei film kolossal e li vedeva sovente presso la sala del Belvedere “perché lì g’esè l’impianto dolby”.

Come il fratello Corrado era amante della bicicletta in sella alla quale percorse, durante gli anni della sua pensione centinaia di chilometri.

Con gli altri componenti della sua famiglia gestì il cinema Acli- Principe e il cinema Viotti

Rimaneva deluso quando il film non era in cinemascope perché “il vero kolossal –diceva- richiede un grande schermo…”

Eh sì, uno schermo grande… come è grande il cuore di tutti i componenti della famiglia Capanna che per decenni tanto hanno dato alla vita cinematografica cittadina. 

Le condoglianze giungano alla figlia Cristina con le nipoti Martina e Lavinia, alla sorella Mirella e alla cognata Maria, ineguagliabile cassiera.

Le esequie si terranno mercoledi mattina alle 10,30 presso alle Regina Pacis.

Alla Famiglia Capanna le affettuose condoglianze di VercelliOggi.it –

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Vercelli Città

Si chiama “Dall’aria all’audizione” l’iniziativa che ha portato a Vercelli una ventina tra giovani Artisti ed Insegnanti (a loro volta Artisti o Professionisti) affermati.

E’ una cosa un po’ tecnica, che forse non “raggiunge” immediatamente il nostro back ground, non appare subito compatibile con le nostre categorie.

Quindi, andiamo con ordine.

Sappiamo che uno dei momenti cruciali nella vita professionale di un Artista arriva quando si affronta una “audizione”.

Cioè ci si mette in gioco presentando ad un gruppo di Esperti ciò che si è imparato e che si è convinti di poter portare sul palcoscenico.

Si è studiato tanto, tanti esercizi, anni di sacrificio, poi arriva l’audizione.

Un po’ – se i parallelismi sono possibili – come quando, percorrendo altre strade professionali, arriva il momento del “concorso” pubblico per accedere ad incarichi, soprattutto se importanti.

E’ meglio, anche se non è indispensabile, affidarsi ad un’organizzazione che ti prepari (ovviamente, in modo del tutto trasparente: di solito ottime quelle di emanazione sindacale) al momento del concorso.

Che ha tecniche proprie: come si risponde, per esempio, ad una domanda, arrivando subito al “cuore” del quesito.

Gli esempi potrebbero essere molteplici.

Qui siamo in un campo, la musica lirica, in cui occorre padroneggiare varie discipline.

La voce dev’essere coltivata, ma si deve anche saper stare in scena, vivere la simbiosi sempre straordinaria con l’orchestra, sapersi rapportare con il regista.

La voce di un grande cantante lirico, poi, è altresì la conseguenza di un vero e proprio “allenamento” fisico e non per nulla, tra i protagonisti di questi giorni (lo ascolteremo nel nostro video) c’è anche un Fisioterapista.

Dall’aria all’audizione.

Perché è tanto difficile interpretare bene, ad esempio “ma, quando vien lo sgelo, il primo sole è il mio…”  e mandare in visibilio un pubblico commosso.

Ma, prima di arrivare lì, c’è la prova della “audizione”: ci si mette in gioco senza orchestra, fuori contesto, l’interpretazione tutta rimessa alla tecnica, senza nulla attorno.

Insomma, non è facile.

***

Vercelli incontra, così, nel periodo tra Natale e l’Epifania, giovani Artisti che provengono da tanti Paesi nel Mondo (per fortuna, anche l’Italia rappresentata e c’è persino un giovane di Viverone, Matteo, che ascoltiamo nel video), che hanno aderito

all’iniziativa della Scuola C.R.O.M.A. di Milano

diretta da Fabrizio Sacchi.

E’ proprio Sacchi a presentarci Insegnanti ed Allievi: superfluo dire che tutti sono rimasti entusiasti delle bellezze artistiche della città.

