(Stefano Di Tano) – L’armonia probabilmente non era più di casa alla Pro Vercelli da oltre due mesi, ed il mistero buffo è costato delusioni e sconforto nelle sale della Dirigenza e soprattutto sugli spalti dello Stadio dove i tifosi increduli a mala pena riuscivano a riconoscere i giocatori che per alcune settimane ci avevano fatti sognare. Ferma a 20 punti da troppo tempo, la Classifica dei bianchi mostrava tutta la sua gracile leggerezza con la possibilità di peggiorare ad ogni nuova occasione. Si invocavano a gran voce scelte e decisioni! Qualcosa doveva accadere ed è prevalsa la condizione più ovvia, considerando che sul campo la Squadra non aveva più neppure un piccolo progetto di gioco, appariva priva di stimoli, in balìa di capacità inespresse, un gruppo confuso, arrendevole, opaco.
Esonerato l’allenatore che aveva preso il comando nell’estate scorsa, si è dovuta trovare in corsa una “figura” particolare che portasse una nuova mentalità ai giocatori che scendono in campo. Il resto, ieri domenica dodici dicembre, è cosa nota.
Favoriti dal calendario che ci ha opposto a Fiorenzuola un avversario di normali valori tecnici, i ragazzi di Franco Lerda hanno subito messo in chiaro che avevano imparato un’altra lingua, dimenticando gran parte del passato, e proponendo un concetto diverso di “attacco” e soprattutto di difesa… nell’arco dell’intera gara.
“QUINDICI MINUTI” di stretta applicazione dei consigli, delle richieste del Mister, e in campo si ode finalmente il suono delle campane: uno squillante din, don, …e l’opportunista Bunino seguito da Rolando danno la sveglia a tutta la compagine che per altri settanta minuti tiene desta la difesa del Fiorenzuola che salva (per modo di dire) lo zero a due passivo rischiando grosso da un probabile tre o quattro a zero.
Tutto o quasi tutto positivo, diremmo, ma la dimostrazione è stata chiara: si può ancora migliorare solo se si continua a CAPIRE che è l’impegno continuo che fa vincere le partite, non la stancante melina dei mesi scorsi, abbruttita da sbagli madornali e da imprecisioni infantili. L’allenatore conferma le nostre impressioni: “Ci vuole più coesione, più voglia di giocare tutti insieme, e non ognuno per conto suo. In quel modo si danno vantaggi enormi agli avversari che senza sforzo stravolgono ogni tentativo di andare a rete…”
Un’ultima osservazione, che pare essere persino una stanca monotonia: i falli da ammonizione sono una costante della Pro Vercelli: sono troppi, sono pericolosi, mettono in forse la composizione della squadra che il tecnico vuole vedere sul campo nelle gare successive. Certi falli visti e ripetuti sono da evitare, e Mr. Lerda certamente terrà conto di questa necessità, il pericolo di squalifiche, considerando che la “rosa” a sua disposizione non è poi così florida numericamente e qualitativamente come il gruppo che vorrebbe gestire per raggiungere i traguardi desiderati.
La Formazione titolare e i giocatori di riserva utilizzati. Pro Vercelli: Rendic, Cristini (Crialese), Masi, Auriletto, Clemente, Emmanuello, Vitale, Gatto, Della Morte (Bruzzaniti), Bunino, Rolando. Ammoniti 5 giocatori.
Redazione di Vercelli