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ISTITUTO SUPERIORE LAGRANGIA - “La Resistenza per la Costituzione. Idee, progetti, documenti, esperienze (1943-1945)” conferenza tenuta dal professore Enrico Pagano        

Lo studente Lorenzo Pes ringrazia il professor Pagano per aver ricordato l’importanza di non smettere mai di sviluppare il senso di legalità e di responsabilità

Vercelli Città

Venerdì 28 aprile nell’Aula Magna dell’Istituto Superiore Lagrangia di Vercelli, sede di via Duomo, si è tenuta la conferenza dal titolo “La Resistenza per la Costituzione. Idee, progetti, documenti, esperienze (1943-1945), per gli studenti delle classi IV B e V A Liceo Economico Sociale, V A e V AB Liceo Classico, a cura del professor Enrico Pagano, docente del Liceo Scientifico di Borgosesia e direttore dell’Istituto per la Resistenza e la Società Contemporanea nel Biellese nel Vercellese e in Valsesia.

Pagano è stato recentemente l’oratore per l’allocuzione ufficiale per le celebrazioni del 25 aprile, nel Comune di Vercelli, al Monumento ai Caduti del rione Cappuccini.

Il direttore di ISTORBiVE ci parla della Resistenza, Resistenza intesa anche e soprattutto come “laboratorio di democrazia”.

Il nesso tra la storia del passaggio fascismo-Resistenza-Costituzione, che ha contrassegnato le vicende italiane del periodo che va dal 1943 al 1945, e il tema della riscoperta della vita socialmente e politicamente democratica è dunque fondamentale per comprendere non solo ciò che è accaduto, ma per costruire una società che non perda mai di vista l’importanza della libertà e della democrazia.

La Costituzione è una potente via per conoscere la realtà – afferma Pagano, fin dai suoi primi articoli pone al vertice la “persona umana” e le “formazioni sociali” che la compongono”.

La Costituzione è la base su cui poggia la nostra convivenza civile, il nostro essere comunità di uomini e donne uniti da regole e valori condivisi.

È indispensabile che le nuove generazioni – continua il professor Pagano riscoprano e approfondiscano i valori fondanti di democrazia, di libertà, di solidarietà e pluralismo culturale che la Costituzione esprime, al fine di acquisire quelle competenze che sono necessarie per una cittadinanza consapevole e responsabile”.

La nostra Costituzione, oltre ad essere documento fondamentale della nostra democrazia, fornisce una “mappa di valori”, utile per esercitare la cittadinanza a tutti i livelli ed offrire ai giovani un quadro di riferimento.

Ascoltando la conferenza del direttore Pagano torna alla mente parte del discorso pronunciato da Piero Calamandrei, uno dei Padri Costituenti, nel 1955 in occasione dell’inaugurazione di un ciclo di conferenze sulla Costituzione italiana: “La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza”.

La Costituzione è figlia della Resistenza non solo perché nata dopo la liberazione del nostro Paese dalla dittatura fascista e dal dominio dei nazi-tedeschi ma in particolare per le esperienze maturate dalle formazioni partigiane nelle così dette “zone libere”, molte delle quali si trasformarono in “repubbliche partigiane”, come ci spiega il professor Pagano.

Nelle zone liberate venivano create leggi dove i sogni di democrazia venivano trasformati in vita vissuta a volte per periodi brevi altre volte per periodi più lunghi.

L’esperienza maturata nelle repubbliche partigiane, durante il periodo della Resistenza – spiega il direttore di ISTORBiVE – diedero spunti alle Madri e ai Padri Costituenti nella formulazione dei vari articoli della nostra Costituzione”.

Alcune repubbliche durarono solo pochi mesi; altre, come l’Ossola, hanno avuto il tempo di esprimere una nuova classe dirigente e di sperimentare organismi democratici composti da civili scelti mediante libere elezioni o forme diverse secondo i casi, a volte si sceglievano i capifamiglia.

Una pagina importante, così la ritiene Pagano, l’ha scritta la repubblica dell’Ossola dove si ricostruirono l’amministrazione locale, i vari sindacati e altri settori di rilevanza nazionale proiettati nel futuro dell’Italia liberata.

Dalla vicina Svizzera arrivano in val d’Ossola numerosi antifascisti, alcuni dei quali diventano poi membri dell’Assemblea Costituente, oltre che membri di Governo e Deputati della Repubblica italiana.

L’esperienza delle così dette ‘zone libere’ o ‘repubbliche partigiane’ – afferma il relatore – è l’esempio e l’indicazione precisa di quei valori umani, civili e politici necessari per una vita democratica”.

Queste esperienze possono considerarsi anticipazioni sociali e morali della ricostruzione politica democratica del nostro Paese.

Il professor Pagano ci ha anche parlato delle donne e dell’importante ruolo che hanno ricoperto durante la Resistenza.

Secondo alcune stime sono state settantamila, ma probabilmente sono molte di più.

Nella maggior parte dei casi le partigiane hanno fatto le staffette: portavano cibo, armi, riviste, materiali di propaganda. Rischiavano la vita, torture e violenze.

Molte donne inoltre hanno avuto ruoli di protezione dei partigiani: li nascondevano, li curavano, portavano loro i viveri nei nascondigli, si preoccupavano della loro sopravvivenza.

Le staffette avevano il compito di garantire i collegamenti tra le varie brigate e tra le formazioni e il centro direttivo, e di mantenere inoltre i contatti fra i partigiani e le loro famiglie; in alcuni casi avevano anche il compito di accompagnare gli eventuali resistenti. Senza i collegamenti che loro assicuravano, tutto si sarebbe fermato e ogni cosa sarebbe stata più difficile.

Il direttore Pagano ci ha spronato a non dare mai nulla per scontato, né ora né in futuro.

Ha posto davanti ai nostri occhi argomenti attuali e fondamentali per la nostra crescita sia come uomini che come cittadini.

Ringraziamo il professor Pagano per averci ricordato l’importanza di non smettere mai di sviluppare il senso di legalità e di responsabilità, che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in modo consapevole, di continuare ad impegnarci elaborare idee e a promuovere azioni finalizzate al miglioramento continuo del proprio contesto di vita, a partire dalla vita quotidiana.

Lorenzo Pes – a nome delle alunne e degli alunni della V A e IV B del Liceo Economico – Sociale, V A e V AB Liceo Classico – Istituto Superiore L. Lagrangia di Vercelli

 

Redazione di Vercelli

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