GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO – Il lavoro dei campi che l’uomo offre al Padre - VercelliOggi.it VercelliOggi
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Quando ci presenteremo al Padre, il nostro lavoro parlerà per noi

IL MONDO AGRICOLO RENDE GRAZIE A DIO - "Il primo fondamento del valore del lavoro è l'uomo stesso, il suo soggetto" - Celebrazioni di amicizia e fede tra le provincie di Biella e Vercelli - Poi a Stroppiana e Ronsecco

nessuna erba campestre era spuntata - perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo

Anche quest’anno il mondo agricolo del nostro territorio (in questo caso, naturaliter interprovinciale, coinvolgendo Biella e Vercelli nella Federazione Coltivatori Diretti) ha voluto vivere in pace ed armonia una delle più belle ricorrenze che la Tradizione proponga: la Giornata del Ringraziamento.

Si ringrazia il Padre, il Signore della vita, per i doni che ci dà, offrendo il lavoro, quello dei campi in particolare, quale segno di adesione alla volontà di un Dio che – pur se oltraggiato dalla sfida dai nostri lontani progenitori – assicura la sopravvivenza della propria creatura nell’orizzonte di salvezza e quale mezzo singolare e costitutivo di redenzione (Genesi, 3-19):

“Con il sudore del tuo volto mangerai il pane;
finché tornerai alla terra (…)”.

Ma non sarebbe esaustivo, né giusto riguardare il “posto” che occupa il lavoro nella vicenda umana soltanto dal punto di vista della pur non prescindibile “caduta” e del suo esito, di un’escatologia già chiara dai primi passi della Parola.

E’ lo stesso Creatore che si preoccupa di dirsi persuaso dell’utilità di quell’aiuto che l’uomo e la donna possono portargli, prendendosi cura del creato, anche quando ciò ne comporti una trasformazione rispettosa di una missione. La Terra affidata all’uomo non perchè sia depredata, deturpata, compromessa; bensì perchè l’uomo concorra a renderla feconda.

Sicchè possiamo contemplare questa sempre stupefacente e struggente icona di Genesi 2:

“Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata – perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo e faceva salire dalla terra l’acqua dei canali per irrigare tutto il suolo -;  allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente”.

Qualcosa che, se è lecito celiare, potrebbe suggerire un’ancor più importante prospettiva per i Consorzi irrigui, tanto presenti proprio nell’economia dei nostri territori.

Dunque il lavoro è per l’uomo, come insegna anche il Magistero Sociale della Chiesa, soprattutto laddove dice:

”Il primo fondamento del valore del lavoro è l’ uomo stesso, il suo soggetto”

(Laborem Exercens, 1981), secondo l’intuizione ineguagliabile di Papa Giovanni Paolo II, nel 90° anniversario dell’Enciclica Rerum Novarum.

E’ giusto nutrire una sincera e grande ammirazione per le Associazioni agricole riunite nella “Bonomiana”, come veniva, in modo un po’ gergale, chiamata la Coltivatori Diretti, la creatura del fondatore, On. Paolo Bonomi.

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In questo fine settimana, dunque, il ritrovo ad Arro di Salussola, dove ha celebrato il Vescovo di Biella, Mons. Roberto Farinella.

Presenti tante Autorità civili, con il Presidente della Provincia Davide Gilardino.

Poi altri due appuntamenti, rispettivamente e Ronsecco (con Don Gianfranco Brusa) e Stroppiana (con Don Elio Grosso).

 

Qui, nell’ordine, la gallery.

Prima di Stroppiana, presente il Sindaco Maria Grazia Ennas e poi Ronsecco, con il Vice Sindaco Tiziano Coggiola.

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