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(elisabetta acide) – Il racconto della passione di Gesù nella liturgia di Venerdì Santo è tratto dal Vangelo di S. Giovanni (Gv 18,1-19,42), un racconto che evidenzia la presenta di personaggi diversi che “assistono” al susseguirsi degli eventi di quelle ore.
Personaggi “di spicco”, un procuratore appena giunto, Ponzio Pilato, il Sinedrio, la folla urlante, le guardie del Sommo Sacerdote e dei Giudei, le donne sotto la croce, Giuseppe di Arimatea e Nicodemo, i soldati romani, Maria sua madre.
“Chi cercate?”. Gli risposero: “Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: “Sono io!”
Per Giovanni, in quel giardino ove c’era un frantoio, è chiaro, qualcuno “cerca”, Qualcuno “risponde”.
La “notte” della ricerca e il cammino verso quella luce che può squarciare la notte.
E in quella notte, Pilato…
Pilato giunto a Gerusalemme.
Pilato, che cosa avrà pensato, lui così avvezzo alle difficoltà causategli dai giudei in quella provincia romana così difficile da gestire, si trovava di fronte un altro “problema”.
Certo, aveva già sentito parlare di questo Gesù:
“Tu sei il re dei Giudei? (18,33) Di dove sei? …
Allora Pilato gli dice: Non mi parli? Non sai che io ho il potere di liberarti e il potere di crocifiggerti?” (Gv 19,9-10).
La “pretesa” del giudizio da parte del sinedrio, l’ ”interrogatorio” che si svolge “fuori” dal pretorio; Pilato lo sa bene, quanto difficili e delicati siano i rapporti con i giudei: Pilato siede e giudica nel lastricato…
Non è Gesù che va da Pilato… lo conducono…
Eppure sarà Gesù il “personaggio principale” della scena, sarà Lui che obbligherà Pilato, Sommi Sacerdoti, Sinedrio e folla alla “disputa”.
Pilato che vuole essere giudice imparziale e comprensivo, retto e corretto finirà per “cedere”.
A Pilato non si chiede un processo, ma una “ratifica” della condanna.
Il “limite” dell’uomo.
Povero Pilato… quale difficoltà…
Eppure Gesù è chiarissimo: per tre volte dirà “Il mio regno non è da questo mondo”, “il mio regno non è di quaggiù”. “Oltre”, lo schema umano, oltre il “potere”, oltre i “valori del mondo”…
Oltre…
E Pilato non comprende.
Gesù è cenuto per “rendere testimonianza alla verità”.
La Verità: il disegno di Dio sull’uomo, Il Vangelo, Gesù stesso.
Ma Pilato non comprende.
La verità per Pilato è la “ragione” del potere.
Linguaggi diversi, valori diversi.
Pilato che dirà: “Che cos’è la verità?”
Meglio “τί ἐστιν ἀλήθεια”: “che cos’è verità?”.
Povero Pilato… forse vuole davvero comprendere, eppure si sottrae alla Verità, sceglie un’altra verità, sceglie la sua verità, sceglie la verità dell’opportunità.
La verità è scelta e Pilato non “sceglie”, ma “fa scegliere”: non crede nella “verità”.
Forse Pilato ha “paura”.
Gesù che afferma la Verità è Verità.
“Io sono la Via, la Verità, la Vita” (Gv 14,6).
Verità testimoniata e vissuta.
“Io sono”: il nome di Dio.
“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare fra di noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità” (Gv 1,14).
La Verità svelata da Gesù.
“Ed è lo Spirito che rende testimonianza, perché lo Spirito è “la” verità” (1 Giovanni, 5, 6).
Verità della Parola Incarnata, che svela nella carne il luogo della relazione: rivelare la via per Dio. E Gesù è la Via.
Via in quanto Verità, in quanto Vita.
Gesù “porta” per incamminarci verso Dio.
La Verità della conoscenza di Dio.
Pilato che lo indica come “uomo “: “Ecco l’uomo”.
Guardate l’uomo… ma vedete Dio.
Troppo difficile…
Quel Dio invisibile è lì ora visibile: Ecco l’uomo.
Per guardare l’uomo con occhi nuovi.
Per “vedere” Dio con occhi nuovi.
Per “vedere” come Dio guarda le vicende umane.
Incarnazione: sguardo di Dio per l’uomo.
Salvezza di Dio nell’uomo.
Pilato cede al ricatto, lui è “amico di Cesare” (appello alla Lex Iulia maiestatis), e mentre accetta di mettere a morte esercita la sua “debolezza”: diventa nemico della verità.
E Gesù, da protagonista è il “vincitore”: ha svelato la “pochezza” umana del potere, del ricatto, dell’inganno, della verità parziale e personale…
Gesù l’antitesi di Pilato, morirà per la Verità, la Verità-dono e Pilato rimarrà nella sua ambiguità, indifferenza verso la verità.
La Verità, Rivelazione Incarnata, venuta nel mondo per la salvezza.