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LE TRE SCONFITTE NON HANNO FRANTUMATO “LA FEDE” NEI TIFOSI DELLA PRO VERCELLI - Un sabato raggiante (21 gennaio) ci fa tornare alla vittoria con la triestina – Il commento di Stefano Di Tano          

Però c'è sempre qualche amaro, inguaribile scontento che critica tutto; non è un “bel modo” di incoraggiare i Bianchi in partenza per Novara

Vercelli Città

(Stefano Di Tano, per Vercelli Oggi). La lunga settimana del “dopo Trento” era diventata una valle di lacrime per tutto l’ambiente sportivo cittadino, e con i tristi lamenti, piovono anche le previsioni catastrofiche che seguono i periodi neri: cessioni, annunci di crisi societarie, partenze,  esoneri, ecc. ecc.

Non era certo una novità, perché alcune cocenti delusioni, i tifosi le avevano già provate fin dalle prime giornate del campionato; ma qualche risveglio improvviso ed una ventina di punti sopraggiunti avevano rinnovato le speranze.

Questo l’ambiente di gennaio, ma la recente tripla batosta era proprio diventata insopportabile.

I passi di Massimo Paci scricchiolavano sonoramente, e la gara con gli alabardati giuliani per tutti sembrava un segnale d’allarme: forse anche un addio…

Per questo, stranamente, la quantità di pubblico presente allo stadio è apparsa notevole, ed anche caldissima.

Proprio così.

La partita dal primo minuto è apparsa roccheggiante, subito due, tre passaggi ben dosati, subito un paio di tentativi a rete.

Eh, già…. La formazione era praticamente “nuova” in un certo modo, ma di nuovo c’era un’altra cosa: la voglia di andare al bersaglio, al più presto .

10° minuto, 20° minuto,  due gol firmati dai nostri leoni più caparbi e decisi a tutto, Della Morte e Comi.

Gli applausi erano più che giustificati, certo meritati, anche per il gioco coerente e magico di tutti i compagni;  prima del 45° le reti potevano anche diventare tre, diciamo quattro e il risultato pareva acquisito.

C’era aria rivoluzione, di grande cambiamento.

Proprio quello che desideravano tutti.

La rete della Triestina (Di Gennaro, al 62°) procurava creava qualche apprensione, ma  questa volta il traguardo era stato raggiunto, e la festa poteva cominciare, a partire dalla tribuna, poi dai popolari e infine calorosamente dalla Curva Ovest, con un collettivo abbraccio fra giocatori e tifosi!

Pochi commenti dubbiosi, elargiti sui social come sprangate di ferro sulle spalle della Società e dell’Allenatore, mi hanno fatto pensare che qualcuno dal calduccio del suo divano casalingo abbia guardato un’altra partita e poi con il senso critico di un cinghiale o di un orso bruno, abbia voluto farneticare sulle ragionate scelte di Mister Paci che ha rimediato ai clamorosi errori di formazione con un nuovo “vaccino” miracoloso che gli ha fatto percorrere la via giusta per riprendersi un po’ di fiato.

Molto strano, il nostro infallibile giudice, perché mentre si elogiano i giocatori messi in campo a sorpresa con la rabbia repressa diventata vero calcio, lui si replica commentando la grigia sciacquatura del secondo tempo dominata dal terrore di perdere il vantaggio… cosa che non è affatto avvenuta, visti i vani tentativi dell’attacco triestino tenuti a bada dai nostri difensori (forse, con qualche fallo da amonizione, di troppo).

Bene, comunque, un sospiro di sollievo per tutti finalmente, con qualche pensierino positivo da tenere buono per il futuro, ma niente di più.

La 24^ giornata ci mette ora di fronte un avversario tanto atteso e tanto temuto, il clan azzurro del Novara, sempre pericoloso, ma anche qualche volta perdente, sia in casa che fuori. 

Andremo allo Stadio Piola con le carte in regola per restituire la sconfitta subita a Vercelli qualche mese fa. 

Niente di più.

Certamente non mancherà il forte sostegno dei tifosi vercellesi per questo nuovo irresistibile confronto all’insegna del Vecchio Quadrilatero Piemontese.

Oggi allora cambiamo il motto: “A Novara: Tradizione o nò…Forza Bianchi, Forza Pro”.

(sd)

Redazione di Vercelli

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