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LIONS CLUB VALSESIA - Ospite l'archivista e ricercatore ghemmese Sergio Monferrini      

Monferrini ha presentato la "Villa di delizia" Bossi Tettoni Castellani Benizzi di Azzate

Valsesia e Valsessera

Partire dal territorio per spaziare all’intorno ricercando testimonianze storico-artistiche importanti è uno dei filoni proposti dal Presidente del Lions Club Valsesia, Dottor Vito Arlunno.

Palazzo Castellani, risalente al secondo decennio del Seicento, è il più importante di tutta Borgosesia e i suoi proprietari costituiscono una delle famiglie più in vista nel Borgo per censo, per personaggi in campo ecclesiastico, nelle cariche pubbliche e militari, ma soprattutto per mecenatismo: fu Giorgio Castellani  nel 1674 a far erigere l’imponente torre campanaria in pietra della collegiata.

Le volte dipinte che ornano l’appartamento di rappresentanza di Palazzo Castellani, dove è ospitata la prestigiosa sede della Società Valsesiana di Cultura, affacciato sulla piazza principale di Borgosesia, opera del pittore romagnanese settecentesco Tarquinio Grassi, costituiscono l’esempio più vasto e significativo nel campo della pittura profana in valle, come scrisse Casimiro Debiaggi in un importante articolo pubblicato sul primo numero del De Valle Siccida, completato dalla lettura dei soffitti affrescati fatta dall’allora Presidente della Società Valsesiana di Cultura, Franca Tonella Regis.

La famiglia Castellani si era trasferita nel Seicento a Novara, pur mantenendo dimora a Borgosesia, imparentandosi attraverso matrimoni con famiglie del patriziato novarese.

L’archivista e ricercatore ghemmese Sergio Monferrini, Presidente dell’Associazione Scrinium – Amici dell’Archivio di Stato di Novara, ha presentato ai soci del Lions Club Valsesia la Villa di Delizia Bossi Tettoni Castellani Benizzi ad Azzate (Va).

Le Ville di Delizia – nome coniato dall’incisore settecentesco Marc’Antonio Dal Re – furono un genere architettonico particolarmente diffuso fra la nobiltà a partire dal XVI secolo: si trattava di residenza suburbane, poste lontano dalla città, in cui i nobili si ritiravano nei periodi di villeggiatura.

La villa fu fatta costruire a metà Settecento da Gerolamo III Tettoni, decurione della Città di Novara, che fu anche Sindaco e Presidente dell’Ospedale Maggiore, e dalla moglie Elena Bagliotti, anch’essa appartenente ad una famiglia decurionale novarese, proprietaria del palazzo barocco, ogggi noto come Palazzo Bellini. Affacciata su due giardini, con un lungo viale alberato che creava effetti prospettici, con sia all’interno che all’esterno una ricca decorazione affrescata, la villa assunse il nome delle varie famiglie che l’abitarono.

Nell’Ottocento Luigi Alfonso e Giovanni Castellani Tettoni Fantoni l’adeguarono alle mutate esigenze abitative.

Dopo la morte dell’ultima discendente, la contessa Elena Benizzi Castellani, avvenuta nel 1969, l’edificio fu acquistato dal Comune di Azzate, che intraprese importanti lavori di consolidamento e restauro, facendone la sede del municipio.

Al pianterreno collocò la biblioteca, intitolata a Ines Castellani Fantoni Benaglio, scrittrice di fine Ottocento, molto apprezzata da Neera, nota con lo pseudonimo di Memini.

Sergio Monferrini e Anna Elena Galli hanno ricostruito l’intera complessa ed affascinante vicenda storico-artistica della villa in un interessante volume, corredato da un ampio corredo iconografico.

 

Sergio Monferrini ha invitato ad una visita virtuale alla villa, mostrando anche le immagini dei ricchi apparati pittorici in cui è documentata l’opera del pittore Giovan Battista Ronchelli, segnalando gli affreschi con storie della Gerusalemme Liberata in una sala al piano nobile, iconografia diffusa e stimolata dalla splendida edizione veneziana del poema del Tasso, data alle stampe dall’Albrizzi nel 1745.

Il luogo e i dintorni hanno suggerito al Presidente una visita del Club, da organizzare nella prossima primavera, naturalmente guidati dal Dottor Monferrini, molto apprezzato per le conoscenze storico-artistiche e per la capacità di coinvolgimento del pubblico.

La serata si è conclusa con la comunicazione del Presidente relativa al versamento di cinquemila euro per le vittime del disastroso terremoto che ha colpito la Siria e la Turchia e dando appuntamento al 7 marzo, vigilia della festa della Donna, serata nella quale è stata invitata come relatrice l’imprenditrice risicola Laura Brugo Ceriotti, che presenterà l’azienda nata nel 1934 grazie al bisnonno, e lo sviluppo imprenditoriale che nel corso di questi anni ha permesso il trattamento di duecento varietà di riso, la realizzazione di due stabilimenti e di trentatre silos e la conquista del mercato internazionale (il 60 per cento della produzione è destinato all’export).

Redazione di Vercelli

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