VERCELLESI TARTASSATI DALLE BOLLETTE DEL GAS – Ma Atena Iren e il Comune non si fanno vedere - VercelliOggi.it VercelliOggi
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Corso Palestro diserta, ma manda in campo i "riservisti", i pensionati che fanno ciò che hanno sempre fatto

VERCELLESI TARTASSATI DALLE BOLLETTE DEL GAS - Carlo Olmo invita ad un confronto pubblico - Ma non va nessuno (del Comune e di Atena Iren) - Vanno invece i cittadini - La frattura tra Paese reale e Paese politico istituzionale non è mai stata così radicale, plastica, totale - Tra il niente ed il mercato, la gente sceglie di cambiare Fornitore

Le persone hanno partecipato con tante domande e testimonianze ad un confronto sempre rispettoso di tutte le posizioni

Non uno.

Raramente è capitato che, in occasione di qualsiasi incontro pubblico, per parlare di qualsiasi argomento, non si sia visto nemmeno un Consigliere Comunale.

Non parliamo, poi, di esponenti della Giunta del Niente: ogni occasione è buona per saltellare da un’inaugurazione ad una commemorazione, mutando espressione del volto, da lieto a triste:

“Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto”.

Sarà che sono tutti apostoli dell’Apostolo.

O, forse, sono soltanto “come tu mi vuoi”: amministrativamente non mi si nota molto; se mi si nota è per le Opere pubbliche eterne.

La città pare eterna anche per i ritmi (si veda altro articolo in pagina) della raccolta rifiuti.

***

Ma l’altro giorno, lunedì 3 aprile, è successo.

E’ successo che al Modo Hotel, dove Carlo Olmo aveva invitato i cittadini che ne avessero avuto piacere per parlare della bollette di Atena Iren, bollette che, “semplicemente”, in tanti non potranno pagare, non si sia presentato nemmeno uno dei 32 componenti il Consiglio Comunale.

Nemmeno uno dei dieci (Sindaco e Assessori) che amministrano Palazzo Civico.

Costano ciascuno (il Primo Cittadino ed i suoi “delegati”) stipendi che sono, rispettivamente, di oltre 6 mila euro al mese per il Sindaco ed il 60 per cento di seimila per gli Assessori.

Stessa musica per il Presidente del Consiglio Comunale (questa volta davvero rappresentativo dell’Aula: tutti assenti).

Altri tremila euro al mese.

Nessuno.

In poche altre occasioni la frattura, la separazione, tra Paese reale e Paese politico istituzionale è stata così radicale, di evidenza plastica.

Nessuno anche in rappresentanza di Atena Iren.

Corso Palestro non ha mandato né il Presidente di Asm spa, Angelo D’Addesio (gettone annuo di 30 mila euro), né i Consiglieri di Amministrazione di nomina comunale: Daniele Baglione (che c’entra? E’ di Gattinara, ma quando è ora di prendere il gettone è vercellese più del Bicciolano) ed Antonio Prencipe: per ciascuno il gettone annuo è di “soli” 20 mila euro.

Nessuno.

Atena, però, manda in campo i “riservisti”, i pensionati.

Prende la parola un volenteroso Ing. Gilberto Girardi, 42 anni di servizio in Azienda e, da ultimo, anche componente il Consiglio di Amministrazione di Atena Trading in quota comunale.

Forse non è nemmeno stato mandato: la sua può essere stata una scelta (coraggiosa) spontanea.

In ogni caso, il suo intervento non si discosta dalla linea sempre tenuta nei 42 anni di lavoro in Azienda: cerca di stare ai dati ed alle norme; sicuramente una manifestazione di onestà intellettuale.

Che, però, in questo caso è drammaticamente insufficiente.

Perché alla gente convenuta al Modo Hotel non interessa tanto sapere, avere la conferma (uno dei temi più scottanti) che in Italia, con le nuove Leggi ed ancor più con le nuove leggine, se uno manda una lettera ad un altro ed il Portalettere invia un certo messaggio telematico di avvenuta consegna in casella, il destinatario è praticamente fottuto in partenza: dopo 10 giorni il plico si dà per ricevuto.

Così, chi non si è dato subito da fare, ricevuta la famosa (una delle varie versioni poi variate) lettera di preavviso di cambio delle tariffe del gas, è stato un povero fesso.

E adesso di che si lamenta?!

Il “povero” Ing. Girardi pare non rendersi conto che il perimetro del campo di gioco non è più questo.

Perché il banco sta saltando.

Atena ha comprato il gas a prezzi troppo alti e ribalta sugli Utenti la conseguenza di scelte sbagliate.

Che le lettere siano state effettivamente consegnate, virtualmente recapitate e, se recapitate, lette e, se lette, comprese da tutti coloro che rappresentano l’Utente medio in una città media, come fossero pecore da tosare e via discorrendo.

Il problema non sta più qui.

Il problema, per la gente e per Atena è che, chi può, cambia fornitore.

E chi non può (non ha i mezzi: culturali, organizzativi, la rete di sostegni familiari o sociali) nemmeno cambiare fornitore, si vedrà se riuscirà a pagare la bolletta.

E, se e quando ci si troverà a fare i conti con una morosità incolpevole di massa, allora si vedrà chi avrà ancora il coraggio di andare ad argomentare che, in Italia quando sono trascorsi 10 giorni dall’inoltro del messaggio telematico del Portalettere, allora il plico si dà per consegnato (e letto? E compreso? E quella lettura ci trova nelle condizioni di reagire in qualche modo?) e che, comunque, sono cavoli tuoi.

***

Presenti un centinaio di cittadini, con tante domande da porre a chi non c’è ed a chi c’è.

Al termine della riunione Carlo Olmo conclude:

“Questo incontro pubblico ha risvegliato le nostre aride coscienze. Tutti insieme abbiamo dimostrato che le coscienze di Vercelli si sono finalmente risvegliate”.

Nei giorni scorsi il Lupo Bianco, tramite la sua pagina Facebook che ha oltre 12.100 followers, aveva denunciato la drammatica situazione in cui vivono tantissime famiglie dopo l’esponenziale aumento delle bollette di Iren/Atena.

Da quel momento c’è stato un tam-tam mediatico che, nel breve, non si ricorda in città. Sono emerse storie drammatiche – una mamma con bambini malati senza soldi per mangiare, pensionati con 1.100 euro al mese e oltre 2.200 euro di bolletta – e c’è stata un’iniezione ancora più massiccia di aiuti nel tessuto cittadino: sia da parte del Lupo Bianco e della sua Tavola (donati circa 10.000 euro) sia da parte della Caritas (altri 10.000 euro).

“Dispiace – ha detto pubblicamente Olmo – che non abbiano partecipato né il sindaco, né i vertici dell’azienda.

Queste assenze pesano e non poco: perché non hanno voluto prendere parte a un libero, educato, democratico confronto pubblico?

Perché non hanno voluto confrontarsi con i loro cittadini?”.

Olmo ha aggiunto: “È a questa Vercelli, educata e di buon senso, operosa e sensibile, che noi tutti dobbiamo dare delle risposte: di vicinanza, di sostegno, di conforto, di soluzione dei problemi”.

Presenti, invece, i gestori di altre aziende che hanno spiegato le opportunità offerte dal libero mercato e l’Associazione Consumatori di Vercelli.

Ed ora cosa succederà?

Sono già al lavoro – ha concluso Olmo – per trasformare le proposte raccolte in azioni concrete”.

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