Il 28 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’endometriosi, una malattia poco nota, ma che si stima colpisca circa 3 milioni di donne in Italia.
Vercelli è in prima linea sia sul fronte dell’informazione e della sensibilizzazione, oltre che della prevenzione: venerdì 25 marzo è stata inaugurata la “panchina gialla” simbolo di questa patologia, collocata all’interno dell’ospedale Sant’Andrea, dove è stato attivato il nuovo ambulatorio dedicato al dolore pelvico all’interno della Struttura complessa di Ostetricia e ginecologia, diretta da Nicoletta Vendola.
Alla cerimonia, promossa referente del Nodo provinciale contro le discriminazioni della Provincia di Vercelli Lella Bassignana, sono intervenuti: il viceministro allo Sviluppo economico Gilberto Picchetto, il Presidente della IV Commissione regionale alla sanità Alessandro Stecco, il consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti, la Direttrice generale dell’Asl di Vercelli Eva Colombo, la dottoressa Vendola e Vania Mento ( in video chiamata ), presidente dell’associazione “La voce di una è la voce di tutte”.
L’endometriosi è spesso sottovalutata: la patologia ha una prevalenza di circa 10–15% delle donne in età riproduttiva e interessa circa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficoltà a concepire. (Fonte: Vademecum per un benessere psicofisico al femminile – Ministero della Salute).
Le donne con diagnosi conclamata sono almeno 3 milioni. Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire anche in fasce d’età più basse.
Nel 2017 la Provincia di Vercelli costituisce il Nodo Provinciale della Rete Regionale contro le discriminazioni della Provincia di Vercelli in applicazione della Legge regionale 23 marzo 2016, n. 5per svolgere anche funzioni di informazione, comunicazione e sensibilizzazione sulle tematiche antidiscriminatorie.
“Nel 2018 – dice Lella Bassignana – referente del Nodo provinciale contro le discriminazioni della Provincia di Vercelli, a seguito dell’approvazione Legge Regionale n. 10/2017: “Disposizioni per la prevenzione delle complicanze, la diagnosi, il trattamento e il riconoscimento della rilevanza sociale dell’endometriosi”, il Nodo Provinciale contro le discriminazioni della Provincia di Vercelli costituisce il “Team per l’informazione e la prevenzione dell’endometriosi” in collaborazione con l’ASL di Vercelli e l’Ordine dei medici con l’ obiettivo di promuovere azioni di sensibilizzazioni e contrasto ai fenomeni discriminatori che vengono perpetrati nei confronti delle donne affette da questa patologia.
Ancora troppe donne subiscono discriminazioni in ambito professionale: perdono il lavoro a causa della malattia, si crea un clima di pregiudizio tra colleghi e tra i superiori che non si rendono conto di ciò che stanno passando. Le esperienze personali delle donne affette da questa patologia sottolineano proprio questo aspetto: chi è stato licenziato oppure chi ha dovuto inventarsi un altro lavoro per poter conciliare non i tempi di vita con quelli di lavoro, ma con la loro patologia. Alla luce dei dati, possiamo affermare che l’endometriosi è una malattia sociale che impedisce alla donna di lavorare, di avere una vita sociale serena e quindi rientra a pieno titolo nelle discriminazioni.”
“Nelle nostre azioni di sensibilizzazione abbiamo realizzato seminari e locandine informative coinvolgendo: le donne della Casa circondariale di Vercelli, la Caserma M.O.V.M “A. M. Scalise”, le scuole: sensibilizzare le studentesse, gli studenti , gli insegnanti e indirettamente le famiglie su una patologia così importante che è fondamentale nell’ambito delle tematiche di educazione alla salute. L’Asl in queste occasioni ha predisposto la possibilità di effettuare una ecografia gratuita presso l’ASL di Vercelli. Purtroppo la pandemia ha rallentato le nostre attività in presenza quindi abbiamo modificato la nostra locandina inserendo un QR code di un filmato realizzato con la collaborazione del Direttore S.C. Ostetricia e Ginecologia Vercelli – Dott.ssa Nicoletta Vendola, del Direttore Ostetricia e Ginecologia Borgosesia – Dott. Enrico Negrone ( rappresentato da Silvestro Caterina Coordinatrice della SC GIN OST Borgosesia ) e della Presidente Associazione “La voce di una è la voce di tutte” – Vania Mento, allo scopo di sensibilizzare e informare quante più persone possibili.
Grazie al Protocollo con l’Ordine dei Farmacisti Vercelli – Biella e Federfarma Biella – Vercelli, la locandina è stata affissa nelle farmacie che hanno aderito e in occasione della Giornata regionale per la lotta all’endometriosi verrà diffusa nelle scuole e a seguire nelle aziende delle Associazioni che hanno aderito alla nostra iniziativa”.
“E’ per noi un vero piacere poter ospitare all’interno dell’ospedale Sant’Andrea la “panchina gialla” per l’endometriosi, una patologia dolorosa che rappresenta un problema sociale, dal momento che colpisce le donne in età fertile, a volte anche rendendole infeconde. Una malattia a cui abbiamo scelto di dare una risposta concreta, sia in ottica preventiva che diagnostica – commenta la Direttrice generale dell’ASL VC, Eva Colombo -, attivando il nuovo ambulatorio dedicato al dolore pelvico, a cui le donne potranno rivolgersi per effettuare esami specifici e ottenere una diagnosi, per poi avviare i percorsi di cura individuali”.