Sono ospitati alla Scuola Vallotti e della Foresteria e, nell’incontro di questo pomeriggio, quando abbiamo realizzato il filmato, non si è persa l’occasione per parlare – ma qualcuno di loro già conosceva i nostri talenti – delle due grandi Istituzioni musicali vercellese, cui la musica e la lirica in particolare devono molti contributi.

Dal Concorso Viotti, opera dell’indimenticato Joseph Robbone, fino alle stessa Vallotti, con le due sue “colonne” che l’hanno fatta crescere nel XX e XXI Secolo: Aristide Colombo, che fu Direttore per ben 58 anni e Franco Perone, cui oggi è dedicato l’auditorium.

Anche Franco Perone ha dato tutta la vita alla Cultura ed alla Vallotti in particolare, riportandola a fasti che, fino a qualche anno prima, erano forse un po’ appannati.

Pensiamo alla Biblioteca, ma anche all’impulso impresso all’attività didattica.

Partì dal minuscolo ufficio posto nell’altra ala del compendio di Santa Chiara, quella affacciata sul Corso, al civico 300: siamo alla fine degli Anni Ottanta.

Condivideva, in anni lontani, agli esordi, gli spazi con l’Ufficio Cultura del Comune, retto da quella inesauribile fucina di iniziative che è stato il Dirigente Antonio Bonocore, con il valido supporto di Katia Francese.

Perone (ri)cominciò da lì ed insieme a loro, a costruire e ricostruire la Vallotti come la conosciamo oggi, sempre con l’aiuto intelligente ed operoso della Signora Anna Maria Roncarolo, ancora oggi un punto di riferimento.

Per il poco che abbiamo sempre potuto fare, VercelliOggi.it si è sempre fatto un punto d’onore di dare il giusto risalto a questa splendida realtà della Cultura praticata, piuttosto che predicata.

Al Lettore forse farà piacere tornare (con un po’ di comprensione sulle tecniche…) su uno dei nostri primi video realizzati (siamo a marzo 2012) che riprende il repertorio di allora: un brano composto proprio da Aristide Colombo ed eseguito dagli Archi della Vallotti.

***

Un anno che s’inizia sotto buoni auspici, dunque: giovani talenti, studiosi, fiduciosi nel futuro che si stanno costruendo, grazie anche all’aiuto di ottimi Insegnanti.

Vercelli li accoglie con affetto.

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Resterà chiusa anche domani, lunedì 3 gennaio, la filiale di Banca Intesa di Viale Garibaldi a Vercelli.

Dal pomeriggio dello scorso 30 dicembre gli sportelli erano rimasti chiusi per esigenze di sanificazione e quarantena legate all’emergenza Covid19, esigenze che, evidentemente, persistono, almeno ancora per tutto lunedì.

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Si chiama Elisa ed i suoi genitori sono di nazionalità nigeriana la prima nata del 2022 all’Ospedale S. Andrea di Vercelli.

Elisa è venuta alla luce poco dopo l’una del primo gennaio.

Benvenuta alla nuova, piccola vercellese.

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Cari Lettori,

un sincero augurio di Buon Anno a tutti: al di là di ogni forse realistico disincanto, che ci farebbe concludere come non sia difficile sperare in qualcosa di meglio, rispetto a ciò che stiamo per lasciarci alle spalle.

Se anche così fosse, non rinunciamo alla Speranza: Spes contra spem, la Speranza contro ogni speranza (Romani, 4, 18) insegnava l’Apostolo.

Ecco: anche quando pare che non abbia senso sperare, non lasciamoci abbattere e facciamo la nostra parte.

Come fare?

Forse non c’è una ricetta o, almeno, non l’abbiamo mai trovata, ma qualcuno ci ha suggerito che, così come è illusoria l’idea di una ricetta, non è, invece, impossibile la strada di una ricerca.

Così ci dice Rudyard Kipling nella ineguagliabile “If”, una poesia impegnativa e piena di luce, scritta nella forma di una lettera al figlio John, ma che accompagna ed interpella ciascuno di noi.

