(Nell’immagine di apertura il Card. Poletto, a destra, con Mons. Arnolfo e Mons. Giuseppe Cavallone in occasione della Solennità di Sant’Eusebio)
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Aggiornamento secondo l’istruzione della Diocesi di Torino:
“Il Rosario avrà luogo mercoledì 21 dicembre, alle ore 17.30 nella Basilica della Beata Vergine della Consolata in Torino.
La Liturgia esequiale sarà celebrata giovedì 22 dicembre, alle ore 15, nella Basilica Cattedrale metropolitana di S. Giovanni Battista.
La tumulazione, per sua volontà, avverrà nella Basilica della Beata Vergine della Consolata in Torino.
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E’ morto ieri sera alle 23,25 nella sua abitazione torinese il Cardinale Severino Poletto.
Aveva 89 anni.
Così lo ricorda l’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo:
“Sono contento di essere andato 4 giorni fa a fargli visita a portare anche il saluto della nostra Diocesi.
Il cardinale era ancora molto lucido e presente nel discorso.
Al termine della preghiera che abbiamo fatto insieme ha voluto ancora che lo assolvessi da tutti i peccati, perché – mi disse – desiderava essere sempre pronto.
Quando venne nella diocesi di Torino ero Rettore del Seminario dei ragazzi della scuola superiore e della propedeutica alla Teologia.
Ci dimostrò subito la sua preoccupazione per le vocazioni alla vita consacrata e sacerdotale attraverso un dialogo frequente e sincero sia con i ragazzi e sia con i Formatori.
Ricordo ancora la telefonata, secondo il suo stile molto diretto, quando al mattino dello stesso giorno in cui sarebbe stato ordinato Vescovo di Biella mons. Gabriele Mana, mi comunicò che avrei dovuto prendere il suo posto, come Parroco di Orbassano.
In seguito mi chiamò a far parte del Consiglio Episcopale affidandomi il territorio Ovest della Diocesi.
Con lui il dialogo è sempre stato molto schietto, ma con profonda stima vicendevole”.
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Mons. Poletto fu spesso a Vercelli nelle più importanti occasioni: due di queste in particolare, l’Ordinazione Episcopale di Mons. Marco Arnolfo (2014)
e quella di
Mons. Cristiano Bodo (2017) e, ancora, le esequie dell’Arcivescovo Emerito, Padre Enrico Masseroni (2019).
Poi tante volte in occasione della Solennità di Sant’Eusebio, come abbiamo visto nell’immagine di apertura.
Oltre ai due precedenti filmati, abbiamo qui raccolto dall’Archivio di VercelliOggi.it qualche immagine.
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Profondo cordoglio viene espresso anche in Diocesi di Casale Monferrato, dove la sua famiglia si era trasferita quando lui era ancora ragazzo (1952) e dove decise di assecondare la vocazione che lo interpellava; qui: il cardinale Poletto era stato ordinato sacerdote da Mons. Luigi Angrisani ed era stato vice parroco a Montemagno e poi, per 15 anni, parroco a Oltreponte.
Aveva concorso a dare vita all’esperienza sociale e pastorale dei sacerdoti che svolgono anche un lavoro profano, in fabbrica, come tanti loro parrocchiani.
Era poi stato nominato vescovo di Fossano, quindi di Asti e infine arcivescovo di Torino. Lo aveva creato cardinale San Giovanni Paolo II.
Questa la biografia del cardinale riportata sul sito della Santa Sede. Il Cardinale Severino Poletto, Arcivescovo emerito di Torino (Italia), è nato a Salgareda, in Diocesi e in provincia di Treviso, 18 marzo 1933. Ultimo di 11 figli (di cui due morti in tenera età), ha ricevuto il Battesimo il 29 marzo 1933 nella parrocchia San Michele Arcangelo in Salgareda. Lì ha ricevuto anche la Cresima il 17 novembre 1940 da Mons. Antonio Mantiero, Vescovo di Treviso.
La famiglia Poletto si trasferì in Piemonte nel 1952, dapprima a Rosignano Monferrato e poi a Terranova di Casale. Egli ha seguito la famiglia andata in Piemonte a cercare quel lavoro che allora scarseggiava nel Nord Est italiano.
Dopo aver iniziato gli studi seminaristici a Treviso, nel 1953 – anno della morte del papà – passò al Seminario Maggiore di Casale Monferrato. Ricevuta l’ordinazione presbiterale dal Vescovo, Mons. Giuseppe Angrisani il 29 giugno 1957, fu inviato come viceparroco a Montemagno e vi restò per quattro anni. Nello stesso anno dell’ordinazione perse anche la madre, in un incidente stradale. Fu successivamente prefetto di disciplina del Seminario di Casale e direttore dell’Opera diocesana per le vocazioni.
Venne nominato, nel 1965, parroco a Maria SS. Assunta ad Oltreponte di Casale, zona di immigrazione e di residenza operaia. Senza mai definirsi «prete operaio» nel senso tradizionale del termine, lavorò tuttavia a metà tempo per alcuni anni in una fabbrica nella zona della sua parrocchia. Della sua esperienza di parroco, che durò 15 anni, ricorda oggi soprattutto l’intenso impegno su un duplice fronte: l’attuazione del Concilio Vaticano II per quanto riguarda la liturgia e la promozione del laicato, e l’avvio di una serie di iniziative volte a coinvolgere i credenti in una sempre maggiore «responsabilità» nella pastorale e nell’evangelizzazione.
