GOVERNO DELLE ACQUE DIVISO SU ELENA AUDAGNA – - VercelliOggi.it VercelliOggi
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ATO2, IL CASO ELENA AUDAGNA DIVIDE ANCORA GLI AMMINISTRATORI DELL'ENTE - La domanda è sempre una: ma se la Signora non ha la laurea, può fare il Direttore? - Dopo ore di discussione, il compromesso: solo per 2 anni ancora, con la condizione di bandire, nel frattempo, il Concorso pubblico -

La maggioranza vuole andare al voto, ma si rende conto di non avere i numeri: troppe assenze -

Alla fine, il partito che si affida alle interpretazioni rese da un parere legale, ha dovuto accettare un compromesso con l’altro partito, quello che pare pensare “in claris non fit interpretatio”.

Ieri, 27 dicembre, ancora una riunione tesa all’Assemblea dei partecipanti in Ato2, l’Autorità d’Ambito ottimale per la gestione dell’acqua.

Molti punti all’ordine del giorno, dopo che la precedente riunione era andata deserta per l’impossibilità di raggiungere il numero legale: assenze che hanno avuto tutta l’aria di una “politica della sedia vuota”, lasciata tale da chi voleva capire che pesci pigliare.

Ma andiamo con ordine.

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Ecco l’Ordine del Giorno

che, al numero 12 dei punti in discussione, porta uno degli argomenti più divisivi di sempre: la nomina del Direttore dell’Ente, nella persona della Rag. Elena Audagna.

Perché argomento divisivo?

Perché – sostiene ormai un nutrito “partito del concorso pubblico” – la Signora non sarebbe in possesso del diploma di laurea, necessario per gli incarichi apicali.

Questo se si interpreta come pubblica la natura dell’Ente.

Se, viceversa, si considera l’Ato2 come Ente di diritto privato, allora cade la pregiudiziale.

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Da molto tempo si sono fatti vivi Amministratori che non intendono derogare oltre, convinti della natura pubblica dell’Istituzione.

Istituzione che, peraltro, sta valutando proprio se procedere o no a gara pubblica per assegnare la gestione degli acquedotti per i prossimi 30 anni.

In questo caso pare pacifico che l’Ente debba procedere assumendo le categorie del Pubblico.

Ma sono cose da Giuristi, lasciamole ai Giuristi.

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Un establishment tradizionalmente bipartisan ha, invece, sostenuto l’ennesimo tentativo di conferire l’incarico direttivo, per altri 5 anni.

Il “caso” Audagna, poi, non può non richiamare una circostanza del tutto singolare e da tempo sotto i riflettori di chiunque guardi alle Amministrazioni di Vercelli e del Vercellese.

La Signora – Direttore di Ato2 – è moglie di Silvano Ardizzone, che assume su di sé l’incarico “principale” di Ragioniere Capo del Comune di Vercelli: da qui è poi mandato (con rinnovi annuali, ormai, a memoria, decennali) a disimpegnare la consulenza al Covevar (consorzio rifiuti, che assegna l’appalto del servizio di raccolta e smaltimento) e poi dell’Azienda Farmaceutica.

Insomma: tanti incarichi apicali concentrati in una sola famiglia.

Circostanza che, di per sé, non vuole dire nulla di particolare, così come, d’altro canto, non si sono viste spesso altre situazioni simili.

Nessuna amministrazione, di qualsiasi colore politico, transitata dal Comune di Vercelli è riuscita ad esonerare Ardizzone da almeno uno degli incarichi ulteriori assegnatigli, oltre a quello di Dirigente al Settore Bilancio del Comune Capoluogo.

Non le Amministrazioni precedenti di Andrea Corsaro (che, anzi, inaugurò la stagione dei doppi e tripli incarichi), non quella del Sindaco Maura Forte e, ovviamente, in piena continuità l’attuale Amministrazione Corsaro Ter.

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C’è però da dire che, ormai, il fronte di coloro che ( muniti di supporti giuridici ben chiari, anche se contrastanti con quello del Legale per l’occasione incaricato da Ato2 ) vogliono la nomina di un nuovo Direttore, scelto con Concorso pubblico, si è ampliato.

Al punto di mettere in crisi il (politicamente) variopinto establishment pro-Audagna.

Ecco gli schieramenti.

Qui pubblichiamo, dapprima integralmente, in pdf

poi con l’estratto del solo punto 3), la serie di obiezioni mosse da una componente fondamentale dell’Ato2, l’Unione dei Comuni Montani Biellesi.

Con loro il Sindaco di Buronzo e Roberto Vanzi, della ex Unione Valle Cervo e altri amministratori.

Superfluo dire che la nota dell’Unione Montana sia stata preparata da Giuristi che sono convinti del fatto loro.

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Scatenati a sostenere Audagna, il delegato del Comune di Vercelli, Luigi Michelini, che non ha esitato a presentarsi anche come Avvocato: gli è dovuto, peraltro.

Non meno di lui il Vice Sindaco di Candelo (nella circostanza, delegata della Provincia di Biella), Gabriella Di Lanzo.

La discussione va avanti per quasi due ore serrate e, almeno dai referti che abbiamo potuto ricevere, non si è, però, capito per quali ragioni di prospettiva (anche se dovesse prevalere l’idea che si tratti di un Ente privato)  l’Ato2 debba andare avanti del 2015 ad assegnare l’incarico alla Signora, in luogo di procedere ad una pubblica selezione per Personale laureato.

Alla domanda semplice: perché? Ovviamente si può rispondere anche ora, ben lieti di pubblicare ogni posizione in campo.

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Al momento di porre ai voti (al modo della gioiosa macchina da guerra di Achille Occhetto) la nomina, i paladini della Signora Audagna si sono, tuttavia, dovuti rendere conto di non avere i numeri.

Ferma l’opposizione di Gian Matteo Passuello, presidente dell’Unione Montana, con i suoi.

Panico.

Si cerca telefonicamente Francesco Pietrasanta, neo Presidente dell’Unione Montana della Valsesia, ma, come ha dichiarato lo stesso giovane Sindaco di Quarona, si trova purtroppo in quarantena, positivo al Covid19.

Pietrasanta avrebbe votato per Audagna? Non si sa.

Comunque, è lo stesso Passuello ad offrire una via di scampo al partito pro Audagna: propone di assegnare l’incarico non per 5, ma solo per due anni, con il vincolo esplicito di impiegare questo tempo per preparare il concorso per il successore, cercandolo appunto tra Personale laureato.

In tanti hanno l’impressione che, questa volta, la lacerazione, se sarà rimarginata, lo sarà con molta difficoltà.

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