L’istituzione del Registro elettronico sull’endometriosi , il Centro di coordinamento sulla malattia, l’ottimizzazione dell’Osservatorio regionale e la celebrazione, il 28 marzo di ogni anno, della Giornata regionale per la lotta all’endometriosi sono alcune delle principali novità introdotte dalla modifica della legge del 2017, presentata come primo firmatario dal Consigliere regionale Alessandro Stecco . “Si tratta – ha dichiarato Alessandro Stecco presidente della IV Commissione Sanità; assistenza; servizi sociali; politiche degli anziani -, di un miglioramento della legge esistente, che per alcuni versi è risultata di difficile applicazione. Il Registro elettronico aiuterà a migliorare la conoscenza epidemiologica e il trattamento diagnostico anche a fini di ricerca”.
L’obiettivo era quello di rendere più funzionale la normativa affinché una malattia che spesso viene dimenticata o non riconosciuta, abbia il giusto spazio e le pazienti affetti si sentano tutelate.
“Nel 2017, in qualità di consigliere regionale, sono stato uno dei firmatari della Legge sulla prevenzione delle complicanze, la diagnosi, il trattamento e il riconoscimento della rilevanza sociale dell’endometriosi – afferma il Vice Ministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto -. E’ stato un percorso avviato nella sensibilizzazione nei confronti dell’Endometriosi, patologia spesso poco conosciuta. In questo senso, la legge regionale ha portato ad una presa di coscienza sempre maggiore del disturbo. Con la Legge di bilancio 2020 è stato poi istituito il Fondo nazionale per la ricerca e le cure per l’endometriosi, un grande risultato in difesa delle donne che soffrono di questa malattia cronica. Credo che oggi sia quanto mai fondamentale l’impegno della Rete per dare seguito al lavoro fin qui fatto in Regione, investendo sempre più nella diagnosi precoce di modo da poter tutelare e sostenere molte donne. Aver pensato di portare questa tematica all’interno delle aziende è sicuramente un passo importante per riconoscere l’endometriosi come una malattia sociale e speriamo che anche a livello centrale presto si possa avere un Registro nazionale utile non solo ai medici, ma soprattutto alle donne che meritano risposte concrete in tutta Italia”.
“Il Piemonte, con questo provvedimento – dichiara il Presidente della I commissione Programmazione; bilancio; pari opportunità Consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti -, non solo vuole adeguarsi alle ultime novità scientifiche ed organizzative, ma conferma la volontà di essere in prima linea a fianco di tutte le donne afflitte da una patologia così dolorosa e diffusa”.
“L’endometriosi è una malattia cronica di cui sono affette fra il 2 e il 10% delle donne a livello nazionale, un dato in linea con la situazione riscontrata sul territorio della nostra ASL – aggiunge Nicoletta Vendola, direttrice del reparto di Ostetricia e ginecologia del Sant’Andrea -. E’ accompagnata da sintomi molto specifici quali dolori mestruali dolori che si manifestano duranti i rapporti sessuali, ma anche sintomi aspecifici come febbricola, gonfiore addominale, stipsi e dolori durante la minzione. Segnali a cui la donna non dà molto peso, se non quando la patologia diventa un problema per la sua sopravvivenza. Questo comporta un ritardo sulla diagnosi che può andare da 7 fino a 10 anni dal primo manifestarsi dei sintomi. Per questo ringrazio la dottoressa Colombo per aver accettato la proposta di attivare un ambulatorio dedicato al dolore pelvico e alla diagnosi dell’endometriosi”.
“È difficile la comprensione di questa malattia – sottolinea Vania Mento Presidente Associazione “La voce di una è la voce di tutte” -, da parte di chi non ne soffre perché l’endometriosi non si vede. Quindi, se una cosa non si vede, semplicemente non c’è.
Noi malate di endometriosi ci abituiamo così tanto al dolore che questo diventa parte della nostra quotidianità, ci sembra normale. E non è un dolore sopportabile. L’Associazione fa parte del “Team per l’informazione e la prevenzione dell’endometriosi” , al quale abbiamo presentato il Progetto :”Sediamoci sul giallo: Endopank”.
La Referente con il Team hanno sposato il Progetto suggerendo di posizionare la “panchina gialla” all’ingresso dell’ASL. Ad oggi abbiamo panchine diffuse su tutto il territorio nazionale , ma questa è la prima posizionata in una ASL.
All’inaugurazione erano presenti: il Comandante Provinciale Carabinieri di Vercelli – Col. Emanuele Caminada, Germano Giordano Presidente dell’Ordine dei Medici e la consigliera Simona Barnabino, Gisella Rozzati in rappresentanza dell’Ordine dei Farmacisti e Federfarma Biella-Vercelli, Anna Binelli in rappresentanza Ordine degli avvocati, Grazia Cavezzale presidente dell’Associazione don Luigi, Angelo Santarella Presidente Ascom, Francese Maddalena- Picco Paola- Maria Teresa Cordero Sarasso in rappresentanza di Confagricoltura e Donne Riso, Crosta Luigino responsabile di Confartigianato Vercelli, Marco Barasolo direttore di Formater.
Redazione di Vercelli