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Sia benedetto Dio, che non ha respinto la mia preghiera, non mi ha negato la sua misericordia.

IN PRINCIPIO ERA IL VERBO - Letture dalla Liturgia di domenica 3 luglio - "Farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace" - Commento delle Suore Carmelitane di Biella - Video omelia di P.Fernando Armellini

La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!

Dal Libro del Profeta Isaia, Cap. 66, 10 – 14

Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa tutti voi che l’amate.
Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
Perché così dice il Signore:
“Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba.
La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi”.

Dal Salmo 65

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: “Terribili sono le tue opere!”.

“A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome”.
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Galati, Cap. 6, 14 – 18

Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

Dal Vangelo secondo San Luca, Cap. 10, 1 – 12. 17 – 20

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città”.
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: “Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome”. Egli disse loro: “Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”.

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UN PENSIERO DALLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTRO MATER CARMELI DI BIELLA

XIV Domenica del Tempo Ordinario

Missionari nella quotidianità

(Is 66,10-14; Sal 65; Gal 6,14-18; Lc 10,1-12.17-20)

Con questo brano del vangelo Gesù ci manda come suoi precursori ai fratelli, nuovi collaboratori come missionari del vangelo, ci manda davanti a lui in ogni città dove sta per recarsi. Possiamo testimoniare così che abbiamo accolto la testimonianza di Cristo. Egli il grande missionario del Padre scende a livello della nostra piccolezza per dare a ciascuno di noi il compito di essere suoi collaboratori e ci dice: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!”. Dio è generoso nel suo agire, la messe è abbondante per il regno dei cieli e chiama tutti a parteciparvi!

Gesù fa in modo che i primi che hanno capito qualcosa siano i primi a essere inviati ai propri fratelli, prima di tutto con la preghiera, per invocare dal Padre l’aiuto e poi con il mandato a percorrere tutta la terra portando il messaggio di Cristo, portando la pace. Le parole di Gesù sono come linee guida: la preghiera al Padre perché mandi operai nella messe!

Ogni chiamata viene dal Padre. In tutte queste chiamate c’è un unico mandato dal Signore per tutti noi: ricevere la sua parola di pace e di salvezza e portarla ai nostri fratelli. “Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi” ci dice il Signore, egli non ci risparmia la scena crudele dei lupi di tutti i tempi contro i suoi discepoli, come la storia della Chiesa ci ha tramandato e possiamo sentire e vedere nelle scene strazianti che ci arrivano da tutte le parte del mondo tramite i telegiornali. La forza dell’agnello sta nella sua mitezza, la non violenza- di non portare né borsa né sacca, né sandali extra e di non fermarsi per i saluti lungo la strada per creare le alleanze umane per poi dimenticare la propria missione. Ma andare a dire a tutti che il regno di Dio è vicino a noi, vicino ad ogni uomo, Dio è venuto in mezzo a noi e Gesù vuole che lo sappiano tutti.  Non passate di casa in casa, ma guarite i malati che si trovano nelle case che vi accolgono.

Con queste esigenze del vangelo Gesù ci vuole rendere leggeri e più spediti nell’annuncio della parola, proprio perché quell’annuncio contiene tutta la ricchezza che la provvidenza del Signore farà arrivare al discepolo del regno. “In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa, se vi sarà un figlio della pace in quella casa la pace rimarrà, altrimenti, ritornerà su di voi”. Chi vi accoglie è già parte di questa fraternità evangelica, perciò potete rimanervi fino alla vostra partenza mangiando e bevendo quello che hanno. E’ l’eucaristia anticipata, è il banchetto del regno di Dio già presente per chi accoglie senza pregiudizi il regno di Dio in Gesù Cristo. Gesù ci insegna che ogni nostro mangiare e bere, se è vissuto nella fede e fraternità, è partecipazione del regno di Dio, proprio come egli ha fatto, tanto da essere chiamato un mangione e un beone, amico dei peccatori, ma in quell’incontro a tavola Gesù riconduceva i poveri e i semplici alla conoscenza di Dio, come poi ha trasmesso San Paolo ai fedeli di Corinto: “Dunque, sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio” (1Cor 10,31).

Signore Gesù donaci lo spirito dei tuoi discepoli, perché possiamo accoglierti sempre di più nella nostra vita e diventare anche noi più che mai missionari del tuo regno che è vicino, anzi che è dentro di noi! Amen.

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza

 

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