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FONTANETTO PO - Riprende la stagione al Teatro Viotti      

In scena “La Felicità” di e con Giovanni Mongiano e con la partecipazione di Valerio Rollone

Crescentinese

Riprende la stagione al Teatro Viotti di Fontanetto Po, con la prima assoluta della nuova produzione di TeatroLieve in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo: “La Felicità” di e con Giovanni Mongiano e con la partecipazione di Valerio Rollone.

Liberamente ispirato a un racconto di Pirandello “Notizie dal mondo”, racconta la storia di uomo, di cui non sappiamo neppure il nome, un uomo solo in gabbia, convinto di non essere un vecchio, ma di essere giovane, solo da più tempo.

Mentre fuori infuriano le guerre e l’odio insensato verso chiunque non faccia parte della propria banda, lui parla o straparla, e tiene un diario. In realtà c’è qualcuno con lui nella gabbia. Chi sarà mai?

Ecco qualche stralcio del suo diario:

Sto al n.26. Secondo piano. Uso il deambulatore perché quel modello di carrozzina turbo a quattro marce non entra nell’ascensore. La residenza “LA PACE” è signorile, la migliore della città. E i prezzi concorrenziali a causa di quella polemica sull’ubicazione dell’edificio. Davanti al cimitero. Attraversi la strada e sei arrivato. Hanno pure messo il semaforo a chiamata. Io l’avevo trovata un’idea geniale. Non serve neppure il carro funebre. Basta uno di quei carrelli con le ruote che sfrecciano giù nel refettorio. La nostra cuoca li guida benissimo. E’ la Leclerc delle cuoche. Un bel risparmio per i parenti.

Purtroppo l’altro ieri il mio amico Momo, professore universitario di storia contemporanea è morto. Aveva 82 anni. Sapeva elencare tutte le guerre in atto, in ordine alfabetico. Erano 59 la settimana scorsa. Io e Momo eravamo inseparabili, lui stava al 27, l’unica stanza col terrazzino, tanto di fiori, aiuole e Tarà e Tarù, le due tartarughe. Eravamo inseparabili, fino a sei mesi fa, il giorno più brutto della mia vita, nel quale, caro Momo, facesti a tue spese la più trista delle esperienze. Hai sposato la figlia della signora Angiolina che sta al 18. La chiamavi mademoiselle. Tu 82 anni e lei 40. Una moglie all’età tua, vergogna! Mi par chiaro che sei morto così precipitosamente per causa sua. E mi hai lasciato solo. In gabbia. Mi sto riprendendo però. Tutte le sere ti racconto le notizie dal mondo, perché io non provo rancore. Adesso che non ci sei più, guardo molto la TV. Ho visto una pubblicità che spiega che quando le api si estingueranno, anche l’uomo si estinguerà. È pubblicità ingannevole, l’uomo si estinguerà prima delle api. Ti racconto soprattutto della tua mogliettina, gerontofila, attratta da corpi intorpiditi, affetta da necrofilia. Tu lo sapevi che era rimasta già vedova due volte? Un curriculum da fare invidia. Io intanto non me la passo male, ho fatto amicizia con un usignolo, viene a trovarmi sul davanzale della finestra, prima lui canta e io dopo gli recito il passero solitario. Ho avuto una violenta discussione con la direttrice, mi vuole impedire di andare a trovare la signora Francesca del 22, quella con le sponde al letto il catetere permanente, l’ossigeno al naso. Ha 92 anni. Forse mi ci fidanzo. Per farti dispetto, caro Momo”.

Una divertente, buffa, tenera e intensa riflessione sulla vita (e sulla morte), alla ricerca della felicità, in mezzo a un oceano di sofferenza e di indifferenza.

Lo spettacolo è dedicato a Rosanna Franco, storica e indimenticabile costumista di TeatroLieve.

Aiuto-regia Paola Vigna, assistente di scena Crescenzo Ventre, light design Simone Valmacco.

Musiche di Horner, Martinov, Pink Floyd, Vangelis.

E l’amichevole contributo di Luca Brancato e Anna Mastino.

Scenografia a cura del Laboratorio di TeatroLieve,

Il primo spettacolo sabato 6 maggio alle ore 21, con replica sabato 13 maggio sempre alle ore 21 per soddisfare le tante richieste.

Per prenotazioni e informazioni: TeatroLieve 3381378957 e 3385025373 oppure info@teatrolieve.it

 

Redazione di Vercelli

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