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Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.

IN PRINCIPIO ERA IL VERBO - Letture dalla Liturgia di Domenica 13 novembre 2022 - "Abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi" - Commento delle Suore carmelitane di Biella - Video omelia di Mons. Marco Arnolfo, Arcivescovo di Vercelli -

Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita

Provincia di Vercelli

Inizio della Novena in preparazione della Festa della Madonna degli Infermi – Omelia dell’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo, nella S.Messa celebrata sabato 12 novembre in San Bernardo

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Dal Libro del Profeta Malachia, Cap. 3, 19 – 20

Ecco: sta per venire il giorno rovente come un forno.
Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio.
Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.

Dal Salmo 97

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.

Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra.

Giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.

Dalla Seconda Lettera di San Paolo Apostolo ai Tessalonicesi, Cap. 3, 7 – 12

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi.
Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità.

Dal Vangelo secondo San Luca, Cap. 21, 5 – 19

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

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UN PENSIERO SULLA PAROLA DALLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO “MATER CARMELI” DI BIELLA

Pugili vincenti

(Ml 3,19-20; Sal 97; 2Ts 3,7-12; Lc 21,5-19)

Domenica: la Chiesa si riunisce per celebrare la pasqua settimanale del Signore Gesù.

Oggi questo vangelo annuncia così la risurrezione: “con la vostra perseveranza salverete la vostra vita!”.

Un insegnamento da accogliere proprio nello spirito del Risorto. Mentre c’è chi ammira la grandezza estetica del tempio, Gesù ricorda che le cose che ora vediamo, anche se appaiono preziose e solide, saranno ridotte a nulla. Questa notizia di distruzione, però, fa sorgere domande: quando e quali sono i segni della fine del mondo? Innanzitutto, continua Gesù, badate di non lasciarvi ingannare, non seguite chi si spaccia per me e non date retta quando sentite dire che il tempo è giunto, che guerre ed epidemie sono la fine di tutto! Spesso nel mondo si predicono crisi e catastrofi per seminare ansia, malcontento e tristezza nei cuori di molti: e questo è il solo scopo! Ma Gesù è venuto per darci la vita e ci rassicura che “tutte queste cose” (che continuano a palesarsi anche ai nostri giorni, tra le nazioni e nella natura) appaiono sì come segni spaventosi, ma in realtà devono avvenire. La fine non verrà però subito dopo. Gesù richiama così la nostra attenzione per orientarla invece a vigilare sullo stato del nostro cuore.

Non si lasci turbare, né influenzare o rinchiudere nell’ira e nell’impotenza, perché ciò che otteniamo è la perdita di fiducia, di speranza e dunque il raffreddamento dell’amore reciproco. Questo è il vero guaio! Non significa certo sottovalutare la situazione storica mondiale, anzi, dobbiamo tutti costruire la pace e il dialogo, lì dove viviamo. Gesù però predice queste cose affinché non chiudano l’orizzonte che Lui ci ha aperto. Cosa minaccia di rubare la speranza nella risurrezione e ci agita quando ascoltiamo le notizie e viviamo una crisi globale? Chi volge troppo lo sguardo agli scompigli attorno a sé, rischia di ritrovarsi con un cuore confuso e amareggiato. Il cuore umano è creato da Dio per essere sua fissa dimora già ora nel mondo; non è certo destinato alla distruzione come le cose sotto i nostri occhi! Ecco perché Gesù afferma che la vera occasione per testimoniare è durante le prove. Prima dei fatti terrificanti, dice, ci sarà un periodo di grande persecuzione a causa sua. Infatti, quando ci diamo alla pace e ne parliamo, allora insorgono le potenze nemiche e ci ritroviamo ad essere come un “punching ball” sotto i loro colpi. Gesù ci invita a non preparare la difesa, per imparare a confidare nel suo aiuto che arriverà al momento opportuno. Non ci salviamo con i nostri mezzi, ma con la perseveranza! Viviamo le prove del tempo (le persecuzioni, ciò che incalza, agita) con costanza e pazienza, senza cedere ai loro urti, che premono allo scopo di turbarci così da non riconoscere l’unica verità che può salvarci. Nella Bibbia ritorna come un “leitmotiv” l’invito a non deviare, ma a restare nella calma per confidare nella salvezza che Dio ci dona di continuo e desidera per noi ostinatamente! Allora da punching ball diverremo pugili vincenti.

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza

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