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Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli.

IN PRINCIPIO ERA IL VERBO - Letture dalla Liturgia di Domenica 1 gennaio, nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio - "Quando venne la pienezza del tempo" - Commento delle Suore Carmelitane di Biella - Video omelia di Mons. Claudio Doglio

Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.

Dal Libro dei Numeri, Cap. 6, 22 – 27

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro:
Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».

Dal Salmo 66

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Galati, Cap. 4, 4 – 7

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

Dal Vangelo secondo San Luca, Cap. 2, 16 – 21

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

***

UN PENSIERO SULLA PAROLA A CURE DELLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

La mangiatoia è la nostra culla!

(Nm 6, 22-27; Sal 66; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21)

Iniziamo un nuovo anno, la liturgia ci mette sotto la protezione di Maria. Abbiamo vissuto l’Avvento e poi il Natale con lo sguardo rivolto al Signore chiamandolo tra noi, attendendo la sua venuta. Un Bimbo è nato e ci ha portato luce, speranza e forza di credere ancora nella vita.

Il Bimbo ci viene presentato dalla Madre, è adagiato in una mangiatoia. Non è la ricchezza della culla che rende felice il Bimbo, ma l’accudimento della Mamma che con tenerezza lo adagia in quella mangiatoia provvidenziale.

Oggi sostiamo con i Pastori in questa piccola capanna dove il tepore che scalda non viene dal fuoco, ma dall’amore che circola nella piccola Famiglia: Maria, Giuseppe e il Bimbo si scambiano sguardi e sorrisi.

In quella mangiatoia con Gesù ci siamo anche noi, in quel gioco di sguardi e d’amore ci siamo anche noi. In quel tepore di amore che scalda, nutre e fa crescere ci siamo anche noi, perché quando Maria ha detto il suo Sì è nata la Chiesa e quindi siamo nati tutti noi.

Forse possiamo prendere il proposito di vivere quest’anno in questa dimensione mistica: nella mangiatoia!

Il Verbo che si è fatto carne è stato nutrito da Maria, ma poi si è fatto lui stesso cibo per noi. Giorno dopo giorno di questo nuovo anno saremo curati, accuditi da Maria, lei con amore ci terrà tra le sue braccia, ci adagerà nella mangiatoia. Nutriti dal suo amore, saremo in grado di cogliere il dono di Dio che è in noi e saremo in grado di farci noi stessi dono per gli altri.

Maria ha un cuore generoso, offre il suo Bambino, con le braccia protese in avanti ci fa dono del Dono ricevuto. Il Verbo si è fatto carne e questa carne la portiamo nella nostra carne. Maria meditava nel suo cuore il mistero che “concretamente” si compiva in lei. Lei che sentiva una nuova vita crescere dentro di sé, avrà avuto nel suo cuore pensieri di stupore, di non comprensione piena, di silenzio smarrito. La Vita pulsava, parlava in Lei. E quindi era vera Vita, ma come poteva essere avvenuto?

Noi portiamo Dio dentro di noi: Mistero grande! Come è possibile? Come è avvenuto? Non sappiamo. Però la sua vita parla, cresce, si muove in noi.

Iniziamo un anno con questa maternità del cuore e della mente. Custodiamo il “Piccolo” che cresce in noi e a cui immagine e somiglianza siamo stati creati.

Un anno si apre con tante speranze pur tra tante preoccupazioni per le tensioni, guerre e drammi presenti nel mondo. E’ nel profondo silenzio che la Parola si rivela e la comprensione arriva. E’ a metà della notte che la luce brilla nel suo splendore e la Vita comincia a far sentire la sua voce. E’ nella notte che il Bambino fa sentire il suo primo gridolino nella mangiatoia!

Non perdiamoci d’animo! La notte di questo tempo di prova è a metà del suo corso: il Dio della Vita è venuto a mettere la sua Tenda in mezzo a noi. Cerchiamolo nella precarietà di situazioni e di luoghi, Lui c’è perché è venuto per camminare in mezzo a noi. Ed è venuto veramente, ce lo assicura Maria – Madre di Dio – che con i suoi orecchi ha sentito per prima la voce della Parola. La mangiatoia che è nel tuo cuore non è vuota: Lui c’è! Lasciamo che Maria deponga anche noi dolcemente nella mangiatoia, saremo in compagnia di Dio che ha scelto la precarietà e l’essenzialità delle situazioni. Buon anno nuovo!

Sr Maria Aurora della Risurrezione, O. Carm.

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

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