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NOTIZIE DALLA QUESTURA DI VERCELLI - Quattro stranieri accompagnati presso i centri di permanenza per i rimpatri dalla Polizia di Stato          

I quattro uomini sono ritenuti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica

Vercelli Città

Nelle ultime settimane diversi sono stati gli accompagnamenti di stranieri effettuati dagli operatori della Questura di Vercelli presso i Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR), dislocati sul territorio nazionale.

Nel primo caso, si è proceduto difatti all’accompagnamento, presso il CPR di Gradisca di Isonzo (Gorizia), di un cittadino marocchino gravato da numerosi precedenti penali, quali rapina impropria, lesioni personali, invasione di terreni o edifici, furto aggravato e, da ultimo, rapina aggravata.

Il soggetto, entrato in Italia nel 2016, aveva inizialmente ottenuto un permesso di soggiorno provvisorio “per motivi di giustizia”, in relazione ad un procedimento penale instaurato presso la Procura di Vicenza, titolo che però non era stato in seguito convertito – come aveva chiesto l’interessato – per cui lo stesso Questore gli aveva intimato di lasciare il territorio nazionale entro 15 giorni.

A seguito dell’inottemperanza, e del rintraccio nella nostra provincia nel 2022, lo straniero era stato colpito da un provvedimento di Espulsione del Prefetto di Vercelli, con conseguente Ordine del Questore a lasciare il Territorio Nazionale.

Avendo ulteriormente disatteso il nuovo provvedimento, il Questore ha disposto l’accompagnamento alla frontiera: lo straniero aveva tra l’altro chiesto un permesso di soggiorno per calamità a seguito del recente terremoto in Marocco, ma si era accertato che la sua città d’origine non era nelle zone terremotate, dando quindi esecuzione all’Espulsione del Prefetto.

A seguito di una istanza di protezione internazionale manifestata davanti al Giudice di Pace di Vercelli in sede di convalida del provvedimento di espulsione, non potendo accompagnare l’uomo alla frontiera, il Questore di Vercelli ha disposto il trattenimento del richiedente asilo presso un C.P.R., con il conseguente accompagnamento a Gradisca di Isonzo.

Un altro straniero, di nazionalità tunisina, è stato accompagnato presso il centro di permanenza per i rimpatri di Ponte Galeria (Roma).

In particolare, nell’ottobre 2023, lo straniero è stato rintracciato in Vercelli da personale delle Volanti della Questura di Vercelli.

Da accertamenti esperiti dall’Ufficio Immigrazione, è emerso che lo stesso era gravato da un’espulsione, emessa dal Tribunale di Marsala nel marzo 2022, come misura sostitutiva alla detenzione.

Lo straniero, difatti, era stato accompagnato alla frontiera nel gennaio 2021, ed era stato arrestato nell’agosto 2021 per reingresso irregolare.

Presso il medesimo centro, qualche giorno dopo, è stato accompagnato altresì un cittadino marocchino.

Il provvedimento è stato eseguito all’atto della scarcerazione dalla locale Casa Circondariale, ove era in detenzione a seguito di una condanna per rapina, emessa dalla Corte di Appello di Torino nel luglio 2019.

Il Prefetto di Vercelli ha infatti emesso un provvedimento di espulsione, poiché ritenuto soggetto pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica – essendo il medesimo gravato altresì da precedenti per rissa e violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Essendo però privo di documenti utili per l’accompagnamento alla frontiera, con provvedimento del Questore di Vercelli, è stato condotto presso il CPR di Ponte Galeria.

Il quarto provvedimento riguarda un altro cittadino marocchino, accompagnato presso il CPR di Gradisca di Isonzo (Gorizia).

Lo straniero, in Italia dal 1997, era titolare del permesso di soggiorno di lungo periodo, rilasciato dal Questore di Vercelli nel 2014 per motivi di lavoro autonomo.

Arrestato nel 2019 dai Carabinieri di Livorno Ferraris poiché resosi responsabile del delitto di tentato omicidio nei confronti della figlia, avendola travolta con l’autovettura a forte velocità nel 2020 è stato condannato in ordine ai reati di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia, con l’aggravante di aver commesso il fatto contro la discendente, nonché per motivi abietti; difatti l’uomo aveva commesso il fatto perché sua figlia si era opposta al costante monitoraggio da parte del padre, in quanto la ragazza avrebbe preteso una maggiore indipendenza ed autonomia.

Al termine dell’espiazione della pena, ritenuto pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica, è stato quindi accompagnato presso il CPR per una completa identificazione finalizzata alla esecuzione del provvedimento di Espulsione emesso nei suoi confronti dal Prefetto.

 

 

Redazione di Vercelli

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