Il 15 e il 16 ottobre si sono svolte le giornate del FAI d’autunno a Isolella e Vanzone; come di consueto, abbiamo partecipato anche noi allievi del Liceo scientifico G. Ferrari come “Apprendisti Ciceroni”: questa iniziativa consente a noi giovani di metterci a disposizione dei visitatori per far scoprire loro, e in primis a noi stessi, che per poter apprezzare la bellezza artistica non bisogna sempre allontanarsi dal luogo in cui si vive, seppur a volte sia molto piccolo come il nostro.
In questa occasione, mentre altri studenti si sono occupati della chiesa di Sant’Agata e di San Giacomo, noi delle classi quarte del Ferrari abbiamo guidato i visitatori nel percorso creato all’interno dell’azienda Toscanini, che è in attività dal 1920 e produce appendiabiti a livello globale per marchi di grande importanza (pensate che per il centenario dell’azienda il governo italiano ha stampato un apposito francobollo!).
L’esperienza è stata molto appagante, in quanto ci siamo avvicinati alla realtà dell’artigianato, a noi quasi del tutto sconosciuta. Altro motivo di orgoglio è stato interagire con un pubblico che ci ha fatto sentire fieri di noi stessi dopo averci ringraziato per la spiegazione.
Abbiamo scoperto che dietro all’enorme lavoro che c’è per arrivare ad un prodotto finito si nasconde una passione che si tramanda di generazione in generazione da ben cento anni, da quando Giuseppe Toscanini fondò la sua azienda di commercio e lavorazione di legname, e che la sua è una famiglia che porta nel cuore la vera e propria “arte di appendere”.
E’ proprio grazie a questa passione, che si articola in innovazione e creatività, che Federica e Giovanni Toscanini, riescono a rispondere anche alle esigenze più particolari, lavorando non solo legni molto pregiati ma anche altri materiali come il plexiglas.
Inoltre, il processo tramite cui vengono fatti gli appendiabiti è una mescolanza tra artigianato e macchinari robotizzati, sui quali è giusto mettere l’accento, in quanto non si ha spesso la possibilità di vederne in funzione e questo ha probabilmente riacceso in molti di noi il fascino per la robotica.
Il processo di creazione che i visitatori hanno potuto osservare sabato e domenica, seguendo la spiegazione di noi giovani Ciceroni, si presentava suddiviso in sei postazioni che illustravano le varie fasi di lavorazione, dal prodotto semilavorato al prodotto finito e levigato prima da due braccia robotiche e poi da braccia umane.
In primo luogo le assi di materiale, che hanno dimensioni di circa 1,5mx2m, vengono tagliate automaticamente da una sega a nastro a controllo numerico (pensate che questo macchinario è adoperato da sole 7 aziende al mondo!); una volta finito questo processo si ottengono i semilavorati, prodotti che ricordano il prodotto finale benché manchino della levigatura.
Ottenuto il semiprodotto, si usa un macchinario per togliere le parti in eccesso e per modellarli in modo che, a coppie di due, si possano incastrare l’un l’altro formando l’appendiabiti completo; una volta incastrate, le due metà vengono incollate e pressate in modo che non si dividano.
C’è, anche in questa fase, una grande attenzione al dettaglio: infatti le metà sono messe insieme basandosi sulla somiglianza del colore del legno.
Gli appendiabiti sono poi levigati da due braccia robotiche che le passano su dei rulli di cartavetro (pensate che per programmare queste braccia dopo il loro arrivo in azienda ci sono voluti sei mesi!). Dopo questo processo i pezzi vengono sottoposti ad un’altra levigatura, questa volta manuale, in quanto solo l’uomo può scorgere e correggere certi errori.
Ormai agli appendiabiti mancano solo pochi ritocchi: infatti, su richiesta, possono essere incise sul prodotto, tramite un laser, le iniziali del cliente o i loghi delle aziende, tra le quali si distinguono Loro Piana e Gucci, infine viene applicata la verniciatura, per la quale l’azienda ha un reparto di ricerca che non era possibile visitare durante le giornate del FAI.
Dopo tutti questi passaggi il prodotto viene spedito al cliente che sicuramente non rimarrà deluso.
Queste giornate hanno coinvolto un numeroso pubblico che, approfittando delle belle giornate di sole, ha potuto seguire le varie tappe del percorso proposto dal FAI e ammirare, oltre all’azienda Toscanini, la Chiesa di Sant’Agata a Isolella, la Chiesa di San Giacomo e il percorso botanico a Vanzone.
Per noi studenti sono state un’occasione per metterci alla prova come oratori e per scoprire peculiarità del nostro territorio che ancora non conoscevamo.
Classe 4B, Liceo Scientifico G. Ferrari
Redazione di Vercelli