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1 FEBBRAIO 2023 - GIORNATA DELL’ORIENTAMENTO AL “LAGRANGIA” - Gli studenti di 4ª e 5ª parlano di passioni e progetti sul futuro      

Più di venti gli stand allestiti nei vari spazi e nelle aule

Vercelli Città

Mercoledì 1 febbraio la sede di C.so Italia dell’I.I.S. Lagrangia ha aperto le porte Istituti, Accademie ed Enti che hanno incontrato gli studenti di 4ª e 5ª per proporre le loro offerte formative post-Maturità.

In una sorta di “fiera delle idee”, gli studenti hanno potuto confrontarsi con prospettive tra le più disparate, anche solo per la curiosità di conoscere cosa offre il mondo della formazione e verso quali scelte universitarie o professionali indirizzarsi.

Più di venti gli stand allestiti nei vari spazi e nelle aule di c.so Italia, evidente la ricerca di confronto da parte dei prossimi maturandi, ma poco lo smarrimento di fronte alla vastità delle offerte: perché?

Forse perché i nostri giovani sono mediamente più motivati, decisi e orientati verso il futuro di quanto in genere ci si aspetti, come ha ben dimostrato un campione di studenti di tutti gli indirizzi liceali che si è sottoposto ad un’intervista volta a “stanarli” sulla loro percezione di futuro…

E, come si vede, non si può parlare di certo di idee confuse.

C’è chi, come Ines Salis (V Classico), Caterina Santarella (IV Classico) e Yarina Dragun (V Linguistico), è orientato verso la Facoltà di Medicina per coronare una passione nata fin dall’infanzia. Tra il sogno e la sua realizzazione si materializza, però, il timore del Test di ingresso: “Per gli studenti di materie umanistiche può essere più facile l’approccio alle competenze previste dai test – sottolinea Caterinama resta comunque il dubbio sulla completezza delle conoscenze, più approfondite per studenti di indirizzo scientifico”.

Un po’ polemica sul principio dell’accesso selettivo è Ines, sostenuta anche da Yarina, che vivrebbe come una sorta di fallimento il mancato superamento del test.

Tutte, però, hanno un piano B, a patto di non rinunciare del tutto alla cura delle persone che, dice la stessa Yarina, “È un mio valore, innato fin dall’infanzia”.

C’è chi ha già provato esperienze di vita o di formazione all’estero ed è fuori dall’Italia che vede il suo futuro: è il caso di Federico Portalupi (4ª Linguistico), di Chiara Balocco (5ª LES) e di Nikolina Kotromanovic (5ª Artistico).

Il primo sogna una vita libera in cui, in virtù delle lingue conosciute, gli sia consentito viaggiare e possibilmente guadagnarsi da vivere grazie alla sua personale passione per i cocktails e il lavoro del barman.

Chiara, dopo aver studiato negli USA per quasi un anno, ha consolidato la sua passione per le discipline economiche e la green economy che spera di poter approfondire in una facoltà autorevole come Bologna.

Come lei, Nikolina sogna di uscire dall’orizzonte ristretto del Vercellese per coronare il suo sogno di diventare regista e di riuscire a comunicare emozioni attraverso l’immagine in movimento.

Dopo il Liceo Artistico, anche Hannah Aschei, di 5ª, vede il proprio futuro nella fotografia, una passione che nutre fin da bambina grazie al padre: “Purtroppo – dice – nel percorso formativo del Liceo Artistico, si è un po’ ancorati alle forme d’espressione tradizionali, pittura e scultura, mentre poco si approfondiscono le più moderne arti visive che sono invece un ottimo investimento per il futuro della comunicazione, artistica e non”.

Dal Liceo Musicale fioriscono idee altrettanto chiare: Emma Andolina, di 4ª, sogna di approfondire lo studio della Storia della Musica, e magari di diventarne insegnante: tutto merito della passione appresa dai suoi, di insegnanti.

Tancredi Sferrazza, di 5ª, si vede, invece, saxofonista jazz, disciplina che imparato ad amare grazie ai laboratori e che intende approfondire in Conservatorio: “Purtroppo – sostiene – il Liceo Musicale è tutto orientato sulla musica classica e le esperienze più moderne sono relegate ai progetti di musica d’insieme e ai laboratori extra-curricolari, che bastano, comunque, per fornire spunti e far germogliare passioni”.

Anche le esperienze della tanto deprecata “alternanza scuola-lavoro” possono fornire spunti di orientamento post-diploma, come nel caso di Giorgia D’Amico (5ª LES) che, grazie alla sua collaborazione in uno studio notarile, si proietterà verso studi giuridici o verso l’economia d’impresa, allontanandosi un po’ dalle discipline prettamente sociali previste dal suo indirizzo di studio.

Alla domanda se qualcuno avesse in prospettiva una professione nell’ambito della stampa o della comunicazione, si è alzata la sola mano di Hiba Mijd, di 5ª Scienze Umane: “Anch’io vorrei uscire da Vercelli e andare a studiare Comunicazione almeno a Torino o a Milano. Il mio sogno è diventare una scrittrice”.

Insomma, sono tutt’altro che passivi ed acquiescenti i futuri maturandi: appaiono ben consapevoli dei pregi e dei difetti dei percorsi scolastici che stanno portando a termine; hanno imparato a recepire da essi spunti utili come basi per il loro futuro; sono consapevoli delle fatiche, di studio ed economiche, che dovranno affrontare; ma non per questo paiono disposti a sotterrare i loro sogni.

Buona vita, allora!

Redazione di Vercelli

Posted in Scuola e Università