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La festa, momento di ritrovata fiducia, dopo tante prove che la comunità ha affrontato con dignità e determinazione

LA CAMPANELLA DI SAN GIOVANNI S'UDI' ANCHE SUL CAMPO DI BATTAGLIA - Sciolto il voto al Battista che Motta dei Conti ringrazia ancora oggi, dal 1859, per avere salvato i ragazzi mottesi nella Battaglia di San Martino

Integrale il discorso del Sindaco Emanuela Quirci

I giovani mottesi che, il 24 giugno 1859, si trovarono a combattere sul fronte lombardo la “Battaglia di San Martino e Solferino”, indossavano divise in tutto e per tutto uguali a quella che qui, oggi, 26 giugno, a Motta dei Conti mostra il coordinatore della “Compania ‘dle quat Arme”, il benemerito sodalizio dedito alla rievocazione e divulgazione della Storia, che ha sede a Moncrivello.

La Tradizione attinge da fatti tremendi e, ad un tempo, permeati di sentimenti capaci di commuovere.

Le Guerre di Indipendenza furono guerre sanguinose, dove il confronto con il nemico era una lotta senza esclusione di colpi, non di rado guardando l’altro, guardandosi tra ragazzi coetanei, negli occhi, prima di uccidersi.

Tanti i feriti lasciati sul campo e merita ricordare che, trovandosi in quei luoghi nei giorni immediatamente successivi, lo svizzero Henry Dunant, alla vista dei corpi martoriati affidati alle cure spontanee della popolazione, mosso da intenti umanitari, concepì l’idea di soccorrere i feriti di entrambi gli schieramenti.

Così nacque la Croce Rossa Internazionale.

Il fronte si estendeva, appunto tra le due città, lungo una linea di fuoco di circa 30 chilometri ed i giovani mottesi si trovavano, ovviamente con l’esercito piemontese, nel settore di San Martino.

Concreto ed incombente il pericolo di perdere la vita.

Ma era il 24 giugno e parve loro di udire il rintocco della piccola campana che chiama alla preghiera la gente del paese, nella festa del Battista: tanto bastò perché si affidassero alla sua intercessione, che non deluse.

Fecero tutti ritorno a casa.

Da quel giorno l’intera comunità ha stretto un voto di ringraziamento, che si scioglie con questa processione nel corso della quale l’effige del Santo, riprodotta in olio su tela, è raffigurata con uno sfondo inedito rispetto all’iconografia tradizionale giovannea: il teatro di guerra.

La tela viene portata in processione per poi essere collocata in Chiesa parrocchiale, nel corso dell’Eucarestia.

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Oggi la comunità di Motta de’ Conti ha sciolto questo voto, con una bella giornata che è parso volesse partecipare ulteriori e incoraggianti messaggi di fiducia: illuminata dal sole, con la presenza di tanta gente, di una banda davvero all’altezza del compito, così come la cantoria che ha animato la liturgia in Chiesa.

Poi tanti Amministratori dei Comuni vicini, autorità regionali, personalità della Pubblica Amministrazione e dell’Associazionismo sociale.

Tutti li ringrazia il Sindaco Emanuela Quirci che, con la sua Vice Cristina Ferraris e l’aiuto sempre prezioso di Marinella Volpi, costituiscono un “tridente” capace di intuito e motivazione, non meno che di grandi risultati organizzativi.

Il nostro filmato documenta ampi stralci della giornata, proponendo integrale il discorso del Sindaco Quirci in occasione dell’omaggio reso ai Caduti di tutte le guerre.

Vi lasciamo con il video e la gallery.

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