Diciamo che, a livello pratico, per loro le elezioni del Presidente della Provincia, che si terranno domani, domenica 24 luglio, fino alle 20 e nei due Seggi allestiti a Borgosesia e Vercelli, sono già alle spalle.
Questa sera, i leghisti vercellesi e valsesiani che hanno qualche speranza o illusione o, comunque, voglia di futuro saranno a Domodossola ad accerchiare (insieme a tanti altri) il Segretario Nazionale Matteo Salvini.
Il leader della Lega (all’affisso “Salvini Premier” non crede nemmeno l’interessato) sarà alla Legafest di Domodossola, che si è aperta ieri in Via della Polveriera (ma le polveri sono bagnate, non c’è pericolo) in Regione Nosere.
Ci facciamo una ragione anche del fatto che, tutte le sere, insieme ad altre pietanze padane, sarà servita la trippa.
Amen, qualche raro e, soprattutto, non ostentato cornino, fa bene – dicunt – all’amore.
Quando torneranno a casa, troveranno sempre non già la trippa ossolana, ma la Trippa per i Gatti.
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Elezioni del Presidente della Provincia ormai alle spalle, si diceva.
Sembra si siano rapidamente ammosciate le tentazioni di furbate di vario segno: sicchè, qualunque percentuale oltre il 20 per cento dovesse conseguire il candidato di Centrosinistra, potrebbe essere semplicemente conseguenza, soprattutto, di assenze per ferie nell’altro campo (a Vercelli già al mare Romano Lavarino e Francesco Iacoi), ma niente di trascendentale.
Piuttosto che organizzare la fronda a Gilardino per fare dispetto all’On. Andrea Delmastro, i leghisti vercellesi e valsesiani sembra si siano resi conto di avere soprattutto i cavoli loro cui pensare: paiono, ormai, una comunità politica dove tutti sono contro tutti e tutti in cerca di futuro.
Per non parlare di quelli che operano in città di Vercelli, dove lo scherzetto perpetrato ai danni di Dante, in occasione del rinnovo della Segreteria cittadina, non è ancora per niente digerito e metabolizzato ed il male di pancia che ha procurato è tutt’altro che lenito e produce (come è facile credere) “rumors” per nulla fragranti.
Vedremo se e come, tutte queste cose insieme si tradurranno in comportamenti, di vario genere, elettorali, nella giornata di domani.
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Per ora, Il refrain è quello regalato, dal 1978 in poi, a generazioni di musicofili dalla benemerita Gloria Gaynor:
Sopravviverò.
Si sforzano di dimostrare che si potrebbe sopravvivere anche se l’Onorevole di Borgosesia non fosse più Commissario provinciale del partito.
Quella che, fino a ieri, sembrava una ben oliata organizzazione multilevel, evidentemente non ha retto allo stucchevole psicodramma sull’ esodo mancato verso Fratelli d’Italia.
E ora i più diligenti, come Fausto Valdo e Franck Pietrasanta, si preoccupano, tramite Facebook, di fare sapere che voteranno Davide Gilardino.
E qualcuno potrebbe obbiettare: vabbè, ma anche il Ghiottone e l’Onorevole hanno assicurato, sempre via Facebook, il loro appoggio al Sindaco di Ronsecco, candidato alla Presidenza.
Ma proprio per questo il sintomo è indicativo: un tempo, Roma locuta, causa finita est.
Dopo la parola data dai due gemelli diversi, nessuno avrebbe più dovuto-potuto parlare.
Ora, invece, se “anche” gli Arciduchi sentono il bisogno di parlare, vuol dire che la guerra per la successione si è iniziata.
I due (Valdo e Franck) sono, del resto, entrambi Arciduchi di prima grandezza.
Perché Franck pareva, fino a poco tempo fa, non solo un fedelissimo dell’Onorevole, ma addirittura il suo braccio armato in Valle.
E, se ora vuole mettere su la sua Compagnia, non c’è dubbio che, da Gattinara in su, i risultati si vedranno presto.