Eccola.

Ora vi lasciamo per un paio di giorni, riprenderemo ad aggiornare VercelliOggi.it nella tarda serata del 2 gennaio e poi regolarmente da lunedì 3 gennaio.

Siamo sempre a disposizione per le urgenze.

Buon anno a tutti.

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Opposizione sempre battagliera al Comune di San Germano Vercellese.

Ieri, 27 dicembre, Consiglio Comunale, convocato alle ore 16,30 – leggi qui – peraltro su temi molto importanti e tutti approvati favorevolmente, alcuni di questi con la semplice astensione della minoranza.

E’ stato ad inizio seduta che la Capogruppo di Opposizione, Gianna Volpato, ha domandato se si fosse proceduto alla verifica del green pass (che, per le adunanze consiliari, è ancora nella modalità semplice).

Il Segretario Comunale facente funzione ha disposto la verifica, dalla quale è emerso che un Consigliere di maggioranza, sopraggiunto in quel momento, non potesse in esibire il certificato verde: sicchè si è allontanato dall’aula.

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(marilisa frison) – È preludio alla notte più magica dell’anno e alle 18,30 del 24 dicembre 2021, ecco realizzarsi il sogno dei coniugi Amadė: come per incanto le torri dell’ex Centrale Termoelettrica “Galileo Ferraris”, a Leri, s’illuminano e prodigio, la torre n. 1 prende le sembianze del conte di Cavour e l’immagine imponente di Camillo Benso domina su tutto ciò che un tempo fu suo.

Mentre la torre n. 2 si accende con le immagini di: Galileo Ferraris, ingegnere e scienziato italiano, scopritore del campo magnetico rotante e ideatore del motore elettrico in corrente alternata, nato nella vicina Livorno Ferraris e a cui è dedicata la Centrale Termoelettrica; di Giovanni Battista Viotti, uno tra i più grandi violinisti al mondo, nato anch’esso trecento anni fa nelle vicinanze della centrale, a Fontanetto Po e di Nikola Tesla, serbo, inventore, fisico e ingegnere elettrico.

Pare, però, un insulto affiancarlo a Galileo Ferraris, a cui rubò la paternità della scoperta del campo magnetico rotante.

Successivamente Tesla ottenne 5 brevetti sulla costruzione dei motori asincroni, che vennero poi acquistati dalla Westinghouse Electric, e portarono Tesla alla realizzazione dei motori elettrici su scala industriale e alla nascita di un importante settore industriale.

L’immagine di Tesla sulla torre, non fu voluta dall’Associazione L.E.R.I. Cavour, fondata dal Presidente Roberto Amadè, dalla Vice Presidente Marianna Fusilli e da Luciano Vigani, ma da Vittorio Piazza, che è un suo fan (e amen).

A brindare davanti alle suggestive torri con Roberto, Marianna e Luciano, il fondatore di Ires, Massimo Biloni che, per l’occasione, nel suo centro ricerca ha creato una nuova varietà di riso, il “Gran Cavour”.

Un riso per risotti, dal chicco più grande del normale, aromatico, che in giro non si trova, non esiste, un riso innovativo e Cavour a suo tempo fu innovativo, per questo ha voluto dedicargli l’ultima varietà di casa Ires.

Un progetto davvero ambizioso questo dell’Associazione L.E.R.I. Cavour, che ha realizzato con la collaborazione di Piazza Impianti, Galileo Ferraris Srl ed Enel X.

L’Associazione L.E.R.I. Cavour, acronimo di Laboratorio Educativo Risorgimentale Italiano, nasce con lo scopo primario di tutelare e promuovere il recupero del Borgo di Leri, storica tenuta Agricola di Cavour, attraverso Eventi Artistici, Culturali, Musicali e Storici.

Il progetto grafico e l’ideazione artistica è di Roberto Amadè, che ha composto anche la musica per il video realizzato con il drone.

