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FESTA DEI POPOLI – Intensa mattinata per gli studenti dell’Istituo Cavour e Lanino        

L’evento è stato anche un’occasione per suggerire alcune proposte formative dell’università  agli studenti che stanno cominciando a pensare al loro futuro

Vercelli Città

Mattinata  impegnativa,  ma   molto   avvincente  in  Seminario     per   gli   allievi dell’ Istituto Superiore “Cavour” che hanno partecipato giovedì 13 ottobre, dalle ore 8.30 alle ore 14.00, alla conferenza intitolata “Incontrarsi da culture lontane ” e  ai tavoli di lavoro per la quattordicesima edizione della Festa dei Popoli, organizzata dall’Arcidiocesi di Vercelli, dal Centro Territoriale per il Volontariato e dal Comune di Vercelli e che quest’anno segna quasi il ritorno alla normalità dopo due anni di pandemia.

Gli alunni  delle classe 5°A A.F.M. SIA, accompagnati dal Prof. Massimo Paracchini dell’Istituto Tecnico “Cavour” e della classe 5°A S.S.S., accompagnati dalla Prof.ssa Alessandra Ticozzi dell’Istituto Professionale “Lanino”, hanno  seguito con molta attenzione l’intensa mattinata di studi coordinata dai giovani del servizio civile in cui diversi docenti  hanno approfondito il tema dell’incontrarsi  da culture lontane in una serie di interventi in cui tutti hanno sottolineato come l’accoglienza,  la relazione e il dialogo tra culture diverse  siano oggi dei temi emergenti.

L’evento è stato anche un’occasione per suggerire alcune proposte formative dell’università  ai nostri studenti che stanno cominciando a pensare al loro futuro.

Ha introdotto la mattinata di studi  l’Arcivescovo Mons. Marco Arnolfo che ha salutato con simpatia gli insegnanti e i relatori, dicendo che è fondamentale creare una relazione di amicizia tra tutti i popoli e che quando non ci sono queste relazioni che ci tolgono dalla solitudine, la vita diventa squallida; S. Francesco ad esempio chiamava fratelli e sorelle addirittura  tutte le creature.

E’ intervenuta poi suor Alfonsina Zanatta, organizzatrice dell’evento,  che ha ringraziato  i giovani della Pastorale Universitaria e del servizio civile che si sono resi disponibili per fare alternanza di voci e di attività, ha ringraziato inoltre l’Università del Piemonte orientale, il Dipartimento di studi umanistici e il direttore Michele Mastroianni; ha poi ricordato che  alla fine delle conferenze ci sarebbero stati dei  tavoli di lavoro.

E’ intervenuta poi il Vice Prefetto Francesca Altomare che ha portato i saluti del Prefetto e ha augurato a tutti una proficua giornata di lavoro.

Il primo intervento è stato di Luca Ghisleri, docente di filosofia al Dipartimento di studi umanistici dell’UPO, che si è posto la domanda sul senso dell’incontro tra culture lontane. Si deve cercare sempre la verità che è infinita.

L’incontro che implica l’ospitalità tende alla verità di se stessi e degli altri.

E’ poi importante l’alterità, la verità che si da in infiniti modi.

E’ necessario il riconoscimento delle altre culture.

Più mi apro agli altri più comprendo me stesso.

Il rapporto con gli altri mi impedisce di chiudermi in me stesso.

E’ intervenuto poi il Prof. Edoardo Tortarolo, docente di storia moderna al Dipartimento di Studi Umanistici dell’UPO, che ha detto che nel mondo non c’è abbastanza conoscenza, chi è seduto in quest’aula dovrà fronteggiare il futuro.

Ha invitato tutti gli studenti presenti ad iscriversi all’Università e ad andare avanti sulla strada della conoscenza.

L’Università diventa luogo d’incontro, c’è il tema dello scambio, dell’interazione, bisogna elevare il grado di interscambio che avviene non solo nell’accoglienza, c’è crescita nel riconoscimento dell’alterità degli altri.

Si sottolinea l’importanza di andare all’estero per provare anche noi ad essere stranieri con la voglia di fare esperienze cosmopolite.

Altro intervento interessante è stato  poi quello del Prof. Michele Mastroianni, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici del Piemonte  Orientale, che ha sottolineato come il proseguimento degli studi superiori sia veramente importante.

Questione fondamentale degli studi umanistici è quello dello scambio, dell’incontro, del dialogo tra culture diverse.