Mentre Fausto Valdo parla sempre (anche quando da solo) in nome e per conto di Michele Pairotto, Sindaco di Tronzano.
Pairotto, a suo tempo, era stato visto un po’ da tutti come – eventualmente – il più cliccabile, tra i Sindaci della Lega, per una candidatura in alternativa a Gilardino proprio alla Presidenza della Provincia.
Senza contare che lo stesso Primo Cittadino di Tronzano è stato a lungo indicato come successore più accreditato e credibile alla successione di Tiramani alla Segreteria provinciale del partito.
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A proposito di successione, gli ultimi giorni fanno registrare un attivismo, da parte di Occhi Buoni, frenetico ed assai simile a quello dei girini al laghetto di Sant’Agostino, in certi momenti dell’anno.
Il suo antagonista pare (anche se ci crediamo ancora poco, ma riportiamo pari pari quanto ci riferiscono) essere diventato Daniele Baglione.
Sembra che “a Novara” (generico: a Novara. Ma “a Novara” chi? Boh…) preferiscano lui.
Terzo incomodo, anche se non in corsa, Angelo Dago, leghista storico e da sempre un po’ da tutti considerato come uno dei più seri.
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Sul fronte del Centrosinistra, si deve, con umana pietas, prendere atto della premorienza in culla
del nuovo leader progressista della provincia, individuato, più con voglia che con convinzione, nel Sindaco di Buronzo.
E’ l’altro candidato alla Presidenza di Via San Cristoforo.
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La vicenda di questa leadership, così sagacemente promossa, ha fatto riemergere dai ricordi del passato remoto un siparietto del Secolo scorso.
Udimmo, un giorno di oltre 50 anni fa, una Signora, stimata commerciante al minuto, raccontare a nostra madre di una vicenda familiare che riguardava il di lei (della commerciante) figliolo.
Era in procinto di sposarsi – lui, unico erede di mamma e zia – con una Signora che, per i parametri di allora, pareva non rappresentasse proprio l’ideale di nuora.
E, al termine del racconto, la distinta commerciante chiosava: ” ‘Na grama cuja, l’uma mangiala al vennar”.
Tradotto: avevamo una sola cotica e l’abbiamo mangiata di venerdì.
Nella cultura di allora: avevamo solo una cotica (un tempo preziosa, nelle famiglie povere) e ci siamo ridotti, per la fame, a non resistere, e così l’abbiamo mangiata di venerdì, che è giorno di magro.
Insomma, tanto poveri da non riuscire nemmeno ad essere virtuosi.
E, così, infrangere il precetto settimanale del venerdì.
Fuor di metafora: abbiamo solo questo figlio e dobbiamo vederlo sposato con “quella donna”.
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Vabbè.
A pensarci, non era nemmeno un gran complimento per quel ragazzo, figliolo e nipote che, speriamo, abbia poi, almeno, trascorso una vita felice con la sua compagna, nella loro libertà, conquista a prezzo di quella strisciante rottura familiare.
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Comunque, tutto pare dire che, per un nuovo leader del Centrosinistra in provincia di Vercelli, bisognerà impegnarsi ancora.
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Senza storia le due riunioni pre-elettorali organizzate con i candidati
(di quella di Gilardino ricevuto a Varallo abbiamo già detto: leggi qui)
Rispettivamente ancora a Varallo per il Sindaco di Buronzo, il 15 luglio.
Per Gilardino a Gattinara, a casa di Carlo Riva Vercellotti, il precedente 11 luglio.
Qui era presente un centinaio di Amministratori locali, in rappresentanza di una cinquantina di Comuni della provincia.
Presente anche l’On. Andrea Delmastro.
Si sono trovati Amministratori locali uniti dal denominatore comune di essere del tutto indifferenti sia al fatturato della Cooperativa Alemar di Vigevano, sia a quello dell’Impresa Bertini Costruzioni srl di Varallo Sesia.
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A domani sera per la cronaca.