(Stefano Di Tano) – Correva il 2012 e la Pro Vercelli di Braghin stendeva a Modena nella partita determinante per la promozione dalla Serie C alla Categoria Cadetta, il fortissimo Carpi: un risultato che dava una forte sterzata alla Storia della Società vercellese. Le gare che ci avevano portato ad un passo dalla grande vittoria erano state straordinarie, specialmente le ultime in ordine di tempo con tanta sofferenza ma anche gioioso spettacolo.
L’estate del 2012 però rivelava -visti gli obblighi federali che si imponevano alle squadre di Serie B – non pochi problemi relativi al proprio campo di gioco. Eh, già. Il mitico Stadio Leonida Robbiano non aveva le caratteristiche richieste e nasceva il rischio di non poter disputare il campionato, a meno che non si fosse trovata una valida alternativa per la sostituzione. Proposte, rifiuti, ricerche, alla fine la scelta cadde su Piacenza, Stadio Leonardo Garilli che ospitò la Pro Vercelli fino a quando il campo, le recinzioni, i settori riservati al pubblico non furono omologati.
Ricordiamo con grande emozione la prima partita del campionato che prevedeva l’incontro “casalingo” della Pro contro la Ternana.
Un evento davvero straordinario per il quale la tifoseria vercellese si trasferì in modo massiccio a Piacenza per gustare dal vivo l’inizio del campionato incontrando la Ternana: dopo 64 anni, per noi era il primo approccio con la Serie B (25 agosto) – rete: Matteo Di Piazza. L’esordio fu eccezionale, con la vittoria per 1 – 0 e la conquista dei primi tre punti. – Un lungo prologo stasera per noi romantici delle vicende di Casa Pro, ma valeva la pena, visto che ieri, quello stadio ci rivedeva in altro genere di campionato, ma con il Piacenza stesso (in maglia biancorossa) come avversario.
Abbiamo visto una partita molto difficile, con alternanza di azioni impegnative sui due fronti ma sempre senza esito concreto. Meritevole come impegno, il Piacenza con un brillante Cesarini: tre tentativi di fare goal, ma altrettante sono state le risposte della nostra difesa, in primis una superlativa parata di Matteo Rizzo che negava il successo all’attaccante biancorosso al 28′ del 1° tempo.
Pro Vercelli ieri senza quel pizzico di coraggio in più che porta a varcare i limiti della difesa mentre la squadra lombarda ce la mette tutta per arrivare in area di rigore, magari anche con una decina di corners che però non destano grandi prooccupazioni ad Auriletto, Minelli, Vitale e Clemente che sventano i tentativi del solito Cesarini.
Nel secondo tempo, la saga delle sostituzioni non risolve nulla a livello di centrocampo ed attacco, ma sollecita un po’ di vivacità su Comi, Della Morte, Crialese senza strafare.
Ci fa venire i brividi il giovane Rizzo che al 54° si avventura in un tentativo di difesa allontanandosi di 15 metri dai pali della porta. Fortunatamente il pericolo si risolve con un nulla di fatto da parte del Piacenza, che però inserisce un paio di attaccanti freschi nel finale, nella speranza di bucare in chiusura la porta vercellese. Nient’altro di speciale fino al 90° se non i 4 minuti di recupero concessi dall’arbitro per allungare la sofferenza delle squadre e degli allenatori, evidentemente entrambi molto delusi.
Redazione di Vercelli