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ENAIP PIEMONTE – Dal Piemonte in Costa D’Avorio per formare giovani risicoltori. Finanziato da Regione Piemonte il progetto RIS.OS, con capofila il Comune di Villata (VC)    

Enaip Piemonte è l’ente scelto per gestire le attività formative e di orientamento

PiemonteOggi, Regione Piemonte

Il Piemonte mette le sue competenze tecniche in risicultura per lo sviluppo rurale e occupazionale della Costa D’Avorio.

Come? Attraverso il progetto “RIS.OS: riso opportunità di sviluppo”, cofinanziato dalla Regione Piemonte di cui il Comune di Villata (VC) è capofila ed Enaip Piemonte è partner, per le attività formative e di orientamento al lavoro.

Obiettivo: la riabilitazione e messa in produzione di diversi ettari di risaie, identificati dall’autorità locale e ora dismessi o poco produttivi.

L’agrotecnico incaricato, Luciano Conti, e Honoré Joseph Akum, rappresentante del comune del vercellese, sono partiti dall’Italia a fine luglio per raggiungere il Comune di Guiglo, nella regione di Cavally.

Durante la loro permanenza in Costa d’Avorio hanno incontrato il Sindaco di Guiglo, Baillet Benoît Séverin, la Ministra della pubblica amministrazione e Presidentessa della Regione Cavally, Anne Désirée Ouloto, e il vescovo, avviando un confronto più serrato sui temi del progetto.

La missione tecnica, prima azione del progetto, è stata finalizzata alla stesura di una relazione agrotecnica e uno studio di fattibilità che tenga conto delle caratteristiche del suolo, delle coltivazioni, delle tecniche di agricoltura e del livello di meccanizzazione.

A tale scopo si è svolto un confronto con l’agronomo Ouli Dodien Benoît, referente tecnico locale del progetto, e una cooperativa di risicoltori.

Centrale per la buona riuscita del progetto sarà la formazione dei giovani risicoltori su nuove tecniche agricole ed irrigue, attente e sostenibili, che possano incrementare la produttività delle coltivazioni a sostegno del reddito e dell’autosufficienza alimentare nell’area di Guiglo e le zone limitrofe.

Nello studio di fattibilità sono al vaglio anche la possibilità di alternare il riso alle leguminose per il mantenimento delle sostanze nutritive nel suolo, l’introduzione di una seminatrice manuale per la semina diretta in alternativa al trapianto, l’utilizzo di acque superficiali per l’irrigazione degli appezzamenti ora sprovvisti di sistema irriguo.

Confrontando la produttività delle risaie del vercellese e quelle del Comune di Guiglo, stupisce infatti che, sebbene nel primo scenario vi sia un solo raccolto l’anno e nel secondo fino a tre raccolti annuali dovuti alle particolari condizioni climatiche, la produttività in quintali del contesto ivoriano di intervento corrisponde a solo un terzo della quantità prodotta nel vercellese.

La prossima azione del progetto prevede l’avvio di un appezzamento sperimentale di pochi ettari nella zona di Youdè, che sarà data in gestione ad alcuni giovani, formati sulle nuove tecniche agricole ed irrigue.

Per saperne di più: https://enaip.org/KhQZ

 

Redazione di Vercelli

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