Nonostante l’arrivo della tanto attesa pioggia proprio nel giorno della pedalata “Semi (verdi) della Serra”, Paola Gianotti e la sparuta pattuglia di ciclisti che ieri l’ha accompagnata non si sono fatti fermare.
Partiti in perfetto orario dallo Zac! alla presenza anche della Vice Sindaco Elisabetta Piccoli, hanno poi percorso 83 km sui versanti canavesano e biellese della Serra Morenica, ritornando a Ivrea al Parco Lago di Città nei tempi previsti accolti da Legambiente Dora Baltea e dall’l’Assessore Giuliano Balzola.
Un giro su due ruote per conoscere buone e cattive pratiche del Canavese e del Biellese.
La scelta della bicicletta come mezzo per questa impresa non è casuale.
“L’uso della bicicletta sta avendo un boom – ha spiegato Paola Gianotti durante l’incontro con i sindaci e con le associazioni che si oppongono alla realizzazione dell’inceneritore a Cavaglià -, tanto da parlare di Bike Economy” ha poi continuato a spiegare “ovvero quel fenomeno che registra l’aumento del fatturato non solo per chi produce e vende le biciclette, ma anche per chi costruisce le infrastrutture stradali, così necessarie nel nostro Paese per lo scarso livello di sicurezza, e ultimo ma non per importanza per chi vive di turismo”.
E’ stato uno degli argomenti importanti toccati durante il pranzo a Cavaglià, momento clou del tour organizzato dal Movimento Valledora, un vero e proprio tavolo di discussione tra attivisti, amministratori e imprenditori del territorio.
Vi erano presenti tre sindaci: Luigi Bondonno di Alice Castello, che ha anche fatto un tratto con i ciclisti, Michele Pairotto Sindaco di Tronzano Vercellese e naturalmente il primo cittadino del paese che ha ospitato a pranzo il gruppo in bici, ovvero Mosè Brizi di Cavaglià.
Brizi ha accolto Paola e i ciclisti esprimendo “un doveroso ringraziamento per questa giornata dedicata alla salvaguardia della Valledora, una zona compresa tra i Comuni di Cavaglià, Alice Castello, Tronzano e Santhià. Un’area che è stata per molto tempo presa di mira a causa dello stoccaggio di rifiuti in discariche e che ora non può accettare un ulteriore impianto di smaltimento o trattamento dei rifiuti”.
Il riferimento è ovviamente all’inceneritore.
La pedalata ha toccato diverse tappe evidenziando le buone pratiche che cittadini riuniti in associazioni svolgono per valorizzare l’ambiente e il paesaggio della Serra e dei suoi dintorni.
L’elenco sarebbe lungo ma, vi assicuriamo che sono molteplici le buone pratiche e tutte encomiabili.
Potete trovarle sui social, nelle pagine di Paola Gianotti e delle associazioni contro l’inceneritore a Cavaglià.
La ultracycler eporediese e la sua pattuglia sono anche arrivati a vedere da vicino le criticità maggiori che ci sono ai piedi della Serra.
La prima area critica esplorata con il sindaco di Alice Castello è la Valledora, l’area dove sorgono le discariche e dove vogliono anche costruire un inceneritore.
La seconda è il Brianco a Salussola, dove un’azienda privata vuole realizzare una discarica di amianto proprio dove si coltiva il riso DOP di Baraggia.
“L’impressione che rimane dei racconti delle criticità – dice Ettore Macchieraldo organizzatore dell’evento – è che prevalga il legittimo interesse d’impresa che, spesso, non si sposa con quello della cittadinanza. Servirebbe una visione del futuro di questo territorio che metta insieme istituzioni, cittadini e imprese e che offra alternative al consumo e allo sfruttamento infinito delle risorse”.
E questa visione Paola Gianotti ce l’ha è l’ha espressa chiaramente dicendo: “Abbiamo visto nella pedalata di oggi come stiano aumentando il cicloturismo e i cammini tra Canavese e Biellese. Abbiamo incontrato Il Movimento Lento che gestisce il Cammino di Oropa e promuove la Via Francigena, che è anche una ciclovia. Questi sono solo degli esempi, il fenomeno può essere molto più grande. Possiamo vivere di turismo sostenibile, abbiamo tutte le caratteristiche: paesaggio, testimonianze storiche, agricoltura di qualità, enogastronomia e percorsi. Solo oggi abbiamo pedalato su strade secondarie poco trafficate che sono una ricchezza per il turismo lento. Ci mancano solo una buona comunicazione e più sicurezza sulle strade per attrarre turisti, specie stranieri, che, diciamocelo, tutta questa bellezza non ce l’hanno a portata di mano come noi”.
Redazione di Vercelli