Una vera opera d’arte nata da un’idea culturale grandiosa che merita la dovuta attenzione, un faro nella notte che illumina la storia dell’intero territorio e invita alla riscoperta di questi luoghi importanti che hanno contribuito a dar vita all’Unità d’Italia e hanno ospitato personaggi illustri del calibro di Giuseppe Verdi.

A Leri Cavour, ogni giorno fino al 30 gennaio, la notte si rischiara e sarà possibile ammirare le spettacolari torri artistiche che svettano al cielo, dalle 18,30 alle 6 del mattino.

Posted in Società e Costume, Vercelli Oggi
Provincia di Vercelli, Trinese

(marilisa frison) – Nella domenica che precede il Natale, in cui Trino è immersa nel calore, nei colori, nei profumi dei mercatini natalizi e dei canti della banda dei “Babbi Natale”, non potevano mancare i canti di un grande sacerdote musicista e compositore di fama nazionale e internazionale don Dante Destefanis. Ed è in questa atmosfera e questo clima di grande festa che la Parrocchia San Bartolomeo, la Confraternita del SS. Sacramento e degli Apostoli con il Comune di Trino, fanno memoria di don Dante nell’anno del trentesimo anniversario dalla prematura morte sopraggiunta, per infarto, il 4 febbraio 1991, a Brusaschetto.

Ricordo che don Dante fu Vice Parroco a Trino dal 1952 al 1965 e successivamente si trasferì a Vercelli, dove fu nominato “Maestro della Cappella Eusebiana” presso il Duomo.

Nel 1986, concluso l’incarico in Duomo, don Dante ritornerà a Trino e abiterà presso la casa parrocchiale, per poi trasferirsi nel 1990 nella propria abitazione a Brusaschetto di Camino, ma scendendo ogni mattina a Trino per la Santa messa nella chiesa parrocchiale e alla domenica in San Lorenzo. Questo fino alla morte.

Al mattino alle 10 di questo freddo 19 Dicembre, in Biblioteca Civica “Favorino Brunod”, di Trino, ha avuto luogo la presentazione della ristampa anastatica del libretto “Canti Semplici per la comunità parrocchiale”, di don Dante Destefanis, che uscì nel 1969 e all’epoca fu stampata dalla casa editrice Marietti. Una raccolta di 126 antifone, quasi tutte brevissime, tali da fornire un repertorio a coprire tutto l’arco dell’anno. È forse la prima raccolta così organica che nasca in italiano.

Perché questa ristampa!?

Perché, a Trino, non esiste traccia delle pubblicazioni dei molti lavori musicali del sacerdote nato a Santhià, il 22 Novembre 1923, ma trinese d’adozione: né in parrocchia né in biblioteca e tantomeno presso la Confraternita del SS. Sacramento e degli Apostoli, luogo dove don Dante ha consolidato la sua missione sacerdotale e al tempo stesso culturale.

Questa ristampa è stata possibile grazie al supporto finanziario del Comune di Trino ed è stata distribuita gratuitamente ai presenti.

A fare gli onori di casa il Sindaco, Daniele Pane e successivamente l’Assessore alla Cultura, Silvia Cottali, entrambi onorati di aver contribuito a rendere omaggio all’illustre sacerdote che nel 1954 diede vita a una scuola popolare di musica e costituì l’eccellente “Corale di San Bartolomeo”, composta da un’ottantina di coristi, tenendo conto anche dei “Piccoli Cantori della Croce di Legno”, ragazzi con un’età compresa tra i 10 e 12 anni. Però don Dante intimava ai “Piccoli Cantori” con cui partecipava ai molti congressi nazionali e internazionali:

“È un dispiacere per me e tutto il nostro coro se qualcuno a scuola non studia e fa il pigro! Chi non è capace di impegnarsi per studiare a scuola, non serve neppure nel nostro coro. Tutta la vita ci domanda dei sacrifici, ma è solo così che si diventa uomini e donne di valore, buoni cristiani e bravi cittadini“.

