La Lega volta pagina e rimuove Paolo Tiramani dall’incarico di Commissario politico del partito per la provincia di Vercelli.
Da giorni il provvedimento era nell’aria e qualche anticipazione era verosimilmente trapelata anche tra i militanti vercellesi e valsesiani del Carroccio.
Un indizio, sicuramente empirico, ma – alla luce degli eventi successivi – evidentemente significativo, è stato che, ormai da due giorni, più nessun “like” di esponenti leghisti di qualsiasi ordine e grado era comparso a guarnire le esternazioni via Facebook dell’ex Commissario.
Nemmeno dai miracolati come Romano Lavarino.
Può anche essere che, forse, a sua volta (diciamo forse) lo stesso Tiramani abbia messo le mani avanti se, come alcuni osservatori registrano, ha mostrato, nelle scorse ore, di condividere i pensieri di un dissidente leghista di peso come Gianni Fava.
E’ da ieri che il suo “condivido” in calce ad un post di Fava fa il giro dei vari wapp.
Insomma, come dire: ho già capito che mi fate fuori, tanto vale alzare la tensione.
Sarà così? Non sarà così? Diciamo che sono santi cavoli loro.
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La nomina di un nuovo Commissario, di per sé, non sorprende chi conosca anche poco le vicende interne della Lega.
I movimenti di cui abbiamo già parlato in almeno quattro articoli nell’Estate scorsa, anticipavano un po’ tutto:
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La lettura del comunicato stampa con il quale, stamane, il Coordinamento regionale piemontese della Lega dà conto del turn over, sembra, tuttavia, dire molto di più.
Ci sono due affermazioni difficili da ignorare.
La prima: “Tiramani conosce perfettamente il motivo per il quale non è stato ricandidato”.
La seconda: “come sa benissimo il perché gli è stato chiesto un passo indietro da capogruppo della commissione vigilanza Rai”.
Insomma, pare un modo come un altro per dire: è meglio se non ci fai parlare, va’…
Soprattutto la seconda ci riporta indietro nel tempo ed a ripensare fatti ormai quasi dimenticati.
Sappiamo, infatti, che Paolo Tiramani rivestisse l’importante ruolo nella Commissione di Vigilanza Rai.
Poi, di punto in bianco, a novembre 2020, le dimissioni.
Affermazioni, quelle del “Regionale” (che loro chiamano “Nazionale”) leghista che, in sostanza, autorizzerebbero a credere che il percorso di Tiramani nella Lega fosse da tempo giunto al capolinea: quanto meno, appunto, da fine 2020.
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Ma, come abbiamo già detto, queste sono cose che nei partiti ci sono sempre state e restano comprese nelle dinamiche interne di qualsiasi forza politica.
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Ora si vedrà quale sarà il nuovo percorso della Lega in provincia di Vercelli.
Ecco il testo del comunicato giunto in mattinata dalla Lega.
Torino, 30 set. – “Il commissario provinciale di Vercelli, Paolo Tiramani, sarà rimosso e sostituto dal senatore Enrico Montani. Questa l’indicazione del Segretario della Lega, Matteo Salvini, avvenuta durante l’ultimo consiglio federale di martedì scorso. Tiramani, in quanto commissario provinciale, è il primo responsabile dell’esito insoddisfacente delle elezioni politiche a Vercelli, non avendo peraltro fatto nemmeno campagna elettorale. Inoltre, Tiramani conosce perfettamente il motivo per il quale non è stato ricandidato, come sa benissimo il perché gli è stato chiesto un passo indietro da capogruppo della commissione vigilanza Rai. Va anche aggiunto che buona parte degli amministratori leghisti della Provincia di Vercelli ne ha chiesto la rimozione prima della campagna elettorale, elencando una serie di problematiche, peraltro da tempo note, sulla gestione del partito in tutta la Provincia”.
Lo rende noto il coordinamento della Lega in Piemonte.
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A fugare eventuali, residui dubbi, ci pensa lo stesso Montani, che invia un altro comunicato:
“Lega, Montani neo commissario provinciale a Vercelli: “Ringrazio Salvini e Molinari e ora al lavoro per riparare i grossi danni fatti da Tiramani”
Vercelli, 30 set. – “Mi accingo a iniziare questa nuova avventura con grandissimo entusiasmo e con lo spirito di servizio che da sempre contraddistingue me e tutti i militanti Lega che hanno a cuore le sorti del partito e del Paese. Da oggi guardo al futuro con rinnovata serenità e fiducia e, terminata una campagna elettorale faticosa ma che ci ha lasciato in dote gli spunti necessari per la ripartenza, ora mi rimbocco le maniche per il bene di Vercelli, dei militanti e dei suoi cittadini tutti. Una provincia, quella situata nella parte orientale del Piemonte, nella quale c’è tantissimo da fare e dove, soprattutto, sarà necessario rimettere in moto le politiche leghiste care al territorio, attraverso una migliore e più efficiente gestione globale del partito. Ringrazio Matteo Salvini e Riccardo Molinari, a capo della segreteria piemontese, per la fiducia riposta in me”. Così il senatore, Enrico Montani, commenta l’incarico di neo commissario provinciale di Vercelli, dopo la rimozione di Paolo Tiramani avvenuta al termine dell’ultimo consiglio federale di martedì scorso. Al federale, va detto, si è discusso di come non sia concepibile che un dirigente in carica, un secondo dopo l’esito elettorale, si metta a sparare a zero sul suo partito su tutti i mezzi di comunicazione soltanto perché non è più parlamentare, sintomo che l’attaccamento alla causa leghista c’è solo in presenza della poltrona. Nessun altro parlamentare escluso dalle liste o non rieletto in Piemonte, rimarca la Lega, ha avuto questo atteggiamento, ma tutti hanno lavorato in campagna elettorale e continuano a sostenere la causa anche dopo il risultato non esaltante. Vale ricordare che anche l’ex presidente della provincia di Vercelli, Eraldo Botta, aveva di recente preso una posizione durissima contro Tiramani, valutato che “negli ultimi tempi – così ha scritto Botta – si è molto parlato del suo tentativo di lasciare la Lega per ottenere posti di rilievo in altri partiti. Un atteggiamento poco riconoscente verso un partito che ha creduto molto in lui”. “In queste ore – commenta ancora Montani – apprendo che Tiramani accusa la Lega e spara a zero lamentandosi di essere stato escluso dalla campagna elettorale. Ma il primo responsabile sul territorio di Vercelli è lui come commissario, e un dirigente di partito che non fa campagna e attacca il suo partito ovunque, è difficilmente credibile nel ruolo di vittima di complotti altrui. Tiramani ha fatto tutto da solo. Perciò sorprende altresì che si lamenti di aver appreso a mezzo stampa della sostituzione, quando proprio lui tramite giornali, social e altro spara sul partito da giorni, mentre mai una volta ha aperto bocca nelle decine di riunioni di gruppo o direttivi del Partito per esprimere il suo disagio…”.
Comunicato stampa del senatore della Lega Salvini, Enrico Montani, neo commissario provinciale del partito a Vercelli