Nel 1973 curò la fondazione del Centro diocesano per la pastorale della famiglia, con corsi per fidanzati e con un Consultorio. Fu coordinatore della grande Missione Cittadina nel 1974, nel 500° anniversario di fondazione della diocesi di Casale Monferrato. Nel 1977 conseguì la licenza «summa cum laude» in teologia morale all’Accademia Alfonsiana presso la Pontificia Università Lateranense; nell’autunno del medesimo anno fu nominato Delegato Vescovile per la pastorale.
La «stagione episcopale» comincia nel 1980: il 3 aprile è nominato dal Papa Vescovo Coadiutore di Mons. Giovanni Dadone, Arcivescovo-Vescovo di Fossano. Sabato 17 maggio 1980, nella Cattedrale casalese di Sant’Evasio, l’Arcivescovo di Torino Cardinale Anastasio Alberto Ballestrero gli conferiva l’ordinazione episcopale ed il successivo 22 giugno la Diocesi di Fossano lo accoglieva come Coadiutore. Il 29 ottobre dello stesso anno diveniva Pastore della Diocesi di Fossano, succedendo per coadiutoria. A Fossano si dedicò con entusiasmo in particolare ai giovani, alla famiglia, alla formazione di catechisti per adulti: sono gli ambiti più importanti sui quali ha stimolato l’operosa attività delle forze vive di quella Diocesi. Nel 1986 nasce a Fossano la sezione dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose che «serve» tutte le 5 diocesi della provincia di Cuneo.
Il 16 marzo 1989 gli fu affidata la diocesi di Asti e l’11 giugno successivo vi iniziò il ministero pastorale, continuando ad essere apprezzato e richiesto predicatore di esercizi spirituali rivolti a clero, alle religiose e alle varie categorie di laici. Anche qui dieci anni intensi, caratterizzati dalle Missioni diocesane rivolte ai giovani, agli sposi, ai bambini e ai ragazzi, agli anziani. Ad Asti egli avvia la sperimentazione delle «Unità Pastorali», per razionalizzare e rendere più efficace la presenza e il servizio della Chiesa sul territorio. Il 25-26 settembre 1993 accoglie il Papa ad Asti: durante quella visita pastorale Giovanni Paolo II proclamò Beato l’astigiano Mons. Giuseppe Marello, fondatore degli Oblati di San Giuseppe.
L’«avventura» torinese comincia il 19 giugno 1999, con il trasferimento deciso dal Santo Padre da Asti a Torino, per succedere al Cardinale Giovanni Saldarini. La città lo accoglie con attenzione ed entusiasmo: migliaia di persone sono presenti il 5 settembre nella Piazza del Duomo. Insieme ai numerosi fedeli torinesi si trovano rappresentanze di Casale, Fossano, Asti, Treviso, Salgareda: tutte le tappe della vita dell’Arcivescovo.
«Vengo tra voi con nessun’altra intenzione che fare della mia vita un’immolazione, un’offerta gradita a Dio. Desidero professare davanti al Signore e a voi che così io intendo vivere il mio servizio episcopale: come un’offerta totale della mia vita, fino all’ultimo respiro, per annunciare Gesù Cristo e per cercare esclusivamente di esservi guida ed esempio per aiutarvi a camminare nella sequela di Cristo, unica condizione per raggiungere la salvezza». Sono le parole con cui si è «presentato» alla Chiesa e alla città di Torino il 5 settembre 1999, nell’omelia della Messa d’ingresso, celebrata sul sagrato del Duomo. La «dedizione» ha provveduto a praticarla da subito: nei primi mesi del suo ministero ha incontrato personalmente tutti i preti della diocesi (circa 700), in una Visita pastorale al clero del tutto nuova per la Chiesa di Torino. Ha anche riunito in diocesi, per una settimana, i 18 missionari torinesi «fidei donum» che lavorano in 4 continenti. In diocesi ha avviato la preparazione del Piano pastorale decennale e della riforma della Curia metropolitana. Ha animato da subito anche significativi momenti «pubblici» della Chiesa torinese, come i lavori di preparazione dell’ostensione giubilare della Sindone, e proponendo il Convegno «La Chiesa incontra la città» che, svoltosi nel giugno scorso, ha segnato un punto alto di confronto fra l’archidiocesi torinese e le massime rappresentanze delle istituzioni civili.
In Duomo accoglierà poi, il 12 agosto 2000, gli oltre 30.000 giovani in viaggio verso Roma per le Giornate Mondiali della Gioventù, in cui lo stesso Arcivescovo è chiamato a guidare tre catechesi. Di fronte alla Sacra Sindone il Custode accoglie anche gli scienziati riuniti da tutto il mondo per il primo Simposio internazionale di studi sindonici (marzo 2000) e, durante l’Ostensione, numerosi Cardinali, Arcivescovi e Vescovi venuti a guidare il pellegrinaggio delle loro comunità a quel Volto misterioso. In particolare giunge, per la prima volta in visita ufficiale, la delegazione del Patriarcato ortodosso di Mosca, guidata dal Metropolita Kirill.
Per dieci anni è stato Segretario della Conferenza Episcopale Piemontese. Nella Conferenza Episcopale Italiana è attualmente membro del Consiglio Permanente e ha partecipato, dal 1985, alla Commissione per la famiglia di cui è stato anche Presidente. È stato Presidente della Conferenza Episcopale del Piemonte.
Arcivescovo emerito di Torino, 11 ottobre 2010.
Ha partecipato al conclave dell’aprile 2005 che ha eletto Papa Benedetto XVI e al conclave del marzo 2013 che ha eletto Papa Francesco.