Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale Vercelli hanno eseguito un provvedimento di confisca, anche per equivalente, del profitto di reato che la Corte d’Appello di Torino ha disposto nei confronti, tra gli altri, di due soggetti dopo la loro condanna definitiva per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, all’evasione dell’I.V.A. e al riciclaggio dei proventi illeciti.
La confisca costituisce l’epilogo di un procedimento penale avviato a seguito di complesse indagini di polizia giudiziaria svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del capoluogo sotto l’egida della Procura della Repubblica di Vercelli il cui esito ha consentito di giungere ad una sentenza di condanna e che ha visto il coinvolgimento di 40 indagati tra i quali 7, legati dal vincolo associativo, destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Oltre 50 erano le aziende con sede sul territorio nazionale “inserite”, a vario titolo, in un articolato sistema di frode fiscale e riciclaggio incentrato su un esteso giro di false fatturazioni e società “fantasma” formalmente operanti nel settore dei prodotti per il confezionamento di merci.
Conseguentemente, i profitti generati dalla frode erano alla base dell’arricchimento illecito dei sodali dell’organizzazione per delinquere.
All’esito di mirate attività di investigazione economico-finanziaria per “ricostruire” le disponibilità e i beni da ricondurre ai condannati, gli investigatori economico-finanziari del Nucleo P.E.F. di Vercelli hanno confiscato due immobili, somme di denaro giacenti su vari conti correnti, una autovettura, quote societarie, opere d’arte e preziosi per oltre 1,4 milioni di euro che ora sono stati acquisiti, a titolo definitivo, dallo Stato.
L’azione della Guardia di Finanza si è, dunque, orientata sia a contrastare la criminalità economica e finanziaria in tutte le proprie declinazioni che, all’esito del processo penale e della condanna definitiva, a restituire alla Collettività il patrimonio illecitamente accumulato attraverso la frode fiscale che è un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli.
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Redazione di Vercelli