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Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore (...)"

IN PRINCIPIO ERA IL VERBO - Letture dalla Liturgia nella II domenica d'Avvento - "Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore" - Video catechesi di Sr. Roberta Vinerba - Commento delle Suore Carmelitane del Monastero Mater Carmeli di Biella - 

Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri»

Is 40, 1-5.9-11

Dal libro del profeta Isaìa

«Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio –.
Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in vallata.
Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato».
Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri».

Sal.84

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.

2 Pt 3, 8-14

Dalla seconda lettera di San Pietro apostolo

Una cosa non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno. Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi.
Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli spariranno in un grande boato, gli elementi, consumati dal calore, si dissolveranno e la terra, con tutte le sue opere, sarà distrutta.
Dato che tutte queste cose dovranno finire in questo modo, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno! Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia.
Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia.

Mc 1, 1-8

Dal Vangelo secondo San Marco

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

***

UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

Nel tuo battesimo sta la promessa di Dio

(Is 40,1-5.9-11; Sal 84; 2Pt 3,8-14; Mc 1,1-8)

«Io mando il mio messaggero davanti a te a prepararti la strada».

Questo messaggero del cielo è una voce che grida nei deserti dell’umana esistenza: «Tutti voi, rendete accessibili i sentieri del Signore!».

Il vangelo di questa seconda domenica d’avvento cita le parole profetiche di Isaia dicendo “preparate la strada del Signore”.

Spesso pensiamo che i sentieri che percorriamo in vita siano nostri.

Ciascuno di noi però è un collaboratore abilitato dal Creatore a edificargli la propria casa ogni giorno, cioè a fare della propria esistenza un dono, un capolavoro e un messaggio di pace e d’amore per Dio e per l’uomo.

Come ci ricorda l’apostolo Pietro nella lettera proclamata prima di questo vangelo, prepararsi a celebrare il Natale del Signore è non perdere mai di vista che il tempo a noi donato è in funzione dell’adempimento della promessa di Dio.

Essa ha un termine preciso e da Lui stabilito perché si possa compiere.

Questo termine è anche il suo scopo: a tutti è concesso tempo per predisporsi a scegliere il bene.

Il vero cambiamento riguarda il cuore, dove abitano pensieri e volontà.

Un’inversione di tendenza. Anzi, un’inversione a U!

Entrare nella volontà di Dio è imparare a fare miei tutti gli atti di bene che Gesù ha compiuto per beneficarci.

Ripetere ogni più piccolo atto della sua volontà d’amore è la porta per ricevere la potenza della sua salvezza.

Per questo l’Avvento è una scuola di ascolto e speranza. Nascendo per noi, Gesù ci introduce e ci ristabilisce nella vita di comunione con Dio, fornendoci le sue aspirazioni, le sue gioie, il suo amore.

Dio, Creatore del cosmo e Signore del tempo, ci ha aperto il suo forziere, quel tesoro di bellezza e amore che ha depositato in tutta la creazione, noi compresi!

Nel deserto, la coscienza è sentinella che chiama a riscuotere tutti i benefici divini e ad indossarli come un abito.

Dio nella sua infinita bontà per l’uomo, ha voluto metterci a disposizione tutta la ricchezza delle buone azioni fatte da Gesù.

Il dono più grande è proprio Lui: Dio che si è fatto uomo per stare tra noi e ridonarci ciò che abbiamo perso, rovinato, sprecato, rotto, svenduto o anche frainteso.

Ciascuno però è libero di attingere al tesoro divino, che è Gesù, il Messia. Dio non ci tratta secondo i nostri meriti ma secondo i suoi, per questo ce li offre di continuo nell’attimo presente.

Tutto ciò che opero e vivo, gioia e sofferenza, posso portarlo dentro la sua volontà di amarmi senza sosta. In questo consiste la conversione del cuore.

Mi decido di continuo ad aprirmi a questa pazzesca gratuità che Dio mi dona oggi e negli anni, per fare di me un santo, perché la sua santità è il tesoro dello Spirito divino che il battesimo ha riposto nell’anima.

Prima o poi verrà alla luce se permettiamo a Gesù di rivestirci della sua divinità, perché questa è volontà di Dio. Volontà d’amore che forma la nostra stessa vita per la vita.

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza  

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