Quando manca il dialogo e quindi la capacità di ascoltare l’altra persona in una condizione  di parità si generano dei veri disastri sociali.

Bisogna cercare di costruire nel piccolo mondo per arrivare alle cose più grandi.

Stare in un paese straniero per più mesi arricchisce moltissimo anche dal punto di vista culturale.

E’ intervenuta poi Rossana Pennazio, docente di diritto del Dipartimento di Giurisprudenza.

Argomento centrale del suo intervento è stato il diritto di asilo che ha un significato di sacralità inviolabile, il diritto ci conferisce degli strumenti per affrontare il tema, c’è il dovere della solidarietà, l’importanza dell’ospitalità e dell’apertura agli altri.

Altro intervento è stato quello di Davide Porporato, delegato per il diritto allo studio, che ha introdotto il discorso dicendo che l’uomo non è nulla senza relazioni.

L’Ateneo si è dato un regolamento per unire gli studenti, bisogna favorire l’accoglienza di chi arriva da luoghi lontani.

Altro aspetto è il cibo, il pane in particolare, è elemento che unisce, il mangiare insieme porta ad una conoscenza profonda, è importante avere una mensa che funzioni bene.

Anche per Emma Altomare, responsabile dell’Ufficio Servizi Studenti e Orientamento, ha detto che la parola accoglienza è ciò che caratterizza il nostro Ateneo, ci vogliono servizi per il diritto allo studio, per supportare gli studenti, facilitare le domande, c’è il tutoraggio per studenti stranieri e i corsi di lingua italiana; diversi sono i progetti per inserire gli studenti stranieri, ci sono anche studenti senior che favoriscono le attività didattiche e che ricevono un compenso orario.

C’è poi l’orientamento in uscita con aziende che incontrano gli studenti, e per finire ci sono servizi ad hoc per gli studenti che hanno problemi di disabilità.

Raffaella Afferni, docente di geografia all’Università degli Studi del Piemonte Orientale, invece è partita dal concetto di spazio, all’interno de quale troviamo lo spazio delle relazioni e ha affermato che lo spazio dell’incontro tra le culture non è misurabile.

Lo spazio vissuto è limitato quando si è piccoli, ma poi si amplia con il tempo.

Lo spazio vissuto è spazio di vita con spostamenti e relazioni complesse.

Per finire Carla Ferrario, docente in area turismo, economia e territorio, ha parlato delle migrazioni; appena si passa il confine  si diventa migranti e ognuno di loro entra con il suo bagaglio culturale e cerca di abitare un po’ ovunque; oggi anche  nelle piccole e medie città dove sono nati nuovi quartieri, c’è una frammentazione molto forte con varie comunità.

Successivamente  i nostri allievi si sono suddivisi in gruppi, partecipando ai vari tavoli di lavoro, impostati come veri e propri laboratori di ricerca in cui hanno affrontato diversi temi.

Al tavolo 1 Luca Ghisleri, docente di filosofia al Dipartimento di studi umanistici dell’UPO, ha affrontato il dialogo tra verità e alterità.

Al tavolo 2 Enrico Biale, docente di filosofia al Dipartimento di scienze umanistiche dell’UPO, ha trattato la democrazia delle differenze.

Al tavolo 3 Raffaella Afferni, docente di geografia al Dipartimento di Scienze umanistiche dell’UPO, e Carla Ferrario, docente in area turismo, economia e territorio al Dipartimento di studi per l’economia e l’impresa dell’UPO, hanno affrontato il tema intitolato  Un quartiere, tanti mondi.

Al tavolo 4 Emma Altomare, responsabile dei servizi studenti, orientamento e job placement UPO, si è occupata degli studenti universitari stranieri: opportunità di crescita ed esempi di integrazione.

Al tavolo 5 Mauro Pigino, avvocato ASGI, si è occupato del tema intitolato Accogliere, tra norme, prassi e prospettive. Per ultimo al tavolo 6 Rossana Pennazio, docente di diritto privato al Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa dell’UPO, ha affrontato il tema intitolato Diritto di asilo e doveri di solidarietà.

Tutti questi laboratori sono risultati particolarmente coinvolgenti e stimolanti per i nostri ragazzi che hanno lavorato a stretto contatto con i docenti esperti dei vari argomenti  proposti.

Classe 5° A A.F.M. S.I.A. dell’Istituto “Cavour”

 

Redazione di Vercelli

 

 

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