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Bassa Vercellese, Palestro e Alta Lomellina

MOTTA DE' CONTI - Da 165 anni fedeli al voto a San Giovanni Battista - Quella campanella lontana, simbolo antico e sempre nuovo del senso di appartenenza ad una comunitàIl paese, cuore pulsante della Bassa, luogo di una osmosi vitale tra Vercellese, Monferrato Casalese ed Alta Lomellina - IL VIDEO e la gallery di 50 immagini

Il discorso del Sindaco Emanuela Quirci ha messo in luce l'importanza di una riaffermata coesione sociale

Motta de’ Conti cuore pulsante della Bassa Vercellese, ma anche luogo di un’osmosi tra territori, ricca di significati, capace di promuovere relazioni tra Vercellese e Monferrato Casalese, tra questi e la Lomellina.

Ne è stata testimonianza eloquente la presenza, ieri, domenica 30 giugno, in occasione del 165° anniversario del voto a San Giovanni Battista, la presenza dei Sindaci di Villanova Monferrato, Langosco e Confienza.

Osmosi che non è nuova, come dimostra anche l’avvincente storia – leggi qui – del Ponte di Mantie.

E, nel riproporre quell’articolo di archivio, il pensiero non può mancare di correre anche alla cara e sempre viva memoria dell’amico che lo scrisse per i nostri Lettori, Giovanni Barberis.

Il nostro video, insieme alla gallery, offre tanti momenti della bella giornata di domenica, nel corso della quale non sono mancati anche spunti per una riflessione ad ampio raggio su questo momento di unione per tutta la comunità e, anzi, “le” comunità, come abbiamo visto.

Spunti di riflessione che ha proposto il Sindaco, Emanuela Quirci, nel proprio indirizzo di saluto pronunciato presso il monumento ai Caduti mottesi di tutte le guerre.

Anche di questo intervento – ripreso poi in quelli successivi del Consigliere Regionale Carlo Riva Vercellotti e del Consigliere Provinciale Pier Mauro Andorno, in rappresentanza del Presidente Davide Gilardino – il Sindaco ha suggerito una chiave di lettura particolarmente persuasiva di questa ricorrenza.

Da 165 anni Motta dei Conti onora il voto a San Giovanni Battista cui legarono se stessi e la comunità quei giovani soldati mottesi in pericolo sul campo di battaglia di San Martino, proprio il 24 giugno 1859.

Si combatteva la Seconda Guerra di Indipendenza e – come sempre – a combattere, soffrire e morire andavano, allora come oggi, i giovani.

Un gruppo di loro fu protagonista di un evento prodigioso: parve a quei ragazzi, stremati da fatiche e sofferenze, di udire, in lontananza, il suono della campanella che, già allora, tintinnava dalla chiesetta dedicata a San Giovanni.

Un segno che fu interpretato come presagio del ritorno a casa, incolumi.

Da allora, il voto di ricordare ogni anno, con tutto il paese e quelli vicini, San Giovanni Battista.

Proprio questa tradizione, che dice altresì di valori identitari vissuti nella speranza e nell’azione per la pace, la condivisione e la solidarietà, è – lo ricorda il Sindaco – capace di promuovere un senso di appartenenza a sua volta fattore utile a recuperare e promuovere una maggiore e costruttiva coesione sociale, ritrovando l’impegno alla ricerca del bene comune.

Ma ora lasciamo che parlino le immagini e, nel video, i protagonisti, accompagnati, nel corso della processione, dalla banda musicale di Occimiano, sempre unanimemente apprezzata.

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