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MUSEO LEONE – Orlando Matto: l’Orlando furioso raccontato da Italo Calvino      

L’evento organizzato in occasione del centesimo anniversario della nascita di Calvino

Vercelli Città

490 + 100 = 590.

Una semplice addizione che piacerebbe molto, crediamo, a quel genio di Italo Calvino, lo scienziato-letterato che ci ha saputo raccontare, grazie alla sintesi perfetta di cultura letteraria e scientifica, l’origine dell’universo nelle sue Cosmicomiche.

Ma cosa rappresenta la somma di 590?

Presto detto… è un’altra sintesi, questa volta biografico-letteraria, tra i 490 anni dalla morte di Ludovico Ariosto (1533) e i 100 anni dalla nascita di Italo Calvino (1923).

Insomma, due anniversari in uno, che ci piaciuto ricordare raccontando una delle più grandi passioni di Italo Calvino: l’epica ariostesca, oggetto di studio sistematico e al tempo stesso fonte di ispirazione per il narratore ligure, che ne trasse spunto diretto per almeno due romanzi della “Trilogia dei nostri antenati”, Il visconte dimezzato e Il cavaliere inesistente.

E a proposito di “pedanterie”, cosa vi dicono questi versi?

Dirò d’Orlando in un medesmo tratto

cosa non detta in prosa mai né in rima:

che per amor venne in furore e matto…

Probabilmente vi diranno poca cosa, a meno che non conosciate a memoria le prime stanze dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto.

Questi citati sono i primi versi della seconda stanza, in cui Ariosto, nel bel mezzo del proemio del suo poema epico, spiega l’originalità dell’opera: narrerà della follia di cui cadde preda il paladino Orlando, folle d’amore per Angelica.

Proprio lo stesso Orlando che qualche secolo prima, nella Chanson de Roland, era ritratto come difensore della fede cristiana, uomo valorosissimo e tutto d’un pezzo, che combatté contro i mori e cadde a Roncisvalle per non mettere in pericolo la vita del suo re Carlo Magno.

Ecco… nel caleidoscopico racconto dell’epopea ariostesca, Orlando non è più quell’integerrimo difensore della fede, ma un uomo in carne ed ossa, che cade preda delle passioni, la cui vicenda va rintracciata tra i fili innumerevoli di una narrazione che Italo Calvino ci sa spiegare con la semplicità che possiedono solo i grandi narratori e gli studiosi sopraffini.

E quindi, con la complicità culturale del presidente e del conservatore del Museo Leone, Gianni Mentigazzi e Luca Brusotto, ancora una volta “Il Porto” cercherà di portare a termine un’impresa di divulgazione, che speriamo non sia “folle” come la passione di Orlando.

Per dipanare quella matassa intricata che è l’Orlando furioso, insieme ad Italo Calvino, Roberto Sbaratto e Cinzia Ordine terranno ben saldi tra le dita i fili narrativi annunciati dallo stesso Ariosto nei primi versi del poema (quelli più noti):

Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,

le cortesie, l’audaci imprese io canto…

Insomma, raccontando di donne e di cavalieri, di avventure ardite e fantastiche, si tenterà l’“audace impresa” di ri-attualizzare la già ardita attualizzazione del testo cinquecentesco che Calvino propose nel suo scritto del 1970, L’Orlando furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino, omaggiando così, al tempo stesso, due grandi della letteratura italiana.

L’evento si svolgerà sabato 24 e domenica 25 giugno 2023 alle  ore 17.30.

Ingresso 10.00 €

Per info e prenotazioni: e-mail: info@museoleone.it

Tel 0161 253204 (fino a Venerdì ore 12.30) – 379 2834818 (Venerdì pom. e Sabato negli orari di apertura del Museo)

 

Redazione di Vercelli

Posted in Cultura e Spettacolo