Ebbe Maestri del calibro di Stefano Tempia, Felice Geremia Piazzano, Giuseppe Palazzi ed Edmondo Lesca.

Di seguito la parola è passata al Priore della Confraternita del SS. Sacramento, Gianni Casula; al Presidente dell’Oftal, Mons. Paolo Angelino e allo storico trinese, Bruno Ferrarotti.

Tutti e tre hanno stilato una biografia dell’originale sacerdote, raccontando fatti significativi che ne identificavano il carattere e la personalità.

Segue un breve cenno per ognuno di loro, nell’allegato video troverete i singolari interventi completi.

Gianni Casula ha parlato delle suppellettili lasciate che parlano di lui, del concerto realizzato per la raccolta fondi per la chiesa di San Michele in Insula, che fu devastata da un ciclone il 7 giugno 1952 e riportando alla luce che il tragico crollo del campanile sulla casa del custode ne causò la morte. Ha fatto cenno sul rinnovamento liturgico della Messa Sacra voluto dal “Concilio”.

Don Paolo, che ha avuto la fortuna di conoscere e vivere don Destefanis, ha ringraziato Bruno Ferrarotti per lo splendido lavoro fatto nella riscoperta preziosa di ciò che è stata la presenza di don Dante nella Chiesa Nazionale italiana e nelle comunità in cui è stato, ha salutato il Preside Pisoni e il figlio Gabriele, che appena aveva occasione saliva da don Dante a prendere lezioni ed è diventato un ottimo organista oltre che custode di tutto il patrimonio che ha lasciato. Un saluto gradito alla cugina del sacerdote proveniente da Santhià, dopodiché ha ribadito che la preziosità di don Dante per la chiesa è un qualcosa di inesauribile, ha fatto un elogio al luogo dove ci trovavamo, che l’ha definito Cenacolo e scrigno della cultura trinese, ex refettorio dei domenicani in cui non solo si cibavano ma veniva sminuzzato nel silenzio comunitario anche il cibo della cultura.

“I Padri domenicani durante il pranzo leggono dei testi corposi a livello culturale, non fosse peraltro che sono i figli del grande Tommaso d’Aquino. E qui si pone bene la figura di don Dante – prosegue don Paolo – che con non poca fatica ha portato in lingua italiana quello che era il liber cantualis e ha riportato il cantuarium, una riduzione del testo gregoriano, in questi canti semplici, ma non banali, che poi proprio semplici non sono, ma sono di una profondità a livello biblico teologico che non ha eguali, per riflessione e nel coinvolgere l’Assemblea. Per don Dante, non c’era differenza tra giorno e notte, sovente lavorava di notte e usciva anche con il suo cane Billy, che era feroce e ubbidiva solo a lui”.

Una mattina mentre faceva colazione con don Paolo, il rubinetto della cucina gocciolava e sulle note, varie, di quelle gocce compose immediatamente un inno, perché tutto nella sua vita era sempre orientato nella lode per Dio. Amava gli animali e oltre al cane Billy aveva dei grandi e pesantissimi acquari, delle piscine con ettolitri d’acqua tant’è che, don Paolo aveva paura sfondassero il soffitto e di finire al piano sottostante, contenevano  svariate qualità  di pesci esotici e amava farli riprodurre, era l’amore della bellezza, tutto il  creato per lui era un canto e questo canto era una lode a Dio. Don Dante pur essendo un originale era sempre prete e nel rispetto dell’altro, per lui tutte le persone erano uguali, non esistevano distinzioni.

Don Dante fu anche il Presidente del conservatorio di Alessandria.

Bruno Ferrarotti a cui erano rimasti pochi minuti, perché alle 11,15 aveva luogo la Santa Messa in San Bartolomeo, ha fatto un dettagliato rapporto della giornata tipo di don Dante, le cui attività si svolgevano e rispettavano orari ben precisi, concedendosi un riposo dall’ora di pranzo fino alle 14,30, lavorava poi ininterrottamente fino alle 22,30, dopodiché si riposava fino alle 6 del mattino dove tutto poi ricominciava. Bruno, ci ha erudito portando a nostra conoscenza una cosa che penso pochi di noi sapessero: le note e il canto che ci accolgono in chiesa per l’ultimo saluto, che tutti noi sentiamo all’ingresso accompagnando il feretro fu scritto e musicato da don Dante, quindi, don Dante è spesso presente fra noi. Inoltre, oltre a molto altro, ha comunicato che, grazie al Comune di Trino, al sacerdote musicista sarà intitolato il “largo”, ora chiamato “Corsica”, prospiciente la chiesa della Madonna del Buon Consiglio, zona “Cappelletta” e sarà chiamato “Largo. Don Dante Destefanis, sacerdote musicista 1923-1991”

La ristampa di “Canti Semplici”, è corredata di una bella biografia dello stesso Bruno Ferrarotti.

La Santa Messa è stata celebrata da Mons. Angelino e animata con tutti brani composti da don Dante Destefanis, dalla Corale Parrocchiale di Tronzano Vercellese, diretta da Gabriele Pisoni.

Sono stati intonati:

Ingresso: Santa Chiesa di Dio;

Dopo la prima lettura: Cantate al Signore sull’Arpa;

Dopo la seconda lettura: Alleluja gregoriano;

Preghiera dei fedeli: Ascoltaci o Crist, luce del mondo!

Offertorio: Haec Dies;

Santo;

Agnello di Dio;

Comunione: 1 – Vergine Madre (Divina Commedia, Canto XXXIII del Paradiso, Dante Alighieri) 2 – Hai nutrito il tuo popolo (antifona);

Uscita: Inneggiamo al Signor della gloria!

Molto bella e significativa l’omelia di don Paolo rivolta ai ragazzi, invitandoli ad andare a messa, anche se non se ne ha voglia e parlando loro dell’incontro di Maria ed Elisabetta e dell’Arca dell’Alleanza ovvero lo “Sgabello di Dio” su questa terra. E visto che andiamo verso il Natale ha invitato i ragazzi di farsi accompagnare da Maria, perché Lei è Madre di Gesù, ma è anche Madre nostra e Lei ci guarda.

Al termine della Santa Messa si sono ritrasferiti tutti in Biblioteca per un buffet in onore del sacerdote musicista e compositore, maestro del bello, dei buoni sentimenti e dell’anima.

È stato un bel momento culturale, i complimenti vanno a tutti relatori e non ultimo a Fabrizio Francese, a lui dobbiamo l’ottimo stato in cui riversa la biblioteca e grazie al suo impegno nel partecipare ai bandi, da due anni a questa parte con il contributo ricevuto di €. 20.000 (10.000 per anno) è stata arricchita e aggiornata con nuovi libri, e “Abbiamo dovuto comprare nuovi scaffali” ha aggiunto il Sindaco Pane.

In biblioteca è possibile consultare il patrimonio lasciato da don Dante alla famiglia Pisano.

I Vigili del Fuoco sono al lavoro in serata di oggi, 21 dicembre, dopo le 20, a Vercelli, chiamati per sospette fughe di gas in vari punti del quadrante Nord della città, con epicentro in Corso Gastaldi.

La situazione pare sotto controllo ed i Tecnici di Asm sono già allertati e stanno cercando di intercettare le perdite.

Aggiornamenti nelle prossime ore –

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Tamponamento tra autovetture (da prime sommarie informazioni sarebbero tre i veicoli coinvolti) in serata di oggi, 21 dicembre, attorno alle 19, sul Cavalcavia della Tangenziale Nord, in corrispondenza dello stabilimento Sifte Berti.

Non si registrano danni alle persone: sul posto la Polizia Municipale di Vercelli sta rilevando il sinistro e assicura uno scorrimento del traffico, di solito intenso in queste ore, tutto sommato regolare.

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