Le classi quinte dell’Istituto Lirelli di Borgosesia, giovedì 17 marzo, si sono recate in visita d’istruzione al Memoriale della Shoah a Milano.
Si tratta di un luogo che sorge nei sotterranei della Stazione centrale da cui, tra il 1943 e il 1945, lontano da occhi indiscreti, centinaia di deportati – perlopiù ebrei – furono caricati a forza su vagoni merci (su venti convogli tra il dicembre 1943 e il gennaio 1945): destinazione Bergen Belsen, Mauthausen, Auschwitz-Birkenau.
La più famosa di questi deportati è la senatrice Liliana Segre: su 774, partiti il 6 dicembre 1943 e il 30 gennaio 1944, solo 27 sono ritornati e tra questi la senatrice che ancora oggi è la testimone più preziosa.
Il Memoriale, luogo della Shoah e delle deportazioni politiche è unico in Europa, in quanto è rimasto sostanzialmente integro rispetto a come era in origine, ed è stato realizzato con l’obiettivo di creare uno spazio che “ricordi di ricordare” rendendo omaggio alle vittime dello sterminio e del nazifascismo e rappresenti anche un contesto vivo e dialettico in cui rielaborare internamente la tragedia della Shoah.
E’ quindi un luogo di commemorazione, ma è anche uno spazio per costruire il futuro e favorire la convivenza civile; uno spazio che porti le generazioni future a riflettere su ciò che è stato e che cancelli “l’indifferenza” che molti hanno dimostrato allora.
Siamo stati accolti da una guida molto preparata, la signora Pia Jarach, che ci ha accompagnati a compiere un percorso nel passato, a riflettere su quanto è avvenuto, e a prendere consapevolezza del fatto che saranno le nuove generazioni a portare avanti la memoria di coloro che sono stati sacrificati.
E chi ha buona memoria è un cittadino migliore (Ferruccio De Bortoli, presidente onorario della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano).
Redazione di